Titolo originale: Down: Floodgate
Formato: Kindle (996 KB)
Pagine: 395
Editore: Casa Editrice Nord (16 novembre 2015)
ASIN: B011A1FB7Y
Data di acquisto: 16 novembre 2015
Letto dal 19 al 23 novembre 2015
◾ Sinossi
Londra è una città fantasma. I pochi che non hanno voluto, o non hanno potuto, dare seguito all'ordine d'evacuazione del governo sono barricati in casa, nella vana speranza che tutto quello che stanno vivendo sia un incubo da cui presto si sveglieranno. Ma è tutto reale.
Perché sono reali le vetrine infrante, i negozi saccheggiati, i cadaveri lasciati per strada. E, soprattutto, sono reali le bande di uomini violenti e spietati che, dopo essere comparsi all'improvviso dal nulla, stanno mettendo a ferro e fuoco la città e alcuni suoi sobborghi. E che continuano ad arrivare senza sosta, come l'onda di piena di un fiume immenso.
Un fiume che ha la sua sorgente all'Inferno, come sanno bene John Camp ed Emily Loughty. Dal loro ultimo viaggio nel mondo dei Dannati, infatti, i varchi interdimensionali non soltanto si sono moltiplicati, ma sono anche rimasti aperti, portando letteralmente l'Inferno in Terra e catapultando centinaia d'innocenti dall'altra parte.
E c'è solo una persona che sa come chiudere per sempre le Porte delle Tenebre: Paul Loomis, l'ex capo di Emily.
Purtroppo Paul Loomis è morto, si è suicidato sette anni fa, dopo aver ucciso la moglie e l'amante di lei con due colpi di fucile. Ma Emily e John sanno dove trovarlo e come mettersi in contatto con lui. Perché lo hanno già incontrato all'Inferno…
◾ L'incipit del libro
Metà dei ragazzi era immersa nella melma fino alle caviglie, mentre gli altri cinque si trovavano sul terreno fangoso a pochi metri di distanza.
Rimasero per qualche istante attoniti e ammutoliti, finché Harry Shipley non iniziò a piagnucolare. Già in condizioni normali era incline ad attacchi di panico, inoltre era più giovane degli altri di quasi un anno: era stato ammesso nella loro classe a tredici anni perché si era rivelato molto precoce negli studi.
«Non iniziare, Harry», ordinò Angus, mentre scrutava il paesaggio desolato alla ricerca di qualcosa di familiare. «Non è il momento.» Angus Slaine era il rappresentante degli studenti del secondo anno. Era alto rispetto ai suoi coetanei e sfacciatamente bello, con il viso spigoloso e i capelli biondi piuttosto lunghi.
Glynn Bond, il suo migliore amico, fu il primo a tirarsi fuori della melma. Angus lo seguì e lui gli tese la mano per aiutarlo. Era un ragazzo ben piantato, con un corpo muscoloso da lottatore e il baricentro basso. «Ma che diavolo?».
Angus si tolse i mocassini e li rovesciò per svuotarli del fango. «Ãˆ una domanda o un'affermazione?»
«Voglio sapere cosa sta succedendo», replicò Glynn, pulendo a sua volta le scarpe.
◾ La mia recensione
"Ci sono persone orribili che fanno cose orribili, e probabilmente quella è la norma, ma io preferisco pensare alla bontà che può esistere anche nelle persone che hanno ceduto al male".
Se avete letto le mie precedenti recensioni (qui e qui), i primi due volumi della trilogia di Dannati non mi sono piaciuti per niente (non a caso ho dato due stelle al primo volume e soltanto una al secondo). Ma, e lo dico con grande soddisfazione, questo terzo capitolo riscatta le precedenti delusioni perché è davvero bello e avvincente.
Il libro, che si apre nel punto esatto in cui finisce La porta delle tenebre, è pieno di azione e pathos dall'inizio alla fine (proprio come piace a me!) e vede portare a termine le operazioni di recupero dei viventi che, per un colossale errore di calcolo durante un esperimento di fisica delle particelle, sono finiti dritti dritti all'Inferno. Nei primi due volumi avevo più volte puntato il dito contro la presenza di troppi personaggi storici presenti all'Inferno in modo abbastanza confuso (Garibaldi, Enrico VIII, Stalin, ecc.); invece, in questo terzo ed ultimo capitolo, troviamo sì gli stessi personaggi ma la loro presenza non è tanto ingombrante da far perdere il filo del discorso narrativo.
Avrei voluto dare il massimo dei voti (ossia 5 stelle)… ma ne tolgo una perché non ho apprezzato la parte finale, che a mio avviso si poteva evitare o, perlomeno, svilupparla meglio: ad essere sinceri, non ho proprio capito perché Glenn Cooper abbia voluto far morire (e, di conseguenza, farli ritrovare all'Inferno) i due innamorati protagonisti dell'intera trilogia. Sempre che non si tratti di una mossa (astuta, a questo punto) per prepararci ad un quarto volume?
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)
Nessun commento:
Posta un commento