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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 1 marzo 2024

Glenn Cooper: Il debito

Glenn Cooper: Il debito. Le avventure di Cal Donovan, vol. 2

Titolo originale: The Debt
Formato: Kindle (3264 KB)
Pagine: 391
Editore: Casa Editrice Nord (6 novembre 2017)
ASIN: B0751BXQ3Q

Data di acquisto: prenotazione del 30 agosto 2017
Letto dal 14 al 21 novembre 2017

Sinossi
Ritorna l'autore dei bestseller La Biblioteca dei Morti e Il segno della croce.
Nell'Archivio Segreto Vaticano, sepolto dalla povere del tempo, è custodito un documento sconcertante. Per il papa è la pietra su cui costruire una nuova Chiesa, per altri una scoperta da celare agli occhi del mondo.
Per sempre.
In Vaticano è in corso una guerra silenziosa. E nessuno è al sicuro…
Forse non è il paradiso, ma per Cal Donovan, docente di Storia della religione, è come se lo fosse. Per ringraziarlo del suo ruolo cruciale nel caso del sacerdote con le stigmate, papa Celestino VI ha infatti concesso a Cal un privilegio straordinario: l'accesso illimitato alla Biblioteca Vaticana e all'Archivio Segreto Vaticano; chilometri di scaffali su cui sono conservati centinaia di migliaia tra manoscritti, documenti antichi e reperti inestimabili. E Cal ne approfitta subito per le sue ricerche su un oscuro cardinale italiano vissuto a metà dell'Ottocento, durante i moti rivoluzionari che avevano sconvolto lo Stato Pontificio. Ed è così che s'imbatte in una lettera privata del segretario di Stato dell'epoca, in cui si fa riferimento a un banchiere e alla necessità di trasferirlo in gran segreto fuori Roma. Nel corso degli anni, Cal ha imparato a fidarsi del proprio istinto e quella strana vicenda lo attira come una calamita. Non può tuttavia immaginare che, dalle pagine ingiallite, emergerà un fatto sconcertante: un ingente debito - mai restituito - contratto in segreto dalla Chiesa con una banca gestita da una famiglia ebrea. Né può prevedere la sorprendente richiesta di Celestino: trovare le prove che quel debito è ancora valido. Ma quali sono le reali intenzioni del papa? Cal non è l'unico a porsi quella domanda. Per alcuni membri della Curia è in gioco la sopravvivenza stessa della Chiesa, e sono pronti a usare qualsiasi mezzo pur di fermare le ricerche di Cal e ostacolare i progetti del papa…

L'incipit del libro
Roma, 1848
Aveva gli occhi azzurri. Non un azzurro sbiadito e acquoso, bensì un colore vivido, dell'esatta sfumatura del lapislazzuli; li teneva fissi in quelli di lei mentre facevano l'amore, con una concentrazione priva di tentennamenti che la sconcertava ogni volta.
«Non fermarti, Jean, non fermarti!» lo pregò la donna. «Non mi fermerei per niente al mondo», ansimò lui in risposta, continuando a muoversi finché, scosso da un brivido, non si abbandonò su di lei.
Era asciutto e muscoloso, senza un filo di grasso. Ci sarebbe voluto almeno un decennio prima che soccombesse alle caratteristiche di famiglia, assumendo la raffinata corpulenza tipica di chi ha molto denaro. Per adesso, era un ventisettenne dall'appetito insaziabile che bramava nuove opportunità, occasioni per dimostrare il proprio valore e quella ragazza dalla chioma corvina e dalla pelle color latte.
I capelli di Ricca lo incantavano: scuri come una notte senza lima, lunghi fin quasi ai fianchi, folti e pieni di ricci in cui affondare le mani. Mentre giocava con i suoi boccoli, sdraiato tra le sue braccia, una ciocca gli s'incastrò nell'anello.
Lei lanciò un gridolino ma, prima che lui potesse scusarsi, il suono lontano di una raffica di fucile li raggiunse. Jean si alzò di scatto e poggiò i piedi sulle ruvide assi del pavimento.

La mia recensione
"Ciò che affligge un bambino di una data fede in una data area del mondo affligge tutti, ovunque. Inchinarsi con amorevole compassione al povero e al bisognoso è parte integrante dello spirito più autentico della fede cattolica".
Anche se il protagonista de Il debito è ancora una volta Cal Donovan, che già abbiamo incontrato ne Il segno della croce, a farla da padrona in tutto il libro è la Chiesa… sia quella degli "ultimi" e dei veri insegnamenti del Vangelo (qui rappresentati da papa Celestino VI, "disegnato" sulla figura di papa Francesco), e sia quella dell'inganno, del tradimento e dell'avarizia (impersonata da alcuni esponenti corrotti della curia romana).
Il libro non è niente male (la trama molto avvincente ed il suo sviluppo sono ben studiati), ma paga lo scotto di un ritmo molto ma molto lento… praticamente succede tutto, anzi di tutto e di più, solo nelle ultimissime pagine. Il tema trattato (la ricchezza del Vaticano) si presta benissimo al solito ed antico interrogativo: è giusto che la Chiesa possieda soldi in abbondanza ed opere d'arte dal valore inestimabile (si pensi, tanto per fare un esempio, alla "Pietà" di Michelangelo Buonarroti) mentre, in tutto il mondo, c'è gente che muore di fame? E soprattutto, non sarebbe più opportuno che la Chiesa impiegasse la sua ricchezza (anche, è perché no?, vendendo il suo patrimonio artistico ed immobiliare) per debellare/alleviare la sofferenza degli "ultimi"?
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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