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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 15 dicembre 2023

Stephen King: Buick 8

Stephen King: Buick 8

Titolo originale: From a Buick 8
Formato: mobi (801 KB)
Pagine: 380
Editore: Sperling & Kupfer (17 settembre 2013)
ASIN: B00F01VCN8

Data di acquisto: 14 settembre 2014
Letto dal 10 al 21 aprile 2021

Sinossi
Dal genio narrativo di Stephen King, un'altra "cosa" che invece vive e respira, alternando, come un animale, lunghi periodi di letargo a fasi di violenta attività: è la Buick 8 color blu notte parcheggiata in un capannone dietro la stazione di polizia della squadra D. Una presenza sorniona e inquietante che ha mutato completamente la squadra stessa: c'è chi se n'è andato, chi l'ha sostituito, chi è sparito, ma tutti (come in un clan) tacciono e stanno all'erta… perché è l'unico comportamento da adottare quando un mistero insondabile e letale invade la normalità…

L'incipit del libro
Il figlio di Curt Wilcox veniva spesso alla stazione l'anno che suo padre morì - e intendo proprio spesso -, ma nessuno gli diceva mai di togliersi dai piedi o gli chiedeva che cosa diavolo volesse. Capivamo il motivo delle sue visite: cercava di aggrapparsi al ricordo di suo padre. I poliziotti la sanno lunga sulla psicologia del dolore; molti di noi ne sanno più di quanto vorrebbero.

◾ La mia (brevissima) recensione
"Il capannone si apriva su entrambe le estremità, e Johnny fece entrare la Buick dal retro. Il risultato fu che per tutti gli anni della sua permanenza nel capannone fronteggiò la stazione della squadra D. Era una cosa di cui con il passare del tempo molti degli agenti divennero consapevoli. Non era niente di esplicito, tutt'altro che un pensiero organizzato, ma qualcosa che aleggiava in un angolo della mente, che non si formava del tutto ma che non svaniva mai: la pressione del suo ghigno cromato".
Romanzo lentissimo che non mi ha entusiasmato più di tanto. Storia triste e malinconica come non mai.
📌 Voto: ⭐⭐ (2 su 5)

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