▶ Questo blog è facilmente raggiungibile anche da www.lastanzadiantonio.com
"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 30 novembre 2025

Recensione della penna stilografica Pilot Prera


La Pilot Prera, del famoso colosso giapponese, è una stilografica compatta ed elegante allo stesso tempo, pensata per chi preferisce una scrittura fluida e precisa senza spendere un capitale. Il suo buon rapporto qualità-prezzo la rende una stilografica adatta a tutti (studenti o professionisti che siano).
Ha un design semplice, quasi minimalista: linee pulite e proporzioni compatte regnano ovunque. È disponibile in moltissimi colori e versioni, anche trasparenti (le classiche Demonstrator), che permettono di vedere il colore dell'inchiostro (ed il livello residuo) al suo interno. Realizzata in resina leggera ma, allo stesso tempo, resistente e comoda da portare in giro per l'uso quotidiano.


Il pennino, in acciaio, ha solo due misure: F (tratto fine) ed M (medio). Io, come potete vedere da queste mie foto, ho preso una Pilot Prera nella colorazione Blu Royal e con un pennino F: il suo tratto è sottile, molto morbido e, fattore importantissimo, sempre fluido e costante, senza salti o interruzioni di scrittura. Tuttavia, tenete presente che i pennini giapponesi hanno un tratto di scrittura molto più esile rispetto a quelli europei… Vi faccio un paio di esempi: il pennino M giapponese corrisponde suppergiù ad un F europeo, un F giapponese corrisponde ad un EF europeo.



La caratteristica più interessante della Pilot Prera risiede nel suo cappuccio a scatto. All'interno è posto un meccanismo "ammortizzato" che, nel momento in cui il cappuccio è inserito per chiudere la penna, rilascia una specie di "click" tattile. Senza dimenticare che sigilla magnificamente il pennino per impedire che l'inchiostro secchi. La clip è in metallo.
La Pilot Prera utilizza cartucce proprietarie Pilot Namiki (molto capienti rispetto alle classiche Pelikan 4001) o, in alternativa, il converter Con-40 con cui è possibile caricare qualsiasi inchiostro in boccetta/calamaio.

L'unico "neo" della penna, se così lo possiamo definire, risulta essere proprio la sua dimensione "lillipuziana" (siamo di fronte alla classica "pocket pen"): infatti, da chiusa misura appena appena 12 cm, che diventano 13,6 cm con il cappuccio inserito nella parte posteriore. Da qui si capisce che questa stilografica può risultare troppo piccola (se non proprio fastidiosa da impugnare) per chi ha mani grandi ed è costretto a scrivere calzando il cappuccio nella parte posteriore.


Passiamo ai costi: nel mio caso, la Pilot Prera di colore Blu Royal e con un pennino F ha un costo di 40 euro. Le cartucce (in confezione da 6 pezzi) costano 3 euro. Il converter Con-40 ha un prezzo di 5,50 euro.
Infine, chiudo questa mia recensione della stilografica Pilot Prera lasciandovi qui sotto la mia prova di scrittura. Per effettuare questa "prova su strada" ho usato un comunissimo foglio di carta ad anelli, il converter Con-40 e l'inchiostro Lamy Blue-Black.


Libri letti a novembre 2025… e quelli da leggere a dicembre!


I libri che ho letto e recensito a novembre:
- [fumetto] I mondi di Zagor. Vol. 1: Il fiume degli orrori
- Alessandro Barbero: San Francesco
- [fumetto] Mythic, Kas e Zbigniew Kasprzak: Halloween blues. Vol. 7: Remake
- William Friend: Lascialo entrare
- [fumetto] Mythic, Kas e Zbigniew Kasprzak: Halloween Blues. Vol. 6: Sweet Loreena
- James Ellroy: Prega detective
- S.A. Cosby: Legittima vendetta

Ed i libri in lettura per dicembre (ma non necessariamente in quest'ordine… e non è neanche detto che siano questi):
- Joel C. Rosenberg: Cospirazione Cremlino [già in lettura]
- Michael McDowell: Gli aghi d'oro
- Donato Carrisi: La bugia dell'orchidea
- Ken Follett: Il cerchio dei giorni
- Angela Marsons: Un grido fatale

sabato 29 novembre 2025

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 17 al 23 novembre 2025 (Fonte: TuttoLibri del 28 novembre 2025):

1. Cristina Cassar Scalia - Mandorla amara. Vanina Guarrasi, vol. 9
2. Viola Silvi, Cristiano Borsi e Fabio Ferrucci - The Breakfast Club. Il diario segreto
3. Donato Carrisi - La bugia dell'orchidea
4. Antonio Manzini - Sotto mentite spoglie. Il vicequestore Rocco Schiavone, vol. 22
5. Alberto Angela - Cesare
7. Aldo Cazzullo - Francesco. Il primo italiano
8. Hazel Riley e Karim B - But Santa, I love him. Il calendario dell'avvento Romance
9. Caparezza - Orbit orbit. Ediz. deluxe
10. Matteo Bussola - La luce degli incendi a dicembre

"Victorian Psycho", il gotico è tra i 100 migliori libri del 2025 secondo il NYT

Victorian Psycho, il gotico è tra i 100 migliori libri del 2025 secondo il NYT
Victorian Psycho, entra nella lista dei migliori libri del 2025 secondo il New York Times e apre uno spiraglio alla letteratura gotica moderna

👉 fonte: LibreriAmo

Victorian Psycho è stato inserito tra i 100 Notable Books of 2025 segnalati dal New York Times Book Review: Here is the standout fiction and nonfiction of the year, selected by the staff of The New York Times Book Review. La lista è stata annunciata dall'account ufficiale @nytbooks, e il titolo di Virginia Feito compare tra le uscite dell'anno che hanno colpito la redazione per originalità e forza narrativa. A confermare il momento d'attenzione internazionale, Time ha definito il libro "deliciously macabre", includendolo tra le letture da non perdere.
Una casa padronale nell'Inghilterra del 1858, una giovane governante che parla in prima persona e promette al lettore due cose con la calma di chi ha già scelto: ordine assoluto e distruzione. Con Victorian Psycho (Mercurio, traduzione di Clara Nubile), Virginia Feito torna a spostare il baricentro del thriller psicologico dentro gli spazi della rispettabilità. Lo aveva già fatto con Mrs. March; qui affila ancora di più il rasoio: il romanzo usa i codici del gotico vittoriano - la grande casa, la padrona, i bambini, le scale, i corridoi, le stanze "giuste" e quelle interdette - per ribaltarne gli usi rassicuranti e chiedere: che cosa succede quando la violenza non arriva da fuori ma coincide con la voce narrante?
Il libro non si limita a "fare il verso" ai classici: li usa come materiale da costruzione. Feito prende l'archetipo della governante (da "Jane Eyre" in poi) e lo scardina dall'interno, lavorando sui dettagli quotidiani: una chiave sottratta, una porta accostata, il ritmo militaresco dei compiti domestici, i sopraccapi morali della padrona di casa, Ensor House come teatro dove il decoro è scenografia e arma. A tenerci lì, pagina dopo pagina, non è tanto il chi farà cosa (Feito suggerisce presto la direzione), ma come la narratrice - Winifred Notty - costruisce e giustifica ogni passo; e quanto il nostro stesso bisogno di ordine finisca per tifare, suo malgrado, per lei.
È la vigilia di Natale del 1858 quando Winifred arriva a Ensor House come governante. Giovane, impeccabile, severa, si impone con una disciplina che pare virtù e invece è controllo. Il suo racconto alterna meticolosità domestica e fenditure improvvise: l'igiene come forma mentis, le punizioni come "pedagogia", la rigida catalogazione di oggetti e persone, tutto raccontato con una lingua che cerca la perfezione come alibi e come ossessione. Il romanzo mette subito sul tavolo il suo patto: nessuna consolazione psicologistica, nessuna attenuante romanzesca. La narratrice è affidabile nel senso meno comodo del termine: dice il vero su di sé, e quel vero è agghiacciante.
Questa trasparenza di base sposta la suspense: non "chi è il colpevole", ma "quale cornice morale può contenere ciò che stiamo leggendo". Feito procede per scarti di tono: l'umorismo nerissimo che intride certe osservazioni di Winifred, il gusto per la frase perfettamente lucidante, l'improvvisa torsione che riporta ogni briciolo di ironia alla sua matrice crudele. Il risultato è un romanzo dove il magnetismo della protagonista ci trascina dentro un dispositivo etico: continuare a leggere significa accettare di condividere la stanza con l'inaudito, e di guardarlo senza abbassare lo sguardo.
Il lavoro più interessante del libro è forse genealogico. La governante-eroina ottocentesca, custode di sé, povera ma integra, trova qui un doppio speculare: la governante-psicopatica che rivendica autonomia, ma per esercitare dominio. Feito non demonizza un'astratta "femminilità"; piuttosto indaga un punto cieco della tradizione: quante volte la cura e l'ordine sono serviti a mascherare poteri disciplinari?
Il romanzo porta in superficie l'ombra di Bertha Mason - la "pazza in soffitta" di Jane Eyre - e la sposa, con malizia, alla freddezza di Patrick Bateman evocato dai paratesti. Ma a fare la differenza è la scrittura: meno splatter e più clinica, più interessata ai rituali della mente che ai loro esiti scenici.
🌎 CLICCA QUI per continuare a leggere

venerdì 28 novembre 2025

È uscito il libro scritto da Keanu Reeves con uno dei migliori autori di fantascienza contemporanei


