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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

mercoledì 10 gennaio 2024

Fabio Salamida: L'ultimo tram. Storie tragicomiche di un'Italia al capolinea

Fabio Salamida: L'ultimo tram. Storie tragicomiche di un'Italia al capolinea

Formato: copertina flessibile
Pagine: 272
Editore: Salani (5 maggio 2022)
ISBN-13: 978-8831012959

Data di acquisto: 6 agosto 2022
Letto dall'1 al 6 settembre 2022

Sinossi
Gli improbabili personaggi, i tanti vizi e le sbiadite virtù del Paese più assurdo del mondo. Possono succedere cose strane, in una notte romana. Può succedere, per esempio, che un vecchio tram fuori servizio da molti anni torni a circolare per un'ultima corsa fuori programma. E può succedere che, attraversando i quartieri della capitale, quel vecchio tram raccolga, uno dopo l'altro, alcuni curiosi personaggi. Come Maria Elena Bianchi, la bella scrittrice che sognava di raggiungere la gloria con le sue poesie, e invece si è trovata, come in un brutto sogno, a scalare le classifiche con un libro satirico dal titolo #RenziFaiSchifo.O come l'onorevole Sartini, che da tempo prova a combattere quella che per lui è una battaglia di civiltà: una legge che abolisca, finalmente e per sempre, il Molise. O, ancora, come la giovane Flaminia, che sospinta dal "vento del cambiamento" è diventata sindaca di un piccolo Comune, combinando ogni genere di disastro… compreso dimenticarsi, nudo e ammanettato in cantina, il capo dei vigili urbani.
C'è posto per tutti, sul misterioso tram notturno: sovranisti, populisti, complottisti, feticisti, ma anche persone che lottano per continuare a sognare, per potersi innamorare, per difendere i loro diritti.
Dirigendo un coro di voci pirotecniche, Fabio Salamida racconta, senza vincoli con la cronaca, l'inverosimile tempo in cui viviamo, le nostre ossessioni (dalla politica al sesso, dal cibo ai social network) e, insieme, i desideri che nessuno di noi confesserebbe mai.

L'incipit del libro
Il 30 notturno. A Roma è quasi mezzanotte e al capolinea che guarda la cupola di Michelangelo sosta un vecchio tram, di quelli che nella capitale non si vedono da un po'. Quando fabbricarono questi modelli, climatizzatori e monitor al plasma non esistevano neanche nei romanzi di fantascienza. I sedili sono di legno e l'intero vagone è illuminato da lampadine a incandescenza; non si potrebbero più vendere ma ancora si trovano in certi vecchi ferramenta di quartiere o nei famigerati market cinesi che hanno un po' di tutto. Se le tocchi scottano ed emettono una luce calda e accogliente: durante la marcia sono più luminose, mentre in quei quindici secondi di sosta alle fermate il bagliore che emanano diventa instabile, vibrante; questo ha sempre suggerito un senso di precarietà ai passeggeri adulti; per molti bambini, invece, era una specie di festa, un viaggio incantato dentro un grande albero di Natale d'acciaio.
Per essere bello è davvero bello, ma il vetusto MRS (che sta per "Moto Rimorchiata Saglio") è un mezzo assai scomodo e rumoroso. E poi è lento e ha una pessima frenata. Lo sa bene Arturo Giani, sessantaquattro anni e qualche chilo di troppo, conducente prossimo alla pensione che ora è fuori a fumare una sigaretta prima di iniziare la corsa.

La mia (brevissima) recensione
"Chissà se i due si erano mai incontrati, chissà se quella sera si sono davvero incontrati. Le città sono agglomerati di corpi, ma anche agglomerati di anime, di sensazioni e di ricordi. E c'è sempre qualcosa che resta, che sedimenta nei luoghi, che resiste al tempo ed ai continui cambiamenti che sconvolgono le nostre brevi vite".
Conoscevo Fabio Salamida per i suoi trascorsi a Radio Capital (lo ascoltavo ogni mattina)… ma, lo confesso, ignoravo l'esistenza di questo suo libro! L'ho scoperto per puro caso, l'ho subito acquistato… e devo dire che ne è valsa davvero la pena.
Un libro che è anche, e soprattutto, uno spaccato dell'Italia. Un libro in cui si ride (e tanto) ma, tra una risata e l'altra, si riflette (e tanto).
C'è di tutto e di più tra i tanti passeggeri del tram n. 30 notturno: il politico, la sindaca, il prete, la scrittrice, il professore… E ci siamo anche noi: sì perché, tra una fermata e l'altra, Salamida ci sbatte in faccia le nostre debolezze, le nostre paure e le nostre incertezze. Eppure, è proprio da tutte queste insicurezze che l'italico popolo riesce a trarre il meglio di sé… ed a ripartire verso un altra fermata!
Ah, la scenetta in cui il Papa gioca con Alexa e la PlayStation vale da sola il prezzo del libro… o del biglietto del tram, fate voi.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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