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"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito". [Joël Dicker in "La verità sul caso Harry Quebert"]

giovedì 20 novembre 2025

C'è una parola per te che accumuli libri che non leggerai mai


C'è una parola per te che accumuli libri che non leggerai mai
Se fai così, ci sono pro e contro. Ecco come capire da che parte pende la bilancia

👉 fonte: Esquire.com

Se in casa i libri si accumulano nei luoghi più impensabili e spuntano da tutte le parti, perché non c'è più spazio nella libreria, e quindi invadono tavolini e crescono in pile sul pavimento, allora probabilmente fate parte della tipologia di persone individuata da questa parola, che arriva dal Giappone: tsundoku.
Di cosa si tratta, di preciso? Il termine nasce a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, quando il Paese fu esposto alle influenze occidentali e i giapponesi ebbero accesso a una moltitudine di titoli, iniziando ad acquistarne più di quanti riuscissero a leggerne. La parola tsundoku è composta da tsunde, che si traduce con "accumulare cose", e oku, che si traduce con "lasciare qualcosa per dopo".
Essere tsundoku non è necessariamente un problema. Può infatti trattarsi dell'espressione di una sana passione, che ci insegna l'umiltà rendendoci consapevoli di tutto quello che ancora non sappiamo. Inoltre, molto dipende dal tipo di rapporto che si ha con i volumi: un vero lettore non li acquista per vantarsi di averli, e non legge per dimostrare qualcosa agli altri. Al contrario, tenta in questo modo di soddisfare il proprio desiderio di conoscenza. Chi ama i libri infine può essere attratto da aspetti che non riguardano direttamente il contenuto. L'aspetto grafico, l'odore della carta e la sensazione di toccare l'oggetto-libro bastano a volte a suggerirne l'acquisto.
Essere tsundoku tuttavia significa anche rischiare di fare i conti con potenziali problemi, tra i quali l'ansia generata dalla continua visione di tutti questi libri che non si è avuto il tempo di leggere. A volte, questa ansia potrebbe essere generata dalla FOMO (acronimo dell'espressione inglese Fear Of Missing Out, cioè la paura di perdersi qualcosa), ma nella sua versione per bibliofili: ovvero acquistare un libro perché tutti ne parlano e per la paura di restare tagliati fuori dalle conversazioni che lo riguardano.
Un consiglio pratico, se percepite che il vostro essere tsundoku si stia trasformando in un problema, potrebbe essere di annotare i libri letti e quelli acquistati. Se i secondi sono di più, allora potrebbe essere il caso di valutare una forma di bilanciamento.

mercoledì 19 novembre 2025

I mondi di Zagor, vol. n. 1: Il fiume degli orrori

I mondi di Zagor, vol. n. 1: Il fiume degli orrori

Formato: 16x21 cm, b/n
Pagine: 100
Editore: Sergio Bonelli Editore (12 novembre 2025)
Prezzo di copertina: 5,80 euro

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Stefano Voltolini Stefano
Copertina: Alessandro Piccinelli

Torna l'indimenticabile Homerus Bannington, il poeta di Odissea Americana. Homerus è scomparso durante una nuova perlustrazione fluviale attraverso terre inesplorate da lui finanziata. Suo nipote intende mettersi alla ricerca dello zio e chiede aiuto a Zagor e Cico. Ma l'impresa si rivela irta di minacce e di pericoli…

5 libri per avvicinarsi al Natale


5 libri per avvicinarsi al Natale
Il tempo si raffredda, l'inverno si avvicina e le giornate si accorciano. Per avvicinarsi al Natale, troverete 5 libri di generi diversi che vi ispireranno

👉 fonte: LibreriAmo

C'è già aria di Natale per le strade, e assieme a questa giunge il fermento che anticipa le Feste, gli impegni, il desiderio irrefrenabile di staccare la spina. Se c'è un momento in cui abbiamo bisogno di una fuga, un'evasione totale dalla realtà, è proprio questo.
Per aiutarvi a trovare il rifugio perfetto, noi di Libreriamo abbiamo preparato una selezione di cinque romanzi che sono molto più di semplici libri: sono veri e propri passaporti per mondi lontani, compagni ideali per le lunghe serate invernali.
Dalle nevi claustrofobiche del Colorado, dove si nascondono incubi nerissimi, alla magia surreale di Parigi, dove le sirene incontrano i sognatori… la nostra lista spazia tra generi diversi, ma ugualmente favolosi.
Che siate in cerca di una fiaba nordica che riscaldi il cuore, di un mistero intrigante o di un'avventura romantica tra castelli scozzesi, troverete qui il libro che fa per voi.
Scopriamo insieme cosa vi aspetta.

▪️La leggenda della rosa di Natale di Selma Lagerlöf
Per chi desidera celebrare il Natale riscoprendo la magia delle antiche fiabe nordiche, tramandate al lume di candela durante le lunghe notti invernali, la raccolta di Selma Lagerlöf, Premio Nobel per la Letteratura, è la scelta perfetta. La leggenda della rosa di Natale è un tesoro di racconti che trasporta il lettore in una Svezia di miti, leggende e paesaggi mozzafiato.
Lagerlöf fa rivivere la tradizione orale in storie che, dietro un'apparente semplicità, celano profonde indagini sull'animo umano, sui desideri, le passioni e le grandi domande morali. Ogni racconto è un piccolo miracolo, un inno all'inesauribile potere dell'immaginazione di trasformare la realtà.
Troveremo, ad esempio, la storia di una foresta innevata che si trasforma in un meraviglioso giardino grazie alla fede di un vecchio abate; di giovani che perdono l'amore in mare e lo ritrovano nei sogni; e di un violinista presuntuoso che impara l'umiltà grazie alla musica. Ci sono montagne che rivelano miniere d'argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, e la vicenda commovente di una vecchietta abbandonata che si aggrappa alla sua solitudine.
Come nelle fiabe tradizionali, il lieto fine è spesso segnato da una redenzione. La scrittrice svedese infonde nei suoi racconti il senso di una ritrovata fiducia nella fantasia e la capacità di superare le paure. L'accettazione di un limite e l'umiltà aprono la porta a una trasformazione, insegnando valori che superano ogni ricchezza materiale. In sintesi, queste leggende, ricche di neve e spiritualità nordica, sono la lettura natalizia ideale per chi cerca storie toccanti e ricche di significato, che facciano riflettere sulla bontà e sulla bellezza che si nascondono anche nel buio inverno.

▪️La piccola biblioteca dei segreti di Jenny Colgan
C'è forse qualcosa di più invitante, durante le vacanze invernali, di un'avventura a caccia di libri rari, ambientata in un castello scozzese? La piccola biblioteca dei segreti di Jenny Colgan è un romanzo che mescola abilmente il fascino del mistero e la dolcezza della commedia romantica, il tutto incorniciato da un'atmosfera magica a pochi giorni dal Natale.
Protagonista della storia è Mirren Sutherland, una delle più stimate e tenaci cacciatrici di libri rari del Regno Unito. Quando riceve una richiesta inusuale, sa che non si tratta di una semplice consulenza: il giovane Jamie McKinnon, erede di un antico clan, ha bisogno del suo aiuto per recuperare un libro leggendario nascosto tra le mura del suo castello in rovina. Il valore del manoscritto è tale da poter salvare l'intera tenuta.
Mirren si imbarca così in un viaggio verso la Scozia innevata, ritrovandosi immediatamente in competizione con una vecchia conoscenza: il fascinoso e rivale cacciatore di libri, Theo Palliser, anche lui sulle tracce del tesoro McKinnon.
L'avventura si snoda attraverso un castello pieno di trappole letterarie e indovinelli lasciati da un nonno amante dei misteri, tra biblioteche polverose, passaggi segreti e paesaggi mozzafiato. Mirren e Theo si ritrovano costretti a collaborare in una serie di sfide, e man mano che si avvicinano al prezioso volume, Mirren inizia a comprendere che il vero tesoro non è fatto di carta e inchiostro. La ricerca del libro raro si trasforma in una tenera scoperta di sé e, forse, di un amore tutto da scrivere. È la lettura perfetta per chi desidera una storia avvolgente e luminosa, capace di celebrare la magia del Natale tra segreti, avventura e il calore dei sentimenti.

▪️Misery di Stephen King
Quando le festività natalizie invitano al ritiro e alla lettura, non c'è niente di meglio di un thriller psicologico che sfrutti l'isolamento invernale per costruire un incubo claustrofobico. Misery di Stephen King è un capolavoro del genere che, grazie all'ambientazione tra le montagne innevate del Colorado, trasforma un paesaggio idilliaco in una prigione gelida e terrificante.
Il protagonista è Paul Sheldon, uno scrittore di successo noto per la sua popolare saga di romanzi con l'eroina Misery Chastain. Dopo un grave incidente d'auto in una tempesta di neve, Paul si risveglia ferito e intrappolato nella casa isolata di Annie Wilkes, un'ex infermiera dal sorriso inquietante e dalla devozione che si rivelerà presto terrificante.
Annie è la "fan numero uno" di Paul, ma la sua ammirazione è tossica e ossessiva. Quando scopre che nell'ultimo libro lo scrittore ha ucciso il suo personaggio preferito, Misery, la devozione si trasforma in furia psicopatica. Paul si ritrova prigioniero, costretto in un gioco perverso dove ogni parola che scrive è un tentativo disperato di sopravvivenza.
King costruisce un duello psicologico straordinario. Il terrore non nasce da fantasmi o mostri soprannaturali, ma dalla lucida e implacabile follia umana che si scatena nell'isolamento. La neve e le montagne diventano complici di Annie, impedendo ogni possibilità di fuga o di aiuto esterno. La lettura di Misery è un'esperienza intensa e incalzante, un monito su come la devozione possa degenerare in terrore assoluto. È il libro ideale per chi vuole un brivido autentico che tenga svegli nelle lunghe notti invernali.

