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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 4 settembre 2025

7 storie che ti faranno vedere la città con occhi diversi


7 storie che ti faranno vedere la città con occhi diversi
Scopri 7 libri che trasformano le città in protagoniste: da Roma a Lisbona, storie che ti faranno guardare posti che già conosci con occhi completamente nuovi

[fonte: LibreriAmo]

Abbiamo parlato di come sopravvivere al rientro in città attraverso la lettura, ma questa volta vogliamo provare a vivere la città attraverso delle storie capaci di farcela vedere, percepire in modo diverso. Non sempre sono solo uno sfondo: alle volte sono luoghi importanti, protagoniste anche loro. E se Sartre lo aveva lasciato intendere con La nausea, oggi vogliamo proporvi delle letture diverse, capaci di portarvi lo sguardo di altri scrittori che vi racconteranno la città, con i suoi umori, le sue contraddizioni e la capacità di plasmare le vite umane.
7 storie indimenticabili in cui la città diventa protagonista. Roma, New York, Torino, Calcutta, Lima, Lisbona e città che non puoi vere: ognuna di queste ci mostra che la città non è mai neutra. È un luogo che ci forma, ci influenza, ci costringe a fare i conti con noi stessi.

▪️La città dei vivi di Nicola Lagioia
Lagioia ci presenta una Roma oscura come non l'avete mai letta, ispirata all'omicidio di Luca Varani (2016): una capitale ferita, contraddittoria, che molti stenteranno a credere vera. Un romanzo-inchiesta che è anche una riflessione sul male, quello di Lagioia, dove i quartieri eleganti e luminosi si alternano a periferie dimenticate e segreti inconfessati. Tra le pagine di questo fantastico libro, Roma si mostra in tutta la sua duplicità, con notti fatte di eccessi e abissi morali.
Lagioia costruisce una narrazione che va oltre il fatto di cronaca e diventa un viaggio nella parte più oscura della società contemporanea, in cui Roma è lo specchio di un'Italia fragile e corrotta, capace però di affascinare e respingere nello stesso tempo.

▪️Città di vetro. Trilogia di New York di Paul Auster
Il primo volume della "Trilogia di New York", è un romanzo che comincia come un giallo e diventa presto una riflessione esistenziale dello scrittore solitario Daniel Quinn.
Ricevuta una telefonata destinata a un investigatore privato, Quinn decide di prenderne i panni e impersonarne il ruolo: da li in poi, la sua vita diventa un'intreccio che confonde identità, finzione e realtà. New York diventa un labirinto: le strade infinite, i grattacieli che si riflettono a vicenda, la sensazione di perdersi in un luogo che sembra vivo e ostile. Paul Auster ci mostra una metropoli alienante, dove la ricerca di un senso è sempre destinata a smarrirsi tra mille direzioni possibili. Un noir che trasforma la città in un enigma.

▪️La città e la casa di Natalia Ginzburg
Natalia Ginzburg racconta i personaggi tramite un romanzo epistolare, lettere che viaggiano tra Roma e Torino, e tracciano scenari profondamente umani, intimi. Non parliamo di trame monumentali, ma scopriamo quartieri popolari, case familiari, ricordi che affiorano…
La città diventa così un luogo della memoria e dell'affetto, specchio dei rapporti umani, dove i personaggi di Ginzburg si confrontano con la solitudine e la ricerca di una stabilità che sembra sempre mancare. Ginzburg restituisce una geografia affettiva, fatta di tram, piazze, appartamenti che diventano rifugi o prigioni: una città che non è solo esterna, ma anche interiore.

▪️Le città invisibili di Italo Calvino
E di costruzioni parla anche Calvino con un libro che ha cambiato per sempre il nostro modo di intendere lo spazio urbano: Marco Polo racconta a Kublai Khan città che non esistono, ma che sono metafore dell'esistenza.
Ogni città è un simbolo: memoria, desiderio, morte, amore, solitudine. Ci sono città costruite sulle corde di un violino, città sospese, città che vivono solo nei ricordi di chi le abita.
Calvino usa la leggerezza per affrontare i grandi temi della vita e mostra come ogni città reale abbia un suo doppio invisibile, fatto di storie e significati. Dopo aver letto queste pagine, nessuna città ci sembrerà più banale: ogni strada diventa simbolo, ogni edificio metafora, ogni piazza un racconto.

▪️La città della gioia di Dominique Lapierre
Un romanzo-reportage ambientato a Calcutta, una delle città più povere e sovrappopolate del mondo dove si lotta per la sopravvivenza. Lapierre racconta le vite di medici, missionari e abitanti delle baraccopoli, mostrando la miseria estrema per le strade affollate della città, ma anche la dignità e la speranza che resistono.
Tra malattie, fame e soprusi, emergono storie di amore, generosità e coraggio. Calcutta diventa così un paradosso: la città del dolore più atroce e, allo stesso tempo, la città della gioia, quella che insegna a trovare la forza di vivere nonostante tutto.

▪️La città e i cani di Mario Vargas Llosa
Ambientato nella scuola militare Leoncio Prado di Lima, negli anni '50, questo romanzo segna l'esordio di Vargas Llosa e il suo successo internazionale.
I cadetti vivono in un microcosmo brutale, fatto di violenza, gerarchie, sopraffazioni. Le dinamiche interne della scuola militare diventano il riflesso di una società corrotta e repressiva, e Lima appare come lo specchio del Perù intero: un paese diviso, crudele, dove il potere schiaccia i più deboli.
Vargas Llosa racconta la violenza istituzionalizzata e la crudeltà come parte della formazione dei giovani, mostrando una città in cui crescere significa imparare a sopravvivere.

▪️Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi
Lisbona, estate del 1938. Pereira è un giornalista anziano, appassionato di letteratura francese, che si trova a vivere in un'epoca segnata dalla dittatura di Salazar. La città è calda, assolata, apparentemente tranquilla, ma sotto la superficie si agitano i fermenti della storia. Pereira conduce una vita abitudinaria, ma l'incontro con un giovane antifascista lo costringe a fare i conti con la coscienza…
Lisbona diventa scenario di un risveglio morale: tra i tram, i caffè e le colline che guardano il fiume Tago, Tabucchi costruisce un romanzo che parla di responsabilità e coraggio. Una città che sembra sospesa nel tempo e che diventa simbolo della necessità di scegliere, sempre, da che parte stare.

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