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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

mercoledì 8 ottobre 2025

Gregory David Roberts: Shantaram. Shantaram, vol. 1

Gregory David Roberts: Shantaram. Shantaram, vol. 1

Titolo originale: Shantaram
Formato: copertina flessibile
Pagine: 1184
Editore: Neri Pozza (3 settembre 2009)
ISBN-13: 9788854500570

Data di acquisto: 28 agosto 2025
Letto dal 17 settembre al 7 ottobre 2025

▪️Sinossi
Nel 1978, il giovane studente di filosofia e attivista politico Greg Roberts viene condannato a 19 anni di prigione per una serie di rapine a mano armata. È diventato eroinomane dopo la separazione dalla moglie e la morte della loro bambina. Ma gli anni che seguono vedranno Greg scappare da una prigione di massima sicurezza, vagare per anni per l'Australia come ricercato, vivere in nove paesi differenti, attraversarne quaranta, fare rapine, allestire a Bombay un ospedale per indigenti, recitare nei film di Bollywood, stringere relazioni con la mafia indiana, partire per due guerre, in Afghanistan e in Pakistan, tra le fila dei combattenti islamici, tornare in Australia a scontare la sua pena. E raccontare la sua vita in un romanzo epico di più di mille pagine.

▪️L'incipit del libro
Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell'amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l'essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato a un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente riuscii a comprendere che nonostante i ceppi e la devastazione del mio corpo ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando oppure di perdonarli. Non sembra granché, me ne rendo conto. Ma quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne, una libertà del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità. E la scelta che fai, odio o perdono, può diventare la storia della tua vita.



▪️La mia (brevissima) recensione
"Nessuna delle filosofie politiche che conosco rispetta il genere umano come l'anarchia. Tutti gli altri sistemi dicono che la gente deve essere controllata, ordinata, governata. Solo gli anarchici hanno tanta fiducia negli esseri umani da lasciare che siano loro a darsi delle regole".
Shantaram è un "mattone" bello pesante (stiamo parlando sempre di quasi 1.200 pagine) e non certamente facile da approcciare. Ma è un mattone travolgente che, sotto forma di autobiografia, parla di crescita interiore e redenzione, avventura, filosofia, Amore con la A maiuscola, amicizia, fedeltà e voglia di libertà. Il libro segue le peripezie di Lin (questo il nome che compare sul suo falso passaporto), fuggito da una prigione australiana e rifugiatosi nella Bombay degli anni '80 del XX secolo. Prende contatti con la città indiana, va a vivere in uno slum (baraccopoli per i più poveri tra i poveri) e si guadagna da vivere improvvisandosi medico per i bisognosi. Nel frattempo, consolida amicizie e rapporti personali con un gruppo eterogeneo di personaggi. Alcuni di loro lo faranno innamorare della vita, di Bombay e dell'India in generale; altri, invece, lo coinvolgeranno, in loschi affari… sino a costringerlo a partire per la guerra in Afghanistan contro i russi.
La trama è dettagliatissima: la descrizione delle viuzze e degli abitanti dello slum sono delle vere e proprie pagine imbevute di poesie. Ma meritano una menzione anche le stradine caotiche, i palazzi dei ricchi e le varie location dove la malavita agisce praticamente indisturbata.
L'unica nota stonata (almeno dal mio punto di vista) è data dalle troppe "pause filosofiche" che, nella maggior parte delle volte, giungono dopo momenti di azione vera e propria.
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

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