È uscito il libro scritto da Keanu Reeves con uno dei migliori autori di fantascienza contemporanei
Il romanzo si intitola Il libro dell'altrove, in Italia lo ha pubblicato minimum fax

👉 fonte: Esquire.com

Uno è l'attore protagonista di Matrix e John Wick, l'altro è uno dei più affermati scrittori di fantascienza contemporanei, autore di Perdido Street Station, La città e la città ed Embassytown. Si tratta di Keanu Reeves e China Miéville. Insieme hanno scritto Il libro dell'altrove, disponibile (su Amazon) dal 28 novembre, pubblicato in Italia da minimum fax.
Si legge in un comunicato della casa editrice: Un guerriero immortale, Unute, nato dall'unione di una donna e di un fulmine che da ottantamila anni vaga sulla terra e durante i combattimenti entra in uno stato di trance sanguinaria la cui violenza non conosce ostacoli e non distingue gli amici dai nemici. Un babirussa di appena duemila anni più giovane, che lo insegue da infinite epoche. Una misteriosa Unità dell'esercito che vuole creare un supersoldato impossibile da uccidere, e in cambio promette di trovare una cura alla dannazione dell'immortalità ineluttabile di Unute. Questi sono gli ingredienti del Libro dell'altrove. A volte temuto, a volte venerato, Unute ha visto avvicendarsi le glaciazioni, le civiltà sorgere e cadere, l'umanità in tutte le sue iterazioni, ha osservato e compiuto più violenza di quanta vorrebbe ricordare e adesso è stanco. Non vuole morire, vuole la possibilità di morire. Ma quando a tornare in vita è un soldato dell'Unità, umano e mortale, sorge il dubbio che esista al mondo una forza ancora più misteriosa. Forse la risposta ai misteri è nel mosaico millenario dei ricordi di Unute - gli amori, faide, la perdita e il ritorno irreversibile - o nel cinghiale animato da una rabbia cieca nei suoi confronti che da millenni cerca invano di ucciderlo (o forse, anche lui, vuole solo morire per sempre).
Tra suggestioni che mescolano mitologia, tradizione cyberpunk e i grandi "immortali" dell'immaginario fantastico - Neuromante, Evangelion, Highlander, Wolverine - il talento letterario di China Miéville e l'eccezionale inventiva di Keanu Reeves si fondono per creare un romanzo impressionante per bellezza e ferocia. La loro scrittura evocativa - oceanica, ipnotica, stratificata come le profondità geologiche della mente di Unute - ci trascina con sé per annegarci nel mistero nella crudeltà e della perdita, alla ricerca di un frammento di verità che potrebbe non esistere, della risposta a una domanda che potrebbe non avere risposta. Una trance simile a quella di Unute, permeata dalla percezione di qualcosa di insondabile, eppure a tratti intuibile: la disperata, solitaria, malinconia dell'eternità.
Keanu Reeves ha debuttato come fumettista nel 2021 con BRZRKR, di cui Il libro dell'altrove è una sorta di espansione letteraria.

giovedì 27 novembre 2025

Alessandro Barbero: San Francesco


Alessandro Barbero: San Francesco

Formato: Kindle (4.5 MB)
Pagine: 458
Editore: Editori Laterza (16 settembre 2025)
ISBN-13: 9788858159583
ASIN: B0FRFPRQJZ

Data di acquisto: 13 novembre 2025
Letto dal 17 al 27 novembre 2025

▪️Sinossi
Nel 2026 saranno 800 anni dalla morte di san Francesco, uno dei più popolari fra i santi della Chiesa cattolica. Tutti crediamo di conoscerlo, ma niente è mai come ci immaginiamo.
Le più antiche biografie di Francesco furono scritte da frati che l'avevano conosciuto da vicino. Perciò potremmo credere, ingenuamente, che le informazioni di cui disponiamo su di lui siano non solo molto numerose ma sicure. Non è così. I testimoni si contraddicono continuamente: chi li ascoltava non amava ricordare che Francesco era stato un uomo pieno di durezze e di contraddizioni, che aveva sperimentato la delusione e la sconfitta. Volevano ricordare un santo perfetto in tutto, privo di dubbi e di amarezze e, in definitiva, simile a Cristo.
Era tale il contrasto tra le versioni di san Francesco proposte dai suoi biografi che, quarant'anni dopo la sua morte, l'Ordine prese una decisione senza precedenti: far distruggere tutte le biografie esistenti e sostituirle con una nuova e definitiva, la Legenda maior scritta dal generale dell'Ordine, Bonaventura. I codici contenenti le vite del santo scritte da chi lo aveva conosciuto vennero cercati nelle biblioteche e fatti sparire. Solo dopo secoli hanno cominciato a riemergere dall'oblio grazie a fortunati ritrovamenti, rivelandoci un Francesco molto diverso. Non il santo sempre lieto che parlava agli uccellini, raffigurato negli affreschi di Giotto ad Assisi, il santo che ammansiva i lupi, precursore dell'ecologismo moderno, che discuteva amichevolmente con i musulmani, precursore del pacifismo e dell'ecumenismo. Non è questo il Francesco che i suoi discepoli ci hanno raccontato. Il Francesco che emerge dai loro ricordi è un uomo tormentato, duro, capace di gesti dolcissimi e di asprezze inaspettate. Ma soprattutto non raccontano un solo Francesco perché ognuno lo ricordava a suo modo. E dunque? Chi è stato davvero quest'uomo straordinario?

▪️L'incipit del libro
Il Signore così ha dato a me frate Francesco di cominciare a fare penitenza: perché mentre ero nei peccati mi sembrava troppo amaro vedere i lebbrosi. E il Signore stesso mi ha condotto in mezzo a loro e ho fatto misericordia con loro. E quando me ne sono andato da loro, quel che mi sembrava amaro si è trasformato per me in dolcezza dell'animo e del corpo; e poi è passato poco e sono uscito dal mondo.
Comincia così il Testamento di Francesco, dettato poco prima della morte. La cosa più importante che ricorda della sua vita è che è stata spezzata da una cesura: prima viveva nel mondo, e quindi, inevitabilmente, nel peccato: poi tutto è cambiato - e quello che identifica la sua vita nuova non è, come magari potremmo aspettarci, la povertà, ma la penitenza. È Dio che l'ha toccato convincendolo a fare penitenza, e Francesco non ha dubbi sul momento in cui quell'intervento si è verificato: è quando il Signore gli ha fatto incontrare i lebbrosi, e lui li ha assistiti. (Abbiamo tradotto alla lettera feci misericordiam cum illis, che è una citazione dalla parabola del buon samaritano nel Vangelo di Luca: qui fecit misericordiam in illum. Questo passo evangelico di solito è tradotto "che ha avuto compassione di lui", ma il verbo originario evidenzia il fare).


▪️La mia recensione
"Mai, in nessuna occasione, Francesco ha criticato i ricchi o li ha esortati a rinunciare alle loro ricchezze: si è limitato a far vedere, a chi voleva capire, che c'era un'altra via; e lo stesso vale per il suo atteggiamento nei confronti dei crociati".
Questo saggio di Alessandro Barbero ha il doppio compito di smontare (letteralmente) le storie e le leggende nate attorno alla figura di san Francesco per ricostruirla tramite le fonti più autorevoli. Libro, perciò, che non è la classica biografia (ce ne sono già tante in giro) ma, più che altro, è una vera e propria indagine su come è stata "costruita" la memoria del "Poverello di Assisi".
Barbero, quindi, prende in esame diverse fonti e biografie di san Francesco uscite tra il XIII e il XIV secolo, e ne mette in evidenza le mistificazioni, le divergenze e le dimenticanze (anche se, a volte, si è trattato di palesi e volute omissioni).
Al centro del libro, quindi, ecco emergere il contrasto tra la realtà dei fatti e la narrazione celebrativo-apologetica. Già le prime testimonianze dei suoi stessi frati sono spezzettate e contraddittorie; perciò l'Ordine francescano incaricò il cardinal Bonaventura di redigere la Legenda Maior per cercare di uniformare (e facendo sparire le altre fonti) il culto attorno alla figura del santo.
Alla fine di tutto ciò, Barbero ci fa conoscere un uomo tormentato, lacerato dai dubbi e, spesso, in contrasto con i suoi stessi seguaci. Un uomo, appunto…
Per quanto mi riguarda (ed essendo abituato a tutt'altro genere di lettura), ho trovato molto spiazzante la lettura di questo saggio: alcuni passaggi, destinati prevalentemente ad un pubblico più "accademico", sono stati veramente ripetitivi e noiosi; senza contare che tutto il libro è pieno zeppo di moltissime note a margine. Non lo nascondo: avrei voluto un testo divulgativo più "alla Barbero" (o è lui che ci ha abituato male?), invece mi son ritrovato a leggere un trattato quasi scientifico.
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)

mercoledì 26 novembre 2025

Scrittura: 8 italiani su 10 usano appunti o liste scritte per concentrarsi di più


Scrittura: 8 italiani su 10 usano appunti o liste scritte per concentrarsi di più
Una nuova ricerca commissionata da Kindle rivela il potere della scrittura: l'83% degli italiani usa appunti o liste scritte per rimanere più concentrato e organizzato

