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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 31 luglio 2025

Libri letti a luglio 2025… e quelli da leggere ad agosto!


I libri che ho letto e recensito a luglio:
- Francesca Stavrakopoulou: Anatomia di Dio
- Alan Bennett: Nudi e crudi
- Michael McDowell: Pioggia. Blackwater, vol. 6 
- Antonio Pinto: Destini incrociati
- Pierre Boileau e Thomas Narcejac: Le lupe

Ed i libri in lettura per agosto (ma non necessariamente in quest'ordine… e non è neanche detto che siano questi):
- Mirko Zilahy: La stanza delle ombre [già in lettura]
- Margaret Atwood: I testamenti. I racconti dell'ancella, vol. 2
- Angelo Cennamo: Telegraph Avenue. Itinerari di letteratura americana
- Rula Jebreal: Genocidio. Quello che rimane di noi nell'era neo-imperiale
- Frank Schätzing: Il tempo degli eroi
- Ruth Ware: L'ultima coppia

mercoledì 30 luglio 2025

Andrea Camilleri: Un mese con Montalbano

Andrea Camilleri: Un mese con Montalbano. Montalbano, vol. 4,5

Formato: copertina flessibile
Pagine: 502
Editore: Sellerio Editore Palermo (9 novembre 2017)
ISBN-13: 9788838937101

Data di acquisto: 5 agosto 2023
Letto dal 26 al 30 luglio 2025

▪️Sinossi
Trenta crimini da risolvere. Delitti d'amore, d'interesse, di mafia, frutto di ambizione, di esaltazione, di esplosivo furore o di logorante quotidianità. Trenta indagini alla ricerca di una giustizia che il commissario Montalbano si sforza di perseguire nel cuore della Sicilia. Un uomo con un'esistenza ordinaria, da funzionario integerrimo, con un'eterna fidanzata lontana, in Liguria, e tre grandi passioni: il buon cibo, il buon vino e la letteratura. Brusco, talvolta scorbutico, ma dotato di un'irresistibile carica di umanità e di ironia, Salvo Montalbano applica la propria intelligenza a uno straordinario campionario di delitti, premeditati o preterintenzionali, inscenati, minacciati o solo simulati. Un mondo feroce e violento, che egli affronta con le armi della logica, ma anche della pietà e dell'umorismo.

▪️La mia recensione
"A quale verità, commissario, intende riferirsi? A quella assoluta spero di no perché non esiste. La verità è prismatica, noi dobbiamo contentarci della faccia che ci viene concessa di vedere".
Un mese con Montalbano, che cronologicamente si piazza tra i volumi 4 (La voce del violino) e 5 (Gli arancini di Montalbano) della saga del commissario, è una raccolta di racconti brevi molto utile per conoscere il territorio, la mentalità, le voci, gli odori ed i sapori della Vigata in cui si muove il celebre commissario… Immancabili le abbuffate di triglie di scoglio!
Trenta racconti in tutto, da leggere, erano queste le intenzioni del maestro Andrea Camilleri, una al giorno per un mese intero. Storie brevi con al centro misteri, meditazioni sulla vita e… ammazzatine. Ma, comunque, tutti accomunati dal senso di giustizia che, molto spesso, si viene a contrapporre alla coscienza dello stesso protagonista.
Trenta racconti sì, ma qualcuno avrebbe meritato di essere approfondito in un libro tutto suo; e penso subito ai racconti "Trappola per gatti", "Tocco d'artista" e "Lo Yach". Invece, mi ha molto deluso, e non poco, "La veggente": un racconto in cui Salvo Montalbano non fa niente di niente, ma si limita solo a fare da spettatore allo scorrere degli eventi.
Lo stile di tutti questi racconti è il solito del maestro Camilleri: narrazione vivace, tono ironico e perfetto dosaggio di italiano e dialetto siciliano.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

sabato 26 luglio 2025

Francesca Stavrakopoulou: Anatomia di Dio

Francesca Stavrakopoulou: Anatomia di Dio

Titolo originale: God. An Anatomy
Formato: Kindle (31.6 MB)
Pagine: 819
Editore: Bollati Boringhieri (19 maggio 2022)
ASIN: B09XVC99NK

Data di acquisto: 16 luglio 2025
Letto dal 16 al 26 luglio 2025

▪️Sinossi
«Sia nell'ebraismo che nel cristianesimo Dio è concepito come un'entità priva di fisicità. In Anatomia di Dio Francesca Stavrakopoulou mostra che non era ancora così nella Bibbia, dove Dio appare in una forma decisamente corporea. Questo lavoro provocatorio sorprenderà molti e potrebbe risultare scioccante, ma in effetti porta alla luce aspetti del racconto biblico di Dio che i lettori moderni raramente apprezzano». John Barton, professore emerito all'Oriel College di Oxford e autore di Il libro dei libri. Una storia della Bibbia
«Il libro di Stavrakopoulou ripristina, organo per organo, il terrore e lo stupore del Tutto divino che era stato occultato dai traduttori e dai commentatori biblici nel corso dei secoli. Come ci riesce? Attraverso la provocazione e l'analisi erudita di prove materiali e di testi antichi, visti non come registrazioni di tradizioni culturali e religiose precise, ma come tesori accumulati per secoli di immagini incarnate del divino. Un'esperienza arricchente e inquietante, a volte divertente, sempre stimolante». Simon Yarrow, Literary Review
Tra la fine dell'Età del Bronzo e l'Età del Ferro, nei territori dell'antica Asia sud-occidentale vivevano popolazioni che adoravano un complesso pantheon di divinità. Quel pantheon era guidato da un dio padre chiamato El, che aveva settanta figli, uno dei quali (una divinità della tempesta) aveva nome Yahweh.
Come tutti gli dèi dell'epoca, Yahweh aveva un corpo, una moglie, dei figli e dei compagni, combatteva contro i mostri e contro i mortali, si nutriva di cibo, beveva vino, scriveva libri, aveva una vita sessuale, faceva passeggiate e talvolta dormiva. E, sicuramente, era un maschio. Proprio questo dio avrebbe in seguito visto progressivamente svanire il proprio corpo e sarebbe, nel tempo, diventato qualcosa di diverso e di astratto: il Dio biblico delle tre grandi religioni monoteiste. Tuttavia, ci dice Francesca Stavrakopoulou, più di qualcosa del suo passato antico e della sua fisicità è rimasto, e torna periodicamente a visitarci ancora oggi.
La Bibbia ha plasmato le nostre idee su Dio e la religione, ma anche le nostre preferenze culturali sull'esistenza, il nostro concetto di vita e di morte, il nostro atteggiamento verso il sesso e il genere, le nostre abitudini alimentari e la nostra comprensione della storia. Esaminando il corpo di Dio, dalla testa alle mani, dai piedi agli organi genitali, Anatomia di Dio ci mostra attraverso quali passaggi si è sviluppata, nell’arco di millenni, l'idea occidentale della divinità. E lo fa analizzando i luoghi e gli oggetti che hanno dato origine a questo Dio singolare, confrontandosi con le antiche religioni e le società del mondo biblico in un tour de force di erudizione, ironia e grande narrazione.

