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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

venerdì 31 ottobre 2025

Libri letti ad ottobre 2025… e quelli da leggere a novembre!


I libri che ho letto e recensito ad ottobre:
- [fumetto] Mythic, Kas e Zbigniew Kasprzak: Halloween Blues, vol. 2: Ti scrivo da Gettysburg
- [fumetto] Mythic, Kas e Zbigniew Kasprzak: Halloween Blues, vol. 3: Il ricordo di un'altra
- Gregory David Roberts: Shantaram. Shantaram, vol. 1
- [fumetto] Mythic, Kas e Zbigniew Kasprzak: Halloween Blues, vol. 4: Punto critico
- Matthew Blake: Anna O
- Miguel de Cervantes Saavedra: Don Chisciotte della Mancia
- [fumetto] Mythic, Kas e Zbigniew Kasprzak: Halloween Blues, vol. 5: Lettere perdute

Ed i libri in lettura per novembre (ma non necessariamente in quest'ordine… e non è neanche detto che siano questi):
- S.A. Cosby: Legittima vendetta [già in lettura]
- James Ellroy: Prega Detective
- William Friend: Lascialo entrare
- Joel C. Rosenberg: Cospirazione Cremlino
- Michael McDowell: Gli aghi d'oro

Su "Il Venerdì di Repubblica" di venerdì 31 ottobre 2025 un'intervista a Margaret Atwood ed un servizio sulla situazione dell'America odierna

Vite da Atwood
Bambina prodigio, poetessa, femminista. Ne ha vissute tante. E oggi, a 85 anni, eccole in un memoir: «Se muoio domani almeno mi sarò raccontata da me». Intervista a una delle scrittrici più amate. E censurate

[fonte: Il Venerdì di Repubblica]

«Ho terrorizzato molti intervistatori. Soprattutto uomini sciocchi che venivano a farmi domande stupide senza aver letto i miei libri». La camicetta rosa in tinta con gli orecchini, gli inconfondibili ricci ormai ingrigiti, Margaret Atwood ti parla nel suo studio pieno di libri e quadretti mentre sorseggia caffè dalla sua tazza preferita, quella marcata con lo scarabeo: «Ma lei stia tranquilla, non inizio mai un'intervista con l'intento di terrorizzare qualcuno».
La pluripremiata autrice del distopico Il racconto dell'ancella - riflessione così potente sulla negazione dei diritti alle donne da essere diventato uno dei simboli della lotta femminista contemporanea - e di altri sedici romanzi, diciannove libri di poesia, undici saggi, nove raccolte di racconti, otto libri per bambini e tre graphic novel, dall'alto dei suoi 85 anni magnificamente portati inizia la conversazione con una confidenza allarmante. Poi, però, sorride accondiscendente alle tue domande e ti risponde sempre col tono di chi la sa troppo lunga per prendersi eccessivamente sul serio: «Scrivere un memoir non è stata una mia idea. Me lo hanno chiesto con insistenza i miei editori di lingua anglosassone. All'inizio, ho rifiutato. Ben sapendo che quando si ripensa alla propria vita ci si ricorda soprattutto di cose stupide o catastrofiche. Le cose che sono andate bene, le cene deliziose, i momenti piacevoli si dimenticano più facilmente. Ho accettato solo dopo aver chiarito che non avrei scritto niente di convenzionale. Guardando la mia vita passata, mi sono soprattutto chiesta dove avessi trovato il tempo di fare tutto ciò che ho fatto».
Il titolo è Le nostre vite. Una specie di autobiografia (in uscita il 4 novembre per Ponte alle Grazie, ndr). Due matrimoni, impegno politico, romanzi anche molto diversi tra loro. Ma quante vite ha vissuto? «Tante. E una sola. Perché ho sempre preteso da me uno standard molto alto per ogni cosa che ho fatto e questo è il comun denominatore. In realtà ho sempre sognato di avere un clone. Un mio doppio, che facesse per me apparizioni pubbliche e interviste mentre io ero occupata altrove. Non lo escluda, forse sta parlando proprio con uno di quelli».
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Nell'America diventata il Paese delle ancelle
Un presidente-re, i soldati per strada, i diritti delle donne sotto attacco. Rileggere un romanzo scritto 40 anni fa e scoprire che è di noi che sta parlando

[fonte: Il Venerdì di Repubblica]

"Le cose che ora non vi sembrano normali, col tempo lo diventeranno", scriveva Margaret Atwood nel Racconto dell'ancella, libro oggi bandito dalle scuole di molti Stati repubblicani. Effettivamente, a quarant'anni dall'uscita del romanzo ambientato in un'America del futuro, nell'America di oggi in poco tempo ci siamo abituati a una nuova normalità. Ciò che sembrava assurdo prima che Trump venisse rieletto - gli attacchi alla libertà accademica, i soldati nelle strade, la guerra ai giornali e alle televisioni, la crudeltà verso i migranti, il furto dei dati personali e la sorveglianza sui cittadini - è diventato ordinario. E persino le situazioni più grottesche  (come la parata nel giorno del suo compleanno, l'arco di trionfo in suo onore, il video in cui ha la corona in testa e lancia escrementi sui manifestanti) ormai non stupiscono nessuno.
Nel romanzo distopico di Atwood, gli Stati Uniti sono un Paese in cui le donne non hanno diritti, i soldati pattugliano le strade e le università sono state abolite. "Stavamo già perdendo il gusto per la libertà - racconta la protagonista -, cominciavamo già a trovare sicure le pareti che ci rinchiudevano". Mi chiedo allora se anche noi, a poco a poco, ci stiamo abituando all'erosione dello Stato di diritto. Del resto, "nulla muta istantaneamente, ma se sei in una vasca da bagno che si riscalda gradualmente, finisci per morire bollito senza neppure accorgertene".
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Dal ritorno di Dan Brown all'ultimo romanzo di Ken Follett o Gianrico Carofiglio i 13 libri appena usciti da leggere questo autunno


Dal ritorno di Dan Brown all'ultimo romanzo di Ken Follett o Gianrico Carofiglio i 13 libri appena usciti da leggere questo autunno
Le novità letterarie più interessanti da mettere sotto l'albero: bestseller internazionali e autori italiani per tutti i gusti


▪️L'ultimo segreto di Dan Brown - Rizzoli
L'ottavo romanzo thriller dello scrittore americano ci conduce a Praga, in una città reale ma anche immaginata (dall'autore) per portare alla luce segreti rimasti celati per secoli. Ancora una volta è protagonista il professore Robert Langdon ma torna anche Katherine Solomon, già vista ne Il simbolo perduto. Al centro del libro un rapimento e delle forze occulte. Di là della vicenda, Brown come sempre riesce a fotografare con le parole i luoghi: "Il piccolo triangolo di terra, circondato da una recinzione metallica su cui si apriva l'ingresso, era noto come piazza Ostrcilovo. Nel corso degli anni era stato un parco giochi, uno skate park improvvisato e un punto per la raccolta differenziata. Poi più di recente era diventato l'area in cui il Corpo ingegneri dell'esercito statunitense organizzava i lavori di recupero del fatiscente rifugio antiatomico degli anni Cinquanta".

▪️Il cerchio dei giorni di Ken Follett - Mondadori
Due personaggi e un luogo incredibile sono al centro del nuovo libro dello scrittore britannico. Il posto di cui parla è raffigurato in copertina: Stonehenge è uno dei monumenti più iconici e riconoscibili al mondo. I protagonisti sono tra le pagine di questa storia: Seft, un giovane e abile cavatore di selce e Joia, una ragazza con grandi doti carismatiche. Tra la vita comune di queste persone la grande Storia. A conquistare i lettori sono ancora una volta i dialoghi che Ken Follett porta in scena attraverso il suo libro e le descrizioni che trascinano ciascuno di noi in quella danza all'orizzonte con la luce che tinge di rosa le pietre. Sembra di esser lì.

▪️Il mio rifugio e la mia tempesta di Arundhati Roy - Guanda
Nota al grande pubblico per Il Dio delle piccole cose pubblicato nel 1997 da allora la scrittrice indiana, grazie a Guanda, si è fatta conoscere in Italia con testi che raccontavano del suo Paese, di uno Stato che ci attrae ma che forse non sapremmo vivere. Ora, Roy, per la prima volta (pur evocando sempre il fascino del Kerala, la sua regione d'infanzia) va oltre e attraverso sua madre, Mary Roy, compie un lavoro autobiografico, denudandosi ma allo stesso tempo narrando la deificazione della figura materna nel suo Paese. Trecento quarantasei pagine che scorrono senza accorgersi verso la fine.

▪️Con parole precise di Gianrico Carofiglio - Feltrinelli
Un saggio per fermarci a riflettere sulle parole, quelle che leggiamo, quelle che ascoltiamo dai politici (gli slogan), quelle che adoperiamo nella nostra quotidianità. In questo libro Carofiglio ci guida dentro l'officina della comunicazione politica e civile, mostrando come metafore e cornici linguistiche possano diventare strumenti di manipolazione o, al contrario, di liberazione. Un esempio? "Prima gli italiani". Lo scrittore spiega: "Il meccanismo è lo stesso: non si argomenta, si semplifica; non si spiega si evoca. La forza della formula non sta nella verità del contenuto ma nella sua capacità di suscitare appartenenza e paura, contrapposizione e risentimento".

▪️Polo Nord. Storia di un'ossessione di Erlink Kagge - Einaudi
È il quarto libro di questo scrittore norvegese che viene tradotto in Italia ma una volta preso in mano un suo testo è impossibile fare a meno degli altri. Esploratore e alpinista, per certi versi potrebbe somigliare a Reinhold Messner ma la scrittura di Kagge sa declinare meglio le sue conquiste con quelle della vita. Polo Nord compreso di fotografie arriva a quasi cinquecento pagine: è molto più di un resoconto di viaggio, di un saggio perché attraverso la passione per un luogo, l'autore riesce a scavare nella sua esistenza offrendoci una filosofia del vivere. Kagge è stato recentemente ospite del festival Pensare contemporaneo a Piacenza.