👉 fonte: LibreriAmo

Da un semplice scarabocchio a una lunga lista di cose da fare, l'arte della scrittura ha stimolato i più grandi successi dell'umanità nel corso dei secoli. Una recente ricerca di Amazon Kindle dimostra quanto questa abitudine senza tempo sia ancora attuale come non mai, con l'83% degli italiani che ancora oggi crea liste di cose da fare e prende appunti, proprio come i più iconici pensatori della storia hanno fatto nei secoli.
Il potere della scrittura. Per approfondire e conoscere meglio questa tradizione intramontabile, Amazon ha collaborato con il celebre storico britannico e co-conduttore del podcast The Rest is History, Dominic Sandbrook, esplorando come alcuni dei più importanti personaggi della storia avrebbero potuto organizzare le proprie idee utilizzando strumenti di scrittura digitali come Kindle Scribe.
Secondo i risultati della ricerca, si ricordano più facilmente le cose una volta scritte (82%). Tra i benefici chiave del prendere appunti e scrivere liste ed elenchi, gli italiani citano il sentirsi più organizzati (46%) e concentrati (24%), oltre alla certezza di non dimenticare qualcosa di importante (46%), evidenziando come la scrittura continui a stimolare la produttività nel corso dei secoli.
"Spesso è possibile imparare più sulle persone dai loro appunti di quanto non si possa fare da ore di discorsi o pile di lettere - ha affermato Dominic Sandbrook -. È stato affascinante ipotizzare cosa avremmo potuto scoprire dagli appunti dei più grandi personaggi della storia. Quali piccoli segreti emergerebbero dagli schizzi di William Shakespeare o da quelli di Cleopatra? E quanto più facile sarebbe stata la loro vita se, come noi, avessero avuto a portata di mano un Kindle Scribe per organizzare i loro pensieri?".

Gli appunti dei grandi pensatori del passato. Collaborando strettamente con Sandbrook, Amazon ha portato questi grandi pensatori nell'era digitale, reimmaginando i loro taccuini attraverso le funzionalità di Kindle Scribe:
• William Shakespeare: il genio teatrale del Bardo si rivela attraverso i suoi rapidi appunti e le sue note sulle scene.
• Leonardo da Vinci: il ricercato diario del poliedrico genio raccoglie tutto, dai suoi pensieri su invenzioni e macchine impossibili alle intuizioni sui suoi capolavori artistici.
• Florence Nightingale: le pagine di appunti pratici della Signora con la lanterna emergono come un mix di lista di procedure infermieristiche e piano sanitario rivoluzionario, disseminate di riflessioni matematiche.
• Cleopatra: la mente astuta della regina egiziana traspare dai suoi appunti che contengono di tutto, dai suoi piani politici intriganti alle idee per i suoi abiti degne di una dea.
• Antoine de Saint-Exupéry: la pagina di appunti ricca di schizzi del pilota-poeta mostra tutto, dai disegni del Piccolo Principe alle note sulla guerra, l'amore e il volo.
• Federico García Lorca: la mente dell'iconico poeta spagnolo emerge attraverso la sua pagina di appunti piena di schizzi surreali e presagi di una tragedia imminente.

Appunti su carta o digitale? Nonostante l'era digitale, più dei tre quarti degli italiani si affida ancora a pezzi di carta per prendere appunti o scrivere liste delle cose da fare (85%). Molti utilizzano tutto ciò che trovano a portata di mano: chi scrive su foglietti di carta, buste o scontrini (58%), chi utilizza i post-it (69%). Tuttavia, questo approccio tradizionale presenta alcuni svantaggi, con 1 intervistato su 10 che dichiara, infatti, di smarrire frequentemente questi appunti (9%).
Prendere appunti con un dispositivo digitale offre evidenti vantaggi per la vita moderna. Tra questi, gli intervistati citano la possibilità di modificare e riorganizzare le note in movimento (33%), di ritrovare rapidamente appunti specifici (27%) e di riuscire a organizzarli in modo efficiente (17%).

La tecnica di prendere appunti. Quando prendono appunti, gli italiani adottano diverse tecniche, tra cui sottolineare (39%), o evidenziare le parti importanti (36%), riassumere con l'aiuto di elenchi puntati (26%) e aggiungere schizzi e disegni (10%). Kindle Scribe consente di utilizzare tutti questi metodi in un unico dispositivo senza distrazioni, integrando perfettamente le esperienze di lettura e scrittura, grazie al suo display simile alla carta e alla Penna Premium, realizzata per offrire la stessa sensazione che si prova scrivendo su un quaderno e tenendo in mano una penna vera e propria.

I 10 libri più regalati dell'anno: le letture che stanno facendo felici tutti

I 10 libri più regalati dell'anno: le letture che stanno facendo felici tutti
Scopri i 10 libri più regalati dell'anno, storie emozionanti e imperdibili da donare a chi ami o da leggere quando cerchi qualcosa che lasci il segno

👉 fonte: Studenti.it

Regalare un libro è sempre una buona idea: costa il giusto, parla al cuore e diventa un modo semplice per fare un pensiero che resta. Negli ultimi mesi alcune letture sono diventate dei veri "classici contemporanei da regalare", quei titoli che funzionano sempre perché riescono a emozionare lettori molto diversi tra loro.
Sono storie che tornano spesso nelle conversazioni, che si vedono spuntare ovunque, nelle librerie, online, nelle liste dei consigli, e che continuano a circolare perché, in un modo o nell'altro, lasciano qualcosa.

▪️La portalettere - Francesca Giannone
Un romanzo che intreccia storia, coraggio e cambiamento. La protagonista sfida un paese che non la capisce, portando avanti la propria identità con fermezza e dolcezza. Uno dei titoli più apprezzati e regalati ultimamente perché parla di libertà, amore e riscatto.

▪️Il cerchio dei giorni - Ken Follett
Follett ritorna al suo universo narrativo con una storia fatta di intrighi, conflitti e trasformazioni epocali. Un libro che cattura chi ama i grandi affreschi storici e le saghe che attraversano il tempo. Il libro è uscito a settembre e si è confermato da subito un grande successo di pubblico.

▪️Io che ti ho voluto così bene - Roberta Recchia
Un romanzo che scava nei legami familiari e nella memoria emotiva. Recchia racconta l'amore in tutte le sue forme, con una scrittura delicata che arriva dritta al cuore. Lettura scelta da chi cerca autenticità e introspezione. L'autrice conferma il suo successo esploso con Tutta la vita che resta.

▪️L'ultimo segreto - Dan Brown
Il nuovo romanzo di Dan Brown torna ai temi che lo hanno reso celebre: misteri, simboli nascosti e corse contro il tempo. Una storia adrenalinica che conquista chi ama i thriller ricchi di enigmi e colpi di scena.

▪️La canzone di Achille - Madeline Miller
Un classico contemporaneo che reinventa il mito di Achille e Patroclo. Poetico, struggente, amatissimo da lettori giovanissimi e adulti. Continua a essere regalato perché parla di amicizia, destino e amore senza tempo.

▪️Verrà l'alba, starai bene - Gianluca Gotto
Un viaggio nella crescita personale e nella riscoperta dell'equilibrio. Gotto accompagna il lettore attraverso paure, cambiamenti e nuove consapevolezze. È molto regalato perché offre conforto e ispirazione con una scrittura semplice ma profonda.

▪️Di madre in figlia - Concita De Gregorio
Un racconto che intreccia memoria, identità e storie familiari. De Gregorio dà voce alle generazioni di donne che hanno segnato il nostro immaginario, con una scrittura limpida e intensa. È molto regalato per la sua forza emotiva e la sua capacità di parlare a tutti.

▪️La bugia dell'orchidea - Donato Carrisi
Carrisi firma un thriller che tiene col fiato sospeso fin dalle prime pagine. Le atmosfere sono scure, quasi da film, e i personaggi si muovono in un intreccio pieno di zone d'ombra. È il tipo di libro che si regala a chi ama perdersi nei misteri e ritrovarsi solo quando il cerchio si chiude. Uno di quei romanzi che "ti prende e non ti molla".

▪️Il caso Alaska Sanders - Joël Dicker
Un thriller elegante e pieno di mistero, costruito con l'abilità narrativa tipica di Dicker. È uno dei libri più regalati perché tiene incollati dalla prima all'ultima pagina, perfetto per gli amanti delle indagini ben strutturate.

▪️Spera - Papa Francesco
Un libro fatto di pensieri semplici che arrivano dritti al cuore. Le parole di Papa Francesco toccano chi sta attraversando un periodo complicato, ma sanno parlare anche a chi ha solo bisogno di rallentare un attimo e respirare. È molto apprezzato proprio per questo: trasmette un senso di pace e di fiducia che fa bene, senza mai risultare pesante.

Perché regalare proprio questi libri? Questi dieci libri stanno facendo il giro di tanti lettori perché offrono emozioni diverse ma accomunate da un elemento fondamentale: restano impressi. C'è chi li sceglie per far riflettere, chi per far sorridere e chi per condividere una storia che ha amato. Alla fine, il successo di un libro regalato sta proprio qui: lasciare qualcosa di bello, anche dopo averlo chiuso.

martedì 25 novembre 2025

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 10 al 16 novembre 2025 (Fonte: TuttoLibri del 22 novembre 2025):

1. Donato Carrisi - La bugia dell'orchidea
2. Antonio Manzini - Sotto mentite spoglie. Il vicequestore Rocco Schiavone, vol. 22
3. Hazel Riley e Karim B - But Santa, I love him. Il calendario dell'avvento Romance
4. Aldo Cazzullo - Francesco. Il primo italiano
5. Dan Brown - L'ultimo segreto. Robert Langdon, vol. 6
6. Robert Galbraith - L'uomo marchiato. Cormoran Strike, vol. 8
7. Akira Toriyama - Dragon Ball Super, vol. 24
8. Pera Toons - Missione risata
9. Ken Follett - Il cerchio dei giorni
10. Maurizio de Giovanni - L'orologiaio di Brest

venerdì 21 novembre 2025

Questi romanzi di mistero sono stati eletti i migliori dell'anno dal Washington Post


Questi romanzi di mistero sono stati eletti i migliori dell'anno dal Washington Post
È stato un anno particolarmente prolifico per i libri mistery, con detective professionisti o spesso improvvisati

👉 fonte: Esquire.com

Sono romanzi di detective, di ispettori quelli selezionati da The Washington Post e inseriti in una lista di dieci libri che nell'articolo si leggere essere stata "difficile" da stilare, data la quantità di buone opere mistery pubblicate quest'anno. In Italia non sono arrivati tutti i libri inclusi nell'elenco, noi ne abbiamo trovati tre.

