Titolo originale: Sous l'acacia d'Occident
Formato: copertina flessibile
Pagine: 379
Editore: Mondadori (1 settembre 1998)
ISBN-13: 9788804448129
Data di acquisto: 5 aprile 2024
Letto dal 5 al 12 aprile 2024
◾ Sinossi
Dopo aver assicurato al suo popolo pace e prosperità , Ramses vorrebbe assaporare la tranquillità conquistata a così caro prezzo. Ma non è ancora giunto il tempo del riposo. Il faraone dovrà affrontare nuove prove, e tra esse la più difficile: la solitudine. Solo dopo aver vinto tutte le battaglie, e aver perduto gli amici di sempre, potrà sedersi sotto l'acacia dell'Occidente ad attendere l'oblio.
◾ L'incipit del libro
I raggi del sole al tramonto rivestivano d'oro celestiale le facciate dei templi di Pi-Ramses, la capitale che Ramses il grande aveva fatto costruire nel Delta. La città di turchese, così chiamata a causa del colore delle piastrelle verniciate che ornavano la facciata delle dimore, era l'incarnazione della ricchezza, della potenza e della bellezza.
Piacevole vivervi, ma quella sera Serramanna, il gigante sardo, non si godeva né la dolcezza dell'aria né la tenerezza di un cielo che andava tingendosi di rosa. Con in testa un elmo ornato di corna, la spada al fianco, i baffi arricciati, l'ex pirata divenuto il capo della guardia personale di Ramses galoppava, di pessimo umore, verso la villa del principe ittita Uri-Teshup, in domicilio coatto ormai da parecchi anni.
Uri-Teshup, figlio decaduto dell'imperatore del Hatti, Muwattali, nemico giurato di Ramses. Uri-Teshup, che aveva fatto morire suo padre per prenderne il posto, ma si era dimostrato meno astuto di Hattusil, il fratello dell'imperatore: mentre Uri-Teshup si illudeva di avere in pugno il paese, Hattusil si era impadronito del trono costringendo il rivale alla fuga. Una fuga organizzata dal diplomatico Asha, amico d'infanzia di Ramses.
◾ La mia recensione
"Ridestò in pace la potenza divina nascosta nel naos. Grazie ad essa l'energia sarebbe fluita tra il cielo e la terra, l'Egitto sarebbe stato a immagine del cosmo e il desiderio di distruggere, innato nella specie umana, sarebbe stato ostacolato".
Con questo quinto volume, incentrato prevalentemente sui suoi ultimi anni di vita, salutiamo definitivamente Ramses, il più grande e noto faraone dell'antico Egitto. Ritroviamo, perciò, un uomo ormai avanti con gli anni e segnato dai tanti lutti che ha affrontato nel corso della sua lunga vita... Sì, un uomo solo ed un vecchio; ma sempre più uomo giusto e di sani principi, nonché guida e punto di riferimento per tutto il suo popolo.
Un libro che, come i precedenti, è una lettura tranquilla e che scorre via con piacere. Al centro della trama de "L'ultimo nemico" ci sono sempre gli intrighi della politica, i tradimenti e le minacce al regno di Ramses, ma anche l'amore, la fiducia, la speranza, la religione, l'arte e la costante ricerca della pace.
Christian Jacq, da esperto egittologo, amalgamando alla perfezione fatti storici realmente accaduti con episodi inventati di sana pianta, ci dona una bellissima ricostruzione dell'epopea di Ramses e dell'Antico Egitto in generale. Noteremo anche una notevole presenza di dettagli su usi e costumi dell'epoca e locations reali (lo testimoniano anche le tante note a margine dello stesso scrittore).
Spettacolare la descrizione e la caratterizzazione dei personaggi, sia principali che secondari. Ed ora che siamo giunti alla fine della saga lo posso dire: il mio preferito è Ameni. Amico fraterno di Ramses (con cui ha condiviso l'infanzia, gli studi e, una volta scalati i gradini del potere, anche le decisioni politiche e le responsabilità del governo), si è dimostrato sempre leale, sempre sincero (anche nelle decisioni più difficili) e sempre al fianco del suo amico Ramses.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)
Nessun commento:
Posta un commento