▪️Una sirena a Parigi di Mathias Malzieu
Per chi cerca una fuga dalla realtà durante le feste, Una sirena a Parigi di Mathias Malzieu è una meraviglia onirica che coniuga la magia della fantasia con l'energia vitale dell'amore impossibile. Anche se ambientato in una Parigi estiva e sommersa (dove la Senna, ingrossata da una pioggia apocalittica, trascina oggetti e misteri) il romanzo offre quel tocco di incantesimo surreale ideale per riscaldare le lunghe notti invernali.
Il protagonista è Gaspard Snow, un musicista sognatore e proprietario del Flowerburger, un locale che è un vero e proprio regno di musica e libera espressione. È proprio tra le acque della Senna, in piena, che Gaspard fa una scoperta incredibile: un essere ferito, una sirena quasi esanime. Decide di portarla con sé per prendersi cura di lei, chiamandola Lula.
La creatura marina, però, porta con sé una maledizione romantica: chiunque ascolti il suo canto si innamora perdutamente di lei, fino a morirne. La sirena stessa lo avverte, ma, contro ogni logica, Gaspard si rivela immune al suo fatale richiamo. L'amore, inteso come l'ingrediente magico che permette al sogno di cristallizzarsi, lo salva e lo rende capace di affrontare l'impossibile.
Tra le pagine, Malzieu celebra la forza dell'immaginazione e l'irrinunciabile necessità di sognare. Gaspard, infatti, usa tutto il suo ingegno per proteggere Lula e difendere "un altro grande sogno", trovando il modo di far vivere un essere marino lontano dall'oceano. Questo romanzo è un inno al potere salvifico e trasformativo dell'amore, un racconto toccante e stralunato che, con i suoi personaggi fantastici e la sua atmosfera unica, si candida come la lettura perfetta per celebrare la meraviglia e la sorpresa che il Natale porta con sé.

▪️Cose che succedono la notte di Peter Cameron
Con l'arrivo dell'inverno e l'avvicinarsi del Natale, non c'è niente di meglio di un romanzo intriso di mistero e atmosfere gelide, capace di trasportare il lettore in luoghi remoti, illuminati solo dal chiarore della neve. Cose che succedono la notte di Peter Cameron è proprio questo: una discesa lenta e affascinante nel cuore del Grande Nord, dove i segreti si nascondono meglio sotto una coltre di ghiaccio.
La narrazione si apre su uno scenario da cartolina invernale, ma carico di presagi: un treno notturno, una stazione sperduta e una coppia senza nome che ne discende per raggiungere un immenso e lussuoso albergo, isolato nel cuore di una foresta. Questo hotel diviene il vero epicentro della storia, un'isola di luce in un paesaggio di buio e neve, con i suoi corridoi infiniti, le stanze chiuse e l'unico bar come punto d'incontro.
Il libro è costruito sull'ambiguità e sul fascino dei suoi ospiti: una vecchia cantante che sembra aver visto tutto, un losco uomo d'affari con un disegno crudele. E poi, il mistero più grande: la ricerca di un sinistro orfanotrofio e di un enigmatico guaritore che, in questa terra quasi magica, potrebbe offrire risposte o forse solo ulteriori interrogativi.
Cameron riesce a trasformare questi elementi classici dell'immaginario nordico e invernale in un romanzo avvincente, enigmatico e profondamente originale. È un'opera che, con il suo ritmo sospeso e le sue atmosfere tra l'onirico e il grottesco, invita alla riflessione, rendendolo una lettura ideale da assaporare con una coperta calda, in attesa della notte di Natale. Il candore della neve non riesce a nascondere le oscurità umane, e questo rende il mistero ancora più irresistibile.

Un libro che Stephen King ha detto essere il suo preferito


Un libro che Stephen King ha detto essere il suo preferito
La risposta in un video di The Late Show with Stephen Colbert

👉 fonte: Esquire.com

Stephen King non risparmia opinioni: ad esempio, ha partecipato alla classifica del New York Times del miglior film del secolo e a quella del miglior libro del secolo, alla quale ha candidato anche una sua opera. Il problema delle classifiche dell'autore di It, Shining, Misery o Carrie è di non essere sempre coerente: ecco perché abbiamo parlato di un (non del) libro preferito di King. Ma andiamo per ordine.
In un video di The Late Show with Stephen Colbert, pubblicato su YouTube un paio di anni fa (e che vi lasciamo anche qui sotto), Stephen King risponde a numerose domande, ad esempio quale sia il libro più spaventoso o il libro che le persone pensano abbia letto. Una delle domande riguarda, prevedibilmente, il suo libro preferito.
Lo scrittore nomina Lonesome Dove di Larry McMurtry, che è stato tradotto in italiano da Einaudi.
In uno sputo di paese al confine fra il Texas e il Messico (si legge nella sinossi dell'editore italiano) Augustus McCrae e Woodrow Call, due dei più grandi e scapestrati ranger che il West abbia conosciuto, hanno cambiato vita: convertiti al commercio di bestiame, ammazzano il tempo come possono (). L'equilibrio si spezza quando, dopo una lunga assenza, torna in cerca d'aiuto un vecchio compagno d'armi, il seducente e irresponsabile Jake Spoon, che descrive agli amici i pascoli lussureggianti del Montana e così dà fuoco alla miccia dell'irrequietezza di Call: raduneranno una mandria di bovini, li guideranno fin lassù e saranno i primi a fondare un ranch oltre lo Yellowstone. È l'inizio di un'epica avventura attraverso le Grandi Pianure.
Lonesome Dove, un classico della letteratura western, nasce come copione all'inizio degli anni Settanta. Peter Bogdanovich voleva trarne un film per omaggiare il suo maestro, John Ford, con John Wayne, James Stewart e Henry Fonda. McMurtry viene incaricato della sceneggiatura. Nasce il primo abbozzo di Lonesome Dove, ma il film non si farà mai. Quella storia diventerà un romanzo-capolavoro, Premio Pulitzer nel 1986.
Qui sotto c'è il video intero di The Late Show with Stephen Colbert pubblicato su YouTube, in cui lo scrittore risponde anche ad altre domande. La clip è in inglese:


Come accennavamo sopra, non sempre King è d'accordo con se stesso. Infatti Lonesome Dove non compare in un'altra classifica che ha stilato in occasione dei 10 anni di Goodreads, il social network dei libri, e che vede in testa Il signore delle mosche di William Golding (1954).
La lista si accompagna a una premessa dello scrittore: "Naturalmente qualsiasi lista come questa è leggermente ridicola. In un altro giorno potrebbero venirmi in mente dieci titoli diversi, come L'esorcista o Cavalli selvaggi al posto di Meridiano di sangue o Rosso di sera nel West. Un altro giorno sarei sicuro di includere Luce d'agosto o il superbo Un piano semplice di Scott Smith. Il mare, il mare, di Iris Murdoch. Ma che diamine, non ho dubbi su questi. Anche se probabilmente i romanzi di Anthony Powell dovrebbero essere qui, soprattutto quelli dal titolo sublime Casanova's Chinese Restaurant e Books Do Furnish a Room. E The Raj Quartet di Paul Scott. E almeno sei romanzi di Patricia Highsmith. E Patrick O'Brian? Vedi quanto è difficile lasciar perdere?". Alla fine si è spiegato da solo.

martedì 18 novembre 2025

"The Running Man" trasforma un libro di Stephen King in un gigantesco "f*ck you" allo stato della nazione


The Running Man trasforma un libro di Stephen King in un gigantesco "f*ck you" allo stato della nazione
Edgar Wright e Glen Powell vogliono ricordarci che ci stiamo divertendo fino all'autodistruzione, che i ricchi detestano i poveri e che, in sostanza, siamo messi piuttosto male

👉 fonte: Rolling Stone

Dopo che Richard Bachman è stato smascherato come pseudonimo di uno degli scrittori di lingua inglese più popolari della fine del XX secolo, il suo creatore ha sentito il bisogno di affrontare il "perché". Nell'introduzione di The Bachman Books, che raccoglieva quattro dei racconti scritti con quel nom de plume, Stephen King ha spiegato di aver adottato l'alter ego letterario in parte come un test di assaggio alla cieca per i lettori, e in parte come un modo per pubblicare più opere senza saturare il mercato. C'è un'altra ragione, però che si può leggere tra le righe di quello che King descrive come "lo stato d'animo di Bachman: rabbia latente e lenta disperazione". Non si trattava solo di uno pseudonimo. Era anche uno sfogo per una vera e propria esplosione di energia alla Bachman-King.
L'autore di Shining non è mai stato uno che fuggiva l'oscurità, ma quell'identità segreta gli permetteva di attingere a qualcosa di psicologicamente più inquietante di San Bernardo rabbiosi e Plymouth possedute dal demonio. Era l'Es, la metà oscura, il tipo di scrittore che poteva dare all'icona della letteratura horror una plausibile negazione. La paura ora era intrisa di odio, preoccupazione straziante e 10 cc di rabbia senza limiti. Bachman non era King. E da nessuna parte questo è più evidente che nel suo racconto The Running Man.
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L'atomico Kindle Scribe di Amazon finalmente a metà prezzo: il regalo perfetto da mettere sotto l'albero


L'atomico Kindle Scribe di Amazon finalmente a metà prezzo: il regalo perfetto da mettere sotto l'albero

👉 fonte: Player.it

Stanchi di leggere in maniera tradizionale? Il Kindle Scribe di Amazon è ciò che vi serve! E anche se non è ancora tempo di Black Friday, potete approfittare dell'incredibile offerta (e dei tanti prodotti bonus inclusi).
Leggere, una di quelle passioni che col passare del tempo diventa sempre più limitata a una nicchia di persone, che con incredibile fervore continuano a dilettarsi nell'arte della parola scritta. Un grande problema nella lettura, per molti, sono i libri in sé: grandi, ingombranti, pesanti da portare appresso. Per fortuna, questo è ormai un problema bypassabile.
Gli e-reader hanno proprio risolto tanti dei problemi, relativi ai libri classici. Tra gli e-reader più famosi e utilizzati che vi siano sul mercato, i Kindle di Amazon sono sicuramente i più gettonati. In un articolo di non troppo tempo fa, vi mostravamo due modelli di Kindle eccezionali, per ogni esigenza!
Adesso però, che è quasi tempo di Black Friday, arriva un'offerta pazzesca su un dispositivo che non solo vi permetterà di avere tante possibilità di lettura confortevole, ma vi darà anche un ottimo sostegno su cui prendere appunti, scrivere o disegnare liberamente. Il Kindle Scribe di Amazon vi aspetta.

