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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 28 gennaio 2024

Glenn Cooper: Il libro delle anime

Glenn Cooper: Il libro delle anime. La biblioteca dei morti, vol. 2

Titolo originale: The Book of Souls
Formato: Kindle (1378 Kb)
Pagine: 402
Editore: Casa Editrice Nord (31 dicembre 2010)
ASIN: B0065PRH3C

Data di acquisto: 12 aprile 2012
Letto dal - al 1° maggio 2012

Sinossi
È un libro, un semplice libro antico. Ma custodisce un segreto. Un segreto che è stato scritto col sangue nel 1297, da innumerevoli scrivani coi capelli rossi e con gli occhi verdi, forse toccati dalla grazia divina, forse messaggeri del diavolo. Che è riapparso nel 1334, in una lettera vergata da un abate ormai troppo anziano per sopportare il peso di quel mistero. Che, nel corso del XVI secolo, ha illuminato la strada di un teologo, i sogni di un visionario e le parole di un genio.
È un libro, un semplice libro antico. Ma sta per scatenare l'inferno. Perché quel libro è stato sottratto alla Biblioteca dei Morti, la sconfinata raccolta di volumi in cui è riportata la data di nascita e di morte di tutti gli uomini vissuti dall'VIII secolo in poi. E, dopo essere rimasto sepolto sotto la polvere della Storia per oltre settecento anni, adesso è riemerso ed è diventato un'ossessione per Will Piper, deciso a cancellare il dolore che la Biblioteca ha portato nella sua vita; per Henry Spence, che ha dedicato la sua esistenza alla soluzione dell'enigma e che ormai ha i giorni contati; per Malcolm Frazier, il capo della sicurezza della Biblioteca, determinato a uccidere pur d'impedire al mondo di conoscere la verità. Un'ossessione che inevitabilmente porta altro dolore, altri enigmi, altro sangue.
È un libro, un semplice libro antico. Ma è il Libro delle Anime. E il suo segreto è il nostro destino.

L'incipit del libro
Dopo oltre trent'anni nell'antiquariato librario, Toby Parfitt sapeva che l'unico momento in cui non poteva trattenere un brivido d'eccitazione era quando infilava le mani in una cassa da imballaggio appena arrivata.
La sala di catalogazione della casa d'aste Pierce Whyte si trovava nel seminterrato, perfettamente isolata dal rumore del traffico di Kensington High Street, a Londra. Toby stava bene lì, nel silenzio del suo comodo e vecchio laboratorio, coi tavoli di quercia levigata, con le lampade a collo di cigno e con gli sgabelli ben imbottiti. L'unico rumore era il gradevole fruscio della carta da imballaggio che lui tirava fuori a manciate e gettava via.
Ma, con sua grande irritazione, quel momento venne disturbato da un respiro affannoso e sibilante.
Toby alzò gli occhi sul viso butterato di Peter Nieve e lo salutò con un cenno del capo. Il piacere della scoperta era rovinato. Non poteva mica dire al ragazzo di levarsi dai piedi, no?
«Ho saputo che è arrivato il lotto di Cantwell Hall», disse Nieve.
«Sì, ho aperto or ora la prima cassa».
«Sono arrivate tutte e quattordici, spero».
«Perché non controlli?»
«Volentieri, Toby».
Quel piglio familiare gli era insopportabile. Toby! Non «Mr Parfitt» e neppure «Alistair», no: «Toby», il nome che usavano i suoi amici. I tempi erano sicuramente cambiati - in peggio -, ma lui non aveva la forza di andare controcorrente. Se quel giovanotto che lavorava lì soltanto da due anni si sentiva autorizzato a chiamare «Toby» il responsabile della Sezione libri antichi, lui non poteva che accettarlo. Era difficile trovare un aiuto qualificato e Nieve, con la sua laurea in Storia dell'arte conseguita a Manchester, era il meglio che ci si poteva procurare per ventimila sterline all'anno. Se non altro, il giovane si cambiava camicia e cravatta ogni giorno, sebbene i colletti troppo larghi per il suo collo scarno dessero l'impressione che la testa fosse attaccata al tronco con un piolo.
Toby strinse i denti mentre l'altro contava fino a quattordici. «Ci sono tutte».
«Bene».
«Martin ha detto che saresti stato contento del lotto».
Toby non andava più a casa dei clienti; lasciava quell'incombenza a Martin Stein, il vicedirettore. In verità, aveva sempre detestato la campagna, facendo un sacco di storie ogni volta che gli era stato chiesto di andare fuori città. Di tanto in tanto, veniva fuori che un cliente aveva alcuni pezzi rari e allora Pierce & Whyte cercava di strappare l'affare a Christie's o a Sotheby's. «Mi creda», gli aveva assicurato Stein, «se vengo a sapere di un Second folio, di una bella edizione delle Bronté o di un Walter Raleigh, mi precipito alla velocità della luce, anche se si trovano nello Shropshire». Da quello che Toby aveva capito, il tesoro di Cantwell Hall era modesto, ma Stein aveva aggiunto che si trattava di un lotto abbastanza vario.

📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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