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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 5 gennaio 2024

Andrea Frediani: Jerusalem

Andrea Frediani: Jerusalem

Formato: copertina flessibile
Pagine: 445
Editore: Newton Compton (25 marzo 2010)
ISBN-13: 9788854117396

Acquistato nel 2011
Letto dal - al 28 giugno 2015

Sinossi
Gerusalemme, 70 dC. Un giovane membro della famiglia di Gesù mette in salvo dalle devastazioni dei romani di Tito le memorie scritte da Giacomo, fratello di Cristo. Oltre mille anni dopo, il manoscritto ricompare a Magonza nelle mani della comunità ebraica, che intende usarlo come prova dell'assoluta innocenza dei giudei nella morte di Gesù. E ora, nel 1099, mentre la città è assediata dai crociati, il prezioso documento è di nuovo a Gerusalemme, dove lo cercano i capi cristiani per impedire che il suo messaggio provochi una scissione all'interno della Chiesa. Otto destini sono intrecciati con le sorti del memoriale di Giacomo: quelli di due sorelle ebree sopravvissute al pogrom crociato in Germania, di una prostituta semipagana e di un monaco cluniacense scampati al disastroso epilogo della crociata di Pietro l'Eremita, di un emiro arabo e di tre reduci della battaglia di Manzikert: un normanno, un bizantino e un turco. Tra inseguimenti e assalti, segreti e confessioni, gli otto personaggi lottano e combattono per la Città Santa, ma anche per riscattare le ombre del proprio passato, proteggere se stessi e coloro che amano dalle terribili privazioni dell'assedio e dalle ambizioni dei capi della spedizione crociata, mantenere dignità e umanità a dispetto dello spietato fanatismo e dell'intolleranza che li circonda.

L'incipit del libro
Gerusalemme, agosto 70 dC. Assedio dei romani di Tito.
Devastazione. Macerie. Scempio. Orrore. Sacrilegio. Solo questo Zoker scorgeva di fronte a sé.
In un istante, la visione apocalittica che il sole incendiato del tramonto gli offriva, con angosciante evidenza, aveva cancellato l'immagine mentale della sua città, abbandonata con l'intera comunità ebionita sette anni prima: una sterminata messe di edifici, circoscritta e suddivisa da imponenti mura e torrioni troneggianti su scoscesi dirupi, e dominati dall'acrocoro del tempio, i cui rivestimenti d'oro e d'argento riflettevano bagliori accecanti. E una possente fortezza, l'Antonia, le cui quattro torri angolari si protendevano verso il cielo sovrastando l'area sacra; e i rigogliosi dintorni dell'abitato, le ricche valli intersecate da muriccioli, siepi, steccati per gli orti, alberi e boschi e giardini.
Zoker cercava disperatamente con gli occhi qualcosa di familiare, qualcosa che gli ricordasse la prima parte della sua vita. Frugava nel lugubre paesaggio per scovare una testimonianza del proprio passato, e del motivo che lo aveva indotto a tornare. Ma non c'era nulla; nulla che gli permettesse di scorgere tracce dell'attività di Giacomo il Giusto, dei suoi sermoni lungo le scalinate del Tempio, delle processioni di cui si metteva a capo per protestare contro i sacerdoti e il re Agrippa II, dei sacrifici che presiedeva davanti al popolo.

La mia recensione
Ho scoperto questo bellissimo libro tardi, molto tardi… e ancora adesso mi domando perché ho aspettato tutti questi anni a leggerlo. Tutta la storia (sia quella inventata di sana pianta dall'autore, sia quella reale… con la S maiuscola) ruota attorno ad un manoscritto di Giacomo, fratello di Gesù, scritto e conservato a Gerusalemme ma, quasi subito, fatto sparire per paura dei Romani. Il testo, dopo oltre mille anni, ricompare a Magonza per essere usato dalla locale comunità ebraica come prova inoppugnabile della loro innocenza circa la morte del Cristo. Nuovo salto temporale… e riecco il manoscritto nuovamente a Gerusalemme, sotto attacco dei Crociati, utilizzato (o strumentalizzato) dai cristiani contro un'eventuale scissione all'interno della Chiesa.
Quindi, come avrete certamente capito, in tutto il libro si assiste ad un continuo avanti e indietro tra le varie vicende storiche; espediente narrativo che, comunque, non ne compromette la lettura, pur in presenza di troppi personaggi principali (ben otto, divisi tra le varie epoche storiche e tra le tre grandi religioni)… anche se, alla fine della storia, per molti di loro non ci sarà il lieto fine! È solo un romanzo, per carità, ma al sottoscritto (viste anche le vicende di alcuni protagonisti; uno su tutti: un emiro arabo che si immola per salvare due sorelle ebree da un incendio) ha fatto parecchio riflettere sui fatti della nostra epoca, sull'intolleranza e sul fanatismo religioso.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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