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giovedì 30 ottobre 2025

È il libro più venduto del 2025: tutti amano questo scrittore

È il libro più venduto del 2025: tutti amano questo scrittore
Alla Fiera del Libro di Francoforte gli editori italiani hanno presentato i dati di vendita relativi all'anno in corso

[fonte: Esquire.com]

In testa alla classifica dei libri più venduti in Italia nei primi nove mesi del 2025 c'è uno scrittore svizzero che tutti amano. I dati emergono da un bilancio naturalmente temporaneo, che non arriva oltre settembre (compreso), presentato alla Fiera del Libro che si è tenuta a Francoforte quest'autunno.
Nel Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2025 dell'Associazione Italiana Editori (AIE) si può leggere in realtà una Top ten, che siamo in grado di riportarvi integralmente qui sotto grazie a il sito Il Libraio:

10. L'amore mio non muore di Roberto Saviano, Einaudi (uscita: maggio 2025)
9. La felicità nei giorni di pioggia di Imogen Clark, Libreria Pienogiorno (marzo 2025)
8. Prova a non ridere di Pera Toons, Tunué (marzo 2025)
7. Il Dio dei nostri padri di Aldo Cazzullo, Harper Collins (settembre 2024)
6. L'ultimo segreto di Dan Brown, Rizzoli (settembre 2025)
5. Tatà di Valérie Perrin, E/O (novembre 2024)
4. L'anniversario di Andrea Bajani, Feltrinelli (gennaio 2025)
3. Verrà l'alba, starai bene di Gianluca Gotto, Mondadori (giugno 2025)
2. Spera - L'autobiografia, Francesco (Jorge Maria Bergoglio), Mondadori (gennaio 2025)
1. La catastrofica visita allo zoo di Joël Dicker, La nave di Teseo (marzo 2025)

Di cosa parla La catastrofica visita allo zoo
Si legge nella sinossi di La Nave di Teseo, che ha pubblicato La catastrofica visita allo zoo in Italia:
Alla vigilia di Natale, una visita scolastica allo zoo si trasforma in una catastrofe. Cosa è successo esattamente? I genitori di Joséphine, una bambina che ha preso parte alla gita e che sembra sapere molte cose, sono decisi a scoprirlo. Diversi anni dopo, Joséphine, diventata adulta, decide di raccontare in un libro cosa è accaduto durante quella visita di classe, e nei fatidici giorni che l’hanno preceduta. Joséphine e i suoi compagni sapevano dal primo momento che non poteva essere stato un incidente, ma durante la loro indagine scoprono che una catastrofe non arriva mai da sola, le apparenze ingannano e le storie possono prendere una piega imprevedibile...
Dall'editore, La catastrofica visita allo zoo viene descritto come "un romanzo divertente e a tratti commovente" e "una storia di tensione" in perfetto stile Joël Dicker, che parla di "democrazia, inclusione, rapporti tra genitori e insegnanti".
A quanto pare i lettori italiani sono proprio innamorati di Joël Dicker, ad aprile infatti notavamo come le copie di un suo libro recente fossero sparite dalle biblioteche milanesi.
La classifica è perfettamente ripartita tra autori stranieri e italiani. C'è il Premio Strega Andrea Bajani, a conferma della spinta che il premio letterario italiano più importante può dare all'opera vincitrice (e a quelle selezionate); un libro del 2024 che è stato quello più venduto dell'anno scorso; un romanzo molto recente di un autore di bestseller (ci riferiamo a Dan Brown) che, con Il codice da Vinci, fu uno degli ultimi a far parlare tutti di… un libro. Nel frattempo infatti la lettura ha perso quella spinta, come emerge tra le righe del commento dell'AIE al bilancio provvisorio dell'anno in corso: Il 2024 non è stato un anno positivo per l'editoria italiana e i dati della prima metà del 2025 confermano che il settore sta attraversando una nuova fase. Si è chiuso il ciclo avviato nel biennio 2018-2019 e consolidato durante e dopo la pandemia, e si è aperta una stagione diversa, caratterizzata da segnali di rallentamento. Nel corso del 2024, la spesa complessiva per i libri si è attestata a 3,2 miliardi di euro, in calo dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Nei soli canali trade di varia (adulti e ragazzi), i lettori hanno speso quasi 20 milioni di euro in meno e acquistato 2,4 milioni di copie in meno rispetto al 2023.

Le chiavi del cosmo di Glenn Cooper: un magnifico romanzo d'avventura e mistero


Le chiavi del cosmo di Glenn Cooper: un magnifico romanzo d'avventura e mistero
Le chiavi del Cosmo, il nuovo libro di Glenn Cooper, è un romanzo "così inventivo e grandioso da lasciare sbigottiti". "Lasciatemi divertire!", sembra dire il maestro americano, autore, in stato di grazia, di una magnifica opera d'avventura e mistero. Su ilLibraio.it ne parla un altro scrittore, Fabiano Massimi

[fonte: il Libraio]

«A essere onesto, il passato mi interessa più del presente»
«E il futuro?»
«Il futuro si sistema da sé».
È con queste granitiche certezze che David Birch ha vissuto la sua vita.
Professore di Harvard e archeologo da battaglia, all'inizio del nuovo romanzo di Glenn Cooper (Le chiavi del cosmo, Nord 2025) si trova nella valle dell'Amore, in Turchia centrale, per indagare su ciò che alcuni definiscono l'Ottava Meraviglia del Mondo: la città perduta di Derinkuyu, scavata per diciotto piani sottoterra almeno mille anni prima di Cristo, non si sa da chi né a quale scopo.
Birch, da specialista dell'antica popolazione ittita, è del tutto impreparato alla scoperta che lo aspetta: quando gli scavi finanziati da un ricco industriale rivelano l'esistenza di un diciannovesimo piano ipogeo, per la prima volta vengono ritrovati anche resti umani, risalenti però non all'Età del Ferro, ma al terzo secolo dopo Cristo, in piena epoca greco-romana.
Già questo rappresenterebbe una scoperta sensazionale, eppure non è che l'inizio: insieme alle ossa torna infatti alla luce un oggetto impossibile, che sfida ogni certezza archeologica, storica ed esistenziale di Birch. Forse, dopotutto, il futuro non si sistema da sé: forse a volte è già inciso nel passato, e per riuscire a sopravvivergli bisogna mettere in gioco tutto ciò che si ha di caro nel presente.
Esistono tre fasi nella vita di chi scrive: nella prima, nutrita di infinite letture e altrettante false partenze, si cerca disperatamente un senso alla propria vocazione culminando, quando si è fortunati, in un esordio narrativo che lasci un minimo segno.
Nella seconda, la più lunga e spesso ultima, si aggiungono libri e strati a quella che impropriamente viene definita una "carriera", ma che in effetti assomiglia di più alla città di Derinkuyu: uno scavo ossessivo nel profondo di se stessi, alla ricerca della propria unicità, del proprio tratto autoriale.
Infine, per i migliori arriva una fase in cui si è diventati un nome, si padroneggiano i mezzi espressivi e l'unico limite è dato dalla propria immaginazione. Questa è la fase a cui tutti ambiamo, l'unica dove, mollati gli ormeggi, ci si può finalmente e soltanto divertire.
Glenn Cooper, che già con La biblioteca dei morti dava l'impressione di uno scrittore che si diverte scrivendo (una vera rarità), raggiunge in pieno la terza fase con Le chiavi del Cosmo, un romanzo così inventivo e grandioso da lasciare sbigottiti.
Non è facile raccontarlo senza svelare troppi segreti. Già nominando Derinkuyu sembra di violare il Primo Comandamento dell'Era Netflixiana ("Non spoilerare"), ma va detto che il romanzo si apre proprio in quella meraviglia ctonia, e nel giro di una manciata di pagine passa a discutere di macchinari impensabili e complotti sovrumani. Si prosegue con incontri imprevisti, rapidi spostamenti per mezza Europa, altre grotte, altri sotterranei, flashback millenari che raccontano la stessa storia al contrario e società segrete che, per una volta, non mirano a soggiogare i popoli, ma a salvarli. Ed è forse questo l'aspetto più originale della trama: i moventi che guidano gli attori in scena, dalla politica alla religione, passando, come è giusto, dall'amore.
Cooper ci ha abituato a personaggi che si rifanno a ideali più alti mentre affrontano le bassezze quotidiane, ma questa volta tira in ballo persino gli dèi (plurale) e forze ancora più potenti cui essi stessi devono piegarsi. David Birch, però, non si piega, e aiutato dalla brillante Eleni arriverà a svelare tutti gli arcani, mettendo le mani sulle chiavi che reggono il destino dell'umanità.
A quel punto i due dovranno fare una scelta, e non sarà per nulla facile, perché c'è un altro tratto di Glenn Cooper che brilla in questa storia, ed è il senso del sublime: come siamo piccoli, noi specie dominante del terzo millennio, certa di essere passata da Homo Sapiens a Homo Deus! E come è piccola e fragile l'Arca cosmica che ci ospita, preda di giochi inconcepibilmente più vasti!
Alla fine la nostra esistenza si riduce a ben poco: un amore, una missione e una preghiera. Ben venga a ricordarcelo un magnifico romanzo d'avventura e mistero, scritto da un maestro in stato di grazia che ha fatto suo il motto del poeta: "Lasciatemi divertire!".

mercoledì 29 ottobre 2025

Ellroy confidential. Intervista allo scrittore americano


Ellroy confidential. Intervista allo scrittore americano
Ama trascinare i lettori nei suoi "luoghi oscuri". Dice che la letteratura gli ha salvato la vita, "anche quando divoravo libri per scoprire il sesso". Crede "nella musicalità delle parole, nel ritmo delle frasi". Intervista all'autore di Dalia nera

[fonte: Il Foglio del 27 oottobre 2025]

