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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 4 gennaio 2024

Umberto Eco: L'isola del giorno prima

Umberto Eco: L'isola del giorno prima

Formato: Kindle (1316 KB)
Pagine: 473
Editore: Bompiani (2 novembre 2010)
ASIN: B00671HX9M

Data di acquisto: 9 agosto 2016
Letto dall'11 al 18 agosto 2016

Sinossi
Nell'estate del 1643 un giovane piemontese naufraga, nei mari del sud, su di una nave deserta. Di fronte a lui un'isola che non può raggiungere. Intorno a lui un ambiente apparentemente accogliente. Solo, su un mare sconosciuto, Roberto de la Grive vede per la prima volta in vita sua cieli, acque, uccelli, piante, pesci e coralli che non sa come nominare. Scrive lettere d'amore, attraverso le quali si indovina la sua storia: una lenta e traumatica iniziazione al mondo secentesco della nuova scienza, della ragion di stato, di un cosmo in cui la terra non è più al centro dell'universo. Roberto vive la sua vicenda tutta giocata sulla memoria e sull'attesa di approdare a un'isola che non è lontana solo nello spazio, ma anche nel tempo.

L'incipit del libro
"Eppure m'inorgoglisco della mia umiliazione, e poiché a tal privilegio son condannato, quasi godo di un'aborrita salvezza: sono, credo, a memoria d'uomo, l'unico essere della nostra specie ad aver fatto naufragio su di una nave deserta".
Così, con impenitente concettosità, Roberto de la Grive, presumibilmente tra il luglio e l'agosto del 1643.
Da quanti giorni vagava sulle onde, legato a una tavola, a faccia in giù di giorno per non essere accecato dal sole, il collo innaturalmente teso per evitare di bere, riarso dal salmastro, certamente febbricitante? Le lettere non lo dicono e lasciano pensare a una eternità, ma si dev'essere trattato di due giorni al più, altrimenti non sarebbe sopravvissuto sotto la sferza di Febo (come immaginosamente lamenta), lui così infermiccio quale si descrive, animale nottivago per naturale difetto.

La mia recensione
"Io non vi dico di prepararvi all'altra vita, ma di usare bene quest'unica vita che vi è data, per affrontare quando verrà, l'unica morte di cui avrete mai esperienza. È necessario meditare prima, e molte volte, sull'arte del morire, per riuscire a farlo bene una sola volta".
Sì, bel libro… ma di una pesantezza unica! A volte sembrava di sfogliare un trattato di filosofia; ma visti il nome e la professione dell'autore, c'era da aspettarselo. Ne L'Isola del giorno prima affrontiamo la storia dell'ingenuo Roberto Pozzo Di San Patrizio De La Grive che, nell'estate del 1643, prima si trova ad affrontare varie vicissitudini e peripezie (compresa una guerra… in cui, molto probabilmente, lui non uccide e non ferisce nessuno) e, a seguire, naufraga e trova rifugio su una nave deserta ed a pochissima distanza da un'isola. Isola, situata proprio sul 180° meridiano (quello del cambio di data), che dovrebbe rappresentare la sua salvezza… se non fosse che Roberto non sa nuotare e non ha nessuna intenzione di imparare! Quindi, il nostro eroe (si fa per dire!) si ritrova a passare le giornate a bordo della nave deserta (ma dotata di ogni confort, con acqua e cibo in abbondanza), inventando storie sulla sua presunta amata e dando la colpa di tutte le sue sventure ad un immaginario fratello cattivo (che lui chiama Ferrante). E tra un racconto e l'altro, Roberto trova anche il tempo di ragionare su questioni teologiche, filosofiche e astronomiche.
Comunque, la parte peggiore del libro è quella finale (gli ultimissimi capitoli), in cui non si capisce se quel sempliciotto di Roberto riesca o meno ad approdare finalmente sull'isola tanto agognata. Come rovinare un romanzo che, nonostante le tante pappardelle presenti, almeno si presentava leggibile…!
📌 Voto: ⭐⭐⭐ (3 su 5)

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