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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 15 dicembre 2023

Peter Høeg: Il senso di Smilla per la neve

Peter Høeg: Il senso di Smilla per la neve

Titolo originale: Frøken Smillas fornemmelse for sne
Formato: copertina rigida
Pagine: 456
Editore: Mondadori (prima edizione del 13 settembre 1994)
ISBN-13: 9788804384380

Data di acquisto: regalo di Natale 2020
Letto dal 16 marzo al 3 aprile 2021

Sinossi
La forte, indomabile Smilla, cresciuta nelle glaciali solitudini della Groenlandia, è coinvolta in un'indagine che riguarda un incidente sulla neve accaduto a un bambino. Ma Smilla è sicura che non si tratti di una disgrazia. Il piccolo Esajas correva sul tetto innevato quando è caduto, rimanendo ucciso. Ma Smilla ha visto le impronte lasciate dal bambino e la neve le dice che non si è trattato di un incidente…

L'incipit del libro
C'è un freddo straordinario, 18 gradi Celsius sotto zero, nevica, e nella lingua che non è più mia la neve è qanik, grossi cristalli quasi senza peso che cadono in grande quantità e coprono la terra con uno strato di bianco gelo polverizzato.
L'oscurità di dicembre sale dalla fossa che sembra illimitata come il cielo che ci sovrasta. In questa oscurità i nostri volti sono solo dischi di pallida luce, ma riesco ugualmente a percepire la disapprovazione del pastore e del becchino per le mie calze nere a rete e per i gemiti di Juliane, peggiorati dal fatto che stamattina ha preso l'Antabuse e ora affronta il dolore quasi sobria. Pensano che io e lei non abbiamo rispettato il tempo né la tragica situazione. La verità è che le calze e le pillole sono, ognuna a modo suo, un omaggio al freddo e a Esajas.

La mia (brevissima) recensione
"Non sono perfetta, mi piacciono più la neve e il ghiaccio che l'amore. Mi è più facile interessarmi alla matematica che amare il mio prossimo. Ma sono ancorata a qualcosa di saldo nell'esistenza. Lo si può chiamare senso dell'orientamento, intuizione femminile o quello che si vuole. Ho delle fondamenta e più in basso non posso cadere. Può anche essere che sia riuscita a organizzarmi la vita fin troppo bene. Ma sono sempre aggrappata - almeno con un dito alla volta - allo Spazio Assoluto".
In Il senso di Smilla per la neve piace ed affascina il senso della natura dei popoli del nord ma, nel complesso, non rimarrà tra i miei libri preferiti.
L'inizio è molto interessante ma il finale (tutto in chiave fantascientifico) non è proprio all'altezza. Un romanzo noioso, triste ed a fasi alterne; e con il ritmo lento, tipico dei thriller scandinavi. È ambientato tra la Danimarca, la Groenlandia e... tra i ghiacci, dalle mille sfumature di colore e di consistenza.
Protagonisti assoluti sono la neve (e tutti i modi ed i termini con cui la si indica), il ghiaccio, il freddo ed il paesaggio artico.
📌 Voto: ⭐⭐ (2 su 5)

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