"Sono l'autore di venti libri, tutti capolavori. E precedono i miei futuri capolavori. Questi libri vi lasceranno sconvolti, lavati a vapore e a secco, ripiegati, messi in un angolo, fidelizzati, tatuati e sfanculati. Questi libri sono per l'intera fottuta famiglia, se il nome della vostra famiglia è Manson”. In pubblico si presenta così, James Ellroy, e non scherza affatto: è consapevole di avere un talento folgorante, e ama trascinare i lettori nel suo mondo di tenebra o, per dirlo con le sue parole, nei suoi "luoghi oscuri". Del resto, l'incipit della sua presentazione è: "Buona sera guardoni, furfanti, pederasti, annusatori di mutande, punk e magnaccia. Sono James Ellroy, il cane infernale, il gufo pazzo con il rantolo della morte, il cavaliere bianco della destra estrema, il trucco perfetto con il pene di un asino".
Il buio lo ha conosciuto sin da bambino, e ora non ne può più fare a meno, così come non sa rinunciare al suo personaggio maledetto e ossessivo: le abbraccia strette, le tenebre, perché è convinto che siano l'unica realtà dell'esistenza, e che la luce sia la più menzognera delle illusioni. Come illusoria è l'idea che il suo paese abbia mai avuto un'età dell'innocenza: "L'America non è mai stata innocente", teorizza. "Abbiamo perso la verginità sulla barca che ci ha portati qui e ci siamo guardati indietro senza rimpianti. Non puoi attribuire la nostra caduta dalla grazia a un singolo evento o una circostanza. Non puoi perdere quello che ti mancava nel momento del concepimento". L'ho conosciuto trent'anni fa, quando viveva in una villa in Connecticut arredata solo da stampe di pesci affisse a testa in su e un busto di Beethoven, musicista che venera e del quale si considera l'equivalente in letteratura. Alla Festa del Cinema di Roma è stato presentato Ellroy vs LA, il bellissimo documentario di Francesco Zippel che ne celebra il talento tormentato, partendo dal rapporto di odio e amore che ha nei confronti della sua città. È felice di parlare di questa esperienza, ma puntualizza: "Non l'ho visto, non vedo mai nulla che mi riguarda".
Ha dato delle indicazioni al regista? No, nessuna, massima libertà: mi sono sentito subito a mio agio, e questo non è mai scontato. Avevo avuto negli stessi giorni una richiesta da una regista francese ma ho scelto lui. In un primo momento perché mi era sembrato molto educato, ma poi mi ha impressionato favorevolmente il fatto che non facesse le tre domande standard dalle quali sono perseguitato: 1) cosa pensa della versione cinematografica di LA Confidential? 2) mi parli dell'omicidio si sua madre. 3) quali sono le sue opinioni politiche?
Cercherò anch'io di attenermi a queste indicazioni. Grazie, e per passare avanti le dico velocemente: 1) Penso tutto il male possibile del film LA Confidential, ma Dalia nera è ancora peggio. 2) Ho scritto un intero libro sull'argomento: se siete interessati, leggete I miei luoghi oscuri. 3) Non ho pregiudizi né illusioni. E non dico cosa voto perché mi piace fregare il pubblico.
Cosa significa raccontarsi in un documentario rispetto ai suoi libri? Devo trovare un codice diverso. A questo riguardo noto una grande differenza tra il modo in cui sono ascoltato in Europa rispetto a quanto avviene negli Stati Uniti.
Cosa intende? Gli europei sono i migliori lettori del mondo, e questo mi stimola a dare il meglio anche quando parlo. Rimango sempre molto colpito quando vedo nei miei interlocutori europei un atteggiamento di venerazione, sento un amore e un rispetto che prescinde dal sottoscritto: è l'amore per la cultura e per l'arte. Ogni volta che parlo con un europeo vado con il pensiero al periodo in cui ho iniziato a leggere, anche quando nel mio interlocutore subentra il rischio dell'intellettualismo: da questo punto di vista preferisco gli americani, anche per il modo in cui valorizzano i generi. La letteratura mi ha salvato la vita, anche quando non me ne rendevo conto e lo facevo per puro divertimento. Ad esempio quando leggevo i romanzi di Irving Wallace o divoravo libri per scoprire il sesso.
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martedì 28 ottobre 2025

Ellery Queen: Sorpresa a mezzogiorno

Ellery Queen: Sorpresa a mezzogiorno. Ellery Queen, vol. 2

Titolo originale: The French Powder Mystery
Formato: copertina flessibile
Pagine: 320
Editore: Mondadori (luglio 2005)
ISBN-13: 9770009842000

Data di acquisto: 11 luglio 2025
Letto dal 24 al 28 ottobre 2025

▪️Sinossi
I Grandi Magazzini French's sono famosi in tutta New York. I clienti possono trovarvi di tutto, ma di sicuro nessuno si aspetta di vedere in vetrina il cadavere della moglie del proprietario, brutalmente assassinata. Per risolvere il clamoroso caso viene chiamato l'ispettore Richard Queen che, con l'aiuto del figlio Ellery, si mette subito al lavoro su una serie di sottilissimi indizi.
Uno dei romanzi più celebrati dell'età d'oro del giallo.

▪️L'incipit del libro
Sedevano intorno al vecchio tavolo di noce nell'appartamento dei Queen, formando un gruppetto di cinque individui stranamente assortiti. C'era il Procuratore Distrettuale Henry Sampson un uomo magro dagli occhi vivaci. Accanto a Sampson, con aria accigliata, sedeva Salvatore Fiorelli, capo della Squadra Narcotici, un italiano corpulento con una lunga cicatrice nera sulla guancia destra. Al suo fianco Timothy Cronin, l'assistente di Sampson dai capelli incredibilmente rossi. L'ispettore Richard Queen e suo figlio Ellery, infine, sedevano l'uno accanto all'altro con due espressioni completamente diverse. Il vecchio ispettore era imbronciato e si mordicchiava l'estremità di un baffo, mentre Ellery fissava con aria vacua la cicatrice di Fiorelli.

▪️La mia recensione
"Anche qui si tratta di semplici ragionamenti senza prove, ma sono pronto a scommettere qualsiasi cosa che alla fine arriveremo anche a quelle. Conclusioni che si adattano a una serie di circostanze così insolite hanno un'alta percentuale di probabilità di rivelarsi vere".
Nella mia recente smania di rivalutare i libri di Ellery Queen (ma qui vi ricordo chi si cela dietro questo pseudonimo), eccomi giunto alla fine del secondo volume. Sorpresa a mezzogiorno, a differenza del precedente La poltrona n. 30, è il classico giallo "alla Agatha Christie": la storia, infatti, si chiude (così come quasi tutti quelli della nota scrittrice britannica) con tutti i sospettati riuniti nella stessa stanza e rigorosamente passati al setaccio della lente indagatrice dei due perspicaci protagonisti, i Queen padre e figlio.
Gli ingredienti che fanno di questo libro un piccolo gioiello del giallo poliziesco sono racchiusi tutti qui: l'assurda scoperta del cadavere, un geniale investigatore spalleggiato dal figlio investigatore per hobby, la bellissima atmosfera della New York dei primi anni '30 del secolo scorso e, soprattutto, il mistero ben strutturato. E qui, faccio una mia confessione: questa volta ho completamente "toppato" il nome dell'assassino!
La trama, per sommi capi, è questa: durante una dimostrazione in una delle vetrine di un centro commerciale, una commessa è intenta a mostrare l'efficacia di alcuni innovativi mobili per la casa. Quando preme il pulsante per far vedere a tutti il funzionamento di un nuovo letto pieghevole, ecco la sorpresa (a cui fa riferimento il titolo del libro): nel letto che si apre c'è il cadavere della moglie del proprietario del centro commerciale. Quasi all'istante accorrono i due Queen che, da subito, iniziano a notare stramberie, false piste ed indizi a iosa…
La storia, come vedete, è tutta incentrata sulla logica e sul ragionamento deduttivo. Inoltre, anche questa volta, il lettore (come dimostra la foto a lato) è letteralmente invitato a risolvere l'enigma prima che venga rivelato dai due Queen. In pratica, è il lettore stesso che, a sua volta, diventa un personaggio del libro.
Che altro dire…? Sarà anche un libro abbastanza datato (la sua pubblicazione risale al 1930) e senza alcun accenno di azione a cui siamo abituati, ma regge perfettamente il confronto con tutti i gialli e thriller della nostra epoca.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

lunedì 27 ottobre 2025

12 libri Neri Pozza da recuperare con gli sconti


12 libri Neri Pozza da recuperare con gli sconti
Un'occasione preziosa per gli amanti della buona letteratura: sconti Neri Pozza. Libri del catalogo a -20% fino al 19 novembre. Consigli di Libreriamo.

[fonte: LibreriAmo]

Fino al 19 novembre 2025, il catalogo Neri Pozza torna protagonista con un'offerta imperdibile: -20% su una selezione di titoli che attraversano epoche, continenti e generi letterari. Dalla narrativa orientale al romanzo americano, dalla giovane letteratura europea alla saggistica internazionale, la casa editrice vicentina conferma il suo ruolo di ponte tra culture e sensibilità diverse, scegliendo storie che illuminano l'animo umano nei suoi chiaroscuri.
Abbiamo scelto alcuni titoli che raccontano il catalogo di Neri Pozza. Libri che sanno coniugare profondità e fascino, memoria e inquietudine, introspezione e avventura.

