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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 22 dicembre 2023

Daniel Cole: Ragdoll

Daniel Cole: Ragdoll. Fawkes e Baxter, vol. 1

Titolo originale: Ragdoll
Formato: Kindle (1431 KB)
Pagine: 388
Editore: Longanesi (11 maggio 2017)
ASIN: B06XKQBK1X

Data di acquisto: 24 luglio 2017
Letto dall'1 al 3 agosto 2017

Sinossi
Londra, 2010. Il processo al "Cremation Killer", Naguib Khalid, è giunto al momento della sentenza. Il detective William Fawkes, detto Wolf, è in ansiosa attesa del verdetto. Perché le prove a carico dell'imputato sono indiziarie, e c'è chi dice che siano state inventate da Wolf stesso. Quando Khalid viene assolto, Wolf lo aggredisce in tribunale e viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Ma pochi giorni dopo Khalid viene colto sul fatto: se solo avessero ascoltato Wolf, l'ultima vittima avrebbe potuto salvarsi invece di morire bruciata viva come le altre.
Londra, 2014: Wolf è tornato in servizio, ma è un uomo distrutto. Divorziato, ha appena traslocato in un palazzo fatiscente ai margini della capitale inglese. Una notte, viene convocato su una scena del crimine. In un appartamento disabitato si trova un cadavere. Un solo corpo… Ma sei vittime. Sei parti differenti, sei membra di persone diverse, cucite insieme in modo rozzo. Ma non basta, perché il killer fa arrivare alla stampa un elenco di nomi e date. Sono le sue prossime vittime, e l'assassino arriva a dire anche quando le ucciderà. Ed è scorrendo la lista fino all'ultimo nome che Wolf capisce che quella terribile sfida lo riguarda molto, molto da vicino.

L'incipit del libro
Lunedì 24 maggio 2010. Samantha Boyd si chinò per passare sotto il traballante nastro barriera della polizia e alzò lo sguardo verso la statua della Giustizia appollaiata in cima alla cupola dell'Old Balley, il famigerato tribunale di Londra. Doveva essere un simbolo di forza e di rettitudine, ma Samantha ormai la vedeva per quello che era nella realtà: luna donna disillusa e disperata in procinto di lanciarsi giù dal tetto e schiantarsi sulla strada. Appropriatamente, la benda che in tutte le raffigurazioni al mondo le copriva gli occhi in quel caso era stata omessa; perché l'idea che la giustizia fosse cieca era ingenua, specialmente quando c'erano di mezzo problemi come il razzismo e la corruzione nelle forze di polizia.
Le strade circostanti, così come le stazioni della metropolitana, erano state chiuse nuovamente per via dello sciame di giornalisti che le aveva invase, trasformando un'area trafficata del centro di Londra in una specie di assurda baraccopoli piccolo borghese. Confezioni di cibo vuote giacevano ovunque sull'asfalto coperto di rifiuti, mettendo in bella mostra i loghi di Marks & Spencer e Pret A Manger. Nécessaire di marca venivano riposti mentre echeggiava il ronzio dei rasoi elettrici. L'inadeguato ferro da stiro da viaggio di uno dei presenti non riusciva a mascherare il fatto che aveva dormito con addosso l'unica camicia e cravatta che aveva.
Samantha si intrufolò nella folla, sentendosi tutti gli occhi addosso. Era in ritardo e sudava dopo la marcia forsennata di sei minuti filati da Chancery Lane. I suoi capelli biondo platino le tiravano in cima al capo, dove li aveva raccolti tentando senza successo di cambiare il proprio aspetto per non essere riconosciuta. La stampa aveva identificato le persone collegate al processo sin dal primo giorno. A quel punto, giunti al giorno quarantasei, Samantha era apparsa probabilmente in tutti i principali quotidiani del mondo. Era stata perfino costretta a chiamare la polizia quando un giornalista particolarmente insistente l'aveva seguita fino a casa, a Kensington, rifiutandosi di andarsene. Decisa a evitare ulteriori attenzioni sgradite, chinò il capo e procedette spedita.

La mia recensione
"Quante volte uno deve fare una cosa in contraddizione con il proprio carattere perché finalmente si capisca che non c'è contraddizione affatto?".
L'esordio da scrittore di Daniel Cole parte subito con il botto: il ritrovamento di un corpo formato da sei diverse parti di corpi di altrettanti vittime. Purtroppo, però, da qui in poi si procederà lungo i soliti cliché: un'intera squadra investigativa con problemi personali e familiari sulle tracce di uno spietato serial killer, fughe di notizie a ripetizione e giornalisti senza scrupoli a caccia della notizia sensazionale.
Ma messi da parte questi preconcetti, eccoci davanti una trama ad incastri davvero niente male ed ingarbugliata al punto giusto e con dei personaggi principali, sia buoni che cattivi, ottimamente caratterizzati. Piccolo suggerimento da parte mia: durante la lettura del libro vi conviene prendere appunti su tutti gli indizi che via via incontrerete. In questo modo potrete ricostruire voi stessi l'indagine in corso e (con tutti gli elementi a vostra disposizione) cercare di anticipare l'incredibile finale.
Da qualche parte, che ora non ricordo dove, ho letto che Ragdoll sarebbe il primo di una trilogia incentrata sul detective William "Wolf" Fawkes… e se questo sono le premesse, aspetto con ansia già le prossime uscite.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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