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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 4 novembre 2025

L'uomo che ha guidato Zagor per 18 anni


L'uomo che ha guidato Zagor per 18 anni
Dopo quasi vent'anni, Moreno Burattini ha smesso di essere il curatore editoriale di Zagor e di tutte le testate dedicate al personaggio. La notizia, nell'aria da qualche mese, è stata ufficializzata durante un incontro pubblico a Lucca Comics & Games 2025, insieme al passaggio di testimone con Antonio Serra. È stata l'occasione per Burattini di riflettere sulla propria gestione dell'eroe Bonelli

[fonte: Fumettologica]

«Dopo diciotto anni ho cominciato a sentire il peso del lavoro redazionale. Il tempo passa per tutti, gli acciacchi aumentano per chiunque» ha dichiarato Moreno Burattini a Fumettologica. «Mi è sembrata insomma cosa buona e giusta lasciare la mia scrivania in ufficio per dedicarmi serenamente a scrivere fumetti (e altro) da quella di casa».
È stato lo stesso Burattini a suggerire il nome di Antonio Serra come suo successore: «Sono certo che Antonio sarà in grado di cavarsela e dare il suo contributo anche con nuove idee, in ragione della sua sensibilità e della sua profonda conoscenza del fumetto bonelliano, sia come sceneggiatore che come redattore e curatore di testate».
Classe 1962, Burattini è l'autore che ha scritto più storie di Zagor in assoluto, perfino più del suo creatore Sergio Bonelli (che firmava le sceneggiature con lo pseudonimo di Guido Nolitta). Lo sceneggiatore esordì nel 1990 sulla rivista Mostri, scrivendo alcuni racconti, per poi iniziare a lavorare per Sergio Bonelli Editore nel 1991, firmando la sua prima storia di Zagor, Pericolo mortale
Zagor è il personaggio con cui Burattini sarà associato per il resto della sua carriera: dopo essere entrato in pianta stabile come redattore nello staff del personaggio nel 2001, diventò il curatore della serie a partire dal 2007, ricevendo il testimone da Mauro Boselli. Come racconta Burattini, «inizialmente facevo da assistente a Mauro, impegnatissimo sui tre fronti di Dampyr, Tex e Zagor, poi, dopo aver imparato il mestiere da lui, mi è stata affidata la cura del parco testate dello Spirito con la Scure».
Per l'editore milanese, Burattini ha poi scritto avventure di Tex e Dampyr, ma la sua attività non si è fermato al solo ambito Bonelli: ha sceneggiato fumetti per Lupo Alberto e Cattivik, è stato saggista, umorista (per il Vernacoliere ed Enigmistica Più) e commediografo, scrivendo o adattando opere teatrali.
«Quando ho cominciato a sceneggiare Zagor - racconta il curatore -, il personaggio sembrava non avere più niente da dire, aver fatto il suo corso e il suo tempo. Sergio Bonelli era scettico e pessimista circa il destino della testata. “"l personaggio - disse Sergio - ha fatto il suo tempo. Più di così non può dare, è un eroe esaurito come tanti altri". Credo che Bonelli avesse ragione a non attendersi miracoli e a prospettare solo un lento, anche se onorevole, declino».
In realtà, grazie alla curatela di Mauro Boselli prima e di Burattini poi, l'eroe visse un cosiddetto rinascimento zagoriano che lo rilanciò presso i lettori. «Inizialmente il mio intento era quello di imitare Nolitta, mimetizzare le mie storie quasi che non si dovessero riconoscere rispetto alle sue - spiega Burattini -. Ovviamente non avevo speranza di essere confuso, però sarei stato felice di riuscire almeno ad assomigliargli.»
Con il tempo, Burattini ha cercato di attualizzare la lezione nolittiana adattandola ai tempi, avendo capito che «lo sceneggiatore di Zagor non può non essere in qualche misura nolittiano senza tradire la stessa essenza dell'eroe. Cioè deve essere gradevole da leggere senza risultare banale, comunicare messaggi positivi senza sembrare moralista, saper alternare dramma e umorismo, attingere spunti senza copiare ma trasformando la suggestione in qualcosa di originale, riuscire incantare con un po' di sense of wonder».
Burattini cita tra le storie più riuscite la miniserie Zagor. Le origini (2019), le avventure La palude dei forzati (1994) e L'uomo che sconfisse la morte (2012), ma anche le storie comiche dedicate a Cico, che ricorda con grande divertimento, nonché la creazione del super nemico Mortimer e la storia d'amore fra lo Spirito con la Scure e la dolce Jenny.
«Credo e spero di aver condotto per mano il lettore dentro le avventure insieme a me, senza dimenticare il mio impegno nell'animare la comunità degli zagoriani, quelli che partecipano agli incontri, danno vita ai raduni, stampano libri e riviste - ha aggiunto lo sceneggiatore -. Ovviamente, anche da pensionato continuerò a dare il mio contributo andando dovunque verrò invitato a parlare di Zagor».
«La linea della mia curatela ha sempre avuto lo scopo di non far percepire Zagor come un personaggio vintage - ha spiegato Burattini -. Ogni cambiamento doveva essere senza scossoni e nel rispetto della tradizione. Il mio obiettivo era non far chiudere Zagor e renderlo in eroe evergreen, e al momento della mia uscita dal campo la mia squadra è in vantaggio».

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