▪️Shantaram di Gregory David Roberts
Shantaram è uno di quei romanzi rari in cui l'avventura si intreccia con la ricerca spirituale, e la fuga diventa un modo di ritrovare se stessi.
Gregory David Roberts, ex studente di filosofia e attivista politico australiano, condannato a diciannove anni di carcere per rapina a mano armata, evade da una prigione di massima sicurezza e fugge fino a Bombay. Lì assume il nome Lin e, tra le baraccopoli e i vicoli di Colaba, scopre una nuova forma di libertà. Cura gli indigenti in un ospedale di fortuna, stringe amicizie tra i reietti e i mafiosi, si innamora, recita in film di Bollywood e finisce coinvolto nelle guerre di Afghanistan e Pakistan.
Attraverso un racconto di oltre mille pagine, Roberts trasforma la sua biografia in un romanzo-mondo, popolato da contraddizioni: spiritualità e violenza, amore e colpa, redenzione e dannazione. L'India diventa lo specchio dell'animo umano (caotico, brulicante, luminoso) e Lin un moderno Ulisse alla ricerca della pace interiore.
Con una scrittura densa di immagini e filosofia, Shantaram è una confessione epica sull'impossibilità di fuggire dal proprio destino, ma anche una testimonianza vibrante su come la compassione, persino tra le rovine, possa ancora salvare.
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domenica 26 ottobre 2025

Miguel de Cervantes: Don Chisciotte della Mancia


Miguel de Cervantes Saavedra: Don Chisciotte della Mancia

Titolo originale: El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha
Formato: copertina flessibile
Pagine: 1.018
Editore: Newton Compton Editori (13 novembre 2008)
ISBN-13: 9788854113213

Data di acquisto: prestato
Letto dal 15 al 26 ottobre 2025

▪️Sinossi
Frutto del disinganno e dell'abisso che l'epoca ha scavato fra realtà quotidiana e grandezza imperiale, il Don Chisciotte è unanimemente annoverato tra i classici della cultura occidentale. Nata dalla fantasia di Miguel de Cervantes, mentre era rinchiuso nel carcere di Siviglia, la storia del cavaliere errante e del suo fido scudiero Sancho Panza, che si svolge durante il regno di Filippo III di Spagna, ci induce a percorrere un itinerario al tempo stesso cavalleresco, etico, letterario, sociale e sentimentale. In una miscela dei generi narrativi in voga, Cervantes supera il canone letterario, la norma unitaria, l'esclusione di temi e realtà, per comporre un mondo in cui nulla di umano è estraneo alla sua sensibilità. Sfortunato e grande scrittore, Cervantes ha lavorato sul linguaggio componendo il primo romanzo moderno e al tempo stesso portando a maturità una lingua che si sarebbe poi diffusa oltremare, grazie alla vitalità che ha saputo darle il serrato dialogo tra il cavaliere e lo scudiero, eroi strampalati e umanissimi.

▪️L'incipit del libro
Viveva, non ha molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un idalgo di quelli che tengono lance nella rastrelliera, targhe antiche, magro ronzino e cane da caccia. Egli consumava tre quarte parti della sua rendita per mangiare piuttosto bue che castrato, carne con salsa il più delle sere, il sabato minuzzoli di pecore mal capitate, lenti il venerdì, coll'aggiunta di qualche piccioncino nelle domeniche. Consumava il resto per ornarsi nei giorni di festa con un saio di scelto panno di lana, calzoni di velluto e pantofole pur di velluto; e nel rimanente della settimana faceva il grazioso portando un vestito di rascia della più fina. Una serva d'oltre quarant'anni, ed una nipote che venti non ne compiva convivevano con esso lui, ed eziandio un servitore da città e da campagna, che sapeva così bene sellare il cavallo come potare le viti. Toccava l'età di cinquant'anni; forte di complessione, adusto, asciutto di viso; alzavasi di buon mattino, ed era amico della caccia. Vogliono alcuni che portasse il soprannome di Chisciada o Chesada, nel che discordano gli autori che trattarono delle sue imprese; ma per verosimili congetture si può presupporre che fosse denominato Chisciana; il che poco torna al nostro proposito; e basta soltanto che nella relazione delle sue gesta non ci scostiamo un punto dal vero.

▪️La mia (brevissima) recensione
"Non ti accechi la propria passione nella causa altrui; ché gli errori nei quali tu cadrai, saranno il più delle volte senza rimedio: e se pure lo avessero, ciò tornerebbe a spese della tua riputazione ed anche delle tue sostanze".
Don Chisciotte della Mancia è stato pubblicato ad inizio del 1600 ma riecheggia ancora adesso: il "folle" Alonso Quijano (il Don Chisciotte del titolo), infatti, simboleggia ed incarna alla perfezione l'eterna contraddizione tra sogno e realtà o, per dirla in altro modo, tra speranza e disincanto.
La trama, perciò, ci mostra un Alonso talmente appassionato (quasi ossessionato) dalle storie cavalleresche che decide egli stesso di immedesimarsi in un cavaliere ramingo. Affiancato da Ronzinante, un cavallo abbastanza malmesso, e dal suo fedele scudiero Sancho Panza, parte alla volta di avventure talmente bizzarre da sfiorare il ridicolo.
Tutto il romanzo, un bel tomo di 1.000 pagine, può esser visto come una tragicomica riflessione sul potere della fantasia e come essa può esser distorta nella vita reale. Don Chisciotte, infatti, vive in un mondo tutto suo: combatte i mulini a vento scambiandoli per giganti dalle braccia possenti (è questo l'episodio più celebre di tutto il contesto) e difende i contadini anche quando non sono in pericolo.
Immergendo idealmente Don Chisciotte nella nostra epoca, sarebbe un perfetto leader politico talmente ostinato nel cambiare il mondo da risultare sconsiderato. Per giunta, la sua ossessione per i romanzi cavallereschi può esser vista come la nostra ossessione per i social network e la realtà virtuale.
Viceversa, come dicevo prima, il buon Sancho Panza incarna il realismo che tenta di aiutare il suo compagno di avventure a restare con i piedi per terra.
E Dulcinea del Toboso, chi sarebbe oggi? Io la vedo perfettamente calata nella parte di una influencer o di una vip molto in vista: donna di successo desiderata da molti ma che, a conti fatti, si rivela essere una persona completamente diversa da come lei stessa si mostra sui suoi social.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

sabato 25 ottobre 2025

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 13 al 19 ottobre 2025 (Fonte: TuttoLibri del 25 ottobre 2025):

2. Sveva Casati Modignani - La domestica a ore
3. Aldo Cazzullo - Francesco. Il primo italiano
4. Ken Follett - Il cerchio dei giorni
5. Pera Toons - Missione risata
6. Gianrico Carofiglio - Con parole precise. Manuale di autodifesa civile
7. Hazel Riley - Game of lust. Tentazione. Game of Gods, vol. 5
8. Alessandro Barbero - San Francesco
9. Federico Rampini - La lezione del Giappone. Il Paese che anticipa le sfide dell'Occidente
10. Viola Ardone - Tanta ancora Vita

venerdì 24 ottobre 2025

Matthew Blake: Anna O

Matthew Blake: Anna O

Titolo originale: Anna O
Formato: Kindle (2.2 MB)
Pagine: 480
Editore: La nave di Teseo (16 aprile 2024)
ASIN: B0CW1G5D3X

Data di acquisto: 17 ottobre 2025
Letto dal 19 al 24 ottobre 2025

▪️Sinossi
Anna Ogilvy è una scrittrice venticinquenne di talento, ha fondato da poco un suo giornale, proviene da una famiglia importante e ha un brillante futuro davanti a sé. Una notte, però, durante il sonno, pugnala a morte i suoi due migliori amici e, da quel momento, non si risveglia più. È stata colpita da quella che i neurologi chiamano Sindrome della rassegnazione, un rarissimo disturbo psicosomatico che la induce in uno stato di sonno perenne. Sono passati quattro anni da quella terribile notte quando il dottor Benedict Prince, uno psicologo forense esperto nel campo dei crimini legati al sonno, viene incaricato di indagare sul caso di Anna O, la Bella Addormentata, come i tabloid l'hanno ribattezzata. I suoi studi e i suoi metodi sembrano essere l'ultima speranza di risolvere il caso, svegliando l'assassina per far sì che possa essere finalmente processata. Ma la situazione in cui si trova Benedict è molto più complicata: altre persone sono coinvolte nella vicenda e non sono affatto felici del compito che è stato assegnato al dottore. Lui, a sua volta, è un uomo dal passato turbolento e costellato di misteri. Mentre lavora con Anna cercando di svegliarla, Benedict dovrà anche capire cosa è realmente accaduto e se è giusto ritenerla responsabile dei suoi crimini. Non sa, però, del pericolo che incombe su di lui e sulla sua paziente, e nemmeno immagina la portata dei segreti che si celano dietro al caso Anna O.
Con un esordio sorprendente, che è diventato un caso editoriale globale in corso di traduzione in oltre trenta paesi, Matthew Blake firma un thriller psicologico avvincente e inquietante, in cui il confine tra preda e predatore, tra vittima e carnefice, tra innocente e colpevole è sempre effimero e volubile.
"Anna O è l'apice della suspense psicologica. Un romanzo scritto da un narratore nato". Jeffery Deaver
"È per certo uno dei migliori thriller dell'anno". Lee Child
"Uno dei migliori thriller che io abbia mai letto". David Baldacci

▪️L'incipit del libro
"L'essere umano medio trascorre trentatré anni della sua vita dormendo".
Si avvicina quanto basta da permettermi di catturare una folata di profumo costoso. Di solito è questo il momento in cui lo capisco. "Ed è questo che fai?"
"Sì".
"Il medico del sonno?"
"Studio le persone che commettono crimini mentre dormono". Sui biglietti da visita c'è un "Dottor" davanti al nome. Dottor Benedict Prince, Abbey, Harley Street. Sono un esperto del sonno. Non mi presento mai come un medico.
Vede che sono serio. "Com'è possibile?"
"Non ti chiedi mai cosa potresti avere fatto mentre dormivi?"
Di solito a questo punto la maggior parte delle persone si sente a disagio. Da quasi tutti i crimini riusciamo a prendere le distanze. Ci divertiamo con storie di persone fatte proprio come noi, ma che sono anche diverse da noi. Ma il sonno non consente questo tipo di distinzione.
Il sonno è universale, la notte costante come il giorno.
"Che genere di crimini?"
Non ha cambiato argomento. Ho ancora la sua attenzione. "Tutti i peggiori".

