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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 8 febbraio 2024

Alan Friedman: Questa non è l'America

Alan Friedman: Questa non è l'America

Formato: Kindle (1332 KB)
Pagine: 334
Editore: Newton Compton Editori (20 febbraio 2017)
ASIN: B01MSBE11S

Data di acquisto: 2 marzo 2017
Letto dall'8 al 14 marzo 2017

Sinossi
Le rivelazioni shock, le storie inedite e i retroscena che svelano i segreti del paese di Trump. Che cosa è successo all'America? Che fine ha fatto il sogno americano? E qual è il vero significato dell'arrivo di Donald Trump? Dietro l'immagine del Paese più influente del mondo si intravede una nazione lacerata, impaurita e rabbiosa. È vero, gli Stati Uniti sono ancora una superpotenza mondiale, ma le tensioni interne sono sintomo di sofferenza e profonda divisione. E cosa cambierà con l'elezione di Donald Trump?
Alan Friedman ci racconta in presa diretta quali siano le condizioni attuali e quali i sentimenti reali del popolo americano. In Questa non è l'America vediamo un Friedman inedito, in un'indagine sul campo: vicino ai suoi connazionali e capace di raccontare le loro storie in modo vivido. Arricchito da interviste a persone comuni e a figure di primo piano della politica e dell'economia statunitensi, questo libro di grande impatto traccia il percorso e fa il punto sulle cause della terribile disuguaglianza dei redditi che affligge gli Stati Uniti e ci accompagna nel cuore di una cultura vasta e contraddittoria, ricca ma spesso incomprensibile.
Dalla povertà estrema di alcune zone rurali come il Mississippi, agli eccessi di Wall Street, fino all'incontro con Donald Trump a bordo del suo Trump Force One, Friedman ci racconta la vera America, come non l'abbiamo mai vista prima. Ci spiega chi è Trump e ci fa capire cosa sta per cambiare negli Stati Uniti e nel mondo intero…

La mia recensione
"Dopo le elezioni più volgari e rozze della storia americana recente, Trump era finalmente vincitore, destinato a presiedere una nazione ferita, una società lacerata da paura e rabbia, e da livelli di razzismo crescenti. Una società divisa, una politica arroccata su posizioni estreme e un livello di odio come non si vedevano da decenni".
Alan Friedman non ha certo bisogno di presentazioni. È un giornalista altamente preparato, attento osservatore di quello che accade intorno a noi, nonché un Signore (con la S maiuscola) dai modi garbati… Ce ne fossero di altre persone così, la nostra TV sarebbe un posto migliore!
E questo libro rispecchia proprio lo "stile Friedman": il giornalista newyorkese ha analizzato e cercato di farci comprendere il "Paese" America che ha appena eletto Donald Trump come suo nuovo presidente, usando toni pacati e semplici e senza ricorrere ad una voce "battagliera" o estremista.
E descrivere l'America, anzi gli Stati Uniti, non è certamente un compito facile visto che stiamo parlando sì di una nazione multietnica e multiculturale, ma lacerata da tante (forse troppe) contraddizioni. E piena di contraddizioni è anche questa nuova amministrazione Trump. Una presidenza che, di solito, dovrebbe essere al di sopra delle parti ma con un occhio di riguardo per le classi più deboli, in questo caso è sorta con l'ombra di un conflitto d'interessi grande quanto una casa; già, perché il "personaggio" Donald (mettiamo da parte il "politico" Trump) ha interessi e ramificazioni di potere un po' in tutti i settori che contano dell'economia (e non solo) statunitense… E lo dimostrano anche le sue prime e più importanti (ma anche le più discutibili e controverse) nomine: praticamente, ha chiamato uomini di fiducia e personalità influenti tra i Repubblicani ed i conservatori più estremisti e li ha "piazzati" nei posti chiave della sua amministrazione.
Ho l'impressione che nei prossimi quattro anni (sperando che non diventino otto) sentiremo molto parlare della presidenza Trump, dei suoi errori e delle sue gaffe, sia negli USA che nel resto del mondo…
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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