La mia collezione di penne stilografiche ha solo modelli con cappuccio. Da tempo ero incuriosito dalla Pilot Capless, una penna a scatto (senza cappuccio) e con il pennino "a scomparsa": vorrei provarla ma, a tutt'oggi, mi sta frenando il suo prezzo leggermente altino (210 euro nel momento in cui sto scrivendo questa recensione); per cui ho deciso si virare sulla più economica Jinhao 20 (presa, su eBay a 4,22 euro più 2,11 di spedizione dai Paesi Bassi). Ma la Pilot Capless, prima o poi, sarà mia…
La Jinhao 20, della notissima azienda cinese specializzata proprio in strumenti e prodotti per la scrittura, è sì una stilografica economica ma perfettamente efficiente e, soprattutto, è la copia in tutto è per tutto proprio della Pilot Capless.
La Jinhao 20, come detto poc'anzi, è una penna senza cappuccio ma con un meccanismo a scatto in grado di far uscire e rientrare il suo pennino. Non passano inosservate neanche la sua linea molto semplice e slanciata e la clip integrata nel corpo della penna stessa. È disponibile in molti colori (sia come fusto che come clip e rifiniture varie: dorata, argentata, nera…); io ho scelto quella nera e con clip e rifiniture argentate.
È realizzata interamente in resina; questo vuol dire che è una penna leggerissima e, dunque, adatta anche a lunghe sessioni di scrittura. Viceversa, tanto per fare un paragone, la Jinhao 10, essendo tutta in metallo, è leggermente più pesante.
Insieme alla penna ho ricevuto anche un converter (già inserito e pronto all'uso). E, per dirla tutta visto che non mi piacciono le cartucce (che trovo molto limitante nella scelta degli inchiostri), quella del converter è il mio metodo preferito di inchiostrare la penna perché mi permette di usare gli inchiostri in bottiglia/calamaio.
I pennini sono disponibili nelle gradazioni EF (extrafine), F (fine) ed M (medio). Io, avendo una scrittura sottile, ho scelto quello F. Il flusso dell'inchiostro lasciato sulla carta è sempre preciso, fluido e regolare (ossia, senza interruzioni nel tratto) ma, lo dico in tutta onestà , non è proprio sottile come ci si aspetterebbe… diciamo che assomiglia moltissimo ad un M europeo. Tuttavia, c'è un fattore da non sottovalutare affatto: non gratta su qualunque tipo di carta (incluse quelle economiche da fotocopia).
L'altro elemento che caratterizza la Jinhao 20 è il suo sistema di "chiusura" del pennino: in prossimità del foro d'uscita, infatti, troviamo una sorta di mini sportellino che, ogniqualvolta si preme il pulsante/bottone in cima alla penna, si apre o si richiude per lasciar uscire o rientrare il pennino. Mini sportellino che, lo capite benissimo, protegge il pennino anche da piccoli urti, polvere, liquidi e, cosa fondamentale, evita che l'inchiostro si secchi sulla punta dello stesso.
Sperando di non aver dimenticato nulla, facciamo qualche considerazione finale: con il suo prezzo alla portata di qualunque tasca, reputo la Jinhao 20 una buona stilografica "entry level", ossia per tutti coloro che, proprio come ho fatto io, hanno voglia di provare una stilografica capless senza spendere grosse cifre. Perciò, accettando qualche compromesso (plastica del corpo, capacità non elevata del converter, e qualità del pennino non proprio eccelsa), comunque vi portate a casa una penna di tutto rispetto.
Qui sotto vi lascio la mia "prova di scrittura": ho usato, ovviamente oltre alla Jinhao 20, l'inchiostro Lamy Blue/Black (il mio inchiostro preferito) e carta Rhodia puntinata da 80 grammi.









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