▪️La mia (brevissima) recensione
"Gli esseri umani possono sopportare una determinata quantità di dolore ma non di più. A un certo punto il corpo e la mente vanno in letargo proteggendosi. Se si chiama sindrome della rassegnazione un motivo c'è".
Anna O, opera d'esordio di Matthew Blake è il classico thriller psicologico che cerca di sondare (ma anche di abbattere del tutto) il labile confine tra sonno e coscienza.
La trama cita anche numerosi (anche troppi!) altri libri sull'argomento. Tra un colpo di scena e l'altro (specie nella terza ed ultima parte), seguiremo l'inquietante storia di Anna Ogilvy, una giovane giornalista accusata dell'omicidio di due suoi amici, in seguito sprofondata in uno stato di sonno perenne della durata di ben quattro anni. Il problema è proprio questo: come può essere processata se non può testimoniare a suo favore? Allo psicologo Ben Prince l'arduo compito di "risvegliarla" e scoprire, contemporaneamente, come siano andati realmente i fatti.
Tema centrale di Anna O è il sonnambulismo e, soprattutto, cosa siamo in grado di fare mentre dormiamo; e qui la domanda sorge spontanea: possiamo essere giudicati di un terribile atto se non abbiamo alcuna cognizione di averlo compiuto?
La storia è molto originale e fa parecchio riflettere. Inoltre, non prende una posizione netta sulla responsabilità di Anna ma, lascia la facoltà di decidere direttamente al lettore.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, ho trovato la lettura di questo libro esageratamente prolissa e faticosa nelle parti "psicologiche" e un po' troppo contorta nella parte conclusiva, con il colpo di scena finale (per giunta, abbastanza forzato) che non mi ha convinto per niente.
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)

giovedì 23 ottobre 2025

Halloween 2025: una promozione ebook da non chiudere occhio (con 180 romanzi in sconto)


Halloween 2025: una promozione ebook da non chiudere occhio (con 180 romanzi in sconto)
Dal 24 al 31 ottobre, nei giorni di Halloween, 180 ebook in sconto, tra thriller psicologici, horror, romantasy, classici della letteratura gotica e storie di creature fantastiche per grandi e piccoli. Tutti i particolari

[fonte: illibraio.it]

Zucche, pipistrelli e strani rumori… La spooky season sta arrivando e per prepararsi al meglio arriva nei principali negozi online una promozione ebook dedicata ai capolavori della letteratura gotica (e non solo).
Dal 24 al 31 ottobre, giorno di Halloween, in sconto 180 letture digitali da non chiudere occhio: tra storie dell'orrore e thriller psicologici, c'è spazio anche per romantasy e dark romance.
Lettrici e lettori che amano leggere anche in formato digitale potranno trovare decine di titoli (classici e contemporanei) con cui intrattenersi. A questo proposito, all'interno dell’offerta, tra l'altro, autrici e autori internazionali di ieri e di oggi come Jane Austen, H. P. Lovecraft, Edgar Allan Poe e Mary Shelley, e italiani, tra cui Marilena Barbagallo, Donato Carrisi, Ilaria Tuti e Marco Vichi.
Insomma, tante sfumature diverse per assaporare al meglio il gusto della paura: vampiri, mostri e oscuri personaggi sono pronti a tenere compagnia a tutti i fan e le fan delle letture spooky.
Qui i particolari sull'offerta ebook: Amazon, IBS; Kobo, Feltrinelli, Librerie Coop.

mercoledì 22 ottobre 2025

È l'autore più bandito dalle scuole, eppure è uno dei più grandi


È l'autore più bandito dalle scuole, eppure è uno dei più grandi
Il rapporto del Pen Club America descrive un sistema scolastico USA sotto pressione: la politica è sempre più invadente

[fonte: Esquire.com]

"Ora sono l'autore più bandito negli Stati Uniti, con 87 libri. Posso suggerire di prenderne uno e vedere di che cosa si lamentano? I censori moralisti non sempre ottengono ciò che vogliono. Questa è ancora l'America, dannazione".
Sono le parole contenute in un post social di Stephen King, autore dei romanzi Shining e It, tanto per dirne un paio, uno dei più grandi scrittori viventi. E da adesso (cioè dall'ultimo rapporto del Pen Club America, un'organizzazione USA che si batte per la libertà d'espressione), anche il più censurato.
Non parliamo quindi soltanto del libro che lo stesso King ha deciso di ritirare dalle librerie, quello che non sarà ristampato mai più (ve ne abbiamo parlato qui): Texas, Florida e Tennessee, tre stati americani, guidano, per numero di occorrenze, la classifica degli stati censori. Per 206 volte, solo nell'ultimo anno, un libro del "maestro del brivido" è stato bandito dagli scaffali scolastici.
La ragione di questa e altre messe al bando sta nei temi trattati: identità di genere, sessualità, migrazione, violenza e discriminazione. King non è solo. Altri suoi contemporanei, tra cui Ellen Hopkins e Sarah J. Maas, sono stati rimossi.
Un quadro preoccupante. È il risultato di un sistema sottoposto a pressioni politiche. Per il Pen Club America la militanza dei politici ha riguardato direttamente le biblioteche: ci sono andati di mezzo i dirigenti scolastici, ai quali è stato chiesto un adeguamento a criteri di selezione di tipo ideologico, magari sotto la minaccia di un taglio dei finanziamenti.
Nel 2024-2025, si sono verificati 6.870 i casi di censura nelle scuole statunitensi, meno dei 10.000 dell'anno precedente (un picco), ma decisamente superiori ai livelli pre-2022. La Florida si conferma lo Stato più attivo nella rimozione di libri, con circa 2.000 titoli banditi.
Stephen King è l'autore anche di Carrie, L'ombra dello scorpione, Misery, Christine. La macchina infernale, L'incendiaria, La zona morta, L'uomo in fuga, La lunga marcia, Le notti di Salem e numerose altre opere adattate al cinema e in televisione.

Nel nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni i grandi misteri d'Italia: «Siamo un paese ipocrita. In questo libro tanti protagonisti»

Nel nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni i grandi misteri d'Italia: «Siamo un paese ipocrita. In questo libro tanti protagonisti»
Da oggi in libreria L'orologiaio di Brest, prima uscita dello scrittore napoletano con Feltrinelli. «Il mio ritmo? Scrivo otto ore al giorno: è un lavoro»

[fonte: Corriere.it]

Arriva oggi in libreria il nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni, L'orologiaio di Brest, prima uscita dello scrittore napoletano con Feltrinelli. E nell'occasione arrivano nell'universo di de Giovanni personaggi nuovi di zecca, in particolare una giornalista determinata e un professore universitario che ha avuto un infelice inciampo nel destino. I due si ritroveranno uniti da un singolare filo che si dipana da una tragedia che si è svolta nel passato, negli anni delle stragi e del terrore. Un racconto avvincente e serrato, che però non mette il punto alla vicenda.

De Giovanni, il finale aperto lascia presupporre la serialità, è così? «Non proprio la serialità, ma una seconda storia sicuramente sì. Il prossimo romanzo dovrebbe essere conclusivo, anche se certo non si può mai dire se un personaggio ti prende la mano».
Come in alcuni episodi di Sara, anche qui compaiono i grandi misteri d'Italia. È un punto sensibile della sua riflessione? «Siamo un paese sostanzialmente ipocrita, che propone un tessuto che non corrisponde al vero, specie nell'esercizio di certi poteri. La narrativa consente di spingersi dove la saggistica non arriva, perché deve basarsi su documenti. Invece il narratore può riunire tutti i puntini di una storia numerandoli, secondo il criterio del verosimile e del possibile. La Storia del resto è fatta di storie individuali».
E in questo romanzo accade proprio che una storia personale si intrecci con eventi più grandi e segreti «Se un potentissimo ha delle lesioni umane, per esempio amore, invidia, gelosia, soldi, può fare qualcosa che incide sul corso degli eventi in maniera inaspettata. È vero, con Sara ho esplorato alcuni di questi aspetti, ma in questo romanzo di più».
Ci sono dei territori dove non si era mai spinto «Sì, per esempio il Vaticano. Devo dire che mi sono molto divertito. Il libro è tutto trama, non ha personaggi principali, ogni storia ha la sua dignità e ogni personaggio è protagonista. Perfino i morti. Anzi, qualcuno mi dispiaceva perderlo per la via, per esempio il giovane magistrato… mi faceva tenerezza».
Il titolo sembra un omaggio a Simenon «Non solo, pensavo soprattutto a Camilleri e al suo Birraio di Preston. Tra l'altro io non nomino mai i luoghi, neanche qui… e mi è piaciuto fare questa inversione clamorosa, proprio nel titolo. Anche se poi Brest appare solo in uno squarcio, giusto una piazzetta con un bar».
Il personaggio della giornalista intraprendente, Vera, ha quella bellezza non appariscente di Sara e anche di Enrica del Commissario Ricciardi. È il suo ideale di donna? «La bellezza è un peso, un elemento che orienta. Una donna bella è soprattutto bella, anche se è una scienziata… Per un uomo è diverso, si dice "è anche bello". Questo mi infastidisce, è un modo grossolano di fare».
Insomma lei guarda oltre la ciocca grigia «Certo. La bellezza vera è la personalità e quella non la vedi al primo impatto. Eppure una personalità ti entra dentro. E questo vale per Vera, ma anche per gli altri personaggi femminili del romanzo: Flavia, la madre di Andrea; e poi anche la madre di Maddalena».
Qual è la sua prossima uscita in programma? «I Bastardi di Pizzofalcone, a marzo 2026. E poi dovrebbe uscire la seconda parte dell'Orologiaio».
Glielo chiedo ancora una volta: come fa a mantenere questo ritmo? «Per me è un lavoro, mi metto alla scrivania almeno otto ore al giorno, scrivere è un'attività che va affrontata con lo spirito e la forza di ogni altro lavoro. Tra l'altro io non ho una scrittura particolarmente sorvegliata, non impiego due o tre anni per un libro. Anzi, non ho mai capito come si fa a impiegarci tanto… io quando scrivo entro talmente tanto dentro la storia, ci penso notte e giorno, che devo liberarmi presto e mettere il punto».

martedì 21 ottobre 2025

"Katabasis" arriva finalmente in Italia: il libro più discusso dell'anno è quello di Rebecca F. Kuang


Katabasis arriva finalmente in Italia: il libro più discusso dell'anno è quello di Rebecca F. Kuang
Due dottorandi scendono all'inferno per salvare il loro relatore: Katabasis è la nuova scommessa di R.F. Kuang. Tra dark academia e satira

[fonte: LibreriAmo]

