Titolo originale: The Dark Tower
Formato: copertina flessibile
Pagine: 1129
Editore: Sperling & Kupfer (23 novembre 2004)
ISBN-13: 9788820037215
Data di acquisto: 5 luglio 2025
Letto dal 5 al 16 luglio 2025
▪️Sinossi
"L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì". Così esordiva la storia, sette libri fa. Ora la caccia è finita: Roland di Gilead, con i compagni che ha raccolto attorno a sé nel viaggio, è di fronte al suo destino. Nelle prime pagine di questo volume ritroviamo il gruppetto sano e salvo, sebbene sparso per ogni dove e ogni quando. Susannah-Mia è stata trasportata dal Dixie Pig di New York in una stanza degli orrori di Fedic, dove vedrà la luce suo "figlio". Jake e il Père Callahan, con Oy sono entrati nel locale ad armi spianate per salvare la ragazza, ignorando il pericolo in agguato. Roland e Eddie, con John Cullum, sono nel Maine del 1977, e incominciano a capire che il mondo da cui stanno cercando di fuggire è l'unico reale.
▪️L'incipit del libro
Père Donald Callahan era stato un tempo il sacerdote cattolico di un borgo, Salem's Lot si chiamava, che non esisteva più su nessuna carta geografica. Gli era indifferente. Per lui concetti come «realtà» avevano perso ogni significato.
Questo ex prete aveva ora nel palmo un oggetto pagano, una tartarughina d'avorio. Le era saltato via un pezzettino del becco e aveva un graffio a forma di punto interrogativo sulla schiena, ma per il resto era un piccolo gioiello.
Bello e potente. Ne avvertiva la forza nella mano come energia elettrica.
▪️La mia recensione
"Se volete la fine non avete che da andare all'ultima pagina e vedere cosa c'è scritto. Ma i finali sono senza cuore. Un finale è una porta chiusa che nessun uomo (o Manni) può aprire".
Mi dispiace dirlo, ma l'ultimo dei sette volumi che compongono la saga della Torre Nera ha moltissime difficoltà che, almeno nel mio caso, ne hanno reso molto problematica la lettura (sono arrivato all'ultima pagina veramente con uno sforzo immane di volontà).
La trama, tra continui salti temporali e situazioni al limite, fatica non poco a trovare un ritmo pressante. Le peripezie di Roland e del suo gruppo di coprotagonisti si sviluppano attraverso tutta una serie di situazioni e fatti che mancano del "legame" tipico dei capitoli precedenti. La mia impressione? Stephen King ha "allungato" il brodo con episodi buttati qua e là ma che, alla fin fine, non aggiungono proprio nulla alla trama vera e propria e, quel che è pure peggio, ne fanno calare sensibilmente l'attenzione.
L'unico elemento che ho apprezzato de La Torre Nera è stato l'innesto, tra i protagonisti, di Stephen King stesso (anche se era comparso, per un breve istante, anche nel precedente La canzone di Susannah): genialata-furbata che fonde insieme autore e libro.
Questo settimo volume, insomma, è sì indispensabile (quasi obbligatorio) per chi ha seguito tutta la saga ma, diciamola tutta, esige tanta pazienza e concentrazione.
📌 Voto: 🔵🔵 (2 su 5)
----------
Precedenti volumi della saga de "La Torre Nera":
- La canzone di Susannah. La Torre nera, vol. 6 [mio voto: 2 su 5]
- I lupi del Calla. La Torre nera, vol. 5 [mio voto: 3 su 5]
- La sfera del buio. La Torre nera, vol. 4 [mio voto: 4 su 5]
- Terre desolate. La Torre nera, vol. 3 [mio voto: 1 su 5]
- La chiamata dei tre. La Torre nera, vol. 2 [mio voto: 1 su 5]
- L'ultimo cavaliere. La Torre nera, vol. 1 [mio voto: 3 su 5]
Nessun commento:
Posta un commento