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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

lunedì 11 marzo 2024

Marco Travaglio: Israele e i palestinesi in poche parole

Marco Travaglio: Israele e i palestinesi in poche parole

Formato: ePub (777.9 KB)
Pagine: 110
Editore: Paper First (17 novembre 2023)
ASIN: B0CN1KW1D2

Data di acquisto: 6 marzo 2024
Letto dal 6 all'11 marzo 2024

Sinossi
In principio fu la Diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 dC. E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell'Ottocento e ai primi del Novecento, quando il Sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l'Onu spartisce la Palestina transgiordana (più piccola del Piemonte sommato alla Valle d'Aosta) in due Stati: uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei "fratelli" oltrechè dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all'unico Paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la pace: l'Egitto. Poi nel 1993 lo fa anche l'Olp di Arafat col premier israeliano Rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall'assassinio di Rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da Gaza a opera del falco Sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era Netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania, appoggia addirittura Hamas per indebolire il moderato Abu Mazen e fa passare definitivamente Israele dalla parte del torto. In questo libro alla portata di tutti, che si legge d'un fiato come un romanzo, Marco Travaglio racconta con sintesi e chiarezza, lontano dalle opposte tifoseria da curva sud, la Guerra dei Cent'Anni israelo-palestinese. E risponde a tutte le domande e a tutti i dubbi suscitati dagli ultimi bagni di sangue.

La mia recensione
"Il mondo arabo vuole tenere in vita il problema dei profughi come una ferita aperta, un affronto all'Onu e un'arma contro Israele".
Partiamo da un dato di fatto: tutti coloro che tenteranno di capire/spiegare il fenomeno israelo-palestinese  leggendo solo ed esclusivamente questo libricino di poco più di 100 pagine, resteranno delusi perché non capiranno niente di niente del fenomeno stesso. Non servono parole, poche o molte che siano… servono fatti, politici illuminati e, soprattutto, Uomini con la U maiuscola.
Questo libricino, vero e proprio riassunto "storico" dal 1948 ai giorni nostri (infatti, si arriva ai drammatici attacchi di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023), è molto scorrevole ed interessante e, pur con i "limiti" derivanti dal suo essere "breve", riesce perlomeno a darci una visione d'insieme dei fatti salienti di questi ultimi anni, per inquadrare (per quanto sia possibile), una veduta d'insieme del contesto. Diciamo pure che questo testo è un'ottima base di partenza per poi proseguire ed approfondire con letture più impegnate… che tanto, la produzione giornalistica, saggistica e letteraria che ha cercato di descrivere il problema israelo-palestinese non manca di certo!
Marco Travaglio non è tra i miei giornalisti preferiti (pur ritenendolo molto preparato, non ho mai sopportato il suo essere "personaggio" televisivo e la sua aria da saputello); tuttavia, lo riconosco, in questo suo libro non esprime opinioni ma si limita solo a citare i fatti, ci prende per mano e ci aiuta ad avere una visione storica generale assolutamente non faziosa.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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