▪️Colpevole per definizione di Susie Dent
Si legge nella sinossi di Newton Compton Editori: Quando una lettera anonima viene consegnata al Clarendon English Dictionary di Oxford, per Martha Thornhill, la nuova caporedattrice appena tornata dopo un decennio all'estero, è subito chiaro che non si tratta della solita indagine lessicografica. La lettera allude a segreti e bugie legati a un anno particolare: l'estate in cui Charlie, la brillante sorella maggiore di Martha, scomparve. Quando arrivano altre missive e Martha e la sua squadra iniziano a mettere insieme i complessi indizi al loro interno, il mistero diventa ancora più inquietante. Sembra che Charlie nascondesse qualcosa di enorme e che qualcuno stia cercando di condurli verso la verità. Le parti in gioco, però, sono molte e alcune sono disposte a tutto pur di tenere sepolti per sempre i fantasmi del passato.

▪️La fortuna impossibile di Richard Osman
Si tratta del quinto libro della serie del Club dei delitti del giovedì, che include anche Il club dei delitti del giovedì, L'uomo che morì due volte, Il colpo che mancò il bersaglio e L'ultimo diavolo a morire. Forse alcuni di voi hanno conosciuto la saga tramite un omonimo adattamento di Netflix con Pierce Brosnan, Helen Mirren e Ben Kingsley, un film tratto dal primo libro e diretto da Chris Columbus, il regista di Mamma, ho perso l'aereo.
Si legge nella sinossi dell'editore SEM: È stato un anno tranquillo per i nostri amici investigatori (…) ma il giorno delle nozze Elizabeth viene avvicinata dal testimone dello sposo, un imprenditore innovativo che aveva messo in piedi una bizzarra ed efficace società per la sicurezza dei dati e che al momento naviga in pessime acque. È stato truffato e, come se non bastasse, teme per la sua vita. Inutile dire che la sua richiesta d'aiuto è un balsamo per gli amici del Club, in trepidante attesa di fiondarsi nell'ennesimo caso. Tanto più che di lì a poco le minacce si trasformeranno in realtà e qualcuno ci lascerà la pelle.

▪️Il lupo nero di Louise Penny
Anche questo libro fa parte di una serie, quella dedicata alle indagini del commissario Armand Gamache. Dalle indagini è stata tratta una serie TV, dal titolo Misteri a Three Pines.
Si legge nella sinossi dell'editore Einaudi: Non c'è pace per il capo della Sûreté Armand Gamache. Un dubbio lo tormenta. La sensazione di essersi lasciato sfuggire qualcosa lo divora. Neppure l'apparente tranquillità di Three Pines gli dà sollievo, perché un suo errore potrebbe aver messo in pericolo tutto ciò che ama. Gli uomini della polizia del Québec hanno da poco sventato un attacco terroristico e arrestato l'uomo che l'ha ideato. Ma il sollievo e la soddisfazione per il brillante risultato sono di breve durata. Gamache, quasi sordo a causa di un colpo di pistola che l'ha sfiorato, è certo che manchi un tassello. Per questo, una volta a Three Pines, decide di proseguire le indagini. Ha pochi indizi: numeri su una cartina, diari e le parole di un morto. Ma è costretto a muoversi con cautela: se il lupo nero è stato così abile, se i suoi piani sono così ramificati, deve godere di complicità ad alto livello. Potrebbe rivelarsi l'avversario più sottile e pericoloso che Gamache abbia mai affrontato.

Ecco i migliori libri del 2025 per il New Yorker


Ecco i migliori libri del 2025 per il New Yorker
Da Vincenzo Latronico a Domenico Starnone, passando per Jon Fosse, Arundhati Roy, Zadie Smith, David Szalay e Ocean Vuong. Anche quest'anno il New Yorker ha stilato una lista dei migliori libri usciti nel corso del 2025. Tra nomi noti e meno noti al pubblico italiano, ecco una selezione dei titoli scelti dalla prestigiosa testata americana. I particolari

👉 fonte: il Libraio

Quali sono i "migliori" libri dell'anno? A rispondere, come in ogni fine autunno, sono le principali testate mondiali. A questo proposito, nel corso dell'anno, la prestigiosa rivista americana New Yorker ha accompagnato lettrici e lettori con un articolo (in divenire) sui "migliori libri del 2025", aggiornato puntualmente ogni mercoledì. Una lista stilata da collaboratrici e collaboratori del settimanale, che, tra l'altro, quest'anno festeggia anche i suoi 100 anni.
Come sempre, inevitabilmente la lista presenta una ampia selezione di generi narrativi e di autrici e autori, variando la sua proposta con titoli provenienti dalle più disparate parti del mondo. Ma scopriamo nel dettaglio quali sono state le scelte di quest'anno, alcune delle quali risuoneranno sicuramente a lettrici e lettori italiani.
Tra i libri citati nella lista dei migliori libri del 2025 secondo il New Yorker troviamo, infatti, diversi titoli familiari, nuove opere di autori non ancora arrivati in Italia, ma anche nomi già molto conosciuti nel nostro Paese.
🌎 CLICCA QUI per continuare a leggere

giovedì 20 novembre 2025

C'è una parola per te che accumuli libri che non leggerai mai


C'è una parola per te che accumuli libri che non leggerai mai
Se fai così, ci sono pro e contro. Ecco come capire da che parte pende la bilancia

👉 fonte: Esquire.com

Se in casa i libri si accumulano nei luoghi più impensabili e spuntano da tutte le parti, perché non c'è più spazio nella libreria, e quindi invadono tavolini e crescono in pile sul pavimento, allora probabilmente fate parte della tipologia di persone individuata da questa parola, che arriva dal Giappone: tsundoku.
Di cosa si tratta, di preciso? Il termine nasce a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, quando il Paese fu esposto alle influenze occidentali e i giapponesi ebbero accesso a una moltitudine di titoli, iniziando ad acquistarne più di quanti riuscissero a leggerne. La parola tsundoku è composta da tsunde, che si traduce con "accumulare cose", e oku, che si traduce con "lasciare qualcosa per dopo".
Essere tsundoku non è necessariamente un problema. Può infatti trattarsi dell'espressione di una sana passione, che ci insegna l'umiltà rendendoci consapevoli di tutto quello che ancora non sappiamo. Inoltre, molto dipende dal tipo di rapporto che si ha con i volumi: un vero lettore non li acquista per vantarsi di averli, e non legge per dimostrare qualcosa agli altri. Al contrario, tenta in questo modo di soddisfare il proprio desiderio di conoscenza. Chi ama i libri infine può essere attratto da aspetti che non riguardano direttamente il contenuto. L'aspetto grafico, l'odore della carta e la sensazione di toccare l'oggetto-libro bastano a volte a suggerirne l'acquisto.
Essere tsundoku tuttavia significa anche rischiare di fare i conti con potenziali problemi, tra i quali l'ansia generata dalla continua visione di tutti questi libri che non si è avuto il tempo di leggere. A volte, questa ansia potrebbe essere generata dalla FOMO (acronimo dell'espressione inglese Fear Of Missing Out, cioè la paura di perdersi qualcosa), ma nella sua versione per bibliofili: ovvero acquistare un libro perché tutti ne parlano e per la paura di restare tagliati fuori dalle conversazioni che lo riguardano.
Un consiglio pratico, se percepite che il vostro essere tsundoku si stia trasformando in un problema, potrebbe essere di annotare i libri letti e quelli acquistati. Se i secondi sono di più, allora potrebbe essere il caso di valutare una forma di bilanciamento.

mercoledì 19 novembre 2025

I mondi di Zagor, vol. n. 1: Il fiume degli orrori

I mondi di Zagor, vol. n. 1: Il fiume degli orrori

Formato: 16x21 cm, b/n
Pagine: 100
Editore: Sergio Bonelli Editore (12 novembre 2025)
Prezzo di copertina: 5,80 euro

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Stefano Voltolini
Copertina: Alessandro Piccinelli

Torna l'indimenticabile Homerus Bannington, il poeta di Odissea Americana. Homerus è scomparso durante una nuova perlustrazione fluviale attraverso terre inesplorate da lui finanziata. Suo nipote intende mettersi alla ricerca dello zio e chiede aiuto a Zagor e Cico. Ma l'impresa si rivela irta di minacce e di pericoli…

Un libro che Stephen King ha detto essere il suo preferito


Un libro che Stephen King ha detto essere il suo preferito
La risposta in un video di The Late Show with Stephen Colbert

