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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 27 novembre 2025

Alessandro Barbero: San Francesco


Alessandro Barbero: San Francesco

Formato: Kindle (4.5 MB)
Pagine: 458
Editore: Editori Laterza (16 settembre 2025)
ISBN-13: 9788858159583
ASIN: B0FRFPRQJZ

Data di acquisto: 13 novembre 2025
Letto dal 17 al 27 novembre 2025

▪️Sinossi
Nel 2026 saranno 800 anni dalla morte di san Francesco, uno dei più popolari fra i santi della Chiesa cattolica. Tutti crediamo di conoscerlo, ma niente è mai come ci immaginiamo.
Le più antiche biografie di Francesco furono scritte da frati che l'avevano conosciuto da vicino. Perciò potremmo credere, ingenuamente, che le informazioni di cui disponiamo su di lui siano non solo molto numerose ma sicure. Non è così. I testimoni si contraddicono continuamente: chi li ascoltava non amava ricordare che Francesco era stato un uomo pieno di durezze e di contraddizioni, che aveva sperimentato la delusione e la sconfitta. Volevano ricordare un santo perfetto in tutto, privo di dubbi e di amarezze e, in definitiva, simile a Cristo.
Era tale il contrasto tra le versioni di san Francesco proposte dai suoi biografi che, quarant'anni dopo la sua morte, l'Ordine prese una decisione senza precedenti: far distruggere tutte le biografie esistenti e sostituirle con una nuova e definitiva, la Legenda maior scritta dal generale dell'Ordine, Bonaventura. I codici contenenti le vite del santo scritte da chi lo aveva conosciuto vennero cercati nelle biblioteche e fatti sparire. Solo dopo secoli hanno cominciato a riemergere dall'oblio grazie a fortunati ritrovamenti, rivelandoci un Francesco molto diverso. Non il santo sempre lieto che parlava agli uccellini, raffigurato negli affreschi di Giotto ad Assisi, il santo che ammansiva i lupi, precursore dell'ecologismo moderno, che discuteva amichevolmente con i musulmani, precursore del pacifismo e dell'ecumenismo. Non è questo il Francesco che i suoi discepoli ci hanno raccontato. Il Francesco che emerge dai loro ricordi è un uomo tormentato, duro, capace di gesti dolcissimi e di asprezze inaspettate. Ma soprattutto non raccontano un solo Francesco perché ognuno lo ricordava a suo modo. E dunque? Chi è stato davvero quest'uomo straordinario?

▪️L'incipit del libro
Il Signore così ha dato a me frate Francesco di cominciare a fare penitenza: perché mentre ero nei peccati mi sembrava troppo amaro vedere i lebbrosi. E il Signore stesso mi ha condotto in mezzo a loro e ho fatto misericordia con loro. E quando me ne sono andato da loro, quel che mi sembrava amaro si è trasformato per me in dolcezza dell'animo e del corpo; e poi è passato poco e sono uscito dal mondo.
Comincia così il Testamento di Francesco, dettato poco prima della morte. La cosa più importante che ricorda della sua vita è che è stata spezzata da una cesura: prima viveva nel mondo, e quindi, inevitabilmente, nel peccato: poi tutto è cambiato - e quello che identifica la sua vita nuova non è, come magari potremmo aspettarci, la povertà, ma la penitenza. È Dio che l'ha toccato convincendolo a fare penitenza, e Francesco non ha dubbi sul momento in cui quell'intervento si è verificato: è quando il Signore gli ha fatto incontrare i lebbrosi, e lui li ha assistiti. (Abbiamo tradotto alla lettera feci misericordiam cum illis, che è una citazione dalla parabola del buon samaritano nel Vangelo di Luca: qui fecit misericordiam in illum. Questo passo evangelico di solito è tradotto "che ha avuto compassione di lui", ma il verbo originario evidenzia il fare).


▪️La mia recensione
"Mai, in nessuna occasione, Francesco ha criticato i ricchi o li ha esortati a rinunciare alle loro ricchezze: si è limitato a far vedere, a chi voleva capire, che c'era un'altra via; e lo stesso vale per il suo atteggiamento nei confronti dei crociati".
Questo saggio di Alessandro Barbero ha il doppio compito di smontare (letteralmente) le storie e le leggende nate attorno alla figura di san Francesco per ricostruirla tramite le fonti più autorevoli. Libro, perciò, che non è la classica biografia (ce ne sono già tante in giro) ma, più che altro, è una vera e propria indagine su come è stata "costruita" la memoria del "Poverello di Assisi".
Barbero, quindi, prende in esame diverse fonti e biografie di san Francesco uscite tra il XIII e il XIV secolo, e ne mette in evidenza le mistificazioni, le divergenze e le dimenticanze (anche se, a volte, si è trattato di palesi e volute omissioni).
Al centro del libro, quindi, ecco emergere il contrasto tra la realtà dei fatti e la narrazione celebrativo-apologetica. Già le prime testimonianze dei suoi stessi frati sono spezzettate e contraddittorie; perciò l'Ordine francescano incaricò il cardinal Bonaventura di redigere la Legenda Maior per cercare di uniformare (e facendo sparire le altre fonti) il culto attorno alla figura del santo.
Alla fine di tutto ciò, Barbero ci fa conoscere un uomo tormentato, lacerato dai dubbi e, spesso, in contrasto con i suoi stessi seguaci. Un uomo, appunto…
Per quanto mi riguarda (ed essendo abituato a tutt'altro genere di lettura), ho trovato molto spiazzante la lettura di questo saggio: alcuni passaggi, destinati prevalentemente ad un pubblico più "accademico", sono stati veramente ripetitivi e noiosi; senza contare che tutto il libro è pieno zeppo di moltissime note a margine. Non lo nascondo: avrei voluto un testo divulgativo più "alla Barbero" (o è lui che ci ha abituato male?), invece mi son ritrovato a leggere un trattato quasi scientifico.
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)

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