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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 30 novembre 2025

Recensione della penna stilografica Pilot Prera


La Pilot Prera, del famoso colosso giapponese, è una stilografica compatta ed elegante allo stesso tempo, pensata per chi preferisce una scrittura fluida e precisa senza spendere un capitale. Il suo buon rapporto qualità-prezzo la rende una stilografica adatta a tutti (studenti o professionisti che siano).
Ha un design semplice, quasi minimalista: linee pulite e proporzioni compatte regnano ovunque. È disponibile in moltissimi colori e versioni, anche trasparenti (le classiche Demonstrator), che permettono di vedere il colore dell'inchiostro (ed il livello residuo) al suo interno. Realizzata in resina leggera ma, allo stesso tempo, resistente e comoda da portare in giro per l'uso quotidiano.


Il pennino, in acciaio, ha solo due misure: F (tratto fine) ed M (medio). Io, come potete vedere da queste mie foto, ho preso una Pilot Prera nella colorazione Blu Royal e con un pennino F: il suo tratto è sottile, molto morbido e, fattore importantissimo, sempre fluido e costante, senza salti o interruzioni di scrittura. Tuttavia, tenete presente che i pennini giapponesi hanno un tratto di scrittura molto più esile rispetto a quelli europei… Vi faccio un paio di esempi: il pennino M giapponese corrisponde suppergiù ad un F europeo, un F giapponese corrisponde ad un EF europeo.



La caratteristica più interessante della Pilot Prera risiede nel suo cappuccio a scatto. All'interno è posto un meccanismo "ammortizzato" che, nel momento in cui il cappuccio è inserito per chiudere la penna, rilascia una specie di "click" tattile. Senza dimenticare che sigilla magnificamente il pennino per impedire che l'inchiostro secchi. La clip è in metallo.
La Pilot Prera utilizza cartucce proprietarie Pilot Namiki (molto capienti rispetto alle classiche Pelikan 4001) o, in alternativa, il converter Con-40 con cui è possibile caricare qualsiasi inchiostro in boccetta/calamaio.

L'unico "neo" della penna, se così lo possiamo definire, risulta essere proprio la sua dimensione "lillipuziana" (siamo di fronte alla classica "pocket pen"): infatti, da chiusa misura appena appena 12 cm, che diventano 13,6 cm con il cappuccio inserito nella parte posteriore. Da qui si capisce che questa stilografica può risultare troppo piccola (se non proprio fastidiosa da impugnare) per chi ha mani grandi ed è costretto a scrivere calzando il cappuccio nella parte posteriore.


Passiamo ai costi: nel mio caso, la Pilot Prera di colore Blu Royal e con un pennino F ha un costo di 40 euro. Le cartucce (in confezione da 6 pezzi) costano 3 euro. Il converter Con-40 ha un prezzo di 5,50 euro.
Infine, chiudo questa mia recensione della stilografica Pilot Prera lasciandovi qui sotto la mia prova di scrittura. Per effettuare questa "prova su strada" ho usato un comunissimo foglio di carta ad anelli, il converter Con-40 e l'inchiostro Lamy Blue-Black.


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