Ambientato nella Cambridge degli anni Ottanta, Katabasis è un perfetto dark academia che segue due rivali di dottorato, Alice Law e Peter Murdoch, specialisti di "analytic magick", una disciplina che fonde logica, filosofia e incantesimi.
Quando il loro professore, Jacob Grimes, muore in un grottesco incidente di laboratorio, i due decidono di scendere negli Inferi per recuperare la sua anima; e, soprattutto, la lettera di raccomandazione che può farli sopravvivere in accademia.
Di cosa parla davvero Katabasis. La discesa agli inferi si discosta dall'idea dantesca e, grazie alla penna di Rebecca F. Kuang, diventa allegoria del sistema accademico moderno, tra gerarchie, culto del genio e precarietà. The Guardian la chiama "una discesa nel hellscape dell'accademia, consegnata con gioia eretica" e nota come Kuang alterni satira e visionarietà con energia contagiosa.
Tra la dark academia e la satira. Alla domanda "che libro è?", si potrebbe rispondere "un ibrido". Kuang scrive un fantasy mitologico, una satira accademica, un romanzo di formazione intellettuale che è anche un thriller. Il tono, più cupo che in Yellowface e più apertamente fantastico che in Babel, mette in chiaro il progetto: usare la dark academia non come estetica (tra abiti in tweed, biblioteche stracolme di tomi, ecc.) ma come campo di battaglia etico. Il Los Angeles Times parla del suo romanzo "più maturo", capace di ironia asciutta sull'inferno universitario dove, volutamente, le poste in gioco sono basse e le ossessioni altissime.
La cornice mitica non è semplice citazionismo: Kuang organizza la discesa attraverso corti/pianure infernali con regole quasi burocratiche (una Piranesi-meets-Dante), e ne fa un manuale della dipendenza da merito: le prove da superare misurano ambizione, colpa, bisogno di approvazione. L'AP News ricostruisce bene le radici del libro: l'autrice voleva "un aldilà meno noioso del paradiso standard", e ha riportato nel romanzo l'immaginario dantesco e le inquietudini del dottorato in epoca Reagan-Thatcher.
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lunedì 20 ottobre 2025

Jordan Harper come Shakespeare in "L'ultimo re di California"


Jordan Harper come Shakespeare in "L'ultimo re di California"
Il romanzo di Harper porta nel deserto californiano un Amleto armato e disperato. Un noir feroce e umano che riscrive la tragedia del potere e della colpa

[fonte: LibreriAmo]

Jordan Harper dialoga apertamente con Shakespeare nel suo nuovo romanzo edito Neri Pozza. Un figlio sfidato dall'ombra paterna, un regno ridotto a carcassa morale, un mondo che finisce nell'odore di bruciato: L'ultimo re di California.
Il romanzo si apre nel nulla californiano, tra carovane, strade dritte e aria rovente. Luke Crosswhite, diciannove anni, scappa da una stanza senza finestre, abbandona libri e pentole, e torna verso casa; ma "casa" non è un rifugio: è Devore, una città fantasma dominata dal Combine, la gang che comanda tutto (droga, armi, giuramenti).
Il padre di Luke, Big Bobby, ne è il capo, il "re" del titolo. Un uomo enorme, carismatico e spietato, che ha trasformato il sangue in legge e la violenza in linguaggio.
Luke torna per ragioni confuse (vendetta, identità, amore) ma finisce nel vortice: una faida tra bande, un padre che pretende la fedeltà e un mondo dove il potere si misura in cicatrici.
Un ragazzo, un padre, un deserto che brucia. Harper costruisce un romanzo di padri e figli, ma anche di territori corrotti, in cui la California è letteralmente in fiamme. Ogni incendio nel libro (e ce ne sono molti) ha due facce: quella del disastro ambientale e quella del crollo morale: la natura brucia, ma anche l'anima.
Un noir che guarda Amleto. Molti critici americani hanno letto L'ultimo re di California come una tragedia shakespeariana travestita da crime.
Luke è un Amleto contemporaneo: un figlio che torna in un regno devastato, cerca giustizia, ma trova solo sangue. Big Bobby è il padre-re che detta la legge, anche dal carcere. Il deserto è l'Elsinore del XXI secolo: un luogo dove non esistono più regole, solo clan, polvere e memoria.
Il libro non è però una semplice riscrittura: è una riflessione sulla lealtà, sull'eredità del male e su cosa significhi sopravvivere al proprio destino. Il motto del Combine, "Il sangue è amore", è l'idea che Harper vuole distruggere: la violenza non è amore, e la famiglia non è salvezza.
Harper scrive con la rabbia di un reporter e la pietà di un figlio. Jordan Harper viene dal giornalismo e dalla sceneggiatura televisiva (The Shield, Gotham). La sua prosa è visiva, asciutta, piena di nervi: ogni frase è un colpo, ogni dialogo pesa. Ma dentro questa violenza Harper inserisce qualcosa di raro nel noir: una tenerezza senza sentimentalismo.
Il risultato è un romanzo che non feticizza la crudeltà: la analizza. Quando Harper descrive un omicidio o un incendio, lo fa per mostrare la fame di appartenenza che spinge i personaggi, non per compiacerla.
In questo senso L'ultimo re di California è meno un romanzo "di genere" e più un romanzo morale: un libro sul desiderio di cambiare il proprio destino quando tutto ti ha insegnato che non puoi.

▪️Cosa dice la critica estera
Le recensioni americane sono state entusiastiche e hanno contribuito a consolidare la reputazione di Harper come uno dei grandi nomi del noir contemporaneo:
- Kirkus Reviews lo ha definito "un romanzo violento e straziante, eppure pieno di speranza", lodando il modo in cui Harper "infonde umanità ai suoi personaggi immersi nella spietatezza del mondo". ("Un romanzo che sanguina e respira, dove perfino i mostri conservano un battito d'umanità").
- Publishers Weekly ha scritto che Harper "intreccia motivi mitici e trope hardboiled", fondendo Shakespeare e Don Winslow, costruendo "una California apocalittica dove la legge è solo un'eco".
- Crime Fiction Lover ha parlato di "scrittura esplosiva e compassione sotto la cenere", notando come Harper "eviti il nichilismo e scelga la redenzione".
- Bookreporter ha descritto il libro come "un ritratto implacabile del crimine organizzato e dei legami familiari pronti a implodere".
Tutti concordano su un punto: Harper non giudica, ma illumina il buio. Non c'è eroismo, solo la possibilità di scegliere di non ripetere il male.

▪️Chi è Jordan Harper
Nato nel Missouri, Harper è una delle voci più originali della nuova scuola americana del noir. Con il romanzo d'esordio She Rides Shotgun (Educazione criminale, 2017) ha vinto l'Edgar Award, il massimo riconoscimento del genere, e conquistato lettori come Megan Abbott e S.A. Cosby.
È uno scrittore "geologico": scava nelle fratture morali dell'America e mostra cosa succede quando il sogno si disintegra.
Vive a Los Angeles, dove ambienta quasi tutte le sue storie, e considera L'ultimo re di California il suo libro più "personale e politico insieme".

▪️Un'America in fiamme
Al di là della trama, L'ultimo re di California è un romanzo sul collasso di un Paese: la California che brucia nel libro è quella reale delle ultime estati, fatta di deserti, polizia corrotta, povertà mascherata da libertà. Ogni incendio è una metafora del capitalismo americano, un sistema che promette il paradiso ma consegna solo ceneri.
Nessuno ne L'ultimo re di California si salva completamente, ma tutti, anche i più perduti, hanno il diritto di provarci. È questo che rende il romanzo umano: un racconto di peccati ereditati, ma anche della possibilità di rifiutare l'eredità.

domenica 19 ottobre 2025

Dan Brown: L'ultimo segreto

Dan Brown: L'ultimo segreto. Serie di Robert Langdon, vol. 6

Titolo originale: The Secret of Secrets
Formato: Kindle (2.9 MB)
Pagine: 801
Editore: Rizzoli (9 settembre 2025)
ASIN: B0DVCTVRV8

Data di acquisto: prenotazione del 6 marzo 2025
Letto dall'8 al 18 ottobre 2025

▪️Sinossi
Robert Langdon è a Praga insieme a Katherine Solomon, con cui ha da poco avviato una relazione. Un viaggio di piacere in veste di accompagnatore dell'esperta di noetica, invitata a una conferenza in città per esporre le sue innovative teorie sulla mente. All'improvviso, gli eventi prendono una piega inquietante: la mattina del quarto giorno Katherine sembra sparire senza lasciare tracce e Robert assiste, sul ponte Carlo, a una scena che sfida la razionalità e di fronte alla quale reagisce d'istinto, finendo nel mirino dei servizi di sicurezza cechi. Intanto, a New York, una misteriosa organizzazione mette in campo risorse all'avanguardia per distruggere il manoscritto che Katherine ha consegnato al suo editore e che raccoglie le sue rivoluzionarie ricerche.
Ma come mai quello che dovrebbe essere un saggio teorico attira così tanto interesse? In poco più di ventiquattr'ore, Langdon dovrà dimostrarsi in grado di ritrovare Katherine, seminare le forze dell'ordine della città e quelle dell'ambasciata americana e oltrepassare le porte di un laboratorio segreto in cui vengono condotti esperimenti indicibili. La posta in gioco è altissima: una nuova concezione della mente, una visione che può regalare un futuro diverso all'umanità ma che potrebbe, anche, diventare un'arma dall'impatto devastante. A quasi dieci anni dal suo ultimo successo, Dan Brown torna con il suo romanzo più ambizioso ed emozionante: una nuova caccia di Robert Langdon dove, come sempre nei suoi libri, nulla è più pericoloso della conoscenza, e nulla è più efficace di una mente affilata.

