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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

sabato 18 novembre 2023

Frank Schätzing: La tirannia della farfalla

Frank Schätzing: La tirannia della farfalla

Titolo originale: Die Tyrannei des Schmetterlings
Formato: Kindle (2046 KB)
Pagine: 653
Editore: Casa Editrice Nord (25 ottobre 2018)
ASIN: B07H37DZG9

Data di acquisto: 6 settembre 2018 [prenotazione]
Letto dal 17 al 28 novembre 2018

Sinossi
Sudan del Sud. È la stagione delle piogge: strade impraticabili, fiumi di fango, vento che spezza gli alberi. Ed è la stagione della guerra: ogni giorno i miliziani conquistano nuovi territori, massacrando uomini, donne e bambini. Ma non oggi. Oggi non piove, l'aria è immobile e la nebbia copre la foresta come un sudario. E, oggi, l'unità guidata dal maggiore Agok è pronta ad attaccare. Poi una vibrazione rompe il silenzio. È come la somma di migliaia di presenze, un muro di suono in movimento. Agok non vede nulla, finché qualcosa non si conficca nel tronco del baobab accanto al suo viso. Qualcosa che lo guarda. Ed è la fine.
Sierra County, California. Non è stato un incidente. Di questo lo sceriffo Luther Opoku è certo. L'auto abbandonata contro un albero, le impronte di un uomo sul terreno, il cadavere della donna nel crepaccio: tutto indica che si è trattato di un omicidio. La vittima lavorava lì vicino, nell'inquietante, inaccessibile centro di ricerca di proprietà della Nordvisk, un gigante dell'innovazione tecnologica. Incastrata tra i sedili della macchina, poi, Luther scova una chiavetta Usb, da cui riesce a recuperare alcuni video. In uno si vede un hangar enorme, attraversato da quello che sembra un ponte sospeso nel nulla. L'intuito suggerisce a Luther che lì si devono concentrare le indagini. Ma attraversare quel ponte significherà inoltrarsi in un autentico labirinto e accettare una sfida all'esistenza dell'umanità come noi la conosciamo…
Dopo averci portato nelle profondità degli oceani col Quinto giorno e oltre i confini della Terra con Limit, Frank Schätzing ci conduce là dove le nostre migliori intenzioni precipitano nell'inferno dell'ambizione più sfrenata, mostrandoci le conseguenze più devastanti e imprevedibili del nostro ingegno.

L'incipit del libro
Africa. Tempo fradicio. Da aprile a ottobre l'aria si liquefa. Come pianeti blu notte, i fronti di pioggia sospesi sui monti si spingono verso la savana, animati da lumi misteriosi. Gli spiriti del vento infuriano in un cielo giallo post-atomico, forieri del diluvio imminente. I pianeti d'acqua avanzano pigri, inghiottono orizzonti e panorami, assorbono avidi il giorno fino a fondersi in una nube nera che avvolge tutto. Rombi di tuono.

La mia recensione
"Le pulsazioni dell'universo. Note lunghe, echi che si perdono nel mare delle galassie. Il ribollio buio di formazioni stellari lontane. Canto diventato energia, energia diventata materia. Minuscole corde oscillano, la loro musica si stratifica in strutture luminose. Fluttuano, congelate tra i Soli. Un'eternità. Un attimo".
A mio avviso, questo ottavo libro (sette romanzi ed un saggio) di Frank Schätzing è il meno riuscito ed il più pesante come contenuti.
L'autore, che nei precedenti thriller ha spaziato tra i vari campi dello scibile umano, questa volta affronta un tema attuale e abbastanza delicato: i risvolti negativi di Internet, dell'Intelligenza Artificiale che si erge a nuovo Dio e della robotica. Purtroppo, però, spesso assistiamo ad interminabili "pipponi" sulla fisica, sulla biologia e su svariati tecnicismi che rallentano, e di molto, il ritmo narrativo del romanzo. Per non parlare dei personaggi… Tranne il protagonista principale (il vicesceriffo Luther Opoku), tutti gli altri mi son sembrati troppo piatti e mai caratterizzati a dovere.
Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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