▪️L'incipit del libro
Pensateci bene. Riflettete.
Vi ricordate la prima volta che vi siete imbattuti nella Bibbia? Io avevo cinque anni, forse sei. Ero seduta a gambe incrociate su un tappeto ruvido color beige e tenevo un grosso libro pieno di immagini colorate appoggiato sulle ginocchia. Il libro era una Bibbia illustrata e le sue pagine avevano un odore fantastico - intenso come vernice e quasi pungente come un vecchio libro preso in biblioteca. Ricordo vividamente ciò che vidi quel giorno. Abramo aveva legato suo figlio Isacco su una specie di falò e in mano stringeva un coltellaccio. Abramo stava per pugnalare suo figlio e bruciarlo. Un angelo con i capelli biondi e una veste ondulata comparve dal cielo per fermare Abramo indicandogli invece una pecora soffice e paffutella. C'erano altre immagini in quel libro straordinario: un uomo anziano su un monte con due grosse tavole di pietra nelle mani; un altro uomo su un carro trainato da cavalli di fuoco. Continuai a girare le pagine rapita.
Un uomo ricoperto di alghe seduto nel ventre di una maestosa balenottera azzurra. Il bambin Gesù in un giaciglio di paglia circondato da pecore, mucche e un asino. Una donna avvolta da foulard che faceva piroette di fronte a una testa mozzata su un piatto. Ricordo che mi soffermai un momento a guardare un'illustrazione che ritraeva un uomo inchiodato a una grande croce di legno; era ricoperto di graffi e ferite e il sangue grondava da un lato del suo volto sofferente.

▪️La mia recensione
"L'idea generale che gli dèi avessero un corpo identico a quello dei loro adoratori era inestricabilmente legata alla nozione che gli dèi si comportassero in modo molto simile a quello degli esseri umani".
In Anatomia di Dio Francesca Stavrakopoulou, biblista e docente di studi biblici all'Università di Exeter, ci offre una rilettura in chiave assolutamente corporea ed umana del Dio della Bibbia. In pratica, la studiosa, partendo da testi e studi antichi (fonti storiche, bibliche ed extrabibliche) ne fa quasi una vera e propria autopsia: piedi, gambe, braccia, mani, torace, testa, genitali...
L'idea è molto interessante, tanto che "smonta" (letteralmente) l'idea di un dio astratto e spirituale e lo ricostruisce attraverso le religioni e le civiltà che si sono succedute nel corso delle varie epoche storiche.
Lo riconosco: uno Yahweh uomo (perciò dotato anche di genitali) può non piacere a tutti e, per giunta, per le attuali tre grandi religioni del nostro tempo questa è una visione abbastanza aggressiva.
Alcuni passaggi del libro, oltretutto abbastanza "corposo", sono stati un po' ostici: l'incredibile quantità di nomi antichi, documenti, citazioni e rimandi ne fanno quasi un libro per addetti ai lavori. Una lettura, perciò, non proprio per tutti, ma per chi si vuole accostare ad una "immagine" di un Dio fuori dagli schemi.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

sabato 19 luglio 2025

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 6 al 13 luglio 2025 (Fonte: TuttoLibri del 19 luglio 2025):

1. Stefania S. - Red. Colpo di fulmine
2. Andrea Bajani - L'anniversario
3. Gianluca Gotto - Verrà l'alba, starai bene
4. Barbara Baraldi - Gli omicidi dei tarocchi
5. Uketsu - Strani disegni
6. Marco Malvaldi - Piomba libera tutti. I delitti del BarLume, vol. 16
7. Antonio Manzini - Sangue marcio
8. Roberto Saviano - L'amore mio non muore
9. Isabel Allende - Il mio nome è Emilia del Valle
10. Bibbiana Cau - La levatrice

venerdì 18 luglio 2025

Alan Bennett: Nudi e crudi

Alan Bennett: Nudi e crudi

Titolo originale: The Clothes They Stood Up In
Formato: Kindle (1.1 MB)
Pagine: 71
Editore: Adelphi (6 aprile 2012)
ASIN: B007RZHZQI

Data di acquisto: 18 luglio 2025
Letto il 18 luglio 2025

▪️Sinossi
Trovare la casa svaligiata dai ladri è senza dubbio un evento sinistro. Ma se spariscono anche la moquette, il rotolo della carta igienica, il forno e l'arrosto che attendeva lo scatto del timer, è palese che non può trattarsi di un semplice furto. E l'allibita vittima - in questo caso un avvocato londinese agiato e pedante - ha tutto il diritto di pensare a una beffa del destino, o a una nuova formula, certo piuttosto radicale, di candid camera. Travolti da una realtà truce e demenziale, l'avvocato e la sua spenta consorte si trovano ad affrontare un rompicapo di comica suspense, dal quale schizzano fuori, come da una scatola a sorpresa, colpi di scena turbinosi. Questo racconto suscita una reazione pressoché unica nella letteratura degli ultimi anni: una ilarità che assale sin dalle prime righe, e quanto più si procede, tanto più essa si mescola con la percezione di una inquietante perfidia.

▪️L'incipit del libro
Casa Ransome era stata svaligiata. «Rapinata» disse Mistress Ransome. «Svaligiata» la corresse il marito. Le rapine si fanno in banca, una casa si svaligia. Mister Ransome era avvocato e riteneva che le parole avessero la loro importanza. Anche se in questo caso era difficile trovare un termine preciso. Di solito un ladro sceglie, fa una cernita, prende un oggetto e ne lascia altri.
C'è un limite a ciò che riesce a far sparire: per esempio, è raro che porti via una poltrona, ancor più raro un divano. Questi ladri, però, l'avevano fatto. Avevano preso tutto.