▪️L'incipit del libro
Devo essere morta, pensò la donna.
Fluttuava sopra le guglie della città vecchia. Sotto di lei, le torri illuminate della cattedrale di San Vito si stagliavano su un mare di luci ammiccanti. Con gli occhi - sempre che ancora li avesse - percorse il dolce pendio della collina del castello fino al cuore della capitale boema, seguendo il labirinto di stradine tortuose avvolte da una coltre di neve fresca.
Praga.
Frastornata, si sforzò di dare un senso a quella strana situazione.
Sono una neuroscienziata. E sono sana di mente.
La seconda affermazione, decise, era opinabile.
In quel momento, l'unica certezza che la dottoressa Brigita Gessner aveva era di trovarsi sospesa sopra la sua città natale. Era separata dal corpo, priva di massa e forma, eppure tutto il resto - la vera lei: la sua essenza, la sua coscienza - pareva integro e vigile, mentre si librava nell'aria in direzione della Moldava.
Non aveva ricordi del recente passato se non quello di un vago dolore fisico, ma ora il suo corpo sembrava costituito solo dall'atmosfera in cui era sospeso. Una sensazione diversa da ogni altra che avesse mai provato. Riusciva a trovare un'unica spiegazione a quanto stava sperimentando, anche se andava contro ogni logica.
Sono morta. Questo è l'aldilà.
Mentre il concetto prendeva forma, lei lo respinse come assurdo.


▪️La mia (brevissima) recensione
"L'uomo si interroga da molto tempo sulla coscienza. Eppure ancora oggi, nonostante tutti i nostri progressi, fatichiamo a definirla. Anzi, molti scienziati hanno timore addirittura di discuterne".
A distanza di ben otto anni da Origin Dan Brown torna con il sesto volume su Robert Langdon. Ambientato nella meravigliosa Praga, L'ultimo segreto intreccia i temi cari all'autore statunitense: thriller e simbologia, scienza e fede.
Il professor Langdon si reca a Praga per accompagnare la sua nuova compagna, la scienziata esperta di noetica Katherine Solomon, impegnata in una conferenza sulle sue ultime incredibili teorie sulla coscienza umana. Il giorno dopo spariscono sia lei che, a New York, il manoscritto che la stessa scienziata si appresta a pubblicare… Da qui in poi parte per Langdon una specie di "caccia al tesoro" in ventiquattr'ore, tra le opere architettoniche e l'arte della capitale ceka.
L'ultimo segreto ci permette di avvicinarci a temi abbastanza delicati quali la noetica (una branca della scienza che si occupa di capire come funziona la nostra coscienza), la coscienza stessa ed il ruolo della tecnologia quando è impiegata per manipolare il pensiero.
Il libro, come vedete, non aggiunge nulla al panorama letterario mondiale: ancora una volta ha la stessa struttura dei precedenti lavori di Dan Brown e lo stesso "miscuglio" di arte, mistero ed azione ma, questa volta, appesantito dai tanti (e pure abbastanza noiosi) discorsi filosofici disseminati lungo tutto il libro. Altra caratteristica abbastanza ricorrente: i colpi di scena sono (quasi) prevedibili ed i personaggi secondari son molto stereotipati (soprattutto i "cattivi" di turno).
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)

sabato 18 ottobre 2025

Edgar Allan Poe parla al nostro cuore: la sua angoscia è anche la nostra


Edgar Allan Poe parla al nostro cuore: la sua angoscia è anche la nostra

[fonte: Pangea.news]

Un dannato della vita. Non trovo definizione migliore per riferirmi a Edgar Allan Poe (1809-1849). La sua fu un'esistenza breve, tormentata, trascorsa tra il disordine e gli eccessi, segnata da una compagna fedele e inseparabile: un'angoscia assoluta. Sul piano sentimentale ebbe una vita, per usare un eufemismo, complessa; il matrimonio, celebrato due volte a distanza di otto mesi, con una tredicenne che per di più era sua cugina la dice lunga al riguardo. Però, nonostante, mi correggo, grazie a questo grande guazzabuglio, lo scrittore americano ci ha lasciato una serie di racconti straordinari. Tra i tanti il mio preferito resta sempre Un uomo tra la folla, anche perché, secondo me, incarna nel modo migliore il suo autore. A tutti gli effetti è un autoritratto di Poe.
Si svolge a Londra ed è la storia di un uomo che, dopo una lunga malattia, esce per la prima volta e si mette a osservare la folla da dietro le vetrate di un caffè. Comincia a guardare i passanti prima in modo impersonale, poi a poco a poco, attraverso i vestiti, il modo di incedere, l'espressione dei volti, cerca di capire a quale categoria sociale appartengano. A un tratto un vecchio dall'aspetto cupo e singolare cattura la sua attenzione e, spinto da un bisogno irrinunciabile di saperne di più su quella figura, l'uomo esce dal caffè e si mette a seguirlo attraverso le strade della città. Da lì ha inizio una furibonda cavalcata che dura tutta una notte e una giornata intera, con il vecchio sempre immerso tra la folla e terrorizzato all'idea di rimanere anche per pochi istanti da solo. L'inseguimento è tanto assillante quanto vano e terminerà senza nessun risultato se non la consapevolezza dell'impossibilità di capire il segreto dell'uomo della folla. 
Il significato del racconto è evidente: l'impossibilità di arrivare a una vera conoscenza e testimonia come il percorso della vita sia lungo, tortuoso, faticoso e ahimè senza alcun risultato perché alla fine non ci sarà nessuna scoperta della verità. Ma, come tutte le storie di Poe, anche questa è una fonte inesauribile di riflessioni. Prima di tutto pensiamo a quella smisurata folla, a tutti gli effetti la vera protagonista del racconto, così opprimente da togliere il fiato e in mezzo alla quale ci rendiamo tragicamente conto di essere immersi anche noi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Proprio come il vecchio del racconto, tutti sembriamo avere un bisogno coattivo della folla; una condanna tanto primitiva quanto incomprensibile che ci portiamo sulle spalle come le lumache con la loro conchiglia. Usciamo al mattino e andiamo al lavoro incolonnati insieme a una moltitudine di nostri simili; appena abbiamo un momento libero corriamo a distrarci in luoghi pieni di gente, sia un locale pubblico, uno stadio o un cinema; quando arrivano le vacanze ci muoviamo tutti insieme per poi ritrovarci ancora una volta in posti affollati da una moltitudine di nostri simili. Siamo perennemente nello stesso tempo uomini tra la folla e uomini sempre più soli, del tutto estranei a noi stessi come agli altri.
Con il suo racconto Poe dimostra di essere ben consapevole del destino crudele e beffardo a cui sembra costretta in modo inesorabile l'esistenza umana. Una folle corsa in fondo alla quale cerchiamo disperatamente di scorgere un barlume di luce, ma che invece ci vede già condannati in partenza alla sconfitta. Poe parla al nostro cuore. La sua angoscia non può non essere anche la nostra. A questo serve la letteratura. Quella vera si intende. Come il protagonista di Un uomo tra la folla siamo spinti da forze misteriose e a noi del tutto sconosciute a muoverci, ad agire, a parlare, ad andare sempre avanti senza sosta sotto la spinta inesorabile della nostra perenne ansia, piccole rotelline di un meccanismo infernale di cui non riusciamo a capire né l'origine né la fine. 
Per tornare alla vita di Poe di cui si diceva all'inizio, va detto che anche la sua fine fu tragica e misteriosa, avvolta in una imperscrutabile miserevole grandezza, una scena che sembra uscire da uno dei suoi racconti. La mattina del 3 ottobre 1849 un uomo in preda al delirium tremens venne trovato in una lurida stanza di un alberghetto da due soldi di Baltimora. Nessuno lo conosceva, venne trasportato d'urgenza all'ospedale della città dove morì dopo qualche giorno senza riprendere conoscenza. Le ipotesi sulla causa della morte sono tutto un programma: cardiopatia, epilessia, sifilide, meningite, colera e, tanto per non farsi mancare niente, rabbia. Era Edgar Allan Poe, un uomo tra la folla.

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 6 al 12 ottobre 2025 (Fonte: TuttoLibri del 18 ottobre 2025):

1. Hazel Riley - Game of lust. Tentazione. Game of Gods, vol. 5
2. Dan Brown - L'ultimo segreto. Robert Langdon, vol. 6
3. Aldo Cazzullo - Francesco. Il primo italiano
4. Pera Toons - Missione risata
5. Ken Follett - Il cerchio dei giorni
6. Gianrico Carofiglio - Con parole precise. Manuale di autodifesa civile
7. Dario Bressanini - La dieta termodinamica. Perché ingrassiamo, perché le diete falliscono e come dimagrire veramente
8. Alessandro Barbero - San Francesco
9. Viola Ardone - Tanta ancora Vita
10. SenLin Yu - Alchemised

"L'Alba dei Leoni": a gennaio 2026 il ritorno della saga dei Florio di Stefania Auci


L'Alba dei Leoni: a gennaio 2026 il ritorno della saga dei Florio di Stefania Auci
Dopo bestseller come I Leoni di Sicilia e L'inverno dei Leoni, a gennaio 2026 Stefania Auci firma il terzo libro della saga dei Florio, L'Alba dei Leoni, che narra le origini della famiglia. I particolari

[fonte: Il Libraio]

L'attesa sta per finire: a gennaio 2026 tornerà in libreria con un nuovo romanzo, sempre edito da Nord, Stefania Auci, autrice della saga bestseller sui Florio, composta (finora) da I Leoni di Sicilia e L'inverno dei Leoni, e che è diventata anche una serie tv di successo.
Auci, come annunciato dalla sua casa editrice, firmerà un nuovo capitolo dedicato alla storia della famiglia che ha appassionato oltre 1 milione e mezzo di lettrici e lettori in Italia.
L'Alba dei Leoni, questo il titolo del nuovo libro della saga dei Florio, è dedicato alle origini della famiglia. Così si legge nella nota di Nord: Li abbiamo visti arrivare dal nulla, e dal nulla costruire un impero. Abbiamo visto il loro impero crescere e poi farsi cenere. Abbiamo visto la struggente parabola della famiglia che per un lungo istante ha illuminato il mondo, ma non ne abbiamo mai visto l'inizio. Questo è l'inizio…
Va ricordato che I Leoni di Sicilia e L'inverno dei Leoni sono stati rispettivamente il libro più venduto in Italia nel 2019 e nel 2021, di conseguenza l'attesa per L'Alba dei Leoni è inevitabilmente alta…
La scrittrice siciliana (Auci, nata a Trapani, vive da tempo a Palermo, dove lavora come insegnante di sostegno) in L'Alba dei Leoni "racconta finalmente le radici di questa famiglia, il percorso tormentato e straordinario che la porta da Bagnara Calabra a Palermo e gli avvenimenti che hanno segnato per sempre il suo destino".