Un Kindle su cui scrivere, più annessi e connessi. Sicuramente chiunque si possa definire un avido lettore, avrà caldeggiato almeno una volta l'idea di acquistare un Kindle di Amazon. Si tratta di dispositivi estremamente comodi, leggeri, che tendenzialmente permettono una lettura confortevole e adatta a tante situazioni di luce. Ma se qualcuno vuole fare quel passo in più, acquistando forse il meglio che Amazon ha proporre, ciò che cerca è sicuramente il Kindle Scribe!
Il Kindle Scribe che vi presentiamo è la versione del 2024, tra le più amate dagli utenti per le tante funzionalità nascoste. Si parte dallo schermo, che rispetto alla versione del 2022 è stato ridisegnato con bordi bianchi, per dare maggiormente la sensazione di foglio. Ovviamente, un foglio premium, così come la penna che sarà compresa nell'acquisto, che vi darà un'esperienza di scrittura molto simile a quella su carta.
Una delle funzionalità migliori, è quella che vi permette di scrivere direttamente sui libri che state leggendo. Immaginate: state leggendo un libro particolarmente appassionante, una frase vi colpisce e vi ispira una riflessione e non avete bisogna di prendere carta e penna per appuntarvi i vostri pensieri. Un'ottima opzione anche per chi ha bisogno di un dispositivo con cui studiare o prendere appunti durante le lezioni.
Inoltre, acquistando adesso avrete diritto ad altri prodotti collaterali che miglioreranno la vostra esperienza generale: si parte dalla custodia anteriore che, oltre a proteggere lo schermo quando non lo utilizzate, diventa un supporto che vi permetterà di posizionare il Kinlde nella posizione che preferite. A tutto ciò, si aggiunge l'efficiente caricabatterie originale Amazon PowerFast da 9W - 1.8A compatibile con la maggior parte dei dispositivi USB. E tutto questo, in fortissimo sconto!

Più libri più liberi 2025: il programma della Fiera della piccola e media editoria. Dal 2026 Giorgio Zanchini prende il posto di Chiara Valerio


Più libri più liberi 2025: il programma della Fiera della piccola e media editoria. Dal 2026 Giorgio Zanchini prende il posto di Chiara Valerio
l programma dell'edizione 2025 di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre a Roma, con 569 editori e 700 appuntamenti. Chiara Valerio dal 2026 lascerà la cura degli eventi a Giorgio Zanchini. I particolari

👉 fonte: il Libraio

Da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre, con con 700 appuntamenti in programma e la partecipazione di 569 editori, torna a Roma Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si terrà a Roma. Anche nel 2025 la Fiera, promossa e organizzata dall'Associazione Italiana Editori, è ospitata dalla Nuvola, nel cuore dell'Eur.
Presieduta da Annamaria Malato e diretta da Fabio Del Giudice, Più libri più liberi punta a dare "voce e spazio alla piccola e media editoria", che in Italia nel 2024 ha pubblicato 51.915 novità, in crescita rispetto all'anno precedente (+0,9%) e pari al 60,4% dell'offerta editoriale complessiva. Stando ai dati dell'AIE, le case editrici attive in Italia, micro, piccole e medie, sono 5.349, in linea rispetto al 2023 (-0,2%), mentre la quota di mercato nei canali trade (librerie fisiche e online e supermercati) nel 2024 è stata pari al 46,4%, in leggero calo rispetto al 46,6% dell'anno precedente.
Per Più libri più liberi il biglietto d'ingresso costa 10 euro a persona; in più, la Tariffa Family per le famiglie, consentirà al secondo figlio di entrare gratuitamente in fiera. Grazie alla Regione Lazio, torna il Buono Libro che consente ai più giovani di avere a disposizione dieci euro per scegliere liberamente tra i titoli degli editori che espongono in Fiera quali portare a casa. Il voucher è disponibile per gli studenti delle scuole laziali e per gli under30 residenti nella regione.
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lunedì 17 novembre 2025

Ian McEwan: fantascienza senza scienza


Ian McEwan: fantascienza senza scienza

👉 fonte: Doppiozero.com

Al Piccolo Teatro di Milano a discutere, sotto la supervisione di Alice Strazzi della rivista Stratagemmi, con studenti e studentesse molto competenti della Statale di Milano e con i bravi attori della compagnia Sotterraneo, Il fuoco era la cura, un raffinato e ironico adattamento di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, da loro messo in scena diciotto anni dopo che Luca Ronconi aveva rielaborato lo stesso romanzo portandolo a Torino e a Milano. La fantascienza non ha una grande tradizione teatrale, ma un'eccezione è notevole: R.U.R. di Karel Capek (Praga, 1921), in cui la ribellione di esseri umani ridotti ad automi allude alla recente rivoluzione comunista in Russia. Diverso è il discorso per quello che riguarda direttamente gli scienziati e la loro spesso controversa esistenza. Chi scrive queste annotazioni ricorda di aver assistito in giovane età, nel 1963, e sempre al Piccolo di Milano, alla memorabile messa in scena della Vita di Galileo di Bertolt Brecht, per la regia di Giorgio Strehler, e con l'interpretazione di Tino Buazzelli. Alla fine del secolo, Michael Frayn, in Copenhagen, fa incontrare nella capitale danese i due fisici nucleari Niels Bohr e Werner Heisenberg, che discutono - siamo nel 1941 - sull'opportunità di costruire una bomba atomica. Ma, a proposito di teatro e di fantascienza, il vero ur-text rimane, a mio parere, La tempesta di Shakespeare, recitata a corte nel novembre 1611, con Prospero nel ruolo di un mago-scienziato rinascimentale, e le creature da lui plasmate (Ariel, Caliban, la stessa Miranda) raggruppate sul palcoscenico di un'isola misteriosa che è quella mediterranea dei miti omerici, e che, nello stesso tempo, è collocata nelle Bermuda, visitate in epoca recente dai viaggiatori inglesi diretti verso le coste americane.
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William Friend: Lascialo entrare


William Friend: Lascialo entrare

Titolo originale: Black Mamba
Formato: Kindle (1.6 MB)
Pagine: 259
Editore: Newton Compton Editori (1 ottobre 2024)
ISBN-13: 9788822783578
ASIN: B0DGBDHFHQ

Data di acquisto: 24 ottobre 2025
Letto dal 13 al 17 novembre 2025

▪️Sinossi
E se l'uomo nero esistesse per davvero?
Nove mesi dopo la morte della madre Pippa, le gemelle Sylvie e Cassia iniziano ad avere quello che Alfie, il padre, liquida subito come un semplice incubo ricorrente: ogni notte lo svegliano sostenendo che c'è qualcuno nella loro camera. Questi brutti sogni di punto in bianco sembrano finire e Alfie, che non li aveva mai considerati importanti, se ne dimentica presto. Fino al giorno in cui le figlie iniziano a parlare del loro nuovo misterioso amico, Black Mamba, un uomo magico capace di trasformarsi in qualsiasi cosa voglia: cominciano ad apparecchiare un posto a tavola per lui, gli sussurrano segreti e sostengono che le porterà via. Preoccupato per la situazione, Alfie chiama in soccorso Julia, sorella di Pippa e psicoterapeuta infantile. Qualunque cosa sia questo "amico", non vuole andarsene. Mentre le spire di Black Mamba si stringono attorno alle bambine, Alfie e Julia devono confrontarsi con le loro più recondite paure e mettere in dubbio tutte le loro certezze. Cosa è reale e cosa non lo è? Una domanda che nasconde una posta in gioco altissima: la sopravvivenza di tutta la famiglia.
Una storia oscura, una ninna nanna che vi terrà svegli la notte, anziché farvi addormentare.
«Accattivante… la suspense cresce pagina dopo pagina e ti intrappola». Daily Mail
«Gli amanti dell'horror letterario ne saranno assolutamente affascinati… Ho trovato quasi impossibile smettere di leggerlo». Horror Magazine

▪️L'incipit del libro
Stamattina ho sentito per la prima volta il nome di Black Mamba. Mi ha riportato alla mente alcuni sogni. Non sogni miei, delle mie figlie. Incubi che mandavano in frantumi il loro sonno.
È iniziato tutto nove mesi dopo l'incidente. Ogni notte, all'ora del diavolo, mi svegliavo e trovavo le gemelle immobili ai piedi del mio letto, i volti nascosti dal buio.
Papà, c'è un uomo in camera nostra.
Quelle parole sono diventate familiari come il ritornello di un coro; avevano il potere di svegliare solo il mio corpo, mentre la mente, o almeno buona parte di essa, rimaneva addormentata. Mi rigiravo tra le lenzuola fredde e rigide, schiacciavo il naso sul cuscino e sospiravo. No, non c'è nessuno, dicevo. Ma il mio braccio, mezzo addormentato, sollevava lo stesso il piumone e lasciava che le bambine si infilassero lì sotto, per rannicchiarsi nell'avvallamento dove un tempo dormiva la loro mamma.
Naturalmente la prima notte era stata diversa. La prima notte, la presenza improvvisa e inaspettata delle gemelle davanti al letto era bastata a darmi una scarica di adrenalina.
«Papà, c'è un uomo in camera nostra».
La frase mi aveva fatto sobbalzare, come lo strattone di un cappio che si stringe al collo, il pavimento che all'improvviso crolla sotto i piedi.
«Un uomo?», avevo chiesto.
«Un uomo».


