Formato: copertina flessibile
Pagine: 166
Editore: Adelphi (29 settembre 1986)
ISBN-13: 978-8845902116
Data di acquisto: 25 febbraio 2022
Letto dal 28 febbraio al 5 marzo 2022
◾ Sinossi
Con Gilgameš, almeno millecinquecento anni prima di Omero, si manifesta la figura dell'eroe nella letteratura, una volta per sempre. Campeggiante fra cielo e terra, confitto in una macchina cosmica che appunto in Mesopotamia venne perfezionata, è il primo personaggio, la prima voce di singolo che ci parla. Per due terzi divino, per un terzo umano, Gilgameš re di Uruk vuole ciò che vorranno tutti gli eroi: vincere il mostro. Ma l'eroe evoca naturalmente un doppio, un rivale che diventerà il compagno per eccellenza: e allora appare Enkidu, l'uomo che lascia la vita selvaggia per seguire l'eroe e trovare la morte. I mostri che i due amici avevano ucciso insieme non erano dunque i soli, né i più forti. Dietro di essi, si propone un'altra sfida: la morte. Così Gilgameš affronta, ormai solo, l'impresa di là da ogni impresa: la conquista dell'immortalità. Tutti gli episodi di questa epopea (i viaggi, gli scontri, le seduzioni, gli inni, i lamenti) rimangono come modello per ogni letteratura. Ogni volta che qualcosa di simile ci viene raccontato, sentiamo dall'oscurità la voce della storia di Gilgameš, il «re che conosceva i paesi del mondo». E ricordiamo: «Egli era saggio: vide misteri e conobbe cose segrete: un racconto ci portò dei giorni prima del diluvio. Fece un lungo viaggio, fu esausto, consunto dalla fatica; quando ritornò, su una pietra l'intera storia incise».
◾ La mia (non) recensione
La dice lunga su quanto copiarono i copisti della Bibbia da questo libro…
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)
Nessun commento:
Posta un commento