Titolo originale: Piedras preciosas
Formato: copertina rigida
Pagine: 160
Editore: Garzanti Libri (6 novembre 2017)
ISBN-13: 978-8811675396
Data di acquisto: prenotazione del 9 ottobre 2017
Letto dall'8 al 12 novembre 2017
▪ Sinossi
All'improvviso il silenzio della casa sembra avvolgere ogni cosa. Natalia ha appena accompagnato le figlie all'aeroporto e non le resta che aspettare il ritorno del marito dal lavoro. Non è questa la vita che aveva immaginato. Non era così che si vedeva dopo i quarant'anni. Per questo quando le arriva l'invito a un aperitivo nell'elegante casa di un'amica decide di accettare. Ma quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio di chiacchiere diventa qualcosa di più. Perché quella sera Natalia incontra l'affascinante Raúl Montenegro. L'ombroso avventuriero la conquista con i suoi racconti e, accanto a lui, Natalia ritrova una voglia di vivere che credeva perduta. Perché a volte le parole hanno un potere inaspettato e la loro forza può essere imprevedibile.
Dal giorno seguente, però, Natalia comincia a ricevere strani biglietti, che la riempiono di dubbi. Non riesce a spiegarsi questo comportamento di Raúl: nulla durante il loro primo incontro le aveva lasciato presagire di non potersi fidare di lui. Finché l'uomo le propone un incontro al quale poi non si presenta. Al suo posto c'è un suo caro amico che le rivela che Raúl è fuori città. Natalia non riesce a credergli: capisce che l'incontro di quella sera forse non è stato casuale; capisce che c'è qualcosa che le viene nascosto. Ma non può immaginare che quel qualcosa sia il centro di un fitto intrico di inganni e di bugie.
E Natalia si scopre suo malgrado pedina di una partita che può vincere solo trovando dentro di sé tutta la forza di cui è capace.
▪ La mia recensione
"Si sentiva nel bel mezzo di qualcosa che assomigliava a una storia, ma non era una vera storia. Storia erano lettere impresse nella pietra, e uno teneva quella pietra impressa nella memoria per raccontarla di tanto in tanto. Invece, quando Natalia voleva mettere ordine nella sua storia, la sua mente si scomponeva in una pioggia sottile ed era padrona soltanto della propria agitazione. Non riusciva a sopportare la visione di un telefono morto, solo un pezzo di plastica a forma di telefono".
Libro davvero orribile, senza né capo e né coda… e senza neanche aver compreso dove l'autrice volesse andare a parare. Ma ormai ho capito che con Clara Sánchez è (e sarà) sempre così: un libro bello seguito da, almeno, tre o quattro che non riuscirò a comprendere! Pazienza…
Veniamo a questo qui. Ho trovato i personaggi davvero piatti, anonimi e molto antipatici. La trama, che definirla assurda è già fargli un complimento, è parecchio monotona, senza mai un sussulto o una sorpresa. Anzi, io ho avuto la sensazione che la Sánchez avesse in testa più di un'idea su come impostare il romanzo… e poi le abbia messe tutte insieme, ma alla rinfusa e senza minimamente svilupparle.
Unica consolazione: il libro è breve e termina quasi subito.
▪ Voto: ⭐ (1 su 5)
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