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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 2 febbraio 2024

Mary Shelley: Frankenstein

Mary Shelley: Frankenstein

Titolo originale: Frankenstein; or, The Modern Prometheus
Formato: Kindle (448 KB)
Pagine: 232
Editore: Newton Compton Editori (3 dicembre 2010)
ASIN: B0062ZLGJG

Data di acquisto: 12 dicembre 2012
Letto dal - al -

Sinossi
Frutto perverso degli esperimenti di uno scienziato "apprendista stregone", espressione di una visione apocalittica della scienza, la creatura di Frankenstein è tuttora la raffigurazione del mostro per eccellenza, materializzazione vivente delle nostre paure. Mary Shelley, cresciuta in un ambiente intellettuale di prim'ordine (nell'Inghilterra tra Sette e Ottocento), scrive, ispirandosi ai miti di Faust e Prometeo, uno dei più famosi bestseller di ogni tempo, che fin dal suo apparire (1818) suscita grandissima impressione e scandalo, guadagnandosi migliaia di lettori e rendendo di colpo famoso il nome della sua autrice. Oggi Frankenstein fa ormai parte (grazie anche alle numerosissime trasposizioni cinematografiche, fra cui ultimamente quella di Kenneth Branagh, con Robert De Niro, prodotta da Francis Ford Coppola) dell'immaginario collettivo: una "porta oscura" della nostra mente dietro la quale - come ebbe a scrivere J. Sheridan Le Fanu - «il mortale e l'immortale fanno prematura conoscenza».
«Avevo lavorato duro per quasi due anni, con il solo fine di infondere la vita in un corpo inanimato. Per questo mi ero privato della salute e del riposo. Lo avevo desiderato con un ardore che andava al di là di ogni moderazione; ma ora che avevo finito, la bellezza del sogno scompariva, e un orrore e un disgusto affannoso mi riempivano il cuore».

📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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