▪️La mia recensione
"Non è questa la radice del problema. So che non è così. C'è qualcos'altro. Qualcosa che non viene dalle ragazze. Qualcosa di… esterno, che sta influenzando il loro comportamento. Lo sento".
Lascialo entrare, opera prima dell'inglese William Friend è un horror psicologico che cerca di mescolare tutti gli stereotipi del genere: infanzia, elaborazione del lutto e oscure presenze. Le premesse per un libro che ci vorrebbe tenere incollati alle sue pagine ci sono tutte… Peccato solo che, almeno nel mio caso, c'è stata tanta delusione.
La trama di Lascialo entrare parte dopo circa nove mesi dalla morte di Pippa, moglie di Alfie e madre di due gemelle: Sylvie e Cassia. Le bambine dicono al padre che, di notte, nella loro cameretta vedono un uomo (chiamato Black Mamba) in grado di trasformarsi anche in diversi animali. Il padre, in un primo momento, ignora la faccenda come un innocuo gioco delle bimbe ancora sotto shock per la morte della loro mamma. Purtroppo, con il passare del tempo, questa "presenza" si trasforma sempre più in qualcosa di assurdo: le bimbe lo vedono ovunque, parlano e giocano con lui e, cosa ancora più sconcertante, cercano di sostituirlo (su pressione dello stesso Black Mamba) alla figura paterna. Alfie, alla fine, è costretto a chiedere l'intervento di Julia, sorella gemella di Pippa e psicoterapeuta infantile…
I temi principali del libro sono: il lutto nei bambini e come esso viene affrontato, l'effimero confine tra gioco e realtà, la paura di ciò che non conosciamo (uno su tutti, tanto per fare un esempio: l'uomo nero!). Temi molto affascinanti, lo ammetto; tuttavia il tutto è stato rovinato da una trama abbastanza prevedibile e senza grossi colpi di scena. Inoltre, sino all'ultimo, il "personaggio principale" (Black Mamba) non si capisce se sia reale, una sorta di elaborazione del trauma delle bimbe o un vero e proprio "poltergeist" all'interno della casa in cui si svolge gran parte della storia.
Insomma, per farla breve, il finale non è chiaro e lascia più domande e dubbi che risposte…
📌 Voto: 🔵🔵🔵 (3 su 5)

domenica 16 novembre 2025

Recensione della penna stilografica Lamy Safari Vista


Chi mi conosce lo sa già: ho un bel po' di penne stilografiche di quasi tutte le marche; eppure, torno ad usare sempre quelle della tedesca Lamy… Mi ci trovo bene, scrivono bene, si puliscono facilmente e, fattore certamente non da trascurare, hanno bisogno di pochissima manutenzione (direi quasi nulla!).
Tra le mie Lamy posso annoverare due Safari (una blu ed una rossa), una Al Star (di colore Ocean Blue) ed una spettacolare Aion (di colore Dark Blue). In verità dovrei citare anche una Logo (in acciaio inox spazzolato)… ma un paio d'anni fa l'ho prestata ad un amico e non è più tornata indietro!
La Lamy Safari è la classica stilografica per principianti e studenti, che finisce per essere usata da tutti… anche e soprattutto dagli appassionati più esperti. Ha un bel design: è tutta in plastica ABS, ma fatta veramente bene! Senza dimenticare che è stata progettata da Wolfgang Fabian, uno dei più prestigiosi designer del settore.


La "versione" Vista, diversamente dagli altri modelli Safari colorati (ne esistono di tanti colori, comprese diverse tonalità uscite in edizioni limitate) è una stilografica costruita sempre in plastica ABS ma in variante demonstrator, quindi completamente trasparente: in questo modo, si può ammirare tutta la componentistica interna, compresi o la cartuccia (per meglio visionare il colore dell'inchiostro usato e la quantità residua) o il converter.
La parte dell'impugnatura presenta una sezione triangolare, in grado di "guidare" le dita nella giusta posizione. Ottima soluzione per i principianti, ma non per i più esperti: molti di loro, infatti, trovano questa sezione sagomata molto limitante.


Il cappuccio, ovviamente trasparente, è a pressione ed ha la clip in metallo dalla caratteristica (e ben riconoscibile) forma "a molla", tipica di tutte le Safari: permette di fissare la penna a tasche e quaderni con molta facilità.
Il peso è veramente irrisorio (siamo intorno ai 15-16 grammi), per cui è una stilografica adatta a chi è solito fare lunghe sessioni di scrittura.


Altra caratteristica (forze la più importante) è la sua adattabilità ai diversi pennini dell'azienda: ai classici EF (extrafine), F (fine, il mio preferito), M (medio), B (broad), A (per bambini… quindi in grado di essere "strapazzato") e LH (per i mancini), si possono montare anche i tre stub per calligrafia (1.1, 1.5 e 1.9). Sono tutti pennini scorrevolissimi, rigidi, in acciaio e facilissimi da sostituire (bastano soltanto un paio di secondi) perché, come da tradizione della Lamy, scorrono su "micro binari" da cui è semplicissimo sfilarli ed innestarli.
La Lamy Safari Vista monta sia cartucce proprietarie (mod. T10), sia il converte Z28, per chi (come me) preferisce scrivere con gli inchiostri in bottiglia/calamaio.


Veniamo ai costi. Il suo prezzo, proprio perché "pensata" per un utente alle prime armi, si aggira sui 22-23 euro (ma, approfittando di determinate offerte, come il Black Friday di Amazon, è possibile acquistarla anche a molto meno). Le cartucce sono disponibili in svariati colori ed in confezioni da 5 pezzi: il costo della singola confezione si aggira sui 6-7 euro (ma dipende tutto dal colore dell'inchiostro scelto e dalle varie edizioni limitate). Il prezzo del converter (mod. Z28) si aggira sugli 8 euro.
Vi lascio, come sempre, alla mia prova di scrittura: per realizzarla, come sempre, ho usato l'inchiostro Lamy Blue/Black in calamaio (perciò mi son servito del converter) e carta Rhodia puntinata da 80 grammi.


sabato 15 novembre 2025

100 dischi che hanno fatto la storia della musica

100 dischi che hanno fatto la storia della musica
È disponibile da qualche giorno in libreria un volume che raccoglie una selezione di 100 album di assoluta importanza musicale e artistica usciti tra gli anni Cinquanta e oggi, celebrando il valore culturale del disco in vinile

👉 fonte: Sky Arte

Si intitola Vinili imperdibili. 100 dischi che hanno fatto la storia il nuovo libro illustrato che celebra gli album più influenti della musica dell'ultimo secolo. Pubblicato lo scorso 28 ottobre da Rizzoli Illustrati, il libro porta la firma di Luigi Lozzi, che attraverso oltre duecento pagine offre un viaggio accurato nel passato e nel presente della musica, partendo da un'ampia selezione di dischi fondamentali.
Obiettivo dell'opera è rendere omaggio al vinile come elemento imprescindibile della cultura contemporanea, presentando quegli album che hanno influenzato in modo decisivo l'evoluzione dei generi musicali. La carrellata proposta dal libro abbraccia così una vasta gamma di dischi indimenticabili e molto diversi tra loro, spaziando da una pietra miliare del jazz come Kind of Blue di Miles Davis all'album che ha segnato la nascita del britpop: Definitely Maybe degli Oasis.
La selezione curata da Lozzi, scrittore molisano esperto di cinema e musica contemporanea, include dischi popolari e album meno celebrati, ma in qualche modo influenti. Il lettore potrà scoprire così i processi creativi che hanno portato alla pubblicazione di capolavori del rock come Nevermind dei Nirvana, Heroes di David Bowie e Horses di Patti Smith, di cui ricorrono in questi giorni il 50esimo anniversario dell'uscita.
A ogni vinile, l'autore dedica una scheda dettagliata, che approfondisce il contesto storico e l'impatto culturale dei singoli LP. Non mancano poi numerosi aneddoti relativi alla produzione dei dischi o alle reazioni di critica e pubblico al momento della loro uscita. Il volume si distingue inoltre per il suo approccio multidisciplinare, volto a valorizzare molti dei vinili presi in esame come vere e proprie opere d'arte visiva. Le copertine di questi cento album riflettono infatti l'evoluzione estetica degli ultimi 75 anni, offrendo una prospettiva unica sugli stili e sulla creatività contemporanea.
L'opera Vinili imperdibili si inserisce nel contesto del rinnovato interesse per i dischi in vinile come oggetto culturale e artistico completo. Una tendenza recente che è ampiamente confermata dai dati di vendita di questo supporto "antico", nonché dal crescente numero di mostre e pubblicazioni dedicate alle copertine degli LP.
Il volume di Lozzi assume inoltre una notevole importanza a livello visivo, grazie alla qualità delle immagini d'epoca e delle riproduzioni delle cover originali. L'accurata selezione dei dischi e la quantità di informazioni raccolte rendono il libro una risorsa preziosa per tutti gli appassionati di musica, celebrando al tempo stesso l'incredibile storia di un supporto che, alla soglia del suo 80esimo compleanno, non sembra volersi accontentare di un ruolo culturale di secondo piano.