venerdì 17 ottobre 2025

Arriva "La vedova" di John Grisham, il primo romanzo giallo del re del legal thriller


Arriva La vedova di John Grisham, il primo romanzo giallo del re del legal thriller
Finalmente in libreria l'ultimo romanzo John Grisham con La vedova che sorprende i lettori con un giallo classico tra mistero e giustizia morale

[fonte: LibreriAmo]

Dopo aver conquistato il mondo con i suoi legal thriller, il 21 ottobre 2025, in contemporanea mondiale, torna in libreria John Grisham con il libro La vedova (The Widow), il suo primo vero romanzo nel genere "whodunit", il classico giallo vecchio stile, deduttivo, dove il mistero si svela passo dopo passo.
Ispirato al celebre Presumed Innocent (1987) di Scott Turow, il libro segna una nuova tappa nella carriera dell'autore americano, che ancora una volta intreccia diritto, colpa e verità, ma questa volta con la struttura rigorosa e affascinante dell'indagine poliziesca.
Un romanzo che sta già conquistando l'attenzione dei lettori e dei media mondiali, con anticipazioni e recensioni che preannunciano un nuovo successo internazionale.
The Widow è edito negli Stati Uniti da Doubleday, costola del gruppo Penguin Random House, uno dei più grandi e importanti gruppi editoriali al mondo. In Italia, il libro è pubblicato da Mondadori con il titolo La vedova.

▪️La vedova di John Grisham, la trama
Al centro de La vedova c'è Simon Latch, un avvocato di provincia che ha costruito la propria vita sull'idea di ordine e giustizia. È un uomo rispettato, con una carriera solida e una famiglia apparentemente serena. Tutto in lui parla di equilibrio, di controllo, di una vita vissuta entro confini ben disegnati.
Ma quando la moglie Claire viene trovata morta in circostanze oscure, quel mondo perfetto si incrina. La comunità che fino a poco tempo prima lo ammirava comincia a guardarlo con sospetto. I colleghi prendono le distanze, gli amici si dileguano, la stampa locale lo trasforma in un mostro da prima pagina.
Le prove che lo accusano si moltiplicano. Un matrimonio stanco, alcune discussioni mai dimenticate, messaggi ambigui e un passato che, improvvisamente, torna a pesare. Tutto sembra inchiodarlo, ma nulla riesce a condannarlo fino in fondo. È in questa sospensione che Grisham costruisce il cuore narrativo del romanzo, un territorio ambiguo dove la verità non è mai lineare e la colpa non è mai assoluta.
Il processo diventa il palcoscenico di una società che ama giudicare più che capire. Ogni personaggio nasconde un frammento di verità. Il detective che indaga, il giovane avvocato della difesa, la suocera della vittima, la giornalista che segue il caso. Tutti partecipano alla costruzione di un racconto collettivo dove giustizia, potere e opinione pubblica si mescolano fino a confondersi.
Pagina dopo pagina emergono segreti, menzogne, tradimenti, piccole ipocrisie quotidiane che svelano quanto sia fragile la vita di provincia. Grisham non descrive solo un delitto, ma un mondo chiuso, ossessionato dall'apparenza, incapace di perdonare e ancora più incapace di comprendere.
Simon Latch non è soltanto un sospettato. È un uomo costretto a guardarsi dentro, a interrogarsi su ciò che è giusto e su ciò che è vero, su quanto una vita intera possa essere distrutta in nome della reputazione.
Nel finale, intenso e sorprendente, la verità emerge lentamente, attraversando il dolore, l'incredulità e la redenzione. Grisham costruisce un epilogo in cui la giustizia non coincide con la vittoria, ma con la consapevolezza che nessuno è immune dal dubbio. La vedova diventa così un romanzo sulla vulnerabilità dell'essere umano e sulla linea sottile che separa la colpa dall'innocenza, la verità dal sospetto, la giustizia dalla vendetta.

▪️Curiosità e aneddoti sull'ultimo romanzo di John Grisham
La vedova rappresenta una svolta nella carriera di John Grisham. Dopo oltre trentacinque romanzi incentrati sul mondo della legge, l'autore americano ha deciso di cimentarsi per la prima volta con un giallo deduttivo puro, ispirato alle atmosfere di Agatha Christie e alle tensioni psicologiche dei grandi classici del mistero.
John Grisham ha raccontato che l'idea del libro è nata durante una conversazione con un amico giudice, mentre discutevano dei casi più inspiegabili della provincia americana. Da quella chiacchierata è nata la figura di Simon Latch, un uomo comune improvvisamente travolto dall'accusa più terribile di tutte.
La scrittura del romanzo non è stata semplice. L'autore ha ammesso di aver riscritto più volte le ultime cinquanta pagine, su consiglio della moglie e dell'editore, perché il finale originario non restituiva abbastanza intensità emotiva. Solo dopo numerose revisioni Grisham ha trovato il tono giusto, capace di coniugare tensione e verità umana.
In molte interviste ha confessato di essersi ispirato al romanzo Presumed Innocent di Scott Turow, pubblicato nel 1987, opera che secondo lui ha ridefinito il confine tra legal thriller e dramma psicologico. Tuttavia, La vedova va oltre la dimensione processuale. È un romanzo più intimo, dove il dubbio diventa protagonista e la legge si trasforma in specchio morale.
Un altro elemento curioso riguarda il titolo. In origine, il libro avrebbe dovuto chiamarsi The Trial, ma Grisham ha scelto The Widow perché racchiude meglio la duplice essenza del racconto, quella di un mistero giudiziario e quella di un dramma umano.
Infine, La vedova è anche un omaggio alla passione dell'autore per le cause civili e per le ingiustizie giudiziarie. Da anni Grisham collabora con organizzazioni come l'Innocence Project, che lavorano per liberare persone condannate ingiustamente. Questa esperienza reale ha influenzato il tono del romanzo, rendendolo non solo un thriller, ma una riflessione profonda sul valore della verità e sull’errore umano.
L'uscita del libro è accompagnata da un grande tour di presentazioni. Grisham aprirà il Book Festival of the MJCCA dialogando con la scrittrice Karin Slaughter, una delle firme più amate del thriller contemporaneo. L'incontro promette di essere uno dei momenti più attesi della stagione letteraria internazionale.

▪️Le recensioni dei media e dei lettori di Goodreads
Prima ancora dell'uscita ufficiale, The Widow di John Grisham è già uno dei libri più attesi e discussi del 2025. Le principali testate americane e le community internazionali hanno acceso il dibattito, rivelando il grande interesse che accompagna il ritorno del re del legal thriller.
People Magazine ha raccontato il retroscena più umano del romanzo. Dopo aver letto la prima bozza, la moglie di Grisham, Renee, lo ha invitato a cambiare completamente la parte finale con una frase che ha fatto il giro del web: "Hey buddy, this ain’t working". Da quel momento l'autore si è chiuso nel suo studio per settimane, riscrivendo oltre venticinquemila parole e dando vita a un finale completamente diverso. Il magazine ha parlato di una delle sue prime deviazioni dal legal thriller, sottolineando quanto The Widow rappresenti una sfida narrativa e personale.
Il lancio del libro è avvenuto a marzo del 2025 attraverso CBS Mornings, che ha trasmesso in esclusiva l'annuncio con la presenza dello stesso autore. Grisham ha definito The Widow un "puro mistero" e ha spiegato che la domanda centrale del romanzo non è tanto "chi l'ha fatto", ma "l'ha fatto davvero?". L'intervista ha dato al pubblico americano la misura del cambiamento di tono e di genere, confermando la volontà dell'autore di sperimentare nuove vie narrative.
Su The Real Book Spy, una delle piattaforme più autorevoli dedicate al thriller, il romanzo è stato descritto come un mistero più raccolto e psicologico, dove il centro della tensione non è il processo ma l'uomo. Secondo la testata, The Widow si allontana dai classici scontri tra colossi del potere e piccoli avvocati per esplorare le zone d'ombra dell'anima, la paura del giudizio e il peso della colpa.
Anche Publisher's Weekly, rivista di riferimento per il mondo editoriale americano, ha confermato che The Widow è uno degli eventi più attesi dell'autunno. Nella loro anteprima ufficiale si legge che il romanzo segna una svolta strategica per Doubleday e per lo stesso Grisham, che per la prima volta abbandona la struttura del thriller giudiziario per immergersi nella tradizione più pura del "whodunit".
Ma è su Goodreads che l'attesa per The Widow si è trasformata in un vero fenomeno comunitario. Il libro è già tra i titoli più aggiunti alle want-to-read list dell'anno (quasi 80mola lettori) che ne discutono nei forum dedicati al mystery e al legal fiction.
A poche settimane dall'uscita, il romanzo ha raccolto oltre 10.000 inserimenti nelle liste di lettura e una media iniziale di valutazione che sfiora le 4,01 stelle su 5, basata sulle prime copie stampa distribuite ai recensori accreditati.
Le conversazioni tra i lettori mettono in luce l'entusiasmo per il cambio di registro dell'autore. Molti sottolineano come The Widow sembri un ritorno alle radici del giallo classico, con atmosfere più intime e una tensione narrativa che si sviluppa lentamente, pagina dopo pagina. Altri apprezzano il coraggio di Grisham nel raccontare la giustizia da una prospettiva diversa, più umana e meno spettacolare.
Una parte del pubblico si dice incuriosita dal personaggio di Simon Latch, percepito già come uno dei protagonisti più complessi e moralmente ambigui dell'universo grishamiano. Molti commenti evidenziano quanto il romanzo sembri esplorare la linea sottile che separa la verità dalla percezione e la giustizia dal pregiudizio.
Nel complesso, le reazioni della community internazionale anticipano un'accoglienza calorosa e un dibattito critico intenso. Tutto lascia immaginare che La vedova possa inaugurare una nuova stagione per John Grisham, non più solo autore di legal thriller, ma narratore capace di indagare le emozioni e i dilemmi morali della contemporaneità.
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