👉 fonte: Esquire.com

Stephen King non risparmia opinioni: ad esempio, ha partecipato alla classifica del New York Times del miglior film del secolo e a quella del miglior libro del secolo, alla quale ha candidato anche una sua opera. Il problema delle classifiche dell'autore di It, Shining, Misery o Carrie è di non essere sempre coerente: ecco perché abbiamo parlato di un (non del) libro preferito di King. Ma andiamo per ordine.
In un video di The Late Show with Stephen Colbert, pubblicato su YouTube un paio di anni fa (e che vi lasciamo anche qui sotto), Stephen King risponde a numerose domande, ad esempio quale sia il libro più spaventoso o il libro che le persone pensano abbia letto. Una delle domande riguarda, prevedibilmente, il suo libro preferito.
Lo scrittore nomina Lonesome Dove di Larry McMurtry, che è stato tradotto in italiano da Einaudi.
In uno sputo di paese al confine fra il Texas e il Messico (si legge nella sinossi dell'editore italiano) Augustus McCrae e Woodrow Call, due dei più grandi e scapestrati ranger che il West abbia conosciuto, hanno cambiato vita: convertiti al commercio di bestiame, ammazzano il tempo come possono (). L'equilibrio si spezza quando, dopo una lunga assenza, torna in cerca d'aiuto un vecchio compagno d'armi, il seducente e irresponsabile Jake Spoon, che descrive agli amici i pascoli lussureggianti del Montana e così dà fuoco alla miccia dell'irrequietezza di Call: raduneranno una mandria di bovini, li guideranno fin lassù e saranno i primi a fondare un ranch oltre lo Yellowstone. È l'inizio di un'epica avventura attraverso le Grandi Pianure.
Lonesome Dove, un classico della letteratura western, nasce come copione all'inizio degli anni Settanta. Peter Bogdanovich voleva trarne un film per omaggiare il suo maestro, John Ford, con John Wayne, James Stewart e Henry Fonda. McMurtry viene incaricato della sceneggiatura. Nasce il primo abbozzo di Lonesome Dove, ma il film non si farà mai. Quella storia diventerà un romanzo-capolavoro, Premio Pulitzer nel 1986.
Qui sotto c'è il video intero di The Late Show with Stephen Colbert pubblicato su YouTube, in cui lo scrittore risponde anche ad altre domande. La clip è in inglese:


Come accennavamo sopra, non sempre King è d'accordo con se stesso. Infatti Lonesome Dove non compare in un'altra classifica che ha stilato in occasione dei 10 anni di Goodreads, il social network dei libri, e che vede in testa Il signore delle mosche di William Golding (1954).
La lista si accompagna a una premessa dello scrittore: "Naturalmente qualsiasi lista come questa è leggermente ridicola. In un altro giorno potrebbero venirmi in mente dieci titoli diversi, come L'esorcista o Cavalli selvaggi al posto di Meridiano di sangue o Rosso di sera nel West. Un altro giorno sarei sicuro di includere Luce d'agosto o il superbo Un piano semplice di Scott Smith. Il mare, il mare, di Iris Murdoch. Ma che diamine, non ho dubbi su questi. Anche se probabilmente i romanzi di Anthony Powell dovrebbero essere qui, soprattutto quelli dal titolo sublime Casanova's Chinese Restaurant e Books Do Furnish a Room. E The Raj Quartet di Paul Scott. E almeno sei romanzi di Patricia Highsmith. E Patrick O'Brian? Vedi quanto è difficile lasciar perdere?". Alla fine si è spiegato da solo.

martedì 18 novembre 2025

"The Running Man" trasforma un libro di Stephen King in un gigantesco "f*ck you" allo stato della nazione


The Running Man trasforma un libro di Stephen King in un gigantesco "f*ck you" allo stato della nazione
Edgar Wright e Glen Powell vogliono ricordarci che ci stiamo divertendo fino all'autodistruzione, che i ricchi detestano i poveri e che, in sostanza, siamo messi piuttosto male

👉 fonte: Rolling Stone

Dopo che Richard Bachman è stato smascherato come pseudonimo di uno degli scrittori di lingua inglese più popolari della fine del XX secolo, il suo creatore ha sentito il bisogno di affrontare il "perché". Nell'introduzione di The Bachman Books, che raccoglieva quattro dei racconti scritti con quel nom de plume, Stephen King ha spiegato di aver adottato l'alter ego letterario in parte come un test di assaggio alla cieca per i lettori, e in parte come un modo per pubblicare più opere senza saturare il mercato. C'è un'altra ragione, però che si può leggere tra le righe di quello che King descrive come "lo stato d'animo di Bachman: rabbia latente e lenta disperazione". Non si trattava solo di uno pseudonimo. Era anche uno sfogo per una vera e propria esplosione di energia alla Bachman-King.
L'autore di Shining non è mai stato uno che fuggiva l'oscurità, ma quell'identità segreta gli permetteva di attingere a qualcosa di psicologicamente più inquietante di San Bernardo rabbiosi e Plymouth possedute dal demonio. Era l'Es, la metà oscura, il tipo di scrittore che poteva dare all'icona della letteratura horror una plausibile negazione. La paura ora era intrisa di odio, preoccupazione straziante e 10 cc di rabbia senza limiti. Bachman non era King. E da nessuna parte questo è più evidente che nel suo racconto The Running Man.
🌎 CLICCA QUI per continuare a leggere

lunedì 17 novembre 2025

William Friend: Lascialo entrare


William Friend: Lascialo entrare

Titolo originale: Black Mamba
Formato: Kindle (1.6 MB)
Pagine: 259
Editore: Newton Compton Editori (1 ottobre 2024)
ISBN-13: 9788822783578
ASIN: B0DGBDHFHQ

Data di acquisto: 24 ottobre 2025
Letto dal 13 al 17 novembre 2025

▪️Sinossi
E se l'uomo nero esistesse per davvero?
Nove mesi dopo la morte della madre Pippa, le gemelle Sylvie e Cassia iniziano ad avere quello che Alfie, il padre, liquida subito come un semplice incubo ricorrente: ogni notte lo svegliano sostenendo che c'è qualcuno nella loro camera. Questi brutti sogni di punto in bianco sembrano finire e Alfie, che non li aveva mai considerati importanti, se ne dimentica presto. Fino al giorno in cui le figlie iniziano a parlare del loro nuovo misterioso amico, Black Mamba, un uomo magico capace di trasformarsi in qualsiasi cosa voglia: cominciano ad apparecchiare un posto a tavola per lui, gli sussurrano segreti e sostengono che le porterà via. Preoccupato per la situazione, Alfie chiama in soccorso Julia, sorella di Pippa e psicoterapeuta infantile. Qualunque cosa sia questo "amico", non vuole andarsene. Mentre le spire di Black Mamba si stringono attorno alle bambine, Alfie e Julia devono confrontarsi con le loro più recondite paure e mettere in dubbio tutte le loro certezze. Cosa è reale e cosa non lo è? Una domanda che nasconde una posta in gioco altissima: la sopravvivenza di tutta la famiglia.
Una storia oscura, una ninna nanna che vi terrà svegli la notte, anziché farvi addormentare.
«Accattivante… la suspense cresce pagina dopo pagina e ti intrappola». Daily Mail
«Gli amanti dell'horror letterario ne saranno assolutamente affascinati… Ho trovato quasi impossibile smettere di leggerlo». Horror Magazine

▪️L'incipit del libro
Stamattina ho sentito per la prima volta il nome di Black Mamba. Mi ha riportato alla mente alcuni sogni. Non sogni miei, delle mie figlie. Incubi che mandavano in frantumi il loro sonno.
È iniziato tutto nove mesi dopo l'incidente. Ogni notte, all'ora del diavolo, mi svegliavo e trovavo le gemelle immobili ai piedi del mio letto, i volti nascosti dal buio.
Papà, c'è un uomo in camera nostra.
Quelle parole sono diventate familiari come il ritornello di un coro; avevano il potere di svegliare solo il mio corpo, mentre la mente, o almeno buona parte di essa, rimaneva addormentata. Mi rigiravo tra le lenzuola fredde e rigide, schiacciavo il naso sul cuscino e sospiravo. No, non c'è nessuno, dicevo. Ma il mio braccio, mezzo addormentato, sollevava lo stesso il piumone e lasciava che le bambine si infilassero lì sotto, per rannicchiarsi nell'avvallamento dove un tempo dormiva la loro mamma.
Naturalmente la prima notte era stata diversa. La prima notte, la presenza improvvisa e inaspettata delle gemelle davanti al letto era bastata a darmi una scarica di adrenalina.
«Papà, c'è un uomo in camera nostra».
La frase mi aveva fatto sobbalzare, come lo strattone di un cappio che si stringe al collo, il pavimento che all'improvviso crolla sotto i piedi.
«Un uomo?», avevo chiesto.
«Un uomo».