La classifica dei libri più venduti


Dati relativi alla settimana dal 3 al 9 novembre 2025 (Fonte: TuttoLibri del 15 novembre 2025):

1. Antonio Manzini - Sotto mentite spoglie. Il vicequestore Rocco Schiavone, vol. 22
2. Hazel Riley e Karim B - But Santa, I love him. Il calendario dell'avvento Romance
4. Aldo Cazzullo - Francesco. Il primo italiano
5. Maurizio de Giovanni - L'orologiaio di Brest
6. Pera Toons - Missione risata
7. Ken Follett - Il cerchio dei giorni
8. Sveva Casati Modignani - La domestica a ore
9. Benedetta Rossi - La mia cucina per tutti. Oltre 150 ricette facili e gustose per ogni esigenza
10. Autumn Woods - Nightshade. Desiderio Oscuro. Nightshade, vol. 1

venerdì 14 novembre 2025

Gareth Rubin: «Il mio libro-enigma vi farà girare la testa»


Gareth Rubin: «Il mio libro-enigma vi farà girare la testa»
Esce The Waterfall, si legge iniziando dalla prima pagina, si torna all'ultima e poi si cambia verso due volte

👉 fonte: Il Messaggero

Cosa lega la scomparsa del drammaturgo Christopher Marlowe (che mette in allarme il giovane WIlliam Shakespeare), l'avvistamento di una strana creatura in un monastero diroccato trecento anni dopo, la Venezia degli anni Trenta e infine la Hollywood del 1944? Il nuovo romanzo dello scrittore inglese Gareth Rubin, The Waterfall, appena uscito per Longanesi, racchiude un enigma da risolvere, ma non in maniera convenzionale.
Il bestseller The Turnglass si leggeva alternativamente partendo dalla prima o dall'ultima pagina. Qui, invece, si va oltre: si inizia dalla prima pagina, si torna all'ultima e poi si cambia verso due volte: un vero vortice narrativo, da far perdere la testa. «Un'idea dell'editore italiano», dice l'autore, di passaggio nel nostro Paese.

Dove ha trovato l'ispirazione per una simile diavoleria? «Di recente ho scritto un articolo per CrimeReads sui romanzi che giocano con la forma narrativa. Uno era Attraverso lo specchio, di Lewis Carrol, ma c'era anche Casa di foglie di Mark Z. Danielewski, Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino, La donna del tenente francese di John Fowles. E vorrei citare anche L'atlante delle nuvole di David Mitchell: storie intrecciate che si susseguono nel corso dei secoli. Oggi quando scrivo mi ispiro anche ai libri che leggevo da bambino, quando ogni volume mi sembrava un insieme senza fine di fantastiche possibilità, in cui non si capiva mai come andava a finire».
Da adulti si perde l'entusiasmo? «Quando sei giovane, tutto ti sembra nuovo, magico. Si poteva andare ovunque, fare qualsiasi cosa. Quando si cresce, i libri perdono queste caratteristiche dirompenti, si stabilizzano, diventano più scontati. Invece, a me piaceva molto l'idea di lasciare che un libro si scatenasse un po'».
Un libro che si scatena? In che senso? «Volevo lasciarlo andare in dieci direzioni diverse e vedere cosa succedeva. Pur avendo il controllo totale del testo, lasciavo che il libro tentasse strade diverse, che si liberasse un po'».
Questo è il secondo romanzo dopo Turnglass con lo stesso personaggio, Ken Kourian. Cosa possiamo anticipare ai lettori senza rovinare la suspense? «Riprendiamo con Ken e Coraline qualche anno dopo gli eventi di The Turnglass. Volevo tornare su di loro perché li trovavo personaggi interessanti, umani. Ken in particolare, non è un eroe macho, né cinico. Non è neppure particolarmente brillante, non ha una mente alla Sherlock Holmes. È, per molti versi, un uomo normale, che si ritrova catapultato in circostanze eccezionali».
Quattro misteri e molte soluzioni, o una sola risposta finale? «Una sola. Esistono gialli con più di un esito possibile. Ma non credo che funzionino, che possano soddisfare il lettore. In The Waterfall alla fine troviamo una sola verità, un solo movente».
Anche lei pensa, come fa dire a Shakespeare nel libro, che si scrive per intrattenere gli altri? «No, credo che la letteratura, come tutte le altre arti, esistano per uno scopo. Apprezziamo l'arte, la musica o la letteratura, perché ci rendono migliori. Quando leggiamo storie da bambini, lo facciamo per imparare il linguaggio e per costruire la nostra comprensione del mondo».
Nel suo libro, lei fa risalire la paternità di Romeo e Giulietta a Christopher Marlowe, il cui manoscritto fu donato a William Shakespeare. Ritiene che sia possibile? «Di tanto in tanto gli studiosi dicono che Christopher Marlowe o John Webster o altri cinque autori inglesi hanno avuto un ruolo in quest'opera. 500 anni fa, i drammaturghi erano come gli scrittori di Hollywood di oggi. Venivano assunti per un lavoro. Venivano licenziati cinque giorni dopo se non piacevano a chi produceva l'opera. Collaboravano. Litigavano. Se ne andavano a fare qualcos'altro. Quindi molto spesso si scopre che alcune parti di un'opera attribuite a un autore sono state scritte, in realtà, da qualcun altro, o da due autori diversi, nel corso di una serata in taverna».
Ci sarà un terzo libro con Ken Kourian? «No, ma sto scrivendo la parte finale della trilogia di The Turnglass, ambientata nel 1803. Sarà un prequel».
Scriverà altri libri dedicati a Sherlock Holmes, dopo Sinister - La città delle ombre? «Chi può dirlo?».
Cosa pensa di ciò che sta accadendo alla monarchia britannica, e in particolare all'ormai ex principe Andrea? «Sono un repubblicano moderato. Penso che la monarchia sia un'idea sciocca e obsoleta. Ma credo anche che la famiglia reale britannica porti un sacco di soldi al paese, attraverso il turismo. Forse Andrea finirà processato in tribunale. Forse se lo merita. O forse no».

A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che "Nella carne" di David Szalay diventerà un film


A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

👉 fonte: Rivista Studio

Quella che sta per chiudersi deve essere stata una delle migliori settimane della vita di David Szalay. A poche ore dalla vittoria del Booker Prize con il suo nuovo romanzo Nella carne, i diritti di trasposizione dello stesso sono stati acquistati dalla società inglese House Production. Il romanzo (che per noi è uno dei romanzi dell'anno, senza alcun dubbio) vanta già una sorta di "padrino cinematografico": l'intreccio e le esperienze del protagonista István si rifanno infatti al Barry Lyndon di Stanley Kubrick. Un tratto che forse è stato decisivo per House Productions, che secondo quanto riportato da Deadline si sarebbe mossa con Bbc Film e Access Entertainment per "bloccare" i diritti di trasposizione subito dopo la vittoria del Booker Prize.
La decisione di House Productions è a suo modo un ulteriore riconoscimento di qualità per David Szalay, dato che è una realtà nota per l'altissima qualità del suo catalogo e per il grande intuito in fatto di adattamenti letterari: oltre al successo internazionale di Conclave (un'intuizione in cui pochi credevano), House Productions ha in catalogo titoli come La zona d'intesse di Jonathan Glazer e Bird di Andrea Arnold.

▪️Vincitori del The Booker Prize (dal 2000)
2000: Margaret Atwood - The Blind Assassin
2001: Peter Carey - True History of the Kelly Gang
2002: Yann Martel - Life of Pi
2003: DBC Pierre - Vernon God Little
2004: Alan Hollinghurst - The Line of Beauty
2005: John Banville - The Sea
2006: Kiran Desai - The Inheritance of Loss
2007: Anne Enright - The Gathering
2008: Aravind Adiga - The White Tiger
2009: Hilary Mantel - Wolf Hall
2010: Howard Jacobson - The Finkler Question
2011: Julian Barnes - The Sense of an Ending
2012: Hilary Mantel - Bring Up the Bodies
2013: Eleanor Catton - The Luminaries
2014: Richard Flanagan - The Narrow Road to the Deep North
2015: Marlon James - A Brief History of Seven Killings
2016: Paul Beatty - The Sellout
2017: George Saunders - Lincoln in the Bardo
2018: Anna Burns - Milkman
2019: Margaret Atwood - The Testaments
2020: Douglas Stuart - Shuggie Bain
2021: Damon Galgut - The Promise
2022: Shehan Karunatilaka - The Seven Moons of Maali Almeida
2023: Paul Lynch - Prophet Song
2024: Samantha Harvey - Orbital
2025: David Szalay - Flesh

Su "Il Venerdì di Repubblica" di venerdì 14 novembre 2025 un'intervista a Ian McEwan: "Scrivo del futuro per parlare del presente"

Ian McEwan: Il futuro che ci meritiamo
«Oggi troppi romanzi si perdono nella soggettività. Io ho provato a scriverne uno specchio dei nostri tempi». Lo ha fatto raccontando un Pianeta distrutto da follie umane e vendette climatiche. E da certi personaggi a tutti noi ben noti. Intervista con spiragli di speranza


