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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

sabato 6 gennaio 2024

Jeffery Deaver: Il filo che brucia

Jeffery Deaver: Il filo che brucia. Serie di Lincoln Rhyme, vol. 9

Titolo originale: The Burning Wire
Formato: copertina rigida
Pagine: 531
Editore: Rizzoli (30 giugno 2010)
ISBN-13: 9788817040761

Data di acquisto: 14 febbraio 2017
Letto dal 31 marzo al 6 aprile 2018

Sinossi
La notizia raggiunge Lincoln Rhyme nella sua casa-laboratorio di Central Park West: l'Orologiaio, l'unico criminale a essergli sfuggito, è stato avvistato all'aeroporto di Città del Messico. Rhyme sta già pregustando l'occasione di regolare i conti con la sua nemesi, quando al quartier generale dell'NYPD scatta l'allarme per un caso che richiede il suo intervento. Perché in pieno centro a Manhattan un autobus di linea è stato colpito da una violenta scarica elettrica che lo ha ridotto a una carcassa di metallo incandescente. La scena del crimine non lascia dubbi: qualcuno si è divertito a giocare con la rete elettrica della città, e quello che poteva sembrare un incidente è in realtà un attentato riuscito solo a metà. Poco dopo, infatti, il misterioso attentatore si fa vivo con la polizia per avanzare la sua esorbitante richiesta: una riduzione dei consumi elettrici così drastica da condannare New York alla paralisi. Mentre la task-force guidata da Rhyme segue la pista di un gruppo di ecoterroristi, i blackout e gli incidenti letali si moltiplicano, la città precipita nel caos e la minaccia elettrica rivela tutto il suo devastante potenziale distruttivo. Solo Lincoln Rhyme può sperare di sventare il piano criminale di chi sta trasformando New York in una gigantesca trappola mortale. Ma prima di incastrare il colpevole, Rhyme dovrà affrontare i fantasmi più reconditi della propria coscienza e del proprio passato. Evitando di lasciarci la pelle…

La mia recensione
"Potevi bloccare l'elettricità, la potevi incanalare, ma non la potevi fregare. Una volta creata, la corrente avrebbe fatto per istinto tutto il possibile per tornare a terra e, se la strada più diretta comportava il sacrificio di una vita umana al suo passaggio, lo faceva, letteralmente, in un lampo. La corrente non aveva coscienza, né sensi di colpa".
Bel libro con la corrente elettrica al centro della storia… e per il sottoscritto è stato anche come fare un viaggio indietro nel tempo, visto che negli anni '80, tra alti e bassi, ho studiato proprio elettronica. Romanzo con mille colpi di scena, alcuni prevedibilissimi altri meno, e tensione (scusate il gioco di parole) alle stelle perché, anche se i personaggi sono già noti, non sai mai in cosa si imbatteranno o a cosa debbano stare attenti.
Storia, in puro stile Deaver, piena zeppa di citazioni, dettagli e nozioni tecniche a più non posso… ma non sempre facili da seguire. Ottimo il finale che lascia aperti un bel po' di temi, e situazioni (come la tetraplegia di Lincoln Rhyme), da affrontare nelle mie successive letture di Jeffery Deaver.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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