▪️La mia recensione
"Non è questa la radice del problema. So che non è così. C'è qualcos'altro. Qualcosa che non viene dalle ragazze. Qualcosa di… esterno, che sta influenzando il loro comportamento. Lo sento".
Lascialo entrare, opera prima dell'inglese William Friend è un horror psicologico che cerca di mescolare tutti gli stereotipi del genere: infanzia, elaborazione del lutto e oscure presenze. Le premesse per un libro che ci vorrebbe tenere incollati alle sue pagine ci sono tutte… Peccato solo che, almeno nel mio caso, c'è stata tanta delusione.
La trama di Lascialo entrare parte dopo circa nove mesi dalla morte di Pippa, moglie di Alfie e madre di due gemelle: Sylvie e Cassia. Le bambine dicono al padre che, di notte, nella loro cameretta vedono un uomo (chiamato Black Mamba) in grado di trasformarsi anche in diversi animali. Il padre, in un primo momento, ignora la faccenda come un innocuo gioco delle bimbe ancora sotto shock per la morte della loro mamma. Purtroppo, con il passare del tempo, questa "presenza" si trasforma sempre più in qualcosa di assurdo: le bimbe lo vedono ovunque, parlano e giocano con lui e, cosa ancora più sconcertante, cercano di sostituirlo (su pressione dello stesso Black Mamba) alla figura paterna. Alfie, alla fine, è costretto a chiedere l'intervento di Julia, sorella gemella di Pippa e psicoterapeuta infantile…
I temi principali del libro sono: il lutto nei bambini e come esso viene affrontato, l'effimero confine tra gioco e realtà, la paura di ciò che non conosciamo (uno su tutti, tanto per fare un esempio: l'uomo nero!). Temi molto affascinanti, lo ammetto; tuttavia il tutto è stato rovinato da una trama abbastanza prevedibile e senza grossi colpi di scena. Inoltre, sino all'ultimo, il "personaggio principale" (Black Mamba) non si capisce se sia reale, una sorta di elaborazione del trauma delle bimbe o un vero e proprio "poltergeist" all'interno della casa in cui si svolge gran parte della storia.
Insomma, per farla breve, il finale non è chiaro e lascia più domande e dubbi che risposte…
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)

domenica 16 novembre 2025

Recensione della penna stilografica Lamy Safari Vista


Chi mi conosce lo sa già: ho un bel po' di penne stilografiche di quasi tutte le marche; eppure, torno ad usare sempre quelle della tedesca Lamy… Mi ci trovo bene, scrivono bene, si puliscono facilmente e, fattore certamente non da trascurare, hanno bisogno di pochissima manutenzione (direi quasi nulla!).
Tra le mie Lamy posso annoverare due Safari (una blu ed una rossa), una Al Star (di colore Ocean Blue) ed una spettacolare Aion (di colore Dark Blue). In verità dovrei citare anche una Logo (in acciaio inox spazzolato)… ma un paio d'anni fa l'ho prestata ad un amico e non è più tornata indietro!
La Lamy Safari è la classica stilografica per principianti e studenti, che finisce per essere usata da tutti… anche e soprattutto dagli appassionati più esperti. Ha un bel design: è tutta in plastica ABS, ma fatta veramente bene! Senza dimenticare che è stata progettata da Wolfgang Fabian, uno dei più prestigiosi designer del settore.


La "versione" Vista, diversamente dagli altri modelli Safari colorati (ne esistono di tanti colori, comprese diverse tonalità uscite in edizioni limitate) è una stilografica costruita sempre in plastica ABS ma in variante demonstrator, quindi completamente trasparente: in questo modo, si può ammirare tutta la componentistica interna, compresi o la cartuccia (per meglio visionare il colore dell'inchiostro usato e la quantità residua) o il converter.
La parte dell'impugnatura presenta una sezione triangolare, in grado di "guidare" le dita nella giusta posizione. Ottima soluzione per i principianti, ma non per i più esperti: molti di loro, infatti, trovano questa sezione sagomata molto limitante.


Il cappuccio, ovviamente trasparente, è a pressione ed ha la clip in metallo dalla caratteristica (e ben riconoscibile) forma "a molla", tipica di tutte le Safari: permette di fissare la penna a tasche e quaderni con molta facilità.
Il peso è veramente irrisorio (siamo intorno ai 15-16 grammi), per cui è una stilografica adatta a chi è solito fare lunghe sessioni di scrittura.


Altra caratteristica (forze la più importante) è la sua adattabilità ai diversi pennini dell'azienda: ai classici EF (extrafine), F (fine, il mio preferito), M (medio), B (broad), A (per bambini… quindi in grado di essere "strapazzato") e LH (per i mancini), si possono montare anche i tre stub per calligrafia (1.1, 1.5 e 1.9). Sono tutti pennini scorrevolissimi, rigidi, in acciaio e facilissimi da sostituire (bastano soltanto un paio di secondi) perché, come da tradizione della Lamy, scorrono su "micro binari" da cui è semplicissimo sfilarli ed innestarli.
La Lamy Safari Vista monta sia cartucce proprietarie (mod. T10), sia il converte Z28, per chi (come me) preferisce scrivere con gli inchiostri in bottiglia/calamaio.


Veniamo ai costi. Il suo prezzo, proprio perché "pensata" per un utente alle prime armi, si aggira sui 22-23 euro (ma, approfittando di determinate offerte, come il Black Friday di Amazon, è possibile acquistarla anche a molto meno). Le cartucce sono disponibili in svariati colori ed in confezioni da 5 pezzi: il costo della singola confezione si aggira sui 6-7 euro (ma dipende tutto dal colore dell'inchiostro scelto e dalle varie edizioni limitate). Il prezzo del converter (mod. Z28) si aggira sugli 8 euro.
Vi lascio, come sempre, alla mia prova di scrittura: per realizzarla, come sempre, ho usato l'inchiostro Lamy Blue/Black in calamaio (perciò mi son servito del converter) e carta Rhodia puntinata da 80 grammi.


sabato 15 novembre 2025

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 3 al 9 novembre 2025 (Fonte: TuttoLibri del 15 novembre 2025):

1. Antonio Manzini - Sotto mentite spoglie. Il vicequestore Rocco Schiavone, vol. 22
2. Hazel Riley e Karim B - But Santa, I love him. Il calendario dell'avvento Romance
4. Aldo Cazzullo - Francesco. Il primo italiano
5. Maurizio de Giovanni - L'orologiaio di Brest
6. Pera Toons - Missione risata
7. Ken Follett - Il cerchio dei giorni
8. Sveva Casati Modignani - La domestica a ore
9. Benedetta Rossi - La mia cucina per tutti. Oltre 150 ricette facili e gustose per ogni esigenza
10. Autumn Woods - Nightshade. Desiderio Oscuro. Nightshade, vol. 1

venerdì 14 novembre 2025

A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che "Nella carne" di David Szalay diventerà un film


A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

👉 fonte: Rivista Studio

Quella che sta per chiudersi deve essere stata una delle migliori settimane della vita di David Szalay. A poche ore dalla vittoria del Booker Prize con il suo nuovo romanzo Nella carne, i diritti di trasposizione dello stesso sono stati acquistati dalla società inglese House Production. Il romanzo (che per noi è uno dei romanzi dell'anno, senza alcun dubbio) vanta già una sorta di "padrino cinematografico": l'intreccio e le esperienze del protagonista István si rifanno infatti al Barry Lyndon di Stanley Kubrick. Un tratto che forse è stato decisivo per House Productions, che secondo quanto riportato da Deadline si sarebbe mossa con Bbc Film e Access Entertainment per "bloccare" i diritti di trasposizione subito dopo la vittoria del Booker Prize.
La decisione di House Productions è a suo modo un ulteriore riconoscimento di qualità per David Szalay, dato che è una realtà nota per l'altissima qualità del suo catalogo e per il grande intuito in fatto di adattamenti letterari: oltre al successo internazionale di Conclave (un'intuizione in cui pochi credevano), House Productions ha in catalogo titoli come La zona d'intesse di Jonathan Glazer e Bird di Andrea Arnold.

▪️Vincitori del The Booker Prize (dal 2000)
2000: Margaret Atwood - The Blind Assassin
2001: Peter Carey - True History of the Kelly Gang
2002: Yann Martel - Life of Pi
2003: DBC Pierre - Vernon God Little
2004: Alan Hollinghurst - The Line of Beauty
2005: John Banville - The Sea
2006: Kiran Desai - The Inheritance of Loss
2007: Anne Enright - The Gathering
2008: Aravind Adiga - The White Tiger
2009: Hilary Mantel - Wolf Hall
2010: Howard Jacobson - The Finkler Question
2011: Julian Barnes - The Sense of an Ending
2012: Hilary Mantel - Bring Up the Bodies
2013: Eleanor Catton - The Luminaries
2014: Richard Flanagan - The Narrow Road to the Deep North
2015: Marlon James - A Brief History of Seven Killings
2016: Paul Beatty - The Sellout
2017: George Saunders - Lincoln in the Bardo
2018: Anna Burns - Milkman
2019: Margaret Atwood - The Testaments
2020: Douglas Stuart - Shuggie Bain
2021: Damon Galgut - The Promise
2022: Shehan Karunatilaka - The Seven Moons of Maali Almeida
2023: Paul Lynch - Prophet Song
2024: Samantha Harvey - Orbital
2025: David Szalay - Flesh

Su "Il Venerdì di Repubblica" di venerdì 14 novembre 2025 un'intervista a Ian McEwan: "Scrivo del futuro per parlare del presente"

Ian McEwan: Il futuro che ci meritiamo
«Oggi troppi romanzi si perdono nella soggettività. Io ho provato a scriverne uno specchio dei nostri tempi». Lo ha fatto raccontando un Pianeta distrutto da follie umane e vendette climatiche. E da certi personaggi a tutti noi ben noti. Intervista con spiragli di speranza


