Le donne erediteranno la terra torna in libreria
Un saggio di Aldo Cazzullo che continua a raccontarci molto: Le donne erediteranno la terra in una nuova stampa per Oscar Mondadori, perfetta per Natale
👉 fonte: LibreriAmo
Quando uscì nel 2016 per Mondadori, Le donne erediteranno la terra sembrò, più che un titolo, una sfida: l'ambizione (molto italiana e molto civile) di misurare il nostro presente con un'ipotesi concreta. Aldo Cazzullo ci chiede, e si chiede, se il XXI secolo sarà davvero "il secolo del sorpasso della donna sull'uomo". Quanto siamo disposti a cambiare, nelle istituzioni e nella vita quotidiana?
Questo è un libro che ha continuato a camminare, a essere discusso nelle scuole, nei teatri, nei festival e, spesso, in prima persona dall'autore. Oggi ritorna con una nuova tiratura che conferma l'interesse a rimetterlo in mano a lettrici e lettori…
Di che cosa parla? Non è un "manuale di empowerment" e non è un pamphlet. Cazzullo costruisce un mosaico: ritratti di donne famose e non, brevi viaggi nella storia italiana, appunti di costume, pagine intime sul lavoro, la famiglia, la scuola. Il tono oscilla fra cronaca e racconto, con l'orecchio del giornalista che da tre decenni frequenta Parlamento e strade, e con la volontà di far emergere un dato di realtà: la trasformazione del Paese passa, quando passa, quasi sempre dalle donne.
Lo dice sin da subito, con una frase che è diventata la più citata del libro: "Voi donne siete meglio di noi"; e la completa con l'idea che il "tempo in cui gli uomini si organizzavano per sottomettervi" sta finendo. Lo si spera: perlomeno alcuni. Non è un inchino cavalleresco; è un modo per riconoscere una sproporzione di responsabilità, e la fatica che quella sproporzione ha chiesto a generazioni di ragazze e di madri.
Perché un libro del 2016 ci riguarda ancora. A distanza di anni, i numeri dicono che la strada è lunga. Nei più recenti rapporti sul gender gap del World Economic Forum l'Italia resta in coda all'Europa (intorno all'80º posto su 146 Paesi nel 2024) segno che istruzione e salute non bastano a compensare i ritardi su rappresentanza e lavoro. Non è un dettaglio statistico: descrive il punto preciso in cui la promessa di modernità s'inceppa.
Sul fronte della violenza di genere, le istituzioni ribadiscono che la misurazione è complessa, perché non tutto viene denunciato; ma l'Istat, nelle sue audizioni, parla di un fenomeno strutturale e di un sommerso ancora enorme, mentre osservatori civici aggiornano quotidianamente la mappa delle uccisioni, ricordandoci che dietro ogni numero c'è una relazione di potere degenerata, e spesso un allarme rimasto inascoltato. È dentro questo paesaggio che il libro continua a vibrare: non come bandiera, ma come serie di domande.
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