Titolo originale: Holy City
Formato: Kindle (3.4 MB)
Pagine: 334
Editore: Carbonio Editore (18 ottobre 2024)
ASIN: B0DK4XMBB3
Data di acquisto: 10 novembre 2024
Letto dal 3 al 7 aprile 2025
▪ Sinossi
Dopo dieci anni di esilio autoimposto, Will Seems torna da Richmond nella contea di Euphoria, nella Virginia rurale, per assumere l'incarico di vicesceriffo, deciso a fare i conti con il proprio passato. Tra foreste rase al suolo e case abbandonate, la regione sperduta delle piantagioni di tabacco, impoverita e ancora segnata da un forte razzismo, è ormai un luogo desolato e immobile in cui dilaga la criminalità. Una terra di nessuno, dove si può essere brutalmente uccisi senza che la polizia si preoccupi di indagare a fondo. Come succede a Tom Janders, un ragazzo di colore che Will conosceva bene, trovato senza vita nel rogo della sua casa. A essere arrestato è un uomo che tutta la comunità locale sa essere innocente, e per fare giustizia viene ingaggiata Bennico Watts, una grintosa detective privata, perché insieme a Will possa trovare il vero colpevole. Sullo sfondo dell'America degli ultimi, un thriller d'esordio ricco di suspense che esplora la linea sottile che divide giustizia e vendetta. Con la sua prosa trascinante, poetica e ruvida, Wise racconta i tormenti interiori e le ferite ancora sanguinanti di una società maledetta e dal fascino ribelle.
▪ L'incipit del libro
Fu sognare il fuoco a devastarlo.
Sedeva rigido come un gatto stecchito, cercando a tentoni l'impugnatura della pistola sotto al sedile, con calma. La triste notte lo raggiunse di nuovo, solo una delle tante, passata a guidare all'infinito, ad ascoltare la furiosa parola di Dio proveniente da una leggera interferenza in lontananza, una voce al tempo stesso austera e intima, che sembrava rivolgersi direttamente a lui con una sicurezza lacerante. E lui l'ascoltava perché là fuori non c'era altro - nessuna stazione radio - tra frazioni, paesi e incroci stradali, di cui qualcuna, a un certo punto, doveva essere stata con ogni probabilità una cittadina, e nulla da vedere nel mezzo, se non un paesaggio che ondeggiava in cerca di una sorta di equilibrio: un palpito che si riusciva a cogliere solo coprendone le distanze, sorprendente perché per il resto la campagna sembrava morta.
▪ La mia (brevissima) recensione
"Will cercava di riportare indietro un passato innocente e familiare, ma si ritrovava a essere un estraneo nel presente, sentendosi perfino in colpa. Lasciare Richmond era stato un errore?".
Henry Wise, al suo esordio letterario con Holy City, ci regala un thriller assolutamente ben fatto, ed in grado di farci immergere nell'ambientazione cupa e razzista della campagna del sud degli Stati Uniti.
La trama si snoda tutta attorno al protagonista Will Seems, dopo dieci anni tornato nella sua città natale per assumere la carica di vicesceriffo ma, soprattutto, per chiudere i conti con il suo burrascoso passato. Si troverà alle prese con un luogo segnato (forse in maniera indelebile) da vecchi preconcetti, razzismo, povertà e spaccio. A lui spetterà portare giustizia (o vendetta?) a chi questa parola non sa nemmeno cosa vuol dire…
Un libro, perciò, che si veste da vera e propria opera di denuncia sociale: ai temi che ho appena elencato, infatti, possiamo tranquillamente accostare la decadenza e l'ottusità degli Stati Uniti, ossia la faccia meno nobile di un Paese che si è genuflesso a Trump.
Henry Wise. Segnatevi questo nome…
📌 Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐ (5 su 5)