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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

sabato 27 gennaio 2024

Wulf Dorn: Phobia

Wulf Dorn: Phobia

Titolo originale: Phobia
Formato: Kindle (823 KB)
Pagine: 273
Editore: Corbaccio (11 settembre 2014)
ASIN: B00LEPOFNS

Data di acquisto: 25 gennaio 2015
Letto dal 2 al 5 ottobre 2015

Sinossi
Londra, una notte di dicembre nel quartiere di Forest Hill. L'automobile del marito nel vialetto di casa. La chiave nella toppa. I passi che risuonano in corridoio. Rumori familiari per Sarah Bridgewater. Ma l'uomo che trova in cucina non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l'auto di Stephen. Sostiene di essere Stephen, e conosce delle cose che solo il marito di Sarah può conoscere. Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza, né la polizia è preoccupata del fatto che il marito risulti svanito nel nulla. Sarah sa che può contare solo su una persona: l'amico psichiatra Mark Behrend. Con il misterioso sconosciuto ha così inizio un duello psicologico, in cui ogni punto vinto o perso può significare riuscire a sopravvivere o venire brutalmente uccisi.

La mia recensione
"Nella nostra società civilizzata la morte è diventata un'attrattiva. Più è terribile, più copie si vendono. La gente ne va matta".
Uno dei personaggi secondari di questo libro afferma che "la paura ha una casa… è nella tua testa, ed è lì che possiamo incontrarla"! Già, e io ci aggiungo che il problema è che questa casa, a volte, ha troppe stanze e non è sempre facile capire (o conoscere) le nostre stesse paure o fobie!
Ecco esattamente cosa ci insegna questo testo, in cui fa la sua ricomparsa il dottor Mark Behrendt, personaggio già incontrato in La psichiatra, il primo bellissimo libro di Wulf Dorn. In questa nuova avventura, Mark deve districarsi in un doppio contesto. Nel primo deve aiutare Sarah Bridgewater, una sua amica d'infanzia, a ritrovare il marito rapito da quello che sembra (almeno apparentemente) un folle pervertito; il problema principale di questa folle corsa contro il tempo è che Mark e Sarah sono da soli perché nessuno, neanche la polizia, sembra credere alla versione dei fatti fornita dalla donna. Nella seconda situazione (chiamiamola così), Mark deve affrontare i fantasmi del suo passato: al culmine della sua carriera, infatti, ha assistito all'incidente in cui ha perso la vita la sua compagna. Incidente di cui non sono mai state chiarite le dinamiche e le circostanze.
Comunque, torniamo al libro. La sua lettura scorre davvero fluida, facilitata anche dai capitoli brevi in cui le varie situazioni si danno via via il cambio. Altro punto a suo favore è la costante presenza di una violenza non esplicita e senza grossi spargimenti di sangue. Il finale aperto, infine, lascia intuire che quasi quasi potrebbe esserci un seguito… e, francamente, la cosa non mi dispiace affatto. L'unico appunto che mi sento di rivolgere a quest'opera, è che in certi punti ed in certe situazioni richiama un po' troppo il film "Saw, l'enigmista". Ma questo è solo un piccolo dettaglio che non svaluta il mio giudizio positivo.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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