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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

sabato 9 agosto 2025

Repubblica regala i racconti di Camilleri


Repubblica regala i racconti di Camilleri
Le storie di Vigata in edicola con il nostro giornale a partire da sabato 9 agosto per celebrare il centenario della nascita del Maestro

di Maddalena Messeri per Repubblica

Quest'anno Andrea Camilleri avrebbe compiuto 100 anni e Repubblica ha deciso di celebrarlo con un regalo speciale: a partire da domani arriveranno in edicola le copie gratuite di Le storie di Vigàta, una serie di racconti ambientati in Sicilia. Questi piccoli capolavori nascono da echi letterari, tracce del passato, cronache, vita dell'autore e fanno parte della sua vasta produzione letteraria, rappresentandone il lato più intimo e libero.
Camilleri, conosciuto universalmente per il suo commissario Montalbano, ha saputo raccontare le contraddizioni dell'Italia del secondo dopoguerra attraverso una scrittura capace di unire popolarità e qualità, senza mai perdere lo sguardo lucido sul mondo e sulle cose. I sei racconti di Vigàta, scelti tra i più significativi, ci restituiscono i caratteri distintivi del suo stile, tra umorismo e critica sociale, avventure e misteri uniti da una passione immensa per la narrazione.
Il primo appuntamento è domani 9 agosto con La prova, una commedia degli equivoci che mette in scena tradimenti e gelosie, con il riservato Lollo che per dimostrare la sua castità alla promessa sposa finisce per fare tutto il contrario.
Domenica 17 agosto uscirà L'uomo è forte, la parabola tragicomica di Tano Cumbo, un operaio che si trova improvvisamente disoccupato e tra vani tentativi di rivalsa si ritrova a fare affidamento unicamente sulla moglie. Il 23 agosto è il turno della storia surreale I quattro natali di Tridicino, in cui Camilleri, con tono fiabesco e ironico, ci racconta di un giovane pescatore coraggioso che festeggia quattro volte il Natale. La settimana successiva, sabato 30 agosto uscirà il racconto La guerra privata di Samuele, detto Leli incentrato sulla crescita di un "picciotto" alle prese con la guerra, tra paure e lotte quotidiane. Sabato 6 settembre (data del centenario della nascita dello scrittore) e domenica 7 settembre, arriveranno in regalo gli ultimi due volumi: La targa, racconto su un misterioso incidente e La tripla vita di Michele Sparacino su un uomo apparentemente ordinario che deve però gestire un castello di menzogne che rischia di crollargli addosso.
In questi racconti il cantastorie Camilleri procede per piccole narrazioni e la trama cede spesso il passo alla suggestione, al carattere e alle manie dei personaggi, ai dettagli e alle riflessioni sulla vita che diventano il vero cuore della storia. La lingua è la prima protagonista: il celebre "vigatese", un mix inventato che unisce italiano e siciliano, diventa sostanza viva che coinvolge il lettore e lo proietta in un altrove ben preciso, seguendo la tradizione di Verga, Pirandello, Brancati e Sciascia. È proprio il nuovo idioma che, con parole come acchiana, furgarone, abbachiato, calatina, travagghiari, crea un codice narrativo potente che obbliga il lettore a rallentare e sintonizzarsi sulla frequenza di Vigàta.
L'ambientazione, che si dice sia, seppur filtrata, Porto Empedocle dove il Maestro è cresciuto, non è mai una cartolina nostalgica: è un luogo dove la realtà non viene mistificata, dove convivono bellezza e miseria, mafia e riscatto, un mondo feroce raccontato senza indulgenza.
Queste storie di Camilleri hanno sempre a che fare con il Male, come gli uomini ne vengono a capo o ne vengono sopraffatti, ma ci ricordano anche che le alternative resistono: l'amicizia, l'onestà, l'impegno, il senso della giustizia, l'umanità, l'amore.
Camilleri, che amava definirsi «un vecchio comunista», era sì un grande affabulatore, ma soprattutto un siciliano molto serio, tanto che la sua disciplina nella scrittura l'ha portato a pubblicare 110 libri per un totale di 30 milioni di copie vendute e con il suo Montalbano tradotto in oltre quaranta lingue. Certo, la spinta popolare della televisione ha aiutato, ma una cosa su tutte resta: come un antico cantore errante, ha portato la letteratura anche nelle case di chi non ha mai letto un libro.
«Sono un contastorie, non sono mai stato altro. Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto, passare tra il pubblico con la coppola in mano», ha confessato Camilleri in una delle sue ultime interviste. Ed è proprio così che vogliamo immaginarlo, seduto in una piazza ideale con le sue sigarette e un bicchiere di whisky, circondato da lettori vecchi e nuovi con i suoi libri tra le mani e la voglia di farsi raccontare una storia, un'altra volta ancora.

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