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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 7 gennaio 2024

Giorgio Faletti: Niente di vero tranne gli occhi

Giorgio Faletti: Niente di vero tranne gli occhi

Formato: Kindle (1254 KB)
Pagine: 499
Editore: Baldini & Castoldi
ASIN: B010VP99GY

Data di acquisto: 17 novembre 2013
Letto dal 16 al 21 ottobre 2017

Sinossi
Nome: Jordan Marsalis. Statura: 1,86. Occhi: Azzurri. Capelli: Sale e pepe. Età: 37. Mezzo di locomozione: Ducati 999. Indirizzo: 54 West 16esima Strada. Grado: Ex tenente del NY Police Department. Città: New York.
Nome: Maureen Martini. Statura: 1,72. Occhi: Neri. Capelli: Neri. Età: 29. Mezzo di locomozione: Porsche Boxster. Indirizzo: Via della Polveriera 44. Grado: Commissario della Polizia di Stato. Città: Roma.
Queste due persone, così lontane e differenti da non avere apparentemente nulla in comune, si troveranno unite di fronte a un lucido e spietato assassino che si diverte a comporre i corpi delle sue vittime come personaggi dei Peanuts. La prima è il pittore maledetto Jerry Kho, pseudonimo di Gerald Marsalis, figlio del sindaco di New York e nipote di Jordan. Ne seguiranno altre due, collegate fra di loro da una misteriosa e indecifrabile logica. Sullo sfondo di una Roma assolata e distratta e di una sfavillante e cupa New York, dove tutto agli occhi appare vero ma nulla è come sembra, fra incomprensibili messaggi e istantanee di orrori, i due protagonisti sono travolti nell'affannata ricerca dell'omicida, fino alla scoperta della sua e della loro verità.

L'incipit del libro
Il buio e l'attesa hanno lo stesso colore.
La ragazza, che un giorno sarà seduta nell'oscurità come in una poltrona, ne avrà avuto a sufficienza dell'uno e dell'altra per averne paura. Avrà imparato fin troppo bene a sue spese che la vista a volte non è un fatto esclusivamente fisico ma mentale. Improvvisamente, i fari di una macchina di passaggio disegneranno un riquadro luminoso che percorrerà le pareti con rapida furtiva curiosità, come alla ricerca di un punto immaginario.
Poi, dopo la prigionia della stanza, quel ritaglio di luce ritroverà la libertà della finestra e tornerà fuori, all'inseguimento della macchina che l'ha generato. Oltre la cortina delle tende, oltre i vetri, oltre i muri, nel buio giallastro di mille luci e di mille neon, ci sarà ancora quella follia incomprensibile che chiamano New York, la città che tutti dicono di detestare e che tutti continuano ostinatamente a percorrere con l'unico scopo non dichiarato di capire quanto l'amano. E col terrore di scoprire quanto poco ne sono riamati.
Così, si ritrovano a essere solo uomini, uguali a quelli che popolano tutto il resto del mondo, semplici essere umani che si rifiutano di avere occhi per vedere, orecchie per sentire e una voce da contrapporre ad altre voci che gridano più forte.

La mia recensione
"Un buon poliziotto, anche se a volte cade vittima di qualche piccola debolezza, in fatto di bilancio finale dà molto di più di quanto prende. Se le debolezze sono grandi smette di essere un buon poliziotto e diventa una canaglia. Problemi suoi e di un giudice".
È il secondo libro scritto da Giorgio Faletti ed anche questo (dopo Io uccido) è davvero appassionante ed interessante. Si tratta, per dirla tutta, del classico romanzo che ti cattura già dalla prima pagina e ti sprona ad andare avanti sino alla fine.
Questa volta abbiamo un serial killer che, dopo aver ucciso le sue vittime, le ricompone usando come riferimento i personaggi dei fumetti di Linus. Parallelamente a questa vicenda, seguiremo anche le storie dell'ex poliziotto americano Jordan Marsalis e dell'italiana Maureen Martini, commissario di polizia alle prese con un delicato intervento agli occhi: entrambi belli, bravi e ricchi ma tormentati da rimorsi e terribili tragedie familiari.
La storia alla base di tutto il romanzo, che per grossi capi segue il modello del già citato Io uccido, è davvero ben fatta e costruita secondo la logica del giallo/thriller/horror; stessa cosa posso dire (pur nella drammaticità degli eventi) dell'incontro tra i due protagonisti… ma, secondo il mio giudizio, il fattore negativo (che comunque non ridimensiona la bellezza del libro) è dato dalle "visioni" di Maureen: siamo onesti, una trama che sino a questo punto stava scorrendo in modo fluido non aveva proprio bisogno di ricorrere al paranormale per trovare un punto di svolta utile per svelare, nel vero senso della parola, il più insospettabile dei colpevoli.
Se con il primo romanzo avevamo fatto la conoscenza di un Faletti scrittore un po' acerbo, questo suo secondo lavoro ha segnato la definitiva consacrazione di un ottimo scrittore… e chissà per quanti anni ancora lo vedremo nell'Olimpo dei grandi scrittori italiani di tutti i tempi. Persone così poliedriche non ne nascono tanto spesso!
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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