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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

domenica 30 giugno 2024

Christian Jacq: Kheops. L'inferno del giudice

Christian Jacq: Kheops. L'inferno del giudice. Il romanzo della piramide, vol. 1

Titolo originale: La Pyramide assassinée
Formato: copertina flessibile
Pagine: 404
Editore: Mondadori (maggio 1998)
ISBN-13: 9788804452768

Data di acquisto: 20 maggio 2024
Letto dal 21 al 29 giugno 2024

Sinossi
Sotto il regno di Ramses il Grande, l'onesto giudice Pazair viene chiamato nella grande Memphis. Ma fin dal primo, banale incarico è coinvolto in una complicata vicenda. Le circostanze poco chiare del licenziamento di un guardiano della Sfinge, la scomparsa dell'uomo e poi le morti di altri quattro guardiani insospettiscono il giudice: con l'aiuto di Souti, suo fratello di sangue, e di Branir, medico e maestro spirituale, Pazair comincia quindi ad indagare...

L'incipit del libro
Una notte senza luna avvolgeva la grande piramide con un mantello di tenebre. Furtiva, una volpe del deserto si intrufolò nel cimitero dei nobili che, nell'aldilà, continuavano a venerare il faraone. Guardiani vegliavano sul prestigioso monumento nel quale solo Ramses il Grande entrava una volta all'anno per rendere omaggio a Cheope, suo glorioso antenato; correva voce che la mummia del padre della più alta piramide fosse protetta da un sarcofago d'oro, e lo stesso Cheope ricoperto di incredibili ricchezze. Ma chi avrebbe osato attentare a un tesoro così ben difeso? Nessuno, eccezion fatta per il sovrano regnante, poteva varcare la soglia di pietra e orizzontarsi nel labirinto del gigantesco monumento. Il reparto di élite destinato alla sua protezione tendeva l'arco senza preventiva intimazione; parecchie frecce avrebbero trapassato l'imprudente o il curioso.
Il regno di Ramses era felice; ricco e pacifico, l'Egitto splendeva sul mondo. Il faraone appariva quale messaggero della luce, i cortigiani lo servivano con rispetto, il popolo glorificava il suo nome.

La mia (brevissima) recensione
"Il mio maestro mi ha insegnato che un solo giorno di negligenza è già una catastrofe. Il cuore è in grado di apprendere solo a patto che l'orecchio sia aperto e la ragione docile, e per averli c'è forse cosa più efficace delle buone abitudini? Altrimenti la scimmia che sonnecchia dentro di noi si mette a danzare e la cappella resta senza dio".
Lettura leggerina, quasi da spiaggia. Dopo aver letto la saga di Ramses (qui: 1-2-3-4-5), con questo primo volume di Cheope è stato un po' come ritrovare dei vecchi amici; infatti, incontriamo nuovamente alcuni dei personaggi già apparsi (o accennati) sull'altra saga.
Il finale è tronco e continua sul secondo volume, Il testamento degli dei.
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐ (4 su 5)

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