▪️La mia recensione
«Vi hanno davvero lasciato in mutande» commentò Croucher, il suo assicuratore. «No - disse Mister Ransome -. Si sono portati via anche quelle».
Ho scoperto questo romanzo per puro caso mentre, con un amico, parlavo di un libro di tutt'altro genere. Nudi e crudi, con le sue poco meno di 80 pagine, è un piccolo gioiellino che si legge in pochissimo tempo. È un racconto breve permeato di sano "british humour" che, strada facendo, si tramuta in critica sociale.
Il tutto parte nel momento in cui i coniugi di mezza età Ransome, tornando a casa dopo una serata trascorsa a teatro, scoprono che questa non solo è stata completamente svaligiata… ma anche letteralmente ed insensatamente svuotata di tutto: oltre agli elettrodomestici, ai lampadarti ed alle lampade, ai tavoli, sedie e poltrone, ai mobili e tutto ciò che vi contenevano, hanno portato via persino la moquette, lo scopettino del bagno, la carta igienica con tutto il portarotolo, le tende con i ganci e l'asta su cui erano attaccate e, addirittura, lo sformato che stava cuocendo nel forno (per non parlare del forno stesso). Ah, ovviamente manca anche il telefono con cui poter chiedere aiuto e chiamare la polizia. In pratica, ai due disgraziati restano solo gli abiti da galà che indossano in quel momento.
Poche pagine, ma più che sufficienti per approfondire sia l'importanza degli oggetti a cui siamo particolarmente legati, ma anche, e soprattutto oserei dire, come essi ci identificano in base al valore affettivo che noi stessi gli conferiamo.
I protagonisti principali del racconto sono proprio loro: mister e mistress Ransome. Ma mentre lui è il classico avvocato borghese, abitudinario e completamente antipatico (e tale resterà anche dopo il furto), lei da donna riservata ed ordinata sia in casa che nella vita, via via si trasformerà in una donna sicura e risoluta nelle sue decisioni.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵🔵 (5 su 5)

mercoledì 16 luglio 2025

Michael McDowell: Pioggia

Michael McDowell: Pioggia. Blackwater, vol. 6

Titolo originale: Rain
Formato: Kindle (4.7 MB)
Pagine: 208
Editore: Beat - Neri Pozza (28 marzo 2023)
ASIN: B0BKL69XDH

Data di acquisto: 10 luglio 2025
Letto dal 14 al 16 luglio 2025

▪️Sinossi
1958. Gli anni passano, tra ricevimenti fastosi, unioni insolite e rivelazioni travolgenti, ma non portano quiete per i membri della famiglia Caskey. Dopo l'età dell’oro, ritornano giorni foschi. Qualcosa di terribile incombe su Perdido, i suoi abitanti e i suoi fiumi.
Il tempo delle profezie è ormai giunto.

▪️L'incipit del libro
Forse erano soltanto questo: due signore attempate intente a spettegolare, spettegolare all'infinito, in una stanza da letto affacciata sul retro di una vecchia casa in un angolo remoto dell'Alabama. Nel 1958 Sister Haskew aveva sessantasei anni ed era invalida, allettata, querula, debole, dipendente ed esigente. Queenie Strickland di anni ne aveva sessantotto, ed era grassa, felice, indaffarata, devota e allegra. Entrambe erano immensamente ricche, e nessuna delle due doveva mai preoccuparsi dei soldi di cui disponeva.
Queenie era la schiava e la spia di Sister. Era un galoppino e una staffetta. Ogni mattina, alle sei e cinquantacinque in punto, usciva di casa e andava in quella accanto, in tempo per portare di sopra il vassoio della colazione che Sister esigeva alle sette; e ogni sera, alle sette, scendeva a riportare il vassoio della cena nella cucina buia di Ivey e lo lasciava cadere sul bancone, con un acciottolio di stoviglie e un sospiro. Sister non le avrebbe permesso di allontanarsi dal suo capezzale nemmeno per un secondo, non fosse stato per la sua insaziabile curiosità sugli avvenimenti in città, alla segheria e in famiglia.


▪️La mia recensione
"Un'usurpatrice deve mantenersi fredda e inflessibile; una sovrana può permettersi di essere magnanima".
Con La pioggia, sesto ed ultimo volume della saga horror-gotica di Blackwater, diciamo addio ai membri della famiglia Caskey ed alla misteriosa Elinor in particolare.
Nel primo volume la pioggia aveva dato inizio alle vicende dei Caskey… e la pioggia, in questo sesto volume, mette la parola fine. L'acqua, simbolo di nascita, rinascita e rinnovamento; ma anche, e questo libro ne dà conferma, simbolo di fine.
La trama, che inizia nel punto esatto in cui finisce il precedente La fortuna, è tutta un susseguirsi di rivelazioni dei segreti, di tensioni ed accuse reciproche che, accumulatesi nel corso dei libri precedenti (la saga, infatti, si svolge nel corso di cinquant'anni), qui verranno finalmente a galla.
Al centro della scena c'è sempre lei: Elinor Dammert Caskey. Ma spazio anche ai problemi di salute connessi alla vecchiaia di Oscar Caskey.
Michael McDowell ha saputo mescolare saga familiare ed horror gotico (la tensione è la stessa del primo volume). Il ritmo decolla vertiginosamente nella seconda ed ultima parte, sino al precipitare degli eventi delle ultime pagine (vireranno definitivamente verso il soprannaturale). La storia, tuttavia, lascia aperte moltissime porte (o dubbi?) su un bel po' di questioni… una su tutte: chi (o cosa?) è davvero Elinor Dammert e da quale incubo proviene?
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

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Precedenti volumi della saga "Blackwater":
- La piena. Blackwater, vol 1 [mio voto: 2 su 5)
- La diga. Blackwater, vol. 2 [mio voto: 2 su 5]
- La casa. Blackwater, vol. 3 [mio voto: 3 su 5]
- La guerra. Blackwater, vol. 4 [mio voto: 5 su 5]
- La fortuna. Blackwater, vol. 5 [mio voto: 1 su 5]

Stephen King: La torre nera

Stephen King: La torre nera. La torre nera, vol. 7

Titolo originale: The Dark Tower
Formato: copertina flessibile
Pagine: 1129
Editore: Sperling & Kupfer (23 novembre 2004)
ISBN-13: 9788820037215

Data di acquisto: 5 luglio 2025
Letto dal 5 al 16 luglio 2025

▪️Sinossi
"L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì". Così esordiva la storia, sette libri fa. Ora la caccia è finita: Roland di Gilead, con i compagni che ha raccolto attorno a sé nel viaggio, è di fronte al suo destino. Nelle prime pagine di questo volume ritroviamo il gruppetto sano e salvo, sebbene sparso per ogni dove e ogni quando. Susannah-Mia è stata trasportata dal Dixie Pig di New York in una stanza degli orrori di Fedic, dove vedrà la luce suo "figlio". Jake e il Père Callahan, con Oy sono entrati nel locale ad armi spianate per salvare la ragazza, ignorando il pericolo in agguato. Roland e Eddie, con John Cullum, sono nel Maine del 1977, e incominciano a capire che il mondo da cui stanno cercando di fuggire è l'unico reale.

