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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 23 gennaio 2024

Giorgio Faletti: Fuori da un evidente destino

Giorgio Faletti: Fuori da un evidente destino

Formato: Kindle (1687 KB)
Pagine: 450
Editore: Baldini & Castoldi (27 aprile 2015)
ASIN: B010VOTLNQ

Data di acquisto: 17 settembre 2015
Letto dal 16 al 23 settembre 2018

Sinossi
Il passato è il posto più difficile a cui tornare. Jim Mackenzie, pilota di elicotteri per metà indiano, lo impara a sue spese quando si ritrova dopo parecchi anni nell'immobile città ai margini della riserva Navajo in cui ha trascorso l'adolescenza e da cui ha sempre desiderato fuggire con tutte le sue forze. Jim è costretto a districarsi fra conti in sospeso e parole mai dette, fra uomini e donne che credeva di aver dimenticato e presenze che sperava cancellate dal tempo. E soprattutto è costretto a confrontarsi con la persona che più ha sfuggito per tutta la vita: se stesso. Ma il coraggio antico degli avi è ancora vivo ed è un'eredità che non si può ignorare quando si percorre la stessa terra. Nel momento in cui una catena di innaturali omicidi sconvolgerà la sua esistenza e quella della tranquilla cittadina dell'Arizona, Jim si renderà conto che è impossibile negare la propria natura quando un passato scomodo e oscuro torna per esigere il suo tributo di sangue.

L'incipit del libro
L'unico suono della città era il fischio del treno.
Da sempre, sulla ferrovia che tagliava in due Flagstaff col suo colpo di scimitarra, passavano diverse volte al giorno i treni merci della Amtrack.
Le locomotive sfioravano la stazione in mattoni rossi con il loro cauto passo di rotaia e nella fatica del viaggio sembravano animali in ansia solo per la strada, senza nessuna cura per quello che si trascinavano dietro.
Erano lunghe litanie di vagoni, che parevano arrivare dal niente e che nello stesso posto sembravano diretti, con il loro carico di container dai colori slavati e coperti di scritte bianche.

La mia recensione
"Ma il coraggio è anche questo. La consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partite mai".
Terzo libro, datato 2006, di Giorgio Faletti. Dopo i due precedenti gialli, l'autore si/ci immerge in atmosfere magiche e rituali dei nativi americani e, con una location degna dei migliori film western, ci racconta di una antica maledizione che ha allungato i suoi orribili tentatoli sino ai giorni nostri.
La prima parte, molto lenta, serve da introduzione e presentazione dei vari e più disparati personaggi coinvolti nella tenebrosa vicenda; nella seconda ed ultima, vedremo la crescita umana e spirituale di Jim Mackenzie, il protagonista del romanzo, come egli riuscirà finalmente a trovare il suo posto nel mondo e, infine, condivideremo la sua amara scelta (purtroppo l'unica possibile da prendere) per mettere la parola fine alla maledizione.
Romanzo molto bello anche se non allo stesso livello dei due precedenti romanzi di Faletti: l'idea che sta alla base della maledizione (il killer silente e senza pace arrivato da un tempo antico) è carina ed originale, ma non è stato supportato da un finale troppo prevedibile e abbastanza frettoloso.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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