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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 16 febbraio 2024

Ilaria Tuti: Figlia della cenere

Ilaria Tuti: Figlia della cenere. Teresa Battaglia, vol. 4

Formato: Kindle (1245 KB)
Pagine: 363
Editore: Longanesi (3 giugno 2021)
ASIN: B09421Z6NG

Data di acquisto: prenotazione del 5 mag. 2021
Letto dal 15 al 23 aprile 2022

Sinossi
«Con Teresa Battaglia, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi». Donato Carrisi
«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun altro e non a me. È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare. Eppure, nessun sollievo mi è concesso.
Oggi il presente torna a scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco nero.
Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità.
Perché oggi ascolterò un assassino, e l'assassino parlerà di me».
Dopo Fiori sopra l'inferno e Ninfa dormiente, torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L’indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un'epoca.

L'incipit del libro
Prologo
Ventisette anni fa. Alla fine di tutto
Aveva poco più di trent'anni e si sentiva polvere. Dalla polvere che cosa poteva ricavare? Una seconda vita, ma solo impastandola con lacrime e sangue, col sudore delle creature aggrappate al bordo di una voragine.
Stesa sul lettino, sottoposta a una nuova seduta di terapia per alleviare il dolore e ricostruire ciò che dentro era ancora frantumato, Teresa aveva temuto il contatto di mani estranee sul corpo, invece si era scoperta a provare sollievo. Il tocco esperto della dottoressa la faceva tornare bambina, cullata, come se i lamenti fossero vagiti.
«Si muore e si rinasce più volte nel corso di una sola esistenza, Teresa. È capitato. Forse accadrà ancora, e farà male, ma guarda chi sei diventata adesso».
Teresa spostò lo sguardo dal soffitto al viso della donna. Si sentiva cavità incapace di accogliere.

La mia recensione
"Per sentire il dolore degli altri a volte bisogna riportare in vita il proprio, come uno spettro che ha ancora il potere di increspare la pelle".
In Figlia della cenere, quarto capitolo dedicato al commissario Teresa Battaglia (che diventano cinque se consideriamo anche il racconto breve La ragazza dagli occhi di carta), apriremo una dolorosa, ma a questo punto necessaria, finestra sul passato di Teresa. Qualcosina lo si era già accennato ed intuito nei precedenti romanzi di Ilaria Tuti, ma questa volta la rivelazione è netta ed inequivocabile.
Il finale, per giunta, è orientato in due differenti direzioni:
1. Visto lo stato avanzato della malattia di Teresa Battaglia (Alzheimer alle prime fasi), potremmo aver letto il capitolo finale;
2. Visto il modo in cui la sua cerchia di colleghi-amici ha fatto quadrato attorno a lei, potremmo continuare a leggere ancora qualche altra sua indagine (ed è quello in cui io spero).
La trama, con i continui salti temporali tra il presente ed il passato di Teresa (e con un'incursione anche nella storia antica, dei primi anni del cristianesimo) è molto "intimista" e spettacolare, ma anche un po' più cruda del solito. Menzione speciale, infine, per la figura di Giacomo Mainardi, il serial killer catturato quasi trent'anni prima da una Teresa Battaglia ad inizio carriera: anche qui, come per Teresa, conosceremo il suo passato ed il perché delle sue fragilità come essere umano. Non a caso tra Teresa e Giacomo, diversi tra loro ma molto simili sotto certi aspetti, si è instaurato un buon rapporto che è andato anche oltre quello commissario-detenuto.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)

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