▪️L'incipit del libro
Père Donald Callahan era stato un tempo il sacerdote cattolico di un borgo, Salem's Lot si chiamava, che non esisteva più su nessuna carta geografica. Gli era indifferente. Per lui concetti come «realtà» avevano perso ogni significato.
Questo ex prete aveva ora nel palmo un oggetto pagano, una tartarughina d'avorio. Le era saltato via un pezzettino del becco e aveva un graffio a forma di punto interrogativo sulla schiena, ma per il resto era un piccolo gioiello.
Bello e potente. Ne avvertiva la forza nella mano come energia elettrica.


▪️La mia recensione
"Se volete la fine non avete che da andare all'ultima pagina e vedere cosa c'è scritto. Ma i finali sono senza cuore. Un finale è una porta chiusa che nessun uomo (o Manni) può aprire".
Mi dispiace dirlo, ma l'ultimo dei sette volumi che compongono la saga della Torre Nera ha moltissime difficoltà che, almeno nel mio caso, ne hanno reso molto problematica la lettura (sono arrivato all'ultima pagina veramente con uno sforzo immane di volontà).
La trama, tra continui salti temporali e situazioni al limite, fatica non poco a trovare un ritmo pressante. Le peripezie di Roland e del suo gruppo di coprotagonisti si sviluppano attraverso tutta una serie di situazioni e fatti che mancano del "legame" tipico dei capitoli precedenti. La mia impressione? Stephen King ha "allungato" il brodo con episodi buttati qua e là ma che, alla fin fine, non aggiungono proprio nulla alla trama vera e propria e, quel che è pure peggio, ne fanno calare sensibilmente l'attenzione.
L'unico elemento che ho apprezzato de La Torre Nera è stato l'innesto, tra i protagonisti, di Stephen King stesso (anche se era comparso, per un breve istante, anche nel precedente La canzone di Susannah): genialata-furbata che fonde insieme autore e libro.
Questo settimo volume, insomma, è sì indispensabile (quasi obbligatorio) per chi ha seguito tutta la saga ma, diciamola tutta, esige tanta pazienza e concentrazione.
📌 Voto: 🔵🔵 (2 su 5)

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Precedenti volumi della saga de "La Torre Nera":

martedì 15 luglio 2025

National Geographic Italia: le copertine del 2007


National Geographic Italia - gennaio 2007
Vol. 19, n. 1
€ 4,10
In copertina: Børge Ousland, a sinistra, e Mike Horn hanno appena coronato il loro sogno: raggiungere per la prima volta il Polo Nord nel buio dell'inverno.

National Geographic Italia - febbraio 2007
Vol. 19, n. 2
€ 4,10
In copertina: Una maschera in un negozio vicino al ponte di Rialto a Venezia. Le maschere, così come il carnevale, sono fra le maggiori attrazioni turistiche della città.


National Geographic Italia - marzo 2007
Vol. 19, n. 3
€ 4,10
In copertina: Una pessima reputazione accompagna lo squalo longimano, fotografato nel mare delle Bahamas: spesso è il primo predatore a giungere sul luogo di naufragi e disastri aerei.

National Geographic Italia - aprile 2007
Vol. 19, n. 4
€ 4,10
In copertina: Nascosta tra le fronde, Legadema, un giovane leopardo della Riserva di Moremi in Botswana, scruta con sospetto l'obiettivo del fotografo.


National Geographic Italia - maggio 2007
Vol. 19, n. 5
€ 4,10
In copertina: La Biosfera, progettata da Renzo Piano per il G8 del 2001, è diventata uno dei siboli della nuova Genova. Sullo sfondo, la "vecchia" lanterna.
In allegato: Un mondo trasformato (lato A); 1607, scontro di civiltà (lato B).

National Geographic Italia - giugno 2007
Vol. 19, n. 6
€ 4,10
In copertina: Una femmina d'orso polare e il suo cucciolo annusano l'aria su un iceberg. La scomparsa del ghiaccio marino costringe gli orsi a nuotare più a lungo, con rischi maggiori.


National Geographic Italia - luglio 2007
Vol. 20, n. 1
€ 4,10
In copertina: Portatrice di malaria, una zanzara Anopheles stephensi giganteggia in questa immagine al microscopio elettronico a scansione.

National Geographic Italia - agosto 2007
Vol. 20, n. 2
€ 4,10
In copertina: Le rovine del Tempio del Grande Giaguaro di Tikal, nella foresta del Guatemala, evocano ancora la gloria degli antichi regnanti Maya.
In allegato: Unire & dividere Messico e America Centrale (lato A); Mappa fisico-politica di Messico e America Centrale (lato B).


National Geographic Italia - settembre 2007
Vol. 20, n. 3
€ 4,10
In copertina: Il Vesuvio visto dalle rovine di un ristorante abbandonato.

National Geographic Italia - ottobre 2007
Vol. 20, n. 4
€ 4,10
In copertina: 1984, Bruce McCandless II esce dallo Shuttle Challenger e si libra nel vuoto; è il primo essere umano a "passeggiare" nello spazio senza cavo di sicurezza.
In allegato: Il clima che cambia (lato A); Pianeta serra (lato B).


National Geographic Italia - novembre 2007
Vol. 20, n. 5
€ 4,10
In copertina: Con appena 2,5 cm di diametro, la porpita è un animale affine alle meduse composto da più individui che formano una colonia sostenuta da una struttura piena di gas.