Apocalypse now. La Russia ha lanciato una bomba atomica nell'Oceano Atlantico, innescando uno tsunami da 200 milioni di morti. Sommerse mezza America, l'Europa e pure Londra. Gli Stati Uniti sono governati da brutali signori della guerra. La Nigeria è diventata l'ombelico culturale, geopolitico e digitale del mondo. L'aspettativa di vita media è scesa a 62 anni. L'intelligenza artificiale ha preso il potere, il cambiamento climatico è diventato realtà, la Germania è incorporata nella "Grande Russia". Nuove Atlantidi, incubi atavici. Nel suo ultimo romanzo, Quello che possiamo sapere (Einaudi), Ian McEwan lo chiama il "Grande Disastro": "Follia umana e furia vendicativa dei sistemi climatici".
«Ma non chiamatemi profeta», avverte con la sua voce levigata il 77enne scrittore inglese, Booker Prize 1998 per Amsterdam, «ho semplicemente provato a scrivere un romanzo dei nostri tempi». Maglioncino ceruleo come i suoi occhi, calze a righe, capelli candidi e immacolati, McEwan ci accoglie nel suo rifugio londinese, ossia una delle mews, vecchie stalle reali del centro riconvertite in deliziose e floreali residenze, a Bloomsbury, il quartiere degli intellettuali. «Andiamo di sopra». Conversiamo a lungo nel suo soggiorno assediato di libri: le lettere di Charles Darwin, I cani e i lupi di Irène Némirovsky, Le leggi della frontiera di Javier Cercas, A un cerbiatto somiglia il mio amore di David Grossman. Quello che possiamo sapere è il diciannovesimo romanzo di McEwan, un'opera che danza in tre secoli e che aggira la pigra distopia.
È il 2119 e l'accademico inglese Tom Metcalfe concentra la sua ricerca tra il 1990 e il 2030, soprattutto su un poema-capolavoro scomparso. L'autore, il poeta Francis Blundy, paragonato a Seamus Heaney e Philip Larkin, ne ha distrutto ogni bozza. Ma una copia potrebbe essere sopravvissuta e allora Metcalfe si tuffa nei diari di Vivien, moglie di Blundy, nelle email e nelle chat sue e del marito. Incluse quelle che riguardano la "Seconda Cena Immortale", un banchetto intellettuale a cui i Blundy e alcuni loro amici hanno partecipato nel 2014, a sua volta remake di una cena di due secoli prima con star come Keats e Wordsworth.
Da qui McEwan, come solo lui sa fare, scolpisce un intreccio di realismo psicologico, grande freddo della civilizzazione, perfido amore, sordidi istinti, letteratura gloriosa: i paradossi della Storia già visti in Cani neri, l'erosione della Memoria, l'audacia futuristica del suo precedente Solar, infimi omicidi, colpi di scena, e la fragilità delle nostre convinzioni che forse solo in Espiazione aveva dipinto così bene. Per McEwan, Quello che possiamo sapere è «fantascienza senza scienza». Ma anche una spasmodica ricerca negli anfratti più profondi della raison d'être umana. Che tende all'autodistruzione ma mantiene una eccezionale capacità di rigenerarsi. Nonostante l'apocalisse bussi alle porte.
Se non è una profezia, allora cos'è questo romanzo? «Ho voluto riflettere su a che punto siamo ora, ma con un'ottica storica. Mi è venuto naturale, come in Miele su spie e Guerra Fredda, in Macchine come me sull'intelligenza artificiale, in Solar sul cambiamento climatico: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando. Oggi troppi romanzi si perdono nella soggettività. Mentre di recente ne ho amato uno italiano, Le perfezioni, di Vincenzo Latronico: un ottimo esempio per cercare di capire gli effetti dei social media sugli umani. E poi un bellissimo romanzo olandese, Questo post è stato rimosso di Hanna Bervoets, su alcuni impiegati di una grande azienda di Big Tech che per otto ore al giorno devono togliere dalla rete contenuti disgustosi, violenti, pieni di odio - insomma il lato più vomitevole dell'umanità - e che alla fine impazziscono. Quindi ho provato anch'io a scrivere un romanzo specchio dei nostri tempi».
🌎 CONTINUA A LEGGERE l'intervista a Ian McEwan direttamente su Il Venerdì di Repubblica

giovedì 13 novembre 2025

James Ellroy: Prega detective


James Ellroy: Prega detective

Titolo originale: Brown's Requiem
Formato: Kindle (1.5 MB)
Pagine: 271
Editore: Einaudi (20 giugno 2023)
ASIN: B0C7SX52HK

Data di acquisto: 31 ottobre 2025
Letto dal 5 al 13 novembre 2025

▪️Sinossi
Il primo romanzo di James Ellroy. E ovviamente al centro non possono che esserci Los Angeles e i relitti umani che la affollano, come il detective Fritz. La sua vita sembra scorrere dritta su un binario morto, quando gli si presenta l'occasione di riaprire un vecchio caso, riabilitarsi agli occhi della società e forse trovare anche l'amore.
Il detective Fritz Brown viene ingaggiato da "Fat Dog" Baker per indagare su sua sorella e su un vecchio uomo d'affari che la mantiene. Baker ha la faccia da psicopatico, dice di fare il caddie, anche se ha troppi soldi in tasca per essere uno che porta mazze da golf: un tipo poco raccomandabile insomma. Ma Fritz intuisce che quel tipo poco raccomandabile può diventare la sua ultima occasione per dare un senso a un'esistenza impazzita. Baker infatti nasconde qualcosa, una vecchia faccenda che sarebbe meglio non riaprire, sepolta sotto cumuli di segreti, morte e dollari. Una faccenda che rischia di tramutarsi in un incubo senza via di scampo.
«Una scrittura dura e piena di guizzi. Ellroy ci trascina in un complicato intrigo senza perdere un colpo». The New York Times

▪️L'incipit del libro
Gli affari andavano bene. Ogni estate era la stessa storia. Lo smog e il caldo ammantavano il bacino, la gente cedeva al torpore e al malessere, antiche decisioni soccombevano, vecchi impegni venivano trascurati. E io ne traevo vantaggio: la mia scrivania era invasa da ordini di esproprio per auto delle marche e dei modelli più vari, dalle berline Datsun alle Eldorado Ragtop, in località che andavano da Watts a Tacoima. Seduto alla mia scrivania, ascoltando il concerto per violino di Beethoven e bevendo la terza tazza di caffè, calcolai le mie parcelle al netto delle spese. Con un sospiro benedissi Cal Myers, la sua paranoia e la sua cupidigia. Il nostro accordo risale ai tempi in cui facevo parte della Buoncostume di Hollywood, quando entrambi eravamo nei pasticci e io gli feci un grosso favore. Ora, diversi anni dopo, la sua colpevole noblesse oblige mi permette qualcosa di simile a uno sfarzo borghese, senza il cruccio delle tasse.

▪️La mia recensione
"Ero giunto a una conclusione: se la vita doveva essere un continuo compromesso le cui regole sarebbero state stabilite da una moralità razionale, avrei dovuto tenere a bada la mia moralità ma non abbandonare lo schieramento di chi dai compromessi aveva di che guadagnare".
Siamo nel 1981 e questo noir è il libro d'esordio (e che esordio!) di James Ellroy in cui, in un certo senso, si possono già vedere i semi della sua futura produzione: Prega detective, infatti, ci mostra contemporaneamente il lato oscuro di Los Angeles e della psiche umana.
Fritz Brown, un ex poliziotto corrotto diventato ora un malridotto ed alcolizzato investigatore privato, ricevendo l'incarico dall'inquietante "Fat Dog" Baker di indagare su sua sorella e sul suo misterioso benefattore, si ritroverà al centro di una fitta rete di corruzione e violenza con echi che arrivano dritti dritti da uno strano incendio avvenuto parecchi anni prima. Ma è anche l'occasione che Fritz Brown aspettava da tempo per potersi redimere…
Tutta la storia è narrata in prima persona dallo stesso Fritz Brown, classico antieroe ambiguo e sentimentale (è appassionato di musica classica) ma, parallelamente, afflitto (e marchiato) dalla sua stessa vita andata a rotoli. Insomma, è il primo abbozzo di quelli che, negli anni a venire, saranno tutti i protagonisti dei libri di maggior successo di James Ellroy. A proposito dei libri che verranno: qui c'è già un primo accenno ai fatti della Dalia Nera.
Prega detective, quindi, ci porta subito a conoscere i temi ricorrenti della produzione dello scrittore statunitense: misteriosi omicidi a catena, criminalità, corruzione a tutti i livelli, redenzione e l'effimero confine tra giustizia e vendetta. James Ellroy, insomma, ha gettato le basi del suo successo…
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

martedì 11 novembre 2025

Il Libraio: scarica gratuitamente il numero di fine 2025 della nostra rivista

Il Libraio: scarica gratuitamente il numero di fine 2025 della nostra rivista

[fonte: il Libraio]

Leggi l'editoriale di Stefano Mauri e scarica gratuitamente il numero di fine anno della rivista Il Libraio (in copertina, Massimo Gramellini): troverai tanti consigli di lettura, per tutti i gusti e le età, con alcune delle più attese novità in uscita (all'interno anche lo speciale dedicato ai regali natalizi, con il meglio dell'annata editoriale, tra narrativa e saggistica…).
🌎 Scarica gratuitamente il nuovo numero della rivista Il Libraio (in pdf e in epub)

Natale in giallo, sei libri gratis con Repubblica


Natale in giallo, sei libri gratis con Repubblica
Da Andrea Camilleri a Maurizio de Giovanni, passando per Alicia Giménez Bartlett: da lunedì 17 novembre i racconti degli investigatori più amati e delle loro indagini sotto l'albero

[fonte: Repubblica.it]