Apocalypse now. La Russia ha lanciato una bomba atomica nell'Oceano Atlantico, innescando uno tsunami da 200 milioni di morti. Sommerse mezza America, l'Europa e pure Londra. Gli Stati Uniti sono governati da brutali signori della guerra. La Nigeria è diventata l'ombelico culturale, geopolitico e digitale del mondo. L'aspettativa di vita media è scesa a 62 anni. L'intelligenza artificiale ha preso il potere, il cambiamento climatico è diventato realtà, la Germania è incorporata nella "Grande Russia". Nuove Atlantidi, incubi atavici. Nel suo ultimo romanzo, Quello che possiamo sapere (Einaudi), Ian McEwan lo chiama il "Grande Disastro": "Follia umana e furia vendicativa dei sistemi climatici".
«Ma non chiamatemi profeta», avverte con la sua voce levigata il 77enne scrittore inglese, Booker Prize 1998 per Amsterdam, «ho semplicemente provato a scrivere un romanzo dei nostri tempi». Maglioncino ceruleo come i suoi occhi, calze a righe, capelli candidi e immacolati, McEwan ci accoglie nel suo rifugio londinese, ossia una delle mews, vecchie stalle reali del centro riconvertite in deliziose e floreali residenze, a Bloomsbury, il quartiere degli intellettuali. «Andiamo di sopra». Conversiamo a lungo nel suo soggiorno assediato di libri: le lettere di Charles Darwin, I cani e i lupi di Irène Némirovsky, Le leggi della frontiera di Javier Cercas, A un cerbiatto somiglia il mio amore di David Grossman. Quello che possiamo sapere è il diciannovesimo romanzo di McEwan, un'opera che danza in tre secoli e che aggira la pigra distopia.
È il 2119 e l'accademico inglese Tom Metcalfe concentra la sua ricerca tra il 1990 e il 2030, soprattutto su un poema-capolavoro scomparso. L'autore, il poeta Francis Blundy, paragonato a Seamus Heaney e Philip Larkin, ne ha distrutto ogni bozza. Ma una copia potrebbe essere sopravvissuta e allora Metcalfe si tuffa nei diari di Vivien, moglie di Blundy, nelle email e nelle chat sue e del marito. Incluse quelle che riguardano la "Seconda Cena Immortale", un banchetto intellettuale a cui i Blundy e alcuni loro amici hanno partecipato nel 2014, a sua volta remake di una cena di due secoli prima con star come Keats e Wordsworth.
Da qui McEwan, come solo lui sa fare, scolpisce un intreccio di realismo psicologico, grande freddo della civilizzazione, perfido amore, sordidi istinti, letteratura gloriosa: i paradossi della Storia già visti in Cani neri, l'erosione della Memoria, l'audacia futuristica del suo precedente Solar, infimi omicidi, colpi di scena, e la fragilità delle nostre convinzioni che forse solo in Espiazione aveva dipinto così bene. Per McEwan, Quello che possiamo sapere è «fantascienza senza scienza». Ma anche una spasmodica ricerca negli anfratti più profondi della raison d'être umana. Che tende all'autodistruzione ma mantiene una eccezionale capacità di rigenerarsi. Nonostante l'apocalisse bussi alle porte.
Se non è una profezia, allora cos'è questo romanzo? «Ho voluto riflettere su a che punto siamo ora, ma con un'ottica storica. Mi è venuto naturale, come in Miele su spie e Guerra Fredda, in Macchine come me sull'intelligenza artificiale, in Solar sul cambiamento climatico: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando. Oggi troppi romanzi si perdono nella soggettività. Mentre di recente ne ho amato uno italiano, Le perfezioni, di Vincenzo Latronico: un ottimo esempio per cercare di capire gli effetti dei social media sugli umani. E poi un bellissimo romanzo olandese, Questo post è stato rimosso di Hanna Bervoets, su alcuni impiegati di una grande azienda di Big Tech che per otto ore al giorno devono togliere dalla rete contenuti disgustosi, violenti, pieni di odio - insomma il lato più vomitevole dell'umanità - e che alla fine impazziscono. Quindi ho provato anch'io a scrivere un romanzo specchio dei nostri tempi».
🌎 CONTINUA A LEGGERE l'intervista a Ian McEwan direttamente su Il Venerdì di Repubblica

giovedì 13 novembre 2025

James Ellroy: Prega detective


James Ellroy: Prega detective

Titolo originale: Brown's Requiem
Formato: Kindle (1.5 MB)
Pagine: 271
Editore: Einaudi (20 giugno 2023)
ASIN: B0C7SX52HK

Data di acquisto: 31 ottobre 2025
Letto dal 5 al 13 novembre 2025

▪️Sinossi
Il primo romanzo di James Ellroy. E ovviamente al centro non possono che esserci Los Angeles e i relitti umani che la affollano, come il detective Fritz. La sua vita sembra scorrere dritta su un binario morto, quando gli si presenta l'occasione di riaprire un vecchio caso, riabilitarsi agli occhi della società e forse trovare anche l'amore.
Il detective Fritz Brown viene ingaggiato da "Fat Dog" Baker per indagare su sua sorella e su un vecchio uomo d'affari che la mantiene. Baker ha la faccia da psicopatico, dice di fare il caddie, anche se ha troppi soldi in tasca per essere uno che porta mazze da golf: un tipo poco raccomandabile insomma. Ma Fritz intuisce che quel tipo poco raccomandabile può diventare la sua ultima occasione per dare un senso a un'esistenza impazzita. Baker infatti nasconde qualcosa, una vecchia faccenda che sarebbe meglio non riaprire, sepolta sotto cumuli di segreti, morte e dollari. Una faccenda che rischia di tramutarsi in un incubo senza via di scampo.
«Una scrittura dura e piena di guizzi. Ellroy ci trascina in un complicato intrigo senza perdere un colpo». The New York Times

▪️L'incipit del libro
Gli affari andavano bene. Ogni estate era la stessa storia. Lo smog e il caldo ammantavano il bacino, la gente cedeva al torpore e al malessere, antiche decisioni soccombevano, vecchi impegni venivano trascurati. E io ne traevo vantaggio: la mia scrivania era invasa da ordini di esproprio per auto delle marche e dei modelli più vari, dalle berline Datsun alle Eldorado Ragtop, in località che andavano da Watts a Tacoima. Seduto alla mia scrivania, ascoltando il concerto per violino di Beethoven e bevendo la terza tazza di caffè, calcolai le mie parcelle al netto delle spese. Con un sospiro benedissi Cal Myers, la sua paranoia e la sua cupidigia. Il nostro accordo risale ai tempi in cui facevo parte della Buoncostume di Hollywood, quando entrambi eravamo nei pasticci e io gli feci un grosso favore. Ora, diversi anni dopo, la sua colpevole noblesse oblige mi permette qualcosa di simile a uno sfarzo borghese, senza il cruccio delle tasse.

▪️La mia recensione
"Ero giunto a una conclusione: se la vita doveva essere un continuo compromesso le cui regole sarebbero state stabilite da una moralità razionale, avrei dovuto tenere a bada la mia moralità ma non abbandonare lo schieramento di chi dai compromessi aveva di che guadagnare".
Siamo nel 1981 e questo noir è il libro d'esordio (e che esordio!) di James Ellroy in cui, in un certo senso, si possono già vedere i semi della sua futura produzione: Prega detective, infatti, ci mostra contemporaneamente il lato oscuro di Los Angeles e della psiche umana.
Fritz Brown, un ex poliziotto corrotto diventato ora un malridotto ed alcolizzato investigatore privato, ricevendo l'incarico dall'inquietante "Fat Dog" Baker di indagare su sua sorella e sul suo misterioso benefattore, si ritroverà al centro di una fitta rete di corruzione e violenza con echi che arrivano dritti dritti da uno strano incendio avvenuto parecchi anni prima. Ma è anche l'occasione che Fritz Brown aspettava da tempo per potersi redimere…
Tutta la storia è narrata in prima persona dallo stesso Fritz Brown, classico antieroe ambiguo e sentimentale (è appassionato di musica classica) ma, parallelamente, afflitto (e marchiato) dalla sua stessa vita andata a rotoli. Insomma, è il primo abbozzo di quelli che, negli anni a venire, saranno tutti i protagonisti dei libri di maggior successo di James Ellroy. A proposito dei libri che verranno: qui c'è già un primo accenno ai fatti della Dalia Nera.
Prega detective, quindi, ci porta subito a conoscere i temi ricorrenti della produzione dello scrittore statunitense: misteriosi omicidi a catena, criminalità, corruzione a tutti i livelli, redenzione e l'effimero confine tra giustizia e vendetta. James Ellroy, insomma, ha gettato le basi del suo successo…
📌 Voto: 🔵🔵🔵🔵 (4 su 5)

I grandi ritorni in libreria: dai premi Nobel alle firme di culto internazionali ed italiane


I grandi ritorni in libreria: dai premi Nobel alle firme di culto internazionali ed italiane
Gli scaffali si sono popolati di nomi che non hanno bisogno di presentazioni

[fonte: Il Messaggero]

Grandi ritorni in libreria. Gli scaffali si sono popolati di nomi che non hanno bisogno di presentazioni. Si tratta di alcune delle voci più prestigiose della letteratura mondiale: autori insigniti del Premio Nobel che tornano con nuove opere o con edizioni rinnovate dei loro capolavori e firme internazionali di culto che hanno fatto sognare milioni di lettori. Ma ci sono anche amatissimi scrittori italiani pronti a regalare nuove emozioni con le loro ultime opere. Tra le novità anche edizioni speciali di romanzi che hanno fatto la storia recente dell’editoria, veri e propri classici contemporanei e volumi celebrativi che ritornano per essere riscoperti dai lettori. Il fascino del già noto si intreccia con la promessa dell'inedito.
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"The Revelation": un romanzo del maestro del macabro Bentley Little


The Revelation: un romanzo del maestro del macabro Bentley Little
A Thriller Café abbiamo celebrato Halloween con una lettura di genere horror: The Revelation di Bentley Little, tradotto per Vallecchi Firenze Editore da Ariase Barretta.


