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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 31 dicembre 2023

Wulf Dorn: Il superstite. Jan Forstner, vol. 1

Wulf Dorn: Il superstite. Jan Forstner, vol. 1

Titolo originale: Kalte Stille
Formato: Kindle (912 KB)
Pagine: 440
Editore: Corbaccio (4 maggio 2011)
ASIN: B0064BV4T0

Data di acquisto: 6 novembre 2014
Letto dal 26 al 28 maggio 2015

Sinossi
Prima del silenzio. Una notte d'inverno, la strada ghiacciata, neve tutt'intorno, un'auto sbanda, si schianta contro un albero, il guidatore è gravemente ferito. Aveva appuntamento con lo sconosciuto che poche ore prima aveva rapito suo figlio Sven, mentre era fuori casa con il fratello maggiore. Adesso tutto è inutile: l'uomo sa che sta per morire. E sa che anche suo figlio morirà…
Dopo il silenzio. Da ventitré anni lo psichiatra Jan Forstner vive con l'angoscia della scomparsa del fratellino. Tutto ciò che gli resta è un registratore che aveva portato con sé la notte in cui erano usciti insieme e dove sono incise le ultime parole di Sven: "Quando torniamo a casa?". E poi il silenzio. E gli incubi che da quella notte non hanno smesso di tormentarlo. La notte in cui il padre è morto in un incidente d'auto. La vita di Jan si riassume tutta in quella notte: ha studiato psichiatria come suo padre, si è specializzato in criminologia e ora è tornato al punto di partenza: alla Waldklinik, la clinica dove lavorava il padre e dove adesso lavorerà anche lui. Vorrebbe ricominciare a vivere, lasciarsi alle spalle l'incubo, ma quando una paziente della clinica si suicida, Jan si trova coinvolto in un'indagine che svelerà un segreto atroce rimasto sepolto per ventitré anni…

La mia recensione
"Ci sono ferite che non guariscono mai. Si crede che sotto la crosta sia ricresciuto un tessuto nuovo, ma non appena ci si gratta in quel punto, la ferita ricomincia a sanguinare".
Allora, vediamo un po': c'è uno psichiatra che avrebbe bisogno egli stesso di uno psichiatra poiché consumato dai sensi di colpa per la sparizione, oltre vent'anni prima, del suo fratellino e della contemporanea morte del padre in un incidente d'auto; c'è un vecchio che non riesce a togliersi dalla testa il modo in cui si è suicidata la giovane figlia; c'è un venditore di giocattoli che ha visto la sua vita andare in rovina dopo esser stato ingiustamente accusato di pedofilia; c'è una prostituta con un cliente che ogni volte gli chiede soltanto di indossare una maschera di donna; e, per finire, ci sono alcune pazienti di una clinica psichiatrica che una volta dimesse si suicidano. Eccoli qui gli ingredienti di questo spettacolare thriller psicologico che, per così dire, ci sprona a guardare ai dettagli dei nostri stessi incubi. Opera, lo avrete certamente capito, che non lascia un attimo di tregua al lettore e che, anzi, lo incoraggia a trovare l'anello di congiunzione di tutte queste storie e delle tante morti presenti nel libro. E tanti, anche eccessivi, i personaggi (tra vivi e morti) presenti che… mi hanno costretto a prendere appunti per capire il loro ruolo nella storia. È il secondo libro che leggo di Wulf Dorn (il primo è stato La psichiatra, altro capolavoro di ingegneria mentale); in entrambi i romanzi il protagonista è uno o una psichiatra… visto il risultato finale non mi dispiace affatto ed anzi sta diventando un piacevole continuum.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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