C'è un mostro sacro come Andrea Camilleri (potrebbe non esserci?). E poi giallisti molto amati come Maurizio de Giovanni, Antonio Manzini, Marco Malvaldi. Unica straniera nel gruppo la spagnola Alicia Giménez Bartlett, che con Francesco Recami completa la sestina di autori che firmano la collana I gialli di Natale in edicola gratuitamente con Repubblica da lunedì 17 novembre, realizzata in collaborazione con Sellerio.
Sei volumi di una cinquantina di pagine ciascuno che contengono sei indagini di sei tra gli investigatori in assoluto più amati dal pubblico: da Montalbano a Rocco Schiavone, da Petra Delicado a Mina Settembre, ciascuno alle prese a modo suo con una serie di indagini che si svolgono tra Natale e Capodanno.
Si comincia il 17 novembre con Una cena speciale di Andrea Camilleri, racconto tratto da Capodanno in giallo (2012) del maestro siciliano dove il commissario Montalbano, mentre è sulle tracce di un pericoloso latitante, cerca di destreggiarsi tra numerosi inviti per Capodanno. Riuscirà a gustare i leggendari arancini della signora Adelina per il cenone?
Nell'Eremita di Antonio Manzini (in edicola il 18), tratto da Un anno in giallo (2018) le indagini su un apparente tragico incidente conducono Rocco Schiavone (e noi con lui) in una chiesetta abbandonata d'alta quota in mezzo alla neve e al freddo intenso di dicembre, dove solo l'intuito del vicequestore porterà alla soluzione inaspettata del caso.
Con La principessa Umberta (in edicola il 19), Alicia Giménez Bartlett ci racconta la cena di Natale in commissariato di Petra Delicado, quando improvvisamente sullo smartphone che il suo vice riceve per i quarant'anni di servizio appare un misterioso messaggio. È l'inizio di una delicata indagine per svelare la verità sulla morte, e sull'ambiguo passato, di una nobildonna italiana.
La settimana seguente si ricomincia con Un giorno di Settembre a Natale di Maurizio de Giovanni, in edicola lunedì 24 novembre, tratto da Regalo di Natale (2013): è il racconto in cui nasce Mina Settembre, assistente sociale in un consultorio dei Quartieri Spagnoli di Napoli, dotata di una straordinaria sensibilità e determinata a proteggere i deboli dalle prevaricazioni. Memorabile l'incipit: «Gelsomina Settembre aveva un'unica, incrollabile fede: le Giornate di Merda. Ci pensava proprio così, con le maiuscole: anzi, la consuetudine con cui si presentavano nella sua vita l'aveva portata a individuarle con le sole iniziali, GdM, un acronimo confidenziale, un timbro mentale da apporre per qualificarle con brevità».
In L'esperienza fa la differenza di Marco Malvaldi (in edicola il 25), da Un Natale in giallo (2011), ritroviamo il solito gruppetto di vecchietti, che si fa compagnia al Bar Lume, intento a discutere degli ultimi eventi locali. Tra cui il vandalo che nottetempo rovescia i bidoncini della raccolta differenziata e sparge il contenuto per la strada. Tutto nasce da una vendetta…
Infine, mercoledì 26 novembre è la volta di Natale nella casa di ringhiera, il racconto di Francesco Recami con protagonista Andrea Consonni tratto da Un Natale in giallo (2011), dove in una sera di vigilia, una raffica del mitra giocattolo di Enrico (imprudente regalo del nonno investigatore) scatena una serie di microstorie delittuose di altrettanti criminali senza crimini.

lunedì 10 novembre 2025

Amazon permetterà agli autori indipendenti di tradurre i libri con l'AI: arriva Kindle Translate


Amazon permetterà agli autori indipendenti di tradurre i libri con l'AI: arriva Kindle Translate
Con il nuovo servizio Kindle Translate sarà possibile per gli autori indipendenti tradurre i propri libri con l'intelligenza artificiale, senza una revisione da parte di un traduttore umano.


Amazon è un punto di riferimento per gli autori indipendenti che intendono pubblicare i propri libri. Per raggiungere un pubblico maggiore, l'azienda ha annunciato l'arrivo di un nuovo servizio che, sfruttando l'intelligenza artificiale, consentirà di tradurre il testo. Gli autori, infatti, avranno la possibilità di accedere a Kindle Translate.

Un servizio che farà discutere. Attualmente, Kindle Translate è in fase di beta ed è riservato a un gruppo selezionato di autori che partecipano al programma Kindle Direct Publishing. L'obiettivo è abbattere le barriere linguistiche e consentire agli autori indipendenti (che non possono permettersi una traduzione professionale) di raggiungere un pubblico maggiore. Amazon, infatti, ha evidenziato come meno del 5% dei libri presenti sullo store americano siano disponibili in più di una lingua.
Per la fase di test, la traduzione potrà essere effettuata dall'inglese allo spagnolo (e viceversa) oltre che dal tedesco all'inglese. Il tool di traduzione sarà integrato in Kindle Direct Publishing, il portale con cui gli autori indipendenti possono gestire le proprie pubblicazioni, caricando un nuovo testo e personalizzando copertina e contenuti.
La traduzione sarà gestita interamente dall'intelligenza artificiale. Amazon ha chiarito che "l'accuratezza di tutte le traduzioni viene automaticamente valutata prima della pubblicazione e gli autori possono scegliere se visualizzare in anteprima o pubblicare automaticamente le traduzioni complete". Non è chiaro in che modo Amazon o gli autori stessi avranno modo di valutare la qualità della traduzione dell'AI.
Il nuovo servizio farà discutere, è inevitabile. L'AI che sostituisce il lavoro umano, infatti, è un tema sempre molto attuale, anche in Amazon che ha appena annunciato un'ondata di licenziamenti, sottolineando, però, come questa scelta non sia legata all'AI ma alla cultura aziendale. Questo, almeno, è quello che ha detto il CEO Andy Jassy.

domenica 9 novembre 2025

Recensione della penna stilografica Jinhao 20


La mia collezione di penne stilografiche ha solo modelli con cappuccio. Da tempo ero incuriosito dalla Pilot Capless, una penna a scatto (senza cappuccio) e con il pennino "a scomparsa": vorrei provarla ma, a tutt'oggi, mi sta frenando il suo prezzo leggermente altino (210 euro nel momento in cui sto scrivendo questa recensione); per cui ho deciso si virare sulla più economica Jinhao 20 (presa, su eBay a 4,22 euro più 2,11 di spedizione dai Paesi Bassi). Ma la Pilot Capless, prima o poi, sarà mia…


La Jinhao 20, della notissima azienda cinese specializzata proprio in strumenti e prodotti per la scrittura, è sì una stilografica economica ma perfettamente efficiente e, soprattutto, è la copia in tutto è per tutto proprio della Pilot Capless.
La Jinhao 20, come detto poc'anzi, è una penna senza cappuccio ma con un meccanismo a scatto in grado di far uscire e rientrare il suo pennino. Non passano inosservate neanche la sua linea molto semplice e slanciata e la clip integrata nel corpo della penna stessa. È disponibile in molti colori (sia come fusto che come clip e rifiniture varie: dorata, argentata, nera); io ho scelto quella nera e con clip e rifiniture argentate.


È realizzata interamente in resina; questo vuol dire che è una penna leggerissima e, dunque, adatta anche a lunghe sessioni di scrittura. Viceversa, tanto per fare un paragone, la Jinhao 10, essendo tutta in metallo, è leggermente più pesante.
Insieme alla penna ho ricevuto anche un converter (già inserito e pronto all'uso). E, per dirla tutta visto che non mi piacciono le cartucce (che trovo molto limitante nella scelta degli inchiostri), quella del converter è il mio metodo preferito di inchiostrare la penna perché mi permette di usare gli inchiostri in bottiglia/calamaio.
I pennini sono disponibili nelle gradazioni EF (extrafine), F (fine) ed M (medio). Io, avendo una scrittura sottile, ho scelto quello F. Il flusso dell'inchiostro lasciato sulla carta è sempre preciso, fluido e regolare (ossia, senza interruzioni nel tratto) ma, lo dico in tutta onestà, non è proprio sottile come ci si aspetterebbe… diciamo che assomiglia moltissimo ad un M europeo. Tuttavia, c'è un fattore da non sottovalutare affatto: non gratta su qualunque tipo di carta (incluse quelle economiche da fotocopia).


L'altro elemento che caratterizza la Jinhao 20 è il suo sistema di "chiusura" del pennino: in prossimità del foro d'uscita, infatti, troviamo una sorta di mini sportellino che, ogniqualvolta si preme il pulsante/bottone in cima alla penna, si apre o si richiude per lasciar uscire o rientrare il pennino. Mini sportellino che, lo capite benissimo, protegge il pennino anche da piccoli urti, polvere, liquidi e, cosa fondamentale, evita che l'inchiostro si secchi sulla punta dello stesso.


Sperando di non aver dimenticato nulla, facciamo qualche considerazione finale: con il suo prezzo alla portata di qualunque tasca, reputo la Jinhao 20 una buona stilografica "entry level", ossia per tutti coloro che, proprio come ho fatto io, hanno voglia di provare una stilografica capless senza spendere grosse cifre. Perciò, accettando qualche compromesso (plastica del corpo, capacità non elevata del converter, e qualità del pennino non proprio eccelsa), comunque vi portate a casa una penna di tutto rispetto.
Qui sotto vi lascio la mia "prova di scrittura": ho usato, ovviamente oltre alla Jinhao 20, l'inchiostro Lamy Blue/Black (il mio inchiostro preferito) e carta Rhodia puntinata da 80 grammi.