"Il tempo dell’indecisione è finito. Il maligno è qui ed è pronto a colpire!".
Siamo a Randall, in Arizona; giornate umide ed appiccicose, in cui il caldo ed il sudore la fanno da padrone, si susseguono sino al giorno in cui eventi spaventosi iniziano ad accadere in città.
La chiesa episcopale viene profanata, distrutte le vetrate a colori ed imbrattati i muri con scritte sacrileghe tracciate con sangue di capra; gli animali vengono trovati orribilmente mutilati ed alcuni allevatori morti con parti del corpo amputate; il prete e la sua intera famiglia scompaiono.
Ad aggiungere orrore, alcune madri in dolce attesa abortiscono feti morti o piccoli corpicini mostruosamente deformi; infine un giovane confessa allo sceriffo Jim Weldon di aver visto in un incubo la fine della famiglia del prete ed il luogo dove i cadaveri sono stati sotterrati.
Fin dalle prime pagine il lettore capisce di avere per le mani un tipico crudo horror: le caratteristiche ci sono tutte (l'atmosfera cupa di una cittadina isolata, il soprannaturale dato dagli incubi, le descrizioni mostruose dei corpi mutilati e tanto - tantissimo - sangue), e la tensione che cresce è alternata dall'autore con perizia a brani più descrittivi.
Oltre allo sceriffo Weldon, il lettore nei primi capitoli conosce gli altri protagonisti della vicenda: Gordon Lewis (scrittore in fase di blocco, la cui moglie Marina ha appena scoperto di essere incinta) e padre Andrews (il prede inviato in città in sostituzione del reverendo scomparso).
I tre protagonisti riconoscono la gravità dei fatti accaduti a Randall, si consultano ma non riescono a trovare una causa (e nel contempo trasmettono al lettore l'angoscia che di giorno in giorno si sta diffondendo in città).
In particolare, Gordon è spaventato da quanto accaduto alle donne gravide (data la situazione della moglie), e si reca con lei da un medico di Phoenix per accertarsi che la gravidanza di Marina stia procedendo nel migliore dei modi; il dubbio è che l'acqua della falda cittadina, forse inquinata, sia la causa dei misteriosi aborti avvenuti a Randall.
Questa la trama della prima delle tre parti di The Revelation, in cui Bentley Little presenta i personaggi e pone le basi per l'ansia che via via crescerà nei capitoli successivi.
Nella seconda parte del libro entra in scena il quarto decisivo protagonista della vicenda, cioè fratello Elias, un predicatore giunto a Randall che, fermandosi a parlare sul ciglio della strada, annuncia alla città l'imminente Apocalisse.
La popolazione è per lo più restia a dare ascolto a fratello Elias, indecisa se si tratti di "un hippie con il cervello fritto dalle droghe e poi convertito al cristianesimo, o un fondamentalista in preda ad un attacco di esaltazione mistica".
Solo molto più tardi, quando ormai il Male sarà arrivato a Randall, la popolazione darà ascolto al predicatore, riconoscendo che una forza ultraterrena negativa è scesa in terra.
Fratello Elias, di cui Bentley Little descrive lo "sguardo perso nel vuoto" ed il viso caratterizzato da "un indomabile stoicismo", è a Randall per comunicare a Gordon, allo sceriffo ed a padre Andrews che sono stati scelti da Dio "per combattere la malvagità dell'Avversario"; il suo compito, ora come in epoche precedenti, è aprire loro gli occhi e condurli alla inesorabile battaglia contro il Male, che è descritta nella terza ed ultima parte del romanzo.
Bentley Little spiega che si tratta di una Male antico, presente nei secoli, che non può essere cancellato ma solo temporaneamente fermato (e che in futuro tornerà).
"Ci saranno incendi, poi arriveranno le mosche, e poi sarà la volta dei terremoti".
Il lettore sperimenta sulla pelle le sensazioni che vivono Gordon, Jim Weldon e padre Andrews con reali brividi: quando si verificano i primi spietati episodi diabolici nella loro mente c'è confusione, poi rabbia, dolore ma soprattutto paura e vividi incubi terrificanti (specialmente quando si scopre che l'armata del Male è composta proprio da quei bambini morti, orribilmente sfigurati, o mai nati).
Fratello Elias parla di fuoco infernale e dannazione all'inferno e le pagine della lotta che lui stesso, Gordon, lo sceriffo e padre Andrews compiono, sono descritte in modo vivido, spietato, con particolari orribili, sangue e corpi dilaniati.
Bentley Little presenta gli innocenti spiegando che l'innocenza non appartiene né al Bene né al Male, "è l'assenza di entrambe le cose"; questo il motivo per cui è facilmente corruttibile.
Se vogliamo combattere contro Satana "non dobbiamo essere innocenti, non dobbiamo essere ignoranti, dobbiamo essere ben armati con le munizioni del Bene" (cioè la parola di Dio).
Al lettore tuttavia l'autore chiarisce che Satana è immortale: se la battaglia che i nostri protagonisti combattono avrà esito positivo, tuttavia Satana (che ha il tempo dalla sua parte) "proverà ancora e ancora, finché non avrà successo".
Bentley Little ha uno stile implacabile, molto diretto e molto esplicito nelle descrizioni più cruente, sicuro e determinato; è magnetico nel catturare l'attenzione del lettore, soffocante nelle schiette pagine dedicate alla lotta finale tra Bene e Male e  inesorabile per le descrizioni raccapriccianti di corpi straziati e spaventosi, bambini cannibali e deformi, gatti squartati.
The Revelation descrive la lotta tra Bene e Male, tanto cara ai classici horror, come una ancestrale spaventosa battaglia con immagini splatter: il lettore non ha tregua ed i dettagli dell'opera del Maligno ne catturano l'attenzione fin dalle prime pagine. 
Bentley Little è stato definito da Stephen King "un maestro del macabro"; The Revelation, suo romanzo horror d'esordio uscito nel 1990, ha vinto il prestigioso Premio Bram Stoker.
Onore al merito all'editore Vallecchi Firenze per aver pubblicato in italiano alcune opere di questo autore, che Thriller Cafè nomina anche nella pagina dedicata alla serie TV The consultant.

Tutti hanno scritto di Francesco, Barbero ha raccontato la verità


Tutti hanno scritto di Francesco, Barbero ha raccontato la verità
Chi era Francesco? A questa domanda tenta di rispondere Alessandro Barbero facendo i conti con una figura difficile da definire e piena di contraddizioni


Conosciamo tutti molti episodi della vita di San Francesco, peccato che siano falsi. La sua storia iniziata predicando la povertà, e il ritorno alle radici del cristianesimo, finì con una "multinazionale" della fede ovvero l'ordine francescano e con una rottura, a cui arriviamo tra poco. Francesco, il cui vero nome era Giovanni di Pietro di Bernardone, fu da subito una figura che trascinò folle di fedeli verso una nuova via. Fatto Santo appena dopo la morte, cosa assai inusuale già al tempo, attorno alla sua figura sono fin da subito circolate tantissime agiografie.
Nell'ottocentesimo anniversario della morte del santo più famoso d'Italia (3 ottobre 1226) stanno uscendo molti libri sulla sua figura, per me il più interessante è San Francesco (Laterza) di Alessandro Barbero. Lo storico ci racconta come biografia dopo biografia si creò il mito leggendario del santo, arrivato poi ai giorni nostri. La prima Vita di Francesco fu quella di Tommaso da Celano redatta pochi anni dopo la morte, che fu subito aspramente criticata perché c'erano "pochi miracoli". Lo stesso Tommaso si prodigò quindi a farne una seconda versione aggiungendone il più possibile. Poi ne nacquero spontaneamente a decine, di queste biografie scritte da frati, finché San Bonaventura da Bagnoregio scrisse quella "definitiva" che chiamò appunto Legenda major, che voleva sintetizzare tutte le versioni. Il termine "legenda" intende proprio "la versione che dovete leggere" quindi quella ufficiale approvata dal pontefice. Nel frattempo le storie si erano ingigantite.
Facciamo un esempio: Francesco partecipò alla quinta crociata nella quale, anziché combattere, andò a incontrare il sultano d'Egitto Al-Kamil. Nell'incontro, testimoniato da fonti dell'epoca, ci fu un dialogo civile e rispettosa tra i due, in cui Francesco tentò di convertire alla fede “vera” il sultano, che ovviamente declinò la proposta ma rimase colpito dal carisma dell'uomo e gli offrì grandi doni, che lui rifiutò. Nella versione di Bonaventura, Francesco per dimostrare al sultano che il dio cristiano è quello vero si getta nelle fiamme rimanendo illeso. Adattamento narrativamente molto suggestivo, ma assai poco realistico.
Chi era dunque Francesco? A questa domanda tenta di rispondere Barbero facendo i conti con una figura difficile da definire e piena di contraddizioni. Francesco predicava la povertà, ma non attaccava mai i ricchi, predicava la pace usando il saluto "la pace sia con voi", ma non si pronunciò mai apertamente contro le crociate. La sua filosofia era dare un esempio, un modello di vita, che non doveva essere imposto agli altri.
Alla fine della sua vita Francesco non era contento di quello che era diventato l'ordine francescano. Troppo grande, troppo influente, troppo potente. I frati non vivevano più nella povertà, ma in grandi conventi, non servivano i lebbrosi, ma studiavano e predicano. Non era quello che voleva, e si dimise dal suo stesso ordine. Questa rottura, storicamente appurata, fu minimizzata nelle versioni ufficiali. Si disse che fu "per umiltà", ma in realtà per Barbero si trattò di un vero strappo: la sua figura era già stata travisata e manipolata prima ancora che lui morisse.

