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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 7 novembre 2025

Torna "Frankenstein": nel film di Guillermo del Toro (e in nuove edizioni del classico di Mary Shelley)


Torna Frankenstein: nel film di Guillermo del Toro (e in nuove edizioni del classico di Mary Shelley)
Frankenstein, il classico gotico di Mary Shelley, torna sul grande schermo dopo i precedenti adattamenti. Su Netflix debutta la versione firmata dal tre volte premio Oscar Guillermo del Toro, che affronta il dramma dello scienziato e della sua creatura dando vita a un seguito del romanzo pubblicato nel 1818. Inoltre, in libreria arrivano nuove edizioni (anche illustrate). Tutti i particolari

[fonte: Il Libraio]

Halloween è finito, i costumi ispirati a protagonisti di film e romanzi horror vengono riposti nell'armadio ma il momento di parlare di creature mostruose non è terminato… Arriva infatti su Netflix il film Frankenstein, ispirato al classico di Mary Shelley (1797-1851) e firmato da Guillermo del Toro.
Per l'occasione, non mancano anche nuove edizioni di uno dei più importanti romanzi gotici di sempre. Tra queste, il nuovo volume edito da Garzanti e quello Tea, oltre alle versioni illustrate pubblicate da Mondadori e L'Ippocampo, di cui parleremo nel corso dell'articolo.

Frankenstein di Guillermo del Toro
"Solo i mostri giocano a fare Dio", questa è la tagline (la frase di presentazione) del nuovo film del regista messicano classe '64. E parlando di mostri, non è un caso che Guillermo del Toro dopo una lunga carriera, coronata da tre premi Oscar (miglior regia, miglior film d'animazione e miglior film), si sia dedicato alla celebre creatura immaginata da Mary Shelley.
Del Toro, che già negli scorsi decenni ha dato vita a vampiri (alla regia di Blade II), demoni (si pensi ai due Hellboy) e uomini anfibi (come in La forma dell'acqua), ricostruisce e reinterpreta il classico della letteratura horror: certo c'è spazio per la storia dello scienziato che vuole sovvertire le leggi naturali, ma il grande focus è il dramma dei due protagonisti.
Da un lato il dottor Victor Frankenstein, maledetto dalla sua stessa ambizione, e dall'altro la Creatura, condannata a un'esistenza ai margini a causa del suo aspetto…
Il nuovo Frankenstein, pur rimanendo fedele alle atmosfere dark e alla connotazione morale dell'opera ottocentesca, si spinge oltre, e somiglia quasi a un seguito naturale (e con più azione) del romanzo di Mary Shelley, a distanza di oltre duecento anni: la pellicola riflette sulla psicologia dei personaggi e mostra agli spettatori la storia da più punti di vista…
Il film può contare su un cast di fama internazionale. Oscar Isaac, recentemente apparso in Dune e Moon Knight, interpreta Victor Frankenstein; Jacob Elordi, noto per Priscilla e Saltburn, è il mostro di Frankenstein e Mia Goth, "in cui convivono innocenza e ferocia, luce e abisso" (come ha scritto Paolo Nizza su SkyTg24), veste i panni della madre di Victor e della donna della quale il dottore si innamora.

Gli altri adattamenti
Nel corso del Novecento sono stati diversi i film che hanno provato a portare sul grande schermo Frankenstein, tra questi ricordiamo il classico del 1931, in cui protagonista indiscusso è Boris Karloff, il Mary Shelley's Frankenstein (1994) di Kenneth Branagh (con Robert De Niro e Helena Bonham Carter) e la parodia di Mel Brooks del 1974, così come il cortometraggio di Tim Burton, Frankenweenie, di dieci anni dopo.
In ogni sua forma, il rapporto tra creatore e creato, e l'ambizione, un po' folle, dello scienziato sono temi centrali e dominanti, ereditati direttamente dalla mente di Mary Wollstonecraft Godwin (poi nota come Shelley).

Il capolavoro di Mary Shelley
Ed eccoci dunque a parlare proprio del libro. Scritto tra il 1816 e il 1817, Frankenstein; or the Modern Prometheus (questo il titolo originale) è stato pubblicato anonimamente per la prima volta nel 1818. Ambientato nel XVIII secolo, il romanzo segue le vicende di uno scienziato deciso a superare e sovvertire le leggi naturali, dando vita a un essere vivente. La Creatura, spesso definita mostro, permette a Shelley non solo di sviluppare uno dei grandi romanzi horror, ma anche di trattare il tema dell'innovazione scientifica, dell'arroganza umana e quello, molto attuale, della bioetica.
Proprio questi elementi, insieme alla scrittura dell'autrice inglese (che scrisse il romanzo quando aveva meno di vent'anni), sono riusciti a creare un mito ancora oggi presente nell'immaginario comune.
Non a caso, come anticipavamo in apertura di articolo, sugli scaffali delle librerie sono diversi i nuovi Frankenstein. Il 31 ottobre sono uscite l'edizione Tea (nella traduzione di Laura Caretti e Maria Chiara Zanolli), e l'edizione Garzanti (traduzione di Maria Paola Saci e Fabio Troncarelli) nella collana I grandi libri.
Illustrati invece i volumi pubblicati da Mondadori e L'ippocampo. Il primo tradotto da Simona Fefè e illustrato da Bernie Wrightson (fumettista di lunga fama, scomparso nel 2017, e creatore del personaggio di Swamp Thing). Il secondo, invece, è curato da MinaLima e prevede sette inserti interattivi in 3D.

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