Chi è Marija Stepnova una delle autrici europee contemporanee più importanti e da conoscere assolutamente
[fonte: LibreriAmo]
Nell'attuale panorama letterario europeo, attraversato da conflitti geopolitici, migrazioni forzate e identità sospese, poche voci riescono a incarnare con altrettanta forza la complessità del presente come Marija Stepnova. Nata a Mosca nel 1958, Marija Stepnova è una delle più significative autrici russe contemporanee, conosciuta e tradotta in tutto il mondo, capace di intrecciare romanzo storico e sguardo intimo, memoria collettiva e vicende individuali.
I suoi libri sono stati definiti vere e proprie "epopee della memoria", in cui la Storia entra prepotente nelle vite dei personaggi e le deforma, le costringe a reagire, a mutare, a sopravvivere. In Italia, grazie a editori come Bompiani e Voland, la sua voce è arrivata a un pubblico sempre più vasto, confermandola come una delle scrittrici più potenti della narrativa russa post-sovietica.
Curiosità su Marija Stepnova: Lo sapevi che…
Nata nel 1958 a Mosca, ha lavorato come giornalista e critica prima di affermarsi come scrittrice. Ha vinto il Big Book Award, uno dei più importanti premi letterari russi. I suoi romanzi sono stati tradotti in oltre 20 lingue. Le donne di Lazarus è stato paragonato a Cent'anni di solitudine per la sua struttura corale e la capacità di fondere storia e mito.
Nei suoi libri la musica gioca un ruolo fondamentale, come metafora di armonia e dissonanza della vita.
Marija Stepnova l'autrice contemporanea tra le più importanti del momento
Una scrittrice sospesa tra storia e intimità. Marija Stepnova appartiene a quella generazione che ha visto l'Unione Sovietica dissolversi, lasciando alle spalle un vuoto culturale e identitario. Nei suoi romanzi affronta spesso il tema dello spaesamento, della difficoltà di abitare un mondo in continuo mutamento. In uno dei suoi testi più recenti, da cui prendiamo spunto, la protagonista M. è una scrittrice che ha lasciato il proprio Paese in guerra con uno Stato confinante.
Sospesa in un limbo di lingue, luoghi e relazioni interrotte, non riesce più a scrivere, né a immaginare un futuro. Il viaggio in treno verso un evento letterario si trasforma in un'odissea surreale: finisce in una città sconosciuta, senza contatti, con il telefono spento. Da quel silenzio nasce però un inatteso senso di libertà: forse la possibilità di reinventarsi, perfino di diventare una "donna tagliata a metà" in un circo.
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