mercoledì 12 novembre 2025

L'Italia raccontata da Aldo Cazzullo: 5 libri che aiutano a capire chi siamo


L'Italia raccontata da Aldo Cazzullo: 5 libri che aiutano a capire chi siamo

[fonte: Agenda Online]

In un'Italia che spesso fatica a guardare al passato con chiarezza, il giornalista e scrittore italiano Aldo Cazzullo (Alba, 17 settembre 1966) emerge come una voce in grado di combinare rigore giornalistico, empatia e stile divulgativo.
I suoi saggi attraversano periodi cruciali della storia nazionale e universale, offrono spunti di riflessione per comprendere il presente e stimolano la memoria civile. Nei suoi libri storici e divulgativi troviamo conferma della sua capacità di interrogare figure controverse, ricucire ferite storiche, interrogarsi sulla fede, riscoprire radici culturali e riconoscere gli errori collettivi.
I suoi testi, pur nella loro diversità, condividono alcuni elementi: il rigore nella documentazione, la chiarezza nella scrittura, la scelta di temi che non cedono al consenso facile ma sfidano il lettore. Aldo Cazzullo non si accontenta infatti di raccontare "cos'è successo": domanda, provoca, invita a una memoria attiva.
Chi legge questi cinque dei suoi numerosissimi saggi di letteratura (molti dei quali pubblicati con grandi editori italiani) non torna lo stesso: acquisisce visione, dubbi, responsabilità.

 Giuro che non avrò più fame. L'Italia della Ricostruzione (Mondadori 2019)
Un tuffo nel 1948, anno‐chiave per l'Italia che usciva dalla guerra e dalla distruzione, che cercava di ricostruire fisicamente, politicamente, moralmente. Cazzullo racconta le speranze e le difficoltà, la fame (letterale e figurata), le tensioni politiche, la fatica delle persone comuni.
E lo fa senza nostalgia vuota, ma con attenzione a ciò che quelle vicende ci insegnano oggi: come si costruisce la democrazia, cosa significa ricominciare dopo catastrofi, quali valori emergono quando il futuro è tutto da definire.

 A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l'Italia (Mondadori 2020)
Un omaggio letterario e storico a Dante Alighieri. Non un commentario pesante, ma un viaggio attraverso la Divina Commedia che cerca di mostrare il ruolo di Dante nel forgiare quell'idea (ancora oggi potente) di Italia: un ponte tra culture latine e volgari, tra classicità e innovazione, tra spiritualità e secolarità.
Cazzullo riesce a farsi "guida" esperta, permettendo al lettore di scoprire la persona dietro il poeta, il contesto, i versi meno noti ma profondi. Questo libro è adatto sia per chi ama Dante sia per chi vuole capire come la letteratura abbia fatto e faccia nazione.

 Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo (Mondadori 2022)
Cazzullo rompe con narrazioni mitizzate del ventennio fascista e propone una ricostruzione documentata e senza sconti: Mussolini non solo come statista, ma come carnefice con responsabilità precise (oppressione politica, violenze, leggi razziali).
L'obiettivo è quello di porre una domanda netta alla società contemporanea: perché non possiamo normalizzare o giustificare ciò che è stato compiuto? Il libro è utile non solo per chi vuole storia, ma anche per chi cerca consapevolezza e impegno civile.

 Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l'impero infinito (Harper Collins 2023)
Saggio ampio, ambizioso, una riflessione sul mito di Roma antica come matrice di identità, potere, cultura e idee che ancora influenzano il mondo. Non è un semplice trattato storico. Si tratta al contrario di un racconto fatto di curiosità, personaggi, eventi quotidiani e simboli che permettono al lettore di capire come Roma sia diventata (e resti) qualcosa più di una città nel passato: un'idea.
Il successo editoriale ne testimonia l'appeal verso un pubblico che vuole storia narrata con fascino.

Qui Cazzullo cambia registro: non più storia politica, ma storia sacra e culturale. Prende in mano il Vecchio Testamento e lo legge come "grande romanzo" (un testo che contiene conflitti, figure eroiche e tragedie, paura, speranza).
Il pregio maggiore è la capacità di rendere accessibili passaggi biblici a lettori che non sono specialisti, mostrando come le vicende antiche possano dialogare con le domande morali e spirituali di oggi. Un libro che invita alla riflessione sul senso del sacro, del mito, della fede come elemento culturale.

martedì 11 novembre 2025

Il Libraio: scarica gratuitamente il numero di fine 2025 della nostra rivista

Il Libraio: scarica gratuitamente il numero di fine 2025 della nostra rivista

[fonte: il Libraio]

Leggi l'editoriale di Stefano Mauri e scarica gratuitamente il numero di fine anno della rivista Il Libraio (in copertina, Massimo Gramellini): troverai tanti consigli di lettura, per tutti i gusti e le età, con alcune delle più attese novità in uscita (all'interno anche lo speciale dedicato ai regali natalizi, con il meglio dell'annata editoriale, tra narrativa e saggistica…).
🌎 Scarica gratuitamente il nuovo numero della rivista Il Libraio (in pdf e in epub)

Natale in giallo, sei libri gratis con Repubblica


Natale in giallo, sei libri gratis con Repubblica
Da Andrea Camilleri a Maurizio de Giovanni, passando per Alicia Giménez Bartlett: da lunedì 17 novembre i racconti degli investigatori più amati e delle loro indagini sotto l'albero

[fonte: Repubblica.it]

C'è un mostro sacro come Andrea Camilleri (potrebbe non esserci?). E poi giallisti molto amati come Maurizio de Giovanni, Antonio Manzini, Marco Malvaldi. Unica straniera nel gruppo la spagnola Alicia Giménez Bartlett, che con Francesco Recami completa la sestina di autori che firmano la collana I gialli di Natale in edicola gratuitamente con Repubblica da lunedì 17 novembre, realizzata in collaborazione con Sellerio.
Sei volumi di una cinquantina di pagine ciascuno che contengono sei indagini di sei tra gli investigatori in assoluto più amati dal pubblico: da Montalbano a Rocco Schiavone, da Petra Delicado a Mina Settembre, ciascuno alle prese a modo suo con una serie di indagini che si svolgono tra Natale e Capodanno.
Si comincia il 17 novembre con Una cena speciale di Andrea Camilleri, racconto tratto da Capodanno in giallo (2012) del maestro siciliano dove il commissario Montalbano, mentre è sulle tracce di un pericoloso latitante, cerca di destreggiarsi tra numerosi inviti per Capodanno. Riuscirà a gustare i leggendari arancini della signora Adelina per il cenone?
Nell'Eremita di Antonio Manzini (in edicola il 18), tratto da Un anno in giallo (2018) le indagini su un apparente tragico incidente conducono Rocco Schiavone (e noi con lui) in una chiesetta abbandonata d'alta quota in mezzo alla neve e al freddo intenso di dicembre, dove solo l'intuito del vicequestore porterà alla soluzione inaspettata del caso.
Con La principessa Umberta (in edicola il 19), Alicia Giménez Bartlett ci racconta la cena di Natale in commissariato di Petra Delicado, quando improvvisamente sullo smartphone che il suo vice riceve per i quarant'anni di servizio appare un misterioso messaggio. È l'inizio di una delicata indagine per svelare la verità sulla morte, e sull'ambiguo passato, di una nobildonna italiana.
La settimana seguente si ricomincia con Un giorno di Settembre a Natale di Maurizio de Giovanni, in edicola lunedì 24 novembre, tratto da Regalo di Natale (2013): è il racconto in cui nasce Mina Settembre, assistente sociale in un consultorio dei Quartieri Spagnoli di Napoli, dotata di una straordinaria sensibilità e determinata a proteggere i deboli dalle prevaricazioni. Memorabile l'incipit: «Gelsomina Settembre aveva un'unica, incrollabile fede: le Giornate di Merda. Ci pensava proprio così, con le maiuscole: anzi, la consuetudine con cui si presentavano nella sua vita l'aveva portata a individuarle con le sole iniziali, GdM, un acronimo confidenziale, un timbro mentale da apporre per qualificarle con brevità».
In L'esperienza fa la differenza di Marco Malvaldi (in edicola il 25), da Un Natale in giallo (2011), ritroviamo il solito gruppetto di vecchietti, che si fa compagnia al Bar Lume, intento a discutere degli ultimi eventi locali. Tra cui il vandalo che nottetempo rovescia i bidoncini della raccolta differenziata e sparge il contenuto per la strada. Tutto nasce da una vendetta…
Infine, mercoledì 26 novembre è la volta di Natale nella casa di ringhiera, il racconto di Francesco Recami con protagonista Andrea Consonni tratto da Un Natale in giallo (2011), dove in una sera di vigilia, una raffica del mitra giocattolo di Enrico (imprudente regalo del nonno investigatore) scatena una serie di microstorie delittuose di altrettanti criminali senza crimini.