National Geographic Italia - dicembre 2007
Vol. 20, n. 6
€ 4,10
In copertina: Dracorex, "re drago". Così è stato battezzato questo dinosauro erbivoro.
In allegato: Il pianeta dei dinosauri (lato A); Gondwana, l'emisfero australe e Laurasia, l'emisfero boreale (Lato B).

lunedì 14 luglio 2025

Jonas Jonasson: L'analfabeta che sapeva contare

Jonas Jonasson: L'analfabeta che sapeva contare

Titolo originale: Analfabeten som kunde räkna
Formato: Kindle
Pagine: 496
Editore: Bompiani (6 novembre 2013)
ASIN: B00FKTLC0S

Data di acquisto: 8 luglio 2025
Letto dall'8 al 14 luglio 2025

▪️Sinossi
Il 10 giugno 2007, il re e il primo ministro della Svezia scompaiono durante un ricevimento ufficiale al castello reale. Si diffonde la voce che entrambi non si sentissero bene, ma la verità è diversa, e la storia molto più complicata.
Tutto ha inizio a Soweto, dove vive Nombeko, una ragazzina particolare che non sa né leggere né scrivere, ma che è molto curiosa e non sta mai ferma. E, soprattutto, ha una confidenza sorprendente e innata abilità con i numeri e le equazioni più complesse. Un piccolo genio che, grazie all'algebra, si trova catapultata dai sobborghi di Johannesburg, nel cuore di un intrigo mondiale, nel centro del mondo, a stretto e pericolosissimo contatto con il re di Svezia e il suo primo ministro. Eccentrici personaggi accompagnano questa piccola analfabeta che sa: un disertore americano leggermente matto, due fratelli gemelli che però all'anagrafe sono una sola persona, tre ragazzine cinesi negligenti, una baronessa coltivatrice di patate e, come detto, il re svedese e il primo ministro.

▪️L'incipit del libro
In un certo senso gli svuotatori di latrine della più grande baraccopoli del Sudafrica non potevano che ritenersi fortunati: non avevano forse un lavoro e un tetto sopra la testa? Statisticamente parlando non avevano invece nessun futuro. La maggior parte di loro sarebbe morta in età precoce di tubercolosi, polmonite, diarrea, pillole, alcol o di una combinazione di tutte queste cose messe insieme. Qualcuno raramente riusciva a raggiungere i cinquant'anni, per esempio il capo di uno degli uffici responsabili della gestione latrine di Soweto. Malconcio e malaticcio, l'uomo aveva cominciato a ingurgitare troppi analgesici mescolati a troppe birre troppo presto la mattina. Per questo motivo aveva perso le staffe con un rappresentante mandato dal dipartimento della Sanità del Comune di Johannesburg. Un kaffer che aveva alzato la cresta. L'episodio fu riferito immediatamente al direttore generale del dipartimento di Johannesburg che il giorno dopo, durante la pausa caffè mattutina con i suoi collaboratori, annunciò che era giunto il momento di sostituire l'analfabeta del settore B.

▪️La mia recensione
"Non esistevano i presupposti per ritenere che quella gracile fanciulla sarebbe cresciuta e avrebbe frequentato re e presidenti. O terrorizzato le nazioni. O influenzato il corso di eventi di portata mondiale. Se non fosse stata quella che era. Ma lo era".
L'analfabeta che sapeva contare, uscito nel 2013, è il secondo romanzo dello svedese Jonas Jonasson, autore del bellissimo Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve.
La trama può benissimo esser riassunta in questo modo: Nombeko, una bambina sudafricana, pur essendo povera ed analfabeta, è dotata di un'ingegno fuori dal comune e della capacità di far di calcolo in modo incredibile e fulmineo. E proprio queste sue abilità la porteranno a ritrovarsi in un vero e proprio intrigo internazionale, durato per quasi tutta la sua vita, ed a fare la conoscenza di re e presidenti. Oltre a tutta una sequela di improbabili ed incredibili personaggi.
Il romanzo, pur amalgamando satira politica, ironia e commedia degli equivoci (che mi verrebbe quasi da dire "all'italiana"), mantiene un tono leggero e spensierato, e la trama è tutta un susseguirsi di episodi e scenette surreali.
Tuttavia, se Il centenario mi era molto piaciuto, non posso dire la stessa cosa di questo. Senza tediarvi inutilmente, vi dico solo che:
- L'analfabeta ha una struttura narrativa troppo simile ad Il centenario;
- Condividono anche le stesse caratteristiche: uno su tutte, il protagonista ai margini della società che, grazie alle sue abilità, riesce a riscattarsi;
- La trama o è troppo veloce o è troppo lenta (quasi noiosa), non ci sono vie di mezzo;
- La presenza di personaggi reali (re e primo ministro svedesi ed il cinese Hu Jintao su tutti) è sembrata molto forzata e completamente assurda;
- L'odissea della bomba atomica, dopo esser stata smarrita dal Mossad, è qualcosa di completamente folle e illogica.
📌 Voto: 🔵🔵 (2 su 5)

domenica 6 luglio 2025

Kurt Vonnegut Jr: Mattatoio n. 5

Kurt Vonnegut Jr: Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini

Titolo originale: Slaughterhouse-Five, or The Children's Crusade. A Duty-Dance with Death
Formato: copertina flessibile
Pagine: 208
Editore: Feltrinelli (10 marzo 2014)
ISBN-13: 9788807885051

Data di acquisto: prestito del 6 giugno 2025
Letto dal 3 al 6 luglio 2025

▪️Sinossi
Mattatoio n. 5 è la storia semiseria di Billy Pilgrim, un americano medio, un uomo qualunque con l'eccezionale capacità di passare da una dimensione spaziale all'altra. Senza essere in grado di impedire la cosa, può trovarsi ora a Dresda durante la Seconda guerra mondiale, ora nello zoo fantascientifico di Tralfamadore dove è esposto come esemplare della razza umana. Ma Mattatoio n. 5 è anche uno dei più importanti libri contro la guerra che siano mai stati scritti, autentica pietra miliare della letteratura antimilitarista. Kurt Vonnegut trae ispirazione dalla sua personale esperienza bellica quando, fatto prigioniero dai nazisti, ebbe la ventura di assistere alla distruzione di Dresda, la Firenze del Nord, da parte degli Alleati. Fu testimone di uno dei più terribili bombardamenti della storia, sopravvivendo grazie al suo osservatorio molto particolare: una grotta scavata nella roccia sotto un mattatoio, adibita a deposito di carni, nelle viscere della città. Quando alla fine uscì all'aperto, al posto di una delle più belle città del mondo c'era un'ondulata distesa di macerie sopra un numero incalcolabile di morti. L'unico modo per narrare questa terribile esperienza, di per sé assolutamente indicibile, pare allora per Vonnegut quello visionario e di una comicità paradossale, che sa affiancare con maestria sorriso e dolore, grottesco e leggerezza della fantasia.

▪️L'incipit del libro
È tutto accaduto, più o meno. Le parti sulla guerra, in ogni caso, sono abbastanza vere. Un tale che conoscevo fu veramente ucciso, a Dresda, per aver preso una teiera che non era sua. Un altro tizio che conoscevo minacciò veramente di far uccidere i suoi nemici personali, dopo la guerra, da killer prezzolati. E così via. Ho cambiato tutti i nomi. lo ci tornai veramente, a Dresda, con i soldi della Fondazione Guggenheim (Dio la benedica), nel 1967. Somigliava molto a Dayton, nell'Ohio, ma c'erano più aree deserte che a Dayton. Nel terreno dovevano esserci tonnellate di ossa umane.
Ci tornai con un vecchio commilitone, Bernard V. O'Hare, e là facemmo amicizia con un tassista che ci portò al mattatoio dove rinchiudevano, di notte, i prigionieri di guerra. Si chiamava Gerhard Müller. Ci disse che per un po' era stato prigioniero degli americani. Gli domandammo com'era vivere sotto i comunisti, e lui disse che in principio era stato terribile, perché tutti dovevano lavorare tanto, e perché non c'erano case e mancava da mangiare e da vestirsi. Ma adesso le cose andavano molto meglio. Lui aveva un bell'appartamentino, e la figlia frequentava una buona scuola. Sua madre era rimasta incenerita nell'incendio di Dresda. Così va la vita.

▪️La mia (brevissima) recensione
"Così va la vita".
Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut è un romanzo (datato 1969) che potremmo benissimo catalogare nel genere "di guerra", se non fosse che Vonnegut, partendo dalla sua stessa esperienza personale (è stato prigioniero dei Nazisti a Dresda ed ha visto la città completamente distrutta durante il bombardamento degli Alleati) ne ha fatto un bellissimo manifesto "antimilitarista".
La trama si può riassumere in queto modo: Billy Pilgrim, il protagonista eroe-antieroe, viene prima rapito dagli alieni di Tralfamadore e, successivamente, trasportato avanti ed indietro nel tempo della sua stessa vita (molto belle ed evocative le scene del bombardamento di Dresda).
Lo stile narrativo usato da Vonnegut è molto ironico (al limite del comico), ma comunque in grado di denunciare gli orrori e le tragedie delle guerre senza renderli banali (la carneficina dei bambini mutati in adulti avviliti). Il racconto non è proprio lineare, ma molto "spezzettato" tra fatti storici realmente accaduti e scene fantastiche e fantascientifiche.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵🔵 (5 su 5)

sabato 5 luglio 2025

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 23 al 29 giugno 2025 (Fonte: TuttoLibri del 5 luglio 2025):

1. Gianluca Gotto - Verrà l'alba, starai bene
2. Marco Malvaldi - Piomba libera tutti. I delitti del BarLume, vol. 16
3. Uketsu - Strani disegni
4. Isabel Allende - Il mio nome è Emilia del Valle
5. Antonio Manzini - Sangue marcio
6. Ildefonso Falcones - In guerra e in amore
7. Roberto Saviano - L'amore mio non muore
8. Bibbiana Cau - La levatrice
9. Kohei Horikoshi - My Hero Academia, vol. 42
10. Tiziano Scarparo - Il digiuno intermittente a modo mio

venerdì 4 luglio 2025

Antonio Pinto: Destini incrociati

Antonio Pinto: Destini incrociati

Formato: copertina flessibile
Pagine: 412
Editore: Gruppo Albatros Il Filo (22 aprile 2024)
ISBN-13: 9788830695108

Data di acquisto: regalo del 30 giugno 2025
Letto dal 1° al 4 luglio 2025

📌 Sinossi
Luigi e Serena, imprenditori nel settore della ristorazione a domicilio, sono sull'orlo della bancarotta a causa delle restrizioni legate alla pandemia di COVID-19. Determinati a cambiare il corso delle cose, decidono di compiere una rapina in una ricevitoria del lotto, ma ben presto si rendono conto che l'impresa avrà conseguenze ben più gravi di quanto immaginato. A indagare sul caso è la squadra anticrimine di Milano, capitanata dal Commissario Corrado Gemma, che immediatamente intuisce di trovarsi di fronte a due criminali senza scrupoli.
Gemma, inoltre, è impegnato anche nella gestione di una crisi personale: la salute precaria di sua moglie Teresa. Fortunatamente, può contare sull'aiuto della figlia Laura, giovane poliziotta trasferita da poco proprio nel suo stesso commissariato.
In questo modo le vite di Luigi, Serena, Corrado e Laura si intrecciano in un intricato gioco del destino, spingendoli a compiere azioni che mai avrebbero pensato possibili fino a poco tempo prima. Destini incrociati è un romanzo che esplora il delicato equilibrio tra bene e male, immergendosi nelle profonde contraddizioni dell'animo umano spinto al limite estremo della disperazione. Con colpi di scena e tensione crescente, tiene incollati i lettori fino all'ultima pagina.

📌 L'incipit del libro
«Amico, l'ultimo che mi ha puntato contro una pistola è finito all'obitorio» sibilò il Commissario Corrado Gemma, suscitando le risa del vigilante che gli stava prendendo la temperatura col termometro laser.
«36,2 si può accomodare Commissario» rispose l'uomo con le lacrime agli occhi.
«Entrare in un ambulatorio medico è peggio che fare visita agli ergastolani» borbottò Gemma alla moglie mentre arrivavano nella sala d'attesa del poliambulatorio Vezza di Milano. Subito un soffio d'aria calda ritemprò la coppia che aveva pazientemente atteso un quarto d'ora sotto una pioggia gelida prima che gli venisse dato il permesso di accedere.
D'altronde erano le regole della "nuova normalità" ai tempi del covid. Il Commissario aveva già lanciato due occhiatacce ad un'infermiera che lo stava guardando male perché si era abbassato la mascherina. Quell'affare non lo sopportava proprio. Ogni volta si appannavano gli occhiali e non riusciva a vedere più nulla. Si sentiva soffocare e quel pezzo di carta in faccia dopo un po' puzzava di muffa.

📌 La mia recensione
"Devi dare tutto l'amore e tutta l'attenzione che puoi a tua moglie. Quando accadrà che non ci sarà più niente da fare tu non devi avere dubbi: hai fatto tutto quello che potevi per lei. Non hai niente da rimproverarti".
Destini incrociati è stata un piacevole scoperta: si tratta di un romanzo "corale" in cui le vite di quattro persone (i poliziotti Corrado e Laura ed i criminali per necessità Luigi e Serena) si incontrano e si intrecciano in modo incredibile ed inaspettato, anche se moralmente opinabile.
Antonio Pinto riesce a creare un thriller psicologico surreale e, in primis, molto rispettoso verso il tema trattato: ossia, cosa siamo disposti a fare per proteggere quanto di più caro abbiamo quando tutte le soluzioni possibili ci vengono negate. A ciò va aggiunto che, nello scorrere delle pagine, ci imbatteremo anche nell'amore, nella perdita e nella speranza.
La trama è ben costruita (anche se alcuni punti, bisogna riconoscerlo, sono un po' tirati o inverosimili) e l'intreccio tra i coprotagonisti, con le loro debolezze, paure e resilienze, è il vero motore della storia. Coprotagonisti (a cui io aggiungerei anche il questore Serinelli) che sono ottimamente descritti e molto ben caratterizzati.
Destini incrociati invita a riflettere, e non poco, sul sottilissimo filo che lega il bene con il male, sulle relazioni umane, e sulle ripercussioni delle nostre scelte.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

Andrea Bajani vince il Premio Strega 2025


Andrea Bajani, con 194 voti, è il vincitore del Premio Strega 2025 con il romanzo L'anniversario (Feltrinelli). Seconda Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli), 133 voti. Terza Nadia Terranova (Quello che so di te, Guanda, 117 voti).
Il totale dei voti espressi è di 646, ossia il 92% degli aventi diritto. Presidente di seggio la vincitrice 2024, Donatella Di Pietrantonio.
Bajani vive da anni negli Usa, dove insegna scrittura creativa alla Rice University di Houston. "Negli Stati Uniti - ha detto il vincitore 2025 - la cultura è di una nicchia e per pochi, mentre quello che mi piace del Premio Strega è che, al contrario, va nelle piazze".

▪ Albo d'Oro (dal 2015) del Premio Strega:
2015 Nicola Lagioia, La ferocia
2016 Edoardo Albinati, La scuola cattolica
2017 Paolo Cognetti, Le otto montagne
2018 Helena Janeczek, La ragazza con la Leica
2019 Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo
2020 Sandro Veronesi, Il colibrì
2021 Emanuele Trevi, Due vite
2022 Mario Desiati, Spatriati
2023 Ada d'Adamo, Come d’aria (postumo)
2024 Donatella Di Pietrantonio, L'età fragile
2025 Andrea Bajani, L'anniversario

giovedì 3 luglio 2025

Boileau - Narcejac: Le lupe

Pierre Boileau e Thomas Narcejac: Le lupe

Titolo originale: Les Louves
Formato: copertina flessibile
Pagine: 179
Editore: Adelphi (2 luglio 2024)
ISBN-13: 978-8845939013

Data di acquisto: prestito del 6 giugno 2025
Letto dal 30 giugno al 3 luglio 2025

Sinossi
Lione, 1941. Fuori, la guerra, l'occupazione, il coprifuoco, il razionamento. Dentro, nell'immenso appartamento borghese, buio, deserto e polveroso, come «perduto al fondo del tempo», due donne temibili e un uomo che pensava di usarle per i propri scopi - e invece somiglia sempre più a un condannato a vita. E dire che, quando si era presentato in casa della «madrina di guerra» del suo compagno di prigionia Bernard (morto durante la loro evasione dallo Stalag), Gervais era convinto di avercela fatta: si era spacciato per l'amico, la donna e la di lei sorella minore lo avevano accolto (almeno in apparenza) con assoluta fiducia, e lui si era lasciato avvolgere in un tiepido bozzolo di carezzevoli premure, riuscendo a sedurle entrambe senza troppa fatica. O forse erano state loro a sedurlo… e quel tiepido bozzolo non era che una ragnatela inestricabile… Quando ne arriverà una terza, di donna, la sorella di Bernard, il gioco si farà durissimo. Se non altro perché la posta è un'eredità di venti milioni di franchi. A poco a poco, tra ambiguità, sottintesi e secondi fini (tutti deliziosamente malvagi), assisteremo a una vertiginosa partita di scacchi, in cui da ogni frase e da ogni sorriso sembra nascere una minaccia, e ogni mossa può essere mortale. Dando prova, ancora una volta, di una prodigiosa abilità, la «coppia diabolica» del noir francese fa crescere la suspense fino all'ultimo, crudelissimo colpo di scena, e ci regala un romanzo claustrofobico che, a distanza di quasi settant'anni, non ha perso nulla del suo fascino sinistro.

L'incipit del libro
«Dai, che ce l'abbiamo fatta» disse Bernard.
Le ruote del vagone sussultavano sugli scambi; i tramezzi di legno stridevano; le protuberanze del sacco di patate a cui ero appoggiato - da chissà quante ore - mi si conficcavano sempre più a fondo nelle costole, nelle reni; la corrente d'aria che penetrava dalle fenditure del tetto sapeva di umidità e del vapore grasso delle macchine sotto pressione che sentivamo sbuffare di tanto in tanto nella direzione contraria alla nostra, in mezzo a un gran cozzare di respingenti. Mi alzai anch'io, con il corpo intorpidito da far spavento; uno scossone mi fece ricadere sui sacchi, ma la mano possente di Bernard mi rimise in piedi.
«Guarda» gridò. «È La Guillotière».
«La Guillotière, come no…».
«È La Guillotière, ti dico!».

La mia (brevissima) recensione
Le lupe, scritto a quattro mani da Pierre Boileau e Thomas Narcejac, è un bellissimo thriller claustrofobico e psicologico che esplora la psiche umana. La trama, che è tutta un miscuglio di inganni e colpi di scena a non finire, è costruita attorno alle giustificazioni ed agli scopi dei pochi personaggi presenti: Gervais e tre donne ambigue (le "lupe" del titolo). Fino alla fine non riusciremo mai a capire chi sta manipolando chi e, soprattutto, dove sta il confine tra vittima e carnefice.
📌 Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️ (4 su 5)

mercoledì 2 luglio 2025

National Geographic Italia - luglio 2025

National Geographic Italia - luglio 2025
Vol. 56, n. 1
6,90 euro

In copertina: Folla di turisti sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma in un'assolata giornata estiva.

Overtourism. Ogni anno, milioni di turisti si riversano nelle città, sulle spiagge e nelle località più ricercate di tutto il mondo, spesso creando sovraffollamento e disagi per i residenti, con conseguenze che vanno dai danni ai patrimoni naturali e storici al caro affitti, fino alla perdita di identità culturale. Cosa si può fare per limitare il turismo di massa e favorire una convivenza positiva tra turisti e residenti?
Animali poco amati. Avvoltoi, rospi, pipistrelli… Molti animali hanno un aspetto poco attraente per noi, oppure comportamenti o abitudini che ci portano ad avere un atteggiamento negativo nei loro confronti. Eppure, molti svolgono un ruolo essenziale per l'equilibrio ecologico, e spesso quelli che consideriamo in modo negativo sono in realtà i loro punti di forza.
Fulani. Come un popolo di pastori nomadi africani si adatta al clima - e al mondo - che cambia.
Una città, 700 lingue. Dopo 4 secoli di immigrazione a New York si parlano oltre il 10% delle lingue globali. Molte rischiano però di scomparire. Riusciremo a preservarle?
Quando la cura è affidata alle donne. Viaggio nel mondo tutto femminile degli ospedali per la fauna selvatica.
Dove il gelato sfama la gente. Esasperati dalla carenza d'acqua, gli agricoltori dell'India nordoccidentale hanno escogitato un nuovo modo per sbarcare il lunario.
Perché David Attenborough non perde la speranza? In un nuovo documentario, il leggendario conservazionista si confronta con la distruzione degli oceani per ispirarci a salvarli.
Fotovoltaico, sole bipartisan. Comuni ed enti religiosi sono in prima linea per diffondere le comunità energetiche rinnovabili.
Così un minuscolo crostaceo manda avanti la vita nell'oceano meridionale. L'ecologa marina Kim Bernard mette in luce l'importanza del krill antartico.
Gli ultimi armaioli del Giappone. Un tempo c'erano migliaia di artigiani che realizzavano le tradizionali katana. Oggi ne restano ben pochi.

martedì 1 luglio 2025

Cormac McCarthy: Città della pianura

Cormac McCarthy: Città della pianura. Trilogia della frontiera, vol. 3

Titolo originale: Cities of the Plain
Formato: Kindle (709 KB)
Pagine: 346
Editore: Einaudi (7 ottobre 2010)
ASIN: B005VOHYXQ

Data di acquisto: 25 maggio 2025
Letto dal 26 al 30 giugno 2025

Sinossi
Primi anni Cinquanta. John Grady Cole e Billy Parham lavorano in un ranch fra il Texas e il Messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello John Grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico.
Ultimo capitolo della "Trilogia della frontiera", Città della pianura parte dove arrivavano i primi due romanzi, Cavalli selvaggi e Oltre il confine. In un West sempre più al crepuscolo, la natura esplode fuori e dentro i protagonisti, splendida e spietata. E se percepire il respiro delle cose, restituirlo nella forma di una superiore sapienza, è privilegio di pochi, nemmeno quei pochi possono cambiare gli eventi: possono soltanto far sentire la misteriosa forza che tiene insieme gli alberi, gli animali e i destini degli uomini.

L'incipit del libro
Si fermarono sulla soglia, pestarono gli stivali a terra per scrollare via la pioggia, sventolarono il cappello e si asciugarono l'acqua dalla faccia. Fuori, nella strada, la pioggia sferzava l'acqua stagnante facendo ondeggiare e ribollire il verde e il rosso sgargianti delle luci al neon, e le gocce pesanti danzavano sui tetti d'acciaio delle automobili parcheggiate lungo il bordo del marciapiede.
Sono mezzo annegato, maledizione, disse Billy. Scosse il cappello gocciolante. Dov'è il cowboy tutto americano?
È già entrato.
Andiamo. Si sarà tenuto per sé le più belle in carne, di sicuro.

La mia recensione
"Se potessi, cavalcherei senza mai voltarmi. Andrei avanti fino a trovare un posto in cui non ci fosse traccia di nessun giorno della mia vita. Anche se mi toccasse voltarmi indietro e ripercorrere metro per metro tutto il cammino fatto. E poi ripartirei e andrei ancora più avanti".
Città della pianura, uscito nel 1998, è il capitolo conclusivo della "Trilogia della frontiera". Ho molto apprezzato i primi due volumi, purtroppo non posso dire la stessa cosa di questo: lo stile narrativo, quasi evocativo, di Cormac McCarthy c'è tutto e si riconosce sin dalle primissime battute… ma, questa volta non è riuscito a mantenere l'impatto e le emozioni dei precedenti capitoli: Cavalli selvaggi ed Oltre il confine ci avevano trasportati in un Ovest americano fatto di una sorta di poetica violenza; Città di pianura, invece, ha quasi un sentore di déjà-vu e, soprattutto, è scivolato via senza avermi lasciato addosso alcuna emozione.
I protagonisti sono gli stessi di Cavalli selvaggi (John Grady Cole) e Oltre il confine (Billy Parham): qualche anno dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in un'America che corre veloce verso il progresso e la modernità (un esempio su tutti: le automobili hanno definitivamente preso il posto dei cavalli), John, ormai diventato adulto, si innamora, ricambiato, di Magdalena, giovanissima prostituta affetta da epilessia. Ma dovrà scontrarsi con il suo protettore e le conseguenze saranno tragiche per tutti…
McCarthy ci fa rivivere i paesaggi mozzafiato di un tempo, quello dei cowboy, ormai al crepuscolo, in una sequenza di dialoghi ininterrotti e, spesso, eccessivamente lunghi. I temi trattati son tanti: il cavaliere senza macchia e senza paura che, cercando di riscattare la vita della sua amata, cerca di riscattare anche la propria, l'amore, il destino già scritto, la violenza, la perdita… Ecco, quando parlavo di cose già lette è proprio a questo che mi riferivo: tutti questi temi l'autore statunitense li ha già esplorati, e decisamente meglio, in altre sue opere.
Il ritmo narrativo è estremamente e volutamente lento, quasi pigro; per giunta, interrotto da estenuanti pipponi filosofici. Tutti i personaggi son circondati da un'aura decadente e tragica, in special modo John Grady Cole: pur essendo il fulcro del romanzo, non si riesce proprio a "tifare" per lui. Io, e scusate la franchezza, avrei preferito un finale meno strappalacrime!
In conclusione, Città della pianura è un romanzo che va comunque letto sia per "chiudere" la trilogia, sia perché è una pietra miliare della produzione di McCarthy e sia perché è una nostalgica riflessione sui tempi andati dei cowboy.
📌 Voto: ⭐️⭐️⭐️ (3 su 5)