Chi mi conosce lo sa già : ho un bel po' di penne stilografiche di quasi tutte le marche; eppure, torno ad usare sempre quelle della tedesca Lamy… Mi ci trovo bene, scrivono bene, si puliscono facilmente e, fattore certamente non da trascurare, hanno bisogno di pochissima manutenzione (direi quasi nulla!).
Tra le mie Lamy posso annoverare due Safari (una blu ed una rossa), una Al Star (di colore Ocean Blue) ed una spettacolare Aion (di colore Dark Blue). In verità dovrei citare anche una Logo (in acciaio inox spazzolato)… ma un paio d'anni fa l'ho prestata ad un amico e non è più tornata indietro!
La Lamy Safari è la classica stilografica per principianti e studenti, che finisce per essere usata da tutti… anche e soprattutto dagli appassionati più esperti. Ha un bel design: è tutta in plastica ABS, ma fatta veramente bene! Senza dimenticare che è stata progettata da Wolfgang Fabian, uno dei più prestigiosi designer del settore.
La "versione" Vista, diversamente dagli altri modelli Safari colorati (ne esistono di tanti colori, comprese diverse tonalità uscite in edizioni limitate) è una stilografica costruita sempre in plastica ABS ma in variante demonstrator, quindi completamente trasparente: in questo modo, si può ammirare tutta la componentistica interna, compresi o la cartuccia (per meglio visionare il colore dell'inchiostro usato e la quantità residua) o il converter.
La parte dell'impugnatura presenta una sezione triangolare, in grado di "guidare" le dita nella giusta posizione. Ottima soluzione per i principianti, ma non per i più esperti: molti di loro, infatti, trovano questa sezione sagomata molto limitante.
Il cappuccio, ovviamente trasparente, è a pressione ed ha la clip in metallo dalla caratteristica (e ben riconoscibile) forma "a molla", tipica di tutte le Safari: permette di fissare la penna a tasche e quaderni con molta facilità .
Il peso è veramente irrisorio (siamo intorno ai 15-16 grammi), per cui è una stilografica adatta a chi è solito fare lunghe sessioni di scrittura.
Altra caratteristica (forze la più importante) è la sua adattabilità ai diversi pennini dell'azienda: ai classici EF (extrafine), F (fine, il mio preferito), M (medio), B (broad), A (per bambini… quindi in grado di essere "strapazzato") e LH (per i mancini), si possono montare anche i tre stub per calligrafia (1.1, 1.5 e 1.9). Sono tutti pennini scorrevolissimi, rigidi, in acciaio e facilissimi da sostituire (bastano soltanto un paio di secondi) perché, come da tradizione della Lamy, scorrono su "micro binari" da cui è semplicissimo sfilarli ed innestarli.
La Lamy Safari Vista monta sia cartucce proprietarie (mod. T10), sia il converte Z28, per chi (come me) preferisce scrivere con gli inchiostri in bottiglia/calamaio.
Veniamo ai costi. Il suo prezzo, proprio perché "pensata" per un utente alle prime armi, si aggira sui 22-23 euro (ma, approfittando di determinate offerte, come il Black Friday di Amazon, è possibile acquistarla anche a molto meno). Le cartucce sono disponibili in svariati colori ed in confezioni da 5 pezzi: il costo della singola confezione si aggira sui 6-7 euro (ma dipende tutto dal colore dell'inchiostro scelto e dalle varie edizioni limitate). Il prezzo del converter (mod. Z28) si aggira sugli 8 euro.
Vi lascio, come sempre, alla mia prova di scrittura: per realizzarla, come sempre, ho usato l'inchiostro Lamy Blue/Black in calamaio (perciò mi son servito del converter) e carta Rhodia puntinata da 80 grammi.










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