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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

martedì 14 ottobre 2025

Spunta un libro inedito di Tolkien che fa satira contro l'industrializzazione


Spunta un libro inedito di Tolkien che fa satira contro l'industrializzazione
Sarà pubblicato nei prossimi giorni un racconto postumo dell'autore della saga fantasy de Il Signore degli Anelli. Si tratta di un'opera satirica inedita, con cui J.R.R. Tolkien critica l'industrializzazione e la diffusione delle automobili.

[fonte: Sky]

Una critica feroce e ironica del mondo moderno, asservito al culto delle automobili: è questo il tema essenziale di The Bovadium Fragments, opera satirica inedita di J.R.R. Tolkien che sarà disponibile dal 9 ottobre nelle librerie del Regno Unito. Scritto tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta, il volume è pubblicato per la prima volta dalla casa editrice britannica HarperCollins.
Considerato uno degli scrittori più popolari del mondo, grazie al successo globale della saga de Il Signore degli Anelli e delle altre opere ambientate nell’universo fantasy della Terra di Mezzo, Tolkien non ha mai nascosto la propria profonda idiosincrasia per gli effetti negativi dell'industrializzazione sulla società e sull'ambiente. Riprendendo in chiave satirica alcune di queste tematiche, il breve racconto sarà finalmente disponibile in un'edizione in lingua inglese curata direttamente dal figlio dell'autore, Christopher Tolkien, scomparso cinque anni fa.

▪️Il nuovo racconto satirico dell'autore de Il Signore degli Anelli
Al centro delle riflessioni dello scrittore vi è la profonda trasformazione urbana che cambiò il volto di Oxford nel secondo dopoguerra. La nota città universitaria, dove Tolkien viveva e lavorava come professore di letteratura inglese al Merton College, è ribattezzata nel racconto con il nome di fantasia di Bovadium. L'autore critica in particolare la dilagante presenza delle automobili, che invadono le strade con i loro rumori e con fumi di scarico che soffocano i cittadini. L'opera satirica è ricca di riferimenti allegorici espliciti, a partire dal terribile Daemon of Vaccipratum: un villain interessato unicamente al profitto, dietro cui si cela la figura realmente esistita di Lord William Norris, visconte di Nuffield e fondatore dell'omonima casa automobilistica britannica.
L'avversione per gli eccessi dell'industrializzazione è un tema che J.R.R. Tolkien ha esplorato spesso nelle sue opere. Anche ne Lo Hobbit e in tutta la saga de Il Signore degli Anelli non mancano i riferimenti alla natura rurale idilliaca della Contea e alla successiva distruzione promossa da Saruman, il mago malvagio che abbatte gli alberi per dare via alla produzione industriale di macchine da guerra.

▪️L'attenzione per l'ecologia nelle opere di Tolkien
L'ultimo racconto inedito del celebre romanziere arriva in libreria in un'edizione in lingua inglese ricca di appendici e materiali extra di grande interesse. Tra questi, meritano una menzione particolare le illustrazioni originali, opera dello stesso Tolkien, che confermano la vena artistica di un autore che aveva già firmato le mappe e le immagini dei propri romanzi fantasy. Il nuovo libro è inoltre aperto da un saggio dello scrittore Richard Ovenden, che evidenzia i molti punti di continuità fra The Bovadium Fragments e il corpus di opere tolkeniane.
L'esistenza di questo manoscritto inedito era nota da tempo, ma il racconto non era stato ancora pubblicato a causa di una serie di elementi difficili da rendere in modo appropriato. L'attenta ricostruzione filologica condotta da Christopher Tolkien, principale curatore dei lavori postumi del grande romanziere britannico, rende giustizia a un'opera di grande attualità, che fa leva su una satira vibrante per offrire un quadro spietato della società inglese del XX secolo e della sua ossessione per la modernità.

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