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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 23 gennaio 2024

Wulf Dorn: Il mio cuore cattivo

Wulf Dorn: Il mio cuore cattivo

Titolo originale: Mein böses Herz
Formato: Kindle (1035 KB)
Pagine: 420
Editore: Corbaccio (31 ottobre 2013)
ASIN: B00E3MJIUE

Data di acquisto: 6 novembre 2014
Letto dal 19 al 22 agosto 2015

Sinossi
Doro spera che il trasloco porti con sé un nuovo inizio. E soprattutto la fine delle allucinazioni che la tormentano da quando è morto suo fratello. Quando non è più riuscita a distinguere la realtà dalla sua immaginazione. Ma nella nuova casa in cui ora vive con la madre sente di nuovo le voci che credeva di avere sconfitto. Finché una notte vede un ragazzo in giardino: spaventato, disperato, in fuga da una presenza demoniaca. Il ragazzo le chiede aiuto, ma poi scompare senza lasciare traccia. E qualche giorno dopo Doro ne scopre l'identità e, soprattutto, scopre che si è suicidato prima del loro incontro. Doro rifiuta di credere di essersi inventata tutto, ma la sua indagine la farà precipitare in un incubo…

La mia recensione
"Il miglior modo per capire se sei sola è avere duecento amici su Facebook, e neanche uno nella vita vera. Nessuno con il quale incontrarsi anche solo per poco, per scambiare due parole o giusto per stare insieme, e basta".
Ed ecco qui l'ennesimo capolavoro psicologico targato Wulf Dorn. Anche se, ad essere sincero, tra tutti i libri dell'autore tedesco che sin qui ho letto, questo forse è quello che mi ha entusiasmato di meno; però, io lo giudico lo stesso un eccellente lavoro perché, per quanto riguarda la soluzione finale del giallo, mi ha completamente spiazzato… e per ben due volte! E, come me, chissà quanti altri lettori ci son cascati!
Per farvi capire di cosa parliamo, partiamo prima da una rapida occhiata alla trama del racconto: abbiamo la diciassettenne Dorotea che, dopo aver scoperto il cadavere del proprio fratellino ed il conseguente divorzio dei genitori, viene internata in una clinica psichiatrica (la stessa in cui lavora il dottor Forstner, già protagonista di altri romanzi di Dorn, ma che qui si limita solo a due rapide apparizioni). Una volta dimessa, ma ancora alle prese con un vuoto di memoria, Dorotea (insieme alla madre) si trasferisce in una nuova cittadina… dove, da subito, comincia a sentire voci interiori, a vedere il fantasma del fratellino morto e uno strano ragazzino che, di notte, si intrufola nel suo giardino per chiedergli aiuto da un demonio che lo insegue! Lei accetta di aiutarlo ma, allo stesso tempo, è consapevole che nessuno potrà aiutarla in quanto da tutti considerata pazza e traumatizzata. Stop… mi fermo qui per non rischiare di fare spoiler e svelare altri dettagli del racconto.
Io, come avevo già scritto all'inizio, lo reputo un romanzo abbastanza intrigante ed avvincente (ma in alcuni punti la narrazione ha bruschi rallentamenti), che mi ha tenuto con il fiato sospeso fin da subito e che mi ha permesso di riflettere sulla condizione umana, sui suoi risvolti mentali e sui sensi di colpa.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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