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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 2 gennaio 2024

Christian Jacq: La regina di Abu Simbel

Christian Jacq: La regina di Abu Simbel. Il romanzo di Ramses, vol. 4

Titolo originale: La dame d'Abou Simbel
Formato: copertina flessibile
Pagine: 396
Editore: Mondadori (1 settembre 1997)
ISBN-13: 9788804437956

Data di acquisto: 29 aprile 2022
Letto dal 22 dicembre al 2 gennaio 2024

Sinossi
Nere nubi minacciano la pace appena raggiunta: gli ittiti continuano a premere ai confini del regno; Ofir e Shenar, i nemici di sempre, tramano ancora nell'ombra; gli ebrei guidati da Mosè, l'amico fraterno di un tempo, si sollevano contro il faraone. Circondato da mille pericoli, Ramses sa di poter contare sulla magica protezione di Nefertari e le offre il più favoloso dei regali: un monumento al loro amore eterno, che consegni alle future generazioni l'immagine della grande sposa reale.

L'incipit del libro
Massacratore, il leone di Ramses, lanciò un ruggito che inchiodò per la paura gli egiziani al pari dei rivoltosi. L'enorme belva che il Faraone aveva decorato di una sottile collana d'oro per i buoni e leali servigi resi durante la battaglia di Qadesh contro gli ittiti pesava più di trecento chili. Era lunga quattro metri e aveva una criniera folta e fiammeggiante, rigogliosa al punto da coprirle la zona superiore della testa, le gote, il collo, in parte le spalle e il petto. Il pelo, liscio e corto, era di un bruno chiaro e lucente.
In un raggio di oltre venti chilometri restava traccia della collera di Massacratore, e non c'era chi non comprendesse che era anche quella di Ramses che, dopo la battaglia di Qadesh, era divenuto Ramses il grande.
Ma era proprio reale quella grandezza, dal momento che il Faraone d'Egitto, nonostante il suo prestigio e il suo valore, non riusciva a imporre la propria legge ai barbari dell'Anatolia?

La mia recensione
"La posta in gioco trascendeva la sua persona. Il Faraone non aveva il diritto di pensare alla propria tranquillità e alla famiglia, ma doveva scongiurare il male anche a costo della sua vita".
Anche questo quarto capitolo mischia storia e fantasia sulle sfide che Ramses, ormai all'apice del suo successo, si trova ad affrontare per difendere l'Egitto dalle minacce esterne (Ittiti) ed interne (traditori e ribelli vari)… senza trascurare la minaccia incarnata da un Mosè ormai preda dei deliri della fede nel dio unico.
Diversamente dai precedenti volumi (qui: 1-2-3), questa volta avremo degli interessanti spunti di riflessione sulla visione della magia, sulla figura di Mosè, sulle piaghe e la conseguente dinamica della fuga degli ebrei dall'Egitto (completamente diversa da quanto scritto nella Bibbia).
La trama, che pur molto romanzata è comunque fedele alla storia reale, si sviluppa su due piani paralleli: infatti, oltre che seguire le vicende politiche di Ramses, assisteremo anche alla bellissima storia d'amore tra Ramses e Nefertari.
Il libro, scritto su basi ed informazioni storiche fondate, è scorrevole, la storia è avvincente e coinvolgente: Christian Jacq è stato molto abile sia nel ricostruire l'ambientazione storica, che